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    Green’ntropy: semantic web / pragmatic web e Officine per la Sostenibilità della Ricerca come motore per riattivare la riqualificazione energetica degli edifici pubblici

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    In questo “position paper” si rappresentano obbiettivi modelli e metodi per contribuire ad avviare una campagna attiva di ricerca e sensibilizzazione sociale basata sull’interazione attraverso reti sociali e reti di automi basata nel Parco della Ricerca Enea Casaccia. Viene fornita un’anticipazione di quello che vuole essere il progetto “Sistemi Aperti Sapienza”; viene poi fornita una descrizione delle motivazioni di partenza e della riflessione che ha generato questa idea progettuale. Poi vengono considerate le ragioni per la convergenza di partner, identificati nei principali organismi della ricerca nel nostro territorio, in una organizzazione regionale guidata e ospitata da ENEA per raggiungere più rapidamente gli obiettivi dichiarati. La proposta prevede l’ implementazione presso ENEA, di un “FabLab”, un laboratorio finalizzato alla realizzazione di prototipi virtuali / reali, ovvero progettati attraverso software di modellazione 3d e stampabili attraverso stampanti 3d dall’utilizzatore finale. Ciò avverrebbe sulla scorta di quanto sta rapidamente diffondendosi in Italia e nel mondo sull’esempio del Center for Bits and Atoms (CBA) - MIT di Boston fondato da Neil Gershenfeld. Il FabLab Casaccia dovrebbe essere realizzato come una delle previste Officine della Sostenibilità specializzata nella produzione di soluzioni per la riqualificazione energetica degli edifici, per l’ applicazione delle energie sostenibili, per la diffusione virale di educazione e consapevolezza energetica e ambientale. Questo progetto, è pensato come un contributo di Sapienza nell’ambito della partnership al progetto di riqualificazione del Parco ENEA finalizzato ad operare per l’applicazione, prevista entro il 2015, delle misure di riqualificazione degli edifici nel settore della Pubblica Amministrazione.Peer Reviewe

    CommonS e CommonSpaces: per una applicazione dei principi CommonS ad un MetaWeb del Digital Heritage italiano

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    Il termine \u201ccommons\u201d \ue8 al centro nell\u2019ultimo trentennio di ricerche dal punto di vista economico, tecnologico e sociale, ben sintetizzate da J.Rifkin che sviluppa le teorie che hanno fruttato il Nobel per l\u2019economia ad E. Ostrom. La teoria dei beni comuni (commons) preconizza l\u2019avvento di una societ\ue0 in cui prevale il diritto all\u2019accesso rispetto al diritto di propriet\ue0. Osserviamo questo cambiamento nelle strategie di protagonisti dell\u2019economia mondiale. \uc8 singolare tuttavia notare come gli sviluppi di questa fase di transizione abbiano dato forza a giganteschi gruppi sovranazionali (Google, Facebook, LinkedIn ..) il cui capitale \ue8 alimentato dalla partecipazione di un pubblico planetario \u201callo stesso pasto\u201d. Il capitale di questi giganti dell\u2019era digitale \ue8 il contenuto fornito dagli utenti e l\u2019insieme degli algoritmi che gestiscono lo scambio regolato di informazione tra miliardi di persone. Come dovrebbero intelligentemente reagire i responsabili delle collezioni digitali (\u201cdigital heritage\u201d) e le istituzioni che sopraintendono alla valorizzazione dei beni culturali in Italia? Quale lezione dovrebbero imparare dalla evoluzione delle compagnie private che sui contenuti generati dagli utenti hanno fondato i propri imperi? Il nostro suggerimento \ue8 quello di creare una stretta relazione tra responsabili dei contenuti e responsabili dei prosumers dei beni culturali, identificati in primo luogo con studenti e docenti di secondarie e universit\ue0; e di creare un circuito virtuoso di valorizzazione basato sui dati dell\u2019esperienza con il Digital Heritage, creando, mediante protocolli che si vanno affermando di recente (xAPI,OpenBadge), un MetaWeb dei Beni Culturali che serva da un lato le istituzioni educative per certificare le attivit\ue0 di apprendimento svolte dagli apprendenti, e dall\u2019altro i responsabili del Web Culturale