703 research outputs found

    Caratterizzazione dei lipidi in matrici alimentari

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    La caratterizzazione della frazione lipidica di un alimento comporta diversi passaggi: l’estrazione del grasso dalla matrice, la derivatizzazione, la separazione degli acidi grassi e la loro identificazione e quantificazione. Dall’esito dell’estrazione dipende la qualitĂ  del risultato di tutte le analisi successive volte a caratterizzare i lipidi estratti. L’obiettivo del lavoro Ăš stato quello di confrontare, su carne d’agnello, i principali metodi di estrazione della materia grassa, valutando le performance relativamente alla capacitĂ  quantitativa di estrazione e alla composizione acidica delle varie classi lipidiche. Le tecniche analitiche utilizzate nella prima parte del lavoro sono state applicate per determinare le caratteristiche nutrizionali della carne d’agnello prodotta da differenti genotipi con diversi regimi alimentari. I dati hanno confermato che non esiste un metodo di estrazione “migliore” degli altri. In particolare, le maggiori rese in frazione lipidica sono garantite dai metodi Folch e Folch modificato. La separazione cromatografica (SPE) ha evidenziato che la frazione lipidica estratta con il metodo Hara-Radin contiene una piĂč alta percentuale in frazione apolare. L’estrazione con cloroformio/metanolo ha permesso di ottenere un estratto lipidico con un contenuto in fosfolipidi piĂč elevato rispetto alla miscela esano/isopropanolo. I risultati ottenuti nella seconda parte del lavoro hanno mostrato che il regime alimentare cui sono stati sottoposti gli agnelli pesanti incrociati (razza Sarda * Ile de France) non ha influito sulle caratteristiche chimiche della carne. La composizione acidica del grasso intramuscolare degli agnelli pesanti incrociati Ăš stata fortemente influenzata dal tipo di alimentazione. Gli agnelli che venivano allattati dalle madri e gli agnelli alimentati al pascolo hanno presentato un profilo acidico molto simile. Da un punto di vista nutrizionale la carne di questi due gruppi di agnelli Ăš risultata migliore rispetto a quella degli agnelli alimentati con fieno di medica e concentrato. --------------------------------------------------------------------------------------------------- The characterization of the lipid fraction in food involves several steps: the extraction of fat from the matrix, derivatization, separation of fatty acids and their identification and quantification. The outcome of the extraction affects the quality of all the subsequent analysis aimed to characterize the lipids extracted. The aim of this study was to compare different methods for lamb meat lipid extraction, evaluating the performances of quantitative capacity of extraction and of fatty acid composition in various lipid classes. The analytical techniques used in the first part of the work were applied to determine the nutritional value of lamb meat produced by different genotypes with different diets. The data confirmed that the best method of extraction doesn’t exist. In particular, the higher yields in the lipid fraction are guaranteed by Folch and modified Folch methods. Chromatographic separation (SPE) has shown that the lipid fraction extracted by the Hara-Radin method contains a higher percentage in non-polar fraction. We obtained a higher phospholipid content using a chloroform/methanol mixture instead of hexane/isopropanol mixture. The results obtained in the second part of the work show that the chemical characteristics of meat in heavy cross lamb (Sarda x Ile de France) are not affected by the different diet with which the animals were fed. On the contrary, the acid composition of intramuscolar fat in heavy cross lamb is strongly influenced by diet. Lambs fed by their mothers and lambs fed on pasture had a very similar fatty acid profile. From a nutritional point of view the meat of these two groups of lambs has a higher quality than the meat of lambs fed with alfalfa hay and commercial concentrate

    The Quality of Five Natural, Historical Italian Cheeses Produced in Different Months: Gross Composition, Fat-Soluble Vitamins, Fatty Acids, Total Phenols, Antioxidant Capacity, and Health Index

