36 research outputs found

    The Blossom Avenue. For better human living

    Get PDF
    I progetti che questo libro illustra raccontano la storia di dieci anni dell’attività di Marco Facchinetti e Marco Dellavalle; dieci anni in cui la progettazione architettonica e urbanistica sono profondamente cambiate. Attraverso il percorso illustrato dei tanti progetti elaborati, questa raccolta si interroga su come siano cambiate urbanistica e architettura, partendo dai presupposti iniziali e leggendo oggi quale evoluzione si sia compiuta. L’evoluzione della pratica urbanistica, attorno alla quale tutta l’attività dell’operato degli autori si muove, verso la scala regionale in Italia ha significato moltissimo, ed ha cambiato almeno in certe regioni l’attitudine allo sguardo verso le dinamiche di trasformazione delle città. In dieci anni di attività, il quadro comunale, seppur riformato e seppur trasformato come è stato in Lombardia, con il passaggio dal vecchio piano regolatore al piano di governo del territorio, non è stato capace di uscire da alcune logiche e alcune dinamiche non necessariamente positive della nostra storia. L’enfasi sul programma e sull’ansia da programma che il piano comunale comunque porta con sé, la consapevolezza che dopo il bilancio del comune è l’atto pubblico di maggior rilievo per un’amministrazione comunale, hanno permesso in tutti questi anni di non sentirsi spogliati di una pianificazione intermedia che in realtà in certi contesti (come la Lombardia) ha persino perso ulteriore potere, e di non sentirsi privi di certezze nel non aver riformato con la stessa attenzione tutta la strumentazione attuativa, chiave necessaria per la realizzazione delle previsioni. L’urbanistica che ne è conseguita è stata particolare Anche l’agenda dei temi è cambiata in questi dieci anni: l’enfasi ambientale e l’attenzione alla sostenibilità hanno informato di sé molta parte della pianificazione e della normativa edilizia, fino a diventare un tema strutturante la pratica della pianificazione; ma i risultati non sono quelli che ci si sarebbe attesi di vedere, almeno diffusamente e almeno non dappertutto. Senza dubbio, l’enfasi sulla sostenibilità non ha permesso di ridurre il consumo di suolo e di puntare a un modello di sviluppo differente, e non ha imposto regole edilizie come invece in altri paesi della Comunità Europea da anni sono realtà. L’attenzione al potenziamento infrastrutturale ha assorbito la riscoperta, tardiva per l’Italia, della necessaria presenza del ferro e dei servizi su ferro, ed ha in qualche modo reso condiviso il fatto che è meglio concentrare attorno alle stazioni piuttosto che costruire senza infrastrutture, ma contemporaneamente i contesti comunali sono ancora assorbiti dal risolvere esigenze più di base, come la presenza del traffico nei propri centri storici, la carenza di politiche che connettano l’uso dei parcheggi ai servizi e al commercio presente negli stessi paesi, o la scarsa efficienza dei servizi di trasporto pubblico su gomma per poter assorbire così profondamente canoni più evoluti da riformare il disegno del piano in generale. Le politiche insediative in dieci anni hanno aggiunto qualche tema nuovo, come la necessaria presenza di edilizia convenzionata o a prezzi calmierati, ma in molti contesti le stesse politiche insediative non sono state così efficaci dall’affrontare la problematica del recupero dei centri storici a vantaggio della salvaguardia del territorio o, più profondamente, la necessità di rivedere l’offerta insediativa a seconda del tipo di contesto, evitando il ripetersi brutto e monotono di villette e piccoli condomini; complice il passaggio tra regolamenti edilizi e strumenti di pianificazione dedicati allo spazio costruito incapaci di parlarsi. In questo contesto complesso, l’attività di Marco Facchinetti e Marco Dellavalle si è mossa, con grande dinamismo, nel proporre piani e progetti realmente incisivi e capaci di modificare, almeno localmente, la realtà, costruendosi attorno a due parole chiave: il disegno e l’attuabilità. I progetti illustrati, e le riflessioni che questo testo propone ragionano attorno alla capacità dell’azione della progettazione di incidere, attraverso l’uso del disegno e attraverso un percorso corretto ed efficace di attuazione, sulle realtà locali, puntando alla costruzione di scenari evolutivi nei quali il progresso dei contesti garantisca produzioni virtuose di territorio, nuovi episodi di urbanità in contesti spesso slabbrati e nuovi modi di valorizzare l’esistente. Perché l’azione di progettazione sia sempre evolutiva per i contesti ai quali si applica. Marco Facchinetti e Marco Dellavalle collaborano da dieci anni e insieme hanno fondato The Blossom Avenue, un marchio presente in Italia e negli Stati Uniti, capace di contraddistinguere l’attività di progettazione di Fda International in Italia e di F&D Projects negli Stati Uniti. Marco Facchinetti, architetto, insegna Urbanistica al Politecnico di Milano e come visiting professor in alcune università americane mentre Marco Dellavalle, urbanista, collabora con diverse amministrazioni locali in Italia