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    Five natural historic cheeses of Southern Italy were investigated-Caciocavallo Palermitano (CP), Casizolu del Montiferru (CdM), Vastedda della Valle del BelĂŹce (VVB), Pecorino Siciliano (PS), and Caprino Nicastrese (CN)-which are produced with raw milk and with traditional techniques and tools, from autochthonous breeds reared under an extensive system. The effects of the month of production on gross composition, MUFA, PUFA, PUFA-ω6, PUFA-ω3, α-tocopherol, retinol, cholesterol, TPC, TEAC, and GHIC were evaluated. In CP, CLA, TPC, and GHIC were higher in April than in February. CdM showed higher values in terms of fat, saturated fatty acids, PUFA-ω3, α-tocopherol, TEAC, and GHIC in May than in February and September, while low values in terms of protein, moisture, and CLA were found. In VVB, MUFA, PUFA-ω6, and α-tocopherol increased in June compared with April; conversely, protein, FRAP, and TEAC were higher in April. In PS, protein, CLA, PUFA, PUFA-ω3, α-tocopherol, and GHIC increased in May compared with January; on the contrary, moisture, NaCl, and TEAC showed high values in January. CN showed higher values in terms of PUFA, PUFA-ω6, PUFA-ω3, TPC, TEAC, and GHIC in April and June compared with January. It is shown that each cheese is unique and closely linked to the production area. Cheeses produced in the spring months showed a high nutritional quality due to the greatest presence of healthy compounds originating from an extensive feeding system

    A Survey on the milk fatty acid composition of forty dairy sheep flocks in Sardinia

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    A survey was carried out to monitor milk fatty acid (FA) composition during two years (2003 and 2004) on forty dairy sheep flocks, fed pasture based rations, in 5 macro pedoclimatic areas of Sardinia, featured by different i) soil type, (granitic, G; basaltic, B and alluvial, A) ii) average annual rainfall (low, L, 500-600 mm/year; high, H, 600-800 mm/year). Milk FA profile was strongly influenced by year. In particular milk linolenic acid (LN), CLA (conjugated linoeic acid) and PUFA (polyunsaturated fatty acids) levels increased (by 25, 30 and 14%, respectively, P<0.01) whereas the atherogenicity index (AI) decreased (by 8%, P<0.01) in all areas in 2004 as compared with 2003. Pedoclimatic area affected milk fatty acid composition (P<0.01). In both years milk from AL farms showed the highest levels of LN, CLA and PUFA. AI was lower in BH and GH in year 2003 and in BH, AH and GL in 2004

    Il mese di produzione influenza la qualit\ue0 di formaggi tipici?

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    Il settore lattiero-caseario mediterraneo rappresenta una delle pi\uf9 importanti attivit\ue0 legate al lavoro delle terre montane e marginali e alla produzione di prodotti tipici e di qualit\ue0. Un prodotto \u201ctipico\u201d \ue8 il risultato di diversi fattori strettamente legati all\u2019origine geografica e alle tradizioni sociali e culturali dell\u2019area di produzione. Tali prodotti sono da sempre uno strumento per valorizzare la biodiversit\ue0, la cultura e l\u2019economia di definite aree mediterranee. L\u2019Unione Europea riconosce ufficialmente questa diversificazione di prodotto attraverso l\u2019attribuzione di marchi di qualit\ue0 a denominazione di origine protetta (DOP) e a indicazione geografica protetta (IGP). Nella politica agroalimentare italiana \ue8 presente anche il marchio di prodotto agroalimentare tradizionale (TAP). Recentemente, 15 formaggi storici naturali del Sud Italia, identificati come la \u201cselezione AGER (Agroalimentare e ricerca)\u201d, hanno ricevuto attenzione nel progetto dal titolo \u201cCanestrum casei- Sviluppo di un modello sinergico finalizzato alla qualificazione e valorizzazione dei formaggi storici naturali del Sud Italia nelle regioni Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata e Campania\u201c. Il progetto mira a qualificare e valorizzare questi formaggi storici e a ridare dignit\ue0 agli allevatori e ai produttori di questi formaggi, meno conosciuti dai consumatori e spesso a rischio di estinzione per oggettive difficolt\ue0 di qualificazione e valorizzazione sul mercato. In questo lavoro vengono studiati 5 dei 15 formaggi della selezione AGER. Il Caciocavallo Palermitano TAP (CP) \ue8 un formaggio a pasta dura, prodotto nella regione Sicilia in provincia di Palermo a 700-1000 m s.l.m. \ue8 un formaggio a pasta filata ottenuto dal latte bovino crudo delle razze Cinisara, Pezzata Rossa, Bruna e meticci, ed \ue8 ancora prodotto con tecniche tradizionali utilizzando tipici strumenti in legno. La Vastedda della Valle del Bel\uecce DOP (VVB), un formaggio a pasta molle e filata, prodotto nella zona collinare (300 m s.l.m.) della Sicilia occidentale. \uc8 prodotto con latte ovino crudo della razza ovina autoctona Valle del Bel\uecce. Questo formaggio viene prodotto utilizzando attrezzature tradizionali in legno e applicando la tecnologia della filatura, che gli conferisce unicit\ue0. Il Pecorino Siciliano DOP (PS) \ue8 un prodotto caseario a pasta dura proveniente dalla zona montana (700 m s.l.m.) della Sicilia centrale e dalla zona collinare (400 m s.l.m.) della Sicilia occidentale. Il Casizolu del Montiferru TAP(CdM) \ue8 un formaggio a pasta dura prodotto nella regione Sardegna nella zona montana (1050 m s.l.m.) del Montiferru e nella zona collinare (500 m s.l.m.) del Montiferru/Guilcer. Si tratta di un formaggio a pasta filata ottenuto da latte bovino crudo delle razze Sardo-Modicana e Bruno-Sarda, allevate in regime estensivo durante l\u2019anno, utilizzando tecniche tradizionali con attrezzature in rame e legno. Il Caprino Nicastrese (CN) \ue8 un formaggio a pasta semidura prodotto nella regione Calabria nelle zone collinari (300-600 m s.l.m.) e montane (601-1200 m s.l.m.) circostanti Nicastro-Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Si ottiene dal latte crudo della razza caprina autoctona Nicastrese, utilizzando una tecnica tradizionale con attrezzature in legno e acciaio. Questi cinque formaggi sono prodotti in aree ristrette, condizioni pedoclimatiche e attivit\ue0 antropiche (definite come uniche e non riproducibili altrove) che, cos\uec come il territorio e le abitudini, sono conformi alla storia e alla tradizione. Uno degli obiettivi specifici del progetto \u201cCanestrum Casei\u201d \ue8 stato quello di realizzare un\u2019indagine conoscitiva sulla qualit\ue0 di questi formaggi per adempiere alla caratterizzazione della selezione dei formaggi AGER uniformando le informazioni di maggior interesse per i consumatori rispetto alle specificit\ue0 produttive regionali. In particolare, nel presente lavoro, \ue8 stata valutata l\u2019influenza del periodo di produzione sulla composizione chimica, le caratteristiche nutrizionali, il contenuto di polifenoli, la capacit\ue0 antiossidante totale e l\u2019indice di salute dei cinque formaggi tradizionali citati. Pertanto i cinque foraggi tipici del meridione italiano, sopra descritti, sono stati studiati per valutare gli effetti del mese di produzione sulla composizione lorda, MUFA, PUFA, PUFA-\u3c96, PUFA-\u3c93, \u3b1-tocoferolo, retinolo, colesterolo, TPC, TEAC e GHIC. In CP, CLA, TPC e GHIC erano pi\uf9 alti in aprile che in febbraio. Il CdM ha mostrato valori pi\uf9 alti in termini di grassi, acidi grassi saturi, PUFA-\u3c93, \u3b1-tocoferolo, TEAC e GHIC in maggio rispetto a febbraio e settembre, mentre sono stati trovati valori bassi in termini di proteine, umidit\ue0 e CLA. In VVB, MUFA, PUFA-\u3c96, e \u3b1-tocoferolo sono aumentati in giugno rispetto ad aprile; al contrario, proteine, FRAP, e TEAC erano pi\uf9 alti in aprile. In PS, proteine, CLA, PUFA, PUFA-\u3c93, \u3b1-tocoferolo e GHIC sono aumentati in maggio rispetto a gennaio; al contrario, umidit\ue0, NaCl e TEAC hanno mostrato valori elevati in gennaio. CN ha mostrato valori pi\uf9 alti in termini di PUFA, PUFA-\u3c96, PUFA-\u3c93, TPC, TEAC e GHIC in aprile e giugno rispetto a gennaio. \uc8 dimostrato che ogni formaggio \ue8 unico e strettamente legato alla zona di produzione. I formaggi prodotti nei mesi primaverili hanno mostrato un\u2019alta qualit\ue0 nutrizionale dovuta alla maggiore presenza di composti salutari provenienti da un sistema di alimentazione estensiva. I risultati ottenuti da questo studio hanno mostrato che le caratteristiche nutrizionali dei formaggi tradizionali valutati, cio\ue8 il contenuto di acidi grassi, il contenuto di vitamine liposolubili e polifenoli, la capacit\ue0 antiossidante totale e l\u2019indice di salute, erano influenzati dal mese di produzione. In generale, la pi\uf9 alta qualit\ue0 nutrizionale era legata alla maggiore presenza di composti salutari, che provenivano dal pascolo nei mesi primaverili di produzione del formaggio. Ogni formaggio \ue8 unico e strettamente legato alla zona di produzione, anche se un\u2019alta variabilit\ue0, dovuta a numerosi fattori \u2013 tra cui specie, razza, alimentazione, tipo di suolo, posizione geografica, clima e tecnologia di produzione \u2013 caratterizza i parametri analizzati in ogni formaggio