    A Qualitative Exploration of the Use of Contraband Cell Phones in Secured Facilities

    Get PDF
    Offenders accepting contraband cell phones in secured facilities violate state corrections law, and the possession of these cell phones is a form of risk taking behavior. When offenders continue this risky behavior, it affects their decision making in other domains where they are challenging authorities; and may impact the length of their incarceration. This qualitative phenomenological study examined the lived experience of ex-offenders who had contraband cell phones in secured correctional facilities in order to better understand their reasons for taking risks with contraband cell phones. The theoretical foundation for this study was Trimpop\u27s risk-homeostasis and risk-motivation theories that suggest an individual\u27s behaviors adapt to negotiate between perceived risk and desired risk in order to achieve satisfaction. The research question explored beliefs and perceptions of ex-offenders who chose to accept the risk of using contraband cell phones during their time in secured facilities. Data were collected anonymously through recorded telephone interviews with 8 male adult ex-offenders and analyzed using thematic content analysis. Findings indicated participants felt empowered by possession of cell phones in prison, and it was an acceptable risk to stay connected to family out of concern for loved ones. The study contributes to social change by providing those justice system administrators, and prison managers responsible for prison cell phone policies with more detailed information about the motivations and perspectives of offenders in respect to using contraband cell phones while imprisoned in secured facilities

    Global burden of 369 diseases and injuries in 204 countries and territories, 1990–2019: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2019

    Get PDF
    Background: In an era of shifting global agendas and expanded emphasis on non-communicable diseases and injuries along with communicable diseases, sound evidence on trends by cause at the national level is essential. The Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study (GBD) provides a systematic scientific assessment of published, publicly available, and contributed data on incidence, prevalence, and mortality for a mutually exclusive and collectively exhaustive list of diseases and injuries. Methods: GBD estimates incidence, prevalence, mortality, years of life lost (YLLs), years lived with disability (YLDs), and disability-adjusted life-years (DALYs) due to 369 diseases and injuries, for two sexes, and for 204 countries and territories. Input data were extracted from censuses, household surveys, civil registration and vital statistics, disease registries, health service use, air pollution monitors, satellite imaging, disease notifications, and other sources. Cause-specific death rates and cause fractions were calculated using the Cause of Death Ensemble model and spatiotemporal Gaussian process regression. Cause-specific deaths were adjusted to match the total all-cause deaths calculated as part of the GBD population, fertility, and mortality estimates. Deaths were multiplied by standard life expectancy at each age to calculate YLLs. A Bayesian meta-regression modelling tool, DisMod-MR 2.1, was used to ensure consistency between incidence, prevalence, remission, excess mortality, and cause-specific mortality for most causes. Prevalence estimates were multiplied by disability weights for mutually exclusive sequelae of diseases and injuries to calculate YLDs. We considered results in the context of the Socio-demographic Index (SDI), a composite indicator of income per capita, years of schooling, and fertility rate in females younger than 25 years. Uncertainty intervals (UIs) were generated for every metric using the 25th and 975th ordered 1000 draw values of the posterior distribution. Findings: Global health has steadily improved over the past 30 years as measured by age-standardised DALY rates. After taking into account population growth and ageing, the absolute number of DALYs has remained stable. Since 2010, the pace of decline in global age-standardised DALY rates has accelerated in age groups younger than 50 years compared with the 1990–2010 time period, with the greatest annualised rate of decline occurring in the 0–9-year age group. Six infectious diseases were among the top ten causes of DALYs in children younger than 10 years in 2019: lower respiratory infections (ranked second), diarrhoeal diseases (third), malaria (fifth), meningitis (sixth), whooping cough (ninth), and sexually transmitted infections (which, in this age group, is fully accounted for by congenital syphilis; ranked tenth). In adolescents aged 10–24 years, three injury causes were among the top causes of DALYs: road injuries (ranked first), self-harm (third), and interpersonal violence (fifth). Five of the causes that were in the top ten for ages 10–24 years were also in the top ten in the 25–49-year age group: road injuries (ranked first), HIV/AIDS (second), low back pain (fourth), headache disorders (fifth), and depressive disorders (sixth). In 2019, ischaemic heart disease and stroke were the top-ranked causes of DALYs in both the 50–74-year and 75-years-and-older age groups. Since 1990, there has been a marked shift towards a greater proportion of burden due to YLDs from non-communicable diseases and injuries. In 2019, there were 11 countries where non-communicable disease and injury YLDs constituted more than half of all disease burden. Decreases in age-standardised DALY rates have accelerated over the past decade in countries at the lower end of the SDI range, while improvements have started to stagnate or even reverse in countries with higher SDI. Interpretation: As disability becomes an increasingly large component of disease burden and a larger component of health expenditure, greater research and developm nt investment is needed to identify new, more effective intervention strategies. With a rapidly ageing global population, the demands on health services to deal with disabling outcomes, which increase with age, will require policy makers to anticipate these changes. The mix of universal and more geographically specific influences on health reinforces the need for regular reporting on population health in detail and by underlying cause to help decision makers to identify success stories of disease control to emulate, as well as opportunities to improve. Funding: Bill & Melinda Gates Foundation. © 2020 The Author(s). Published by Elsevier Ltd. This is an Open Access article under the CC BY 4.0 licens

    Magic-factor 1, a partial agonist of Met, induces muscle hypertrophy by protecting myogenic progenitors from apoptosis.

    Get PDF
    Hepatocyte Growth Factor (HGF) is a pleiotropic cytokine of mesenchymal origin that mediates a characteristic array of biological activities including cell proliferation, survival, motility and morphogenesis. Its high affinity receptor, the tyrosine kinase Met, is expressed by a wide range of tissues and can be activated by either paracrine or autocrine stimulation. Adult myogenic precursor cells, the so called satellite cells, express both HGF and Met. Following muscle injury, autocrine HGF-Met stimulation plays a key role in promoting activation and early division of satellite cells, but is shut off in a second phase to allow myogenic differentiation. In culture, HGF stimulation promotes proliferation of muscle precursors thereby inhibiting their differentiation

    Il piano che c'è. Disegno e regole alla prova dell'evoluzione delle regioni urbane

    No full text
    La riforma urbanistica in Italia ha permesso di cambiare la vecchia strumentazione, ereditata dalla legge n° 1150 del 1942 e circa sessant’anni di modifiche e feroci meccanismi di (mancato) equilibrio tra la spinta speculativa e la necessità di pianificazione. Il periodo riformista ha permesso che sul tavolo della pianificazione ci fossero strumenti e processi nuovi, più o meno inspirati e più o meno rispettosi delle impostazioni profonde del dibattito urbanistico riformista. Proprio nel momento in cui, tuttavia, grandi tensioni si muovevano sul territorio, e grandi forze, palesi o meno, spingevano ad una strutturazione dei contesti urbani un po’ differente, non più leggibile quanto meno con gli stessi strumenti di prima. Riassetti infrastrutturali, saturazione fisica della maggior parte degli ambiti e degli spazi disponibili, emergere di nuovi punti di riferimento e di nuovi episodi di urbanità all’interno di un continuo costruito, sono solo alcuni dei temi che simultaneamente modificavano la strutturazione delle aree urbane, spingendo a non considerarle più banalmente aree metropolitane ma regioni urbane densamente attrezzate di nuovi episodi di urbanità. Questo racconto si pone la seguente domanda: quale attrezzatura concettuale, metodologica e pratica hanno offerto i nuovi strumenti di piano per un panorama come questo? Con quali attrezzi hanno permesso che questi fenomeni, così rilevanti e così incidenti sull’assetto delle regioni urbane, potessero essere percepiti, prima di tutto, e governati insieme alle micro trasformazioni quotidiane che i piani stessi erano chiamati a controllare? La risposta è leggibile attraverso una rassegna di casi studio, di strumenti di piano comunali per alcuni territori lombardi direttamente impattati da grandi temi e da grandi problemi di scala metropolitana. Più profondamente, ci si interroga di come il lungo processo di riforma della legislazione urbanistica italiana, a partire dal dibattito degli anni Novanta tra fautori di impostazioni strutturali e sostenitori di visioni strategiche, attraverso il decentramento e le soluzioni che ogni regione ha poi adottato, abbia definito strumenti di piano effettivi, e di come questi stessi strumenti, al di là del giudizio sulla loro struttura, sulla forma dei processi che intavolano e sulla positività dei risultati che offrono, siano o non siano in grado di affrontare temi rilevanti, di grande scala e di grande impatto

    Promoting pro-environmental choices while addressing energy poverty

    No full text
    Policy-makers can address climate change by promoting energy sufficiency and energy efficiency. They can do so through not only traditional economic interventions but also behavioural ones, such as nudges and boosts. However, some individuals are not free to decide how to engage in pro-environmental strategies. The energy poor may be prevented from choosing options enabling them to meet their energy needs while emitting less. In this context, a combination of financial and behavioural interventions might help achieve both climate change and energy poverty goals. This study introduces a modified public bad game to investigate experimentally the situation in which individuals can choose how to obtain energy services while producing negative externalities. We implement a behavioural intervention using a practice-based boost to empower the understanding of action interdependence and test whether it increases pro-environmental choices. Additionally, we model the income scarcity underlying energy poverty and test the effect of a financial intervention, both alone and combined with the practice-based boost, on pro-environmental choices. Although we observe no positive impact of the boost on pro-environmental choices, we find that a financial intervention alone is effective at addressing energy poverty while also promoting pro-environmental choices

    Elementos de análisis cualitativo y cuantitativo en proteínas del gluten de trigo.

    No full text
    La calidad del trigo para pan (Triticum aestivum L.) depende de la calidad y cantidad de las proteínas del gluten ¿gluteninas y gliadinas¿ las cuales constituyen 10 a 14% de las proteínas del grano. Varios parámetros cuantitativos, como el contenido total de proteínas de la harina, el contenido de proteínas poliméricas presentes en el grano y la proporción de gluteninas y gliadinas, están relacionados a la calidad panadera. En este trabajo se presenta la caracterización de las gluteninas de alto peso molecular (G-APM) en geles de poliacrilamida en SDS (SDS-PAGE) de 22 cultivares y líneas de mejoramiento de Uruguay. Fueron observadas 14 subunidades de G-APM correspondientes a 10 combinaciones alélicas. Por otra parte, se propone un método sencillo para agrupar y cuantificar las principales proteínas de reserva de trigo mediante cromatografía líquida de exclusión por tamaño de alta resolución (SE-HPLC). Los cromatogramas obtenidos mostraron una excelente separación de las proteínas del endospermo en tres picos principales correspondientes a proteínas poliméricas, monoméricas y no gluten, respectivamente. El área de integración de los cromatogramas así como la presencia de subunidades de los cultivares fueron analizados. Los genotipos estudiados mostraron diferencias cuantitativas en el contenido de gluteninas/gliadinas solubles en SDS, en la proporción de proteínas poliméricas y monoméricas. El cultivar INIA Gorrión, de buena calidad panadera y que presenta el alelo Glu-D1 5+10, mostró menor porcentaje de proteínas poliméricas solubles en SDS y mayor porcentaje de proteínas poliméricas insolubles en comparación con la línea experimental LE 2265, que tiene el par Glu-D1 2+12

    Elementos de an\ue1lisis cualitativo y cuantitativo en prote\uednas del gluten de trigo

    No full text
    The bread making quality of wheat ( Triticum aestivum L.) depends on the quality and quantity of the gluten proteins -glutenins and gliadins- which constitute 10 to 14% of the grain protein content. Various quantitative parameters, such as the total content of proteins of the flour, content of polymeric proteins present in the grain and the glutenin/gliadin ratio are related to baking quality. This work presents the characterization of high molecular weight glutenin subunits (HMW-GS) by sodium dodecyl sulphate (SDS) polyacrylamide gel electrophoresis (SDS-PAGE) of 22 Uruguayan cultivars and breeding lines. 14 HMW-GS subunits were observed corresponding to 10 allele combinations. On the other hand, it is proposed a simple method to group and quantify the main storage proteins of bread wheat by SE-HPLC (Size Exclusion High Performance Liquid Chromatography). The chromatograms obtained showed an excellent separation of the endosperm proteins in three main peaks corresponding to polymeric, monomeric and non gluten proteins, respectively. The integrated areas of the chromatograms as well as the presence of subunits of the cultivars were analyzed. The genotypes analyzed showed quantitative differences in the quantity of glutenin/gliadin solubles in SDS and in the proportion of polymeric and monomeric proteins. The cultivar INIA Gorri\uf3n of good baking quality having the alleles Glu-D1 5+10 showed a lower percentage of SDS-soluble polymeric proteins and higher insoluble polymeric proteins than the experimental line LE 2265, which has the alleles Glu-D1 2+12.La calidad del trigo para pan ( Triticum aestivum L.) depende de la calidad y cantidad de las prote\uednas del gluten -gluteninas y gliadinas- las cuales constituyen 10 a 14% de las prote\uednas del grano. Varios par\ue1metros cuantitativos, como el contenido total de prote\uednas de la harina, el contenido de prote\uednas polim\ue9ricas presentes en el grano y la proporci\uf3n de gluteninas y gliadinas, est\ue1n relacionados a la calidad panadera. En este trabajo se presenta la caracterizaci\uf3n de las gluteninas de alto peso molecular (G-APM) en geles de poliacrilamida en SDS (SDS-PAGE) de 22 cultivares y l\uedneas de mejoramiento de Uruguay. Fueron observadas 14 subunidades de G-APM correspondientes a 10 combinaciones al\ue9licas. Por otra parte, se propone un m\ue9todo sencillo para agrupar y cuantificar las principales prote\uednas de reserva de trigo mediante cromatograf\ueda l\uedquida de exclusi\uf3n por tama\uf1o de alta resoluci\uf3n (SE-HPLC). Los cromatogramas obtenidos mostraron una excelente separaci\uf3n de las prote\uednas del endospermo en tres picos principales correspondientes a prote\uednas polim\ue9ricas, monom\ue9ricas y no gluten, respectivamente. El \ue1rea de integraci\uf3n de los cromatogramas as\ued como la presencia de subunidades de los cultivares fueron analizados. Los genotipos estudiados mostraron diferencias cuantitativas en el contenido de gluteninas/gliadinas solubles en SDS, en la proporci\uf3n de prote\uednas polim\ue9ricas y monom\ue9ricas. El cultivar INIA Gorri\uf3n, de buena calidad panadera y que presenta el alelo Glu-D15+10, mostr\uf3 menor porcentaje de prote\uednas polim\ue9ricas solubles en SDS y mayor porcentaje de prote\uednas polim\ue9ricas insolubles en comparaci\uf3n con la l\uednea experimental LE 2265, que tiene el par Glu-D1 2+12
    corecore