    Optimasi Portofolio Resiko Menggunakan Model Markowitz MVO Dikaitkan dengan Keterbatasan Manusia dalam Memprediksi Masa Depan dalam Perspektif Al-Qur`an

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    Risk portfolio on modern finance has become increasingly technical, requiring the use of sophisticated mathematical tools in both research and practice. Since companies cannot insure themselves completely against risk, as human incompetence in predicting the future precisely that written in Al-Quran surah Luqman verse 34, they have to manage it to yield an optimal portfolio. The objective here is to minimize the variance among all portfolios, or alternatively, to maximize expected return among all portfolios that has at least a certain expected return. Furthermore, this study focuses on optimizing risk portfolio so called Markowitz MVO (Mean-Variance Optimization). Some theoretical frameworks for analysis are arithmetic mean, geometric mean, variance, covariance, linear programming, and quadratic programming. Moreover, finding a minimum variance portfolio produces a convex quadratic programming, that is minimizing the objective function ðð„with constraintsð ð ð„ „ ðandðŽð„ = ð. The outcome of this research is the solution of optimal risk portofolio in some investments that could be finished smoothly using MATLAB R2007b software together with its graphic analysis

    Search for heavy resonances decaying to two Higgs bosons in final states containing four b quarks

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    A search is presented for narrow heavy resonances X decaying into pairs of Higgs bosons (H) in proton-proton collisions collected by the CMS experiment at the LHC at root s = 8 TeV. The data correspond to an integrated luminosity of 19.7 fb(-1). The search considers HH resonances with masses between 1 and 3 TeV, having final states of two b quark pairs. Each Higgs boson is produced with large momentum, and the hadronization products of the pair of b quarks can usually be reconstructed as single large jets. The background from multijet and t (t) over bar events is significantly reduced by applying requirements related to the flavor of the jet, its mass, and its substructure. The signal would be identified as a peak on top of the dijet invariant mass spectrum of the remaining background events. No evidence is observed for such a signal. Upper limits obtained at 95 confidence level for the product of the production cross section and branching fraction sigma(gg -> X) B(X -> HH -> b (b) over barb (b) over bar) range from 10 to 1.5 fb for the mass of X from 1.15 to 2.0 TeV, significantly extending previous searches. For a warped extra dimension theory with amass scale Lambda(R) = 1 TeV, the data exclude radion scalar masses between 1.15 and 1.55 TeV

    Search for supersymmetry in events with one lepton and multiple jets in proton-proton collisions at root s=13 TeV

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    Measurement of the top quark forward-backward production asymmetry and the anomalous chromoelectric and chromomagnetic moments in pp collisions at √s = 13 TeV

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    Abstract The parton-level top quark (t) forward-backward asymmetry and the anomalous chromoelectric (d̂ t) and chromomagnetic (Ό̂ t) moments have been measured using LHC pp collisions at a center-of-mass energy of 13 TeV, collected in the CMS detector in a data sample corresponding to an integrated luminosity of 35.9 fb−1. The linearized variable AFB(1) is used to approximate the asymmetry. Candidate t t ÂŻ events decaying to a muon or electron and jets in final states with low and high Lorentz boosts are selected and reconstructed using a fit of the kinematic distributions of the decay products to those expected for t t ÂŻ final states. The values found for the parameters are AFB(1)=0.048−0.087+0.095(stat)−0.029+0.020(syst),Ό̂t=−0.024−0.009+0.013(stat)−0.011+0.016(syst), and a limit is placed on the magnitude of | d̂ t| < 0.03 at 95% confidence level. [Figure not available: see fulltext.

    Measurement of the top quark mass using charged particles in pp collisions at root s=8 TeV

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    Measurement of t(t)over-bar normalised multi-differential cross sections in pp collisions at root s=13 TeV, and simultaneous determination of the strong coupling strength, top quark pole mass, and parton distribution functions

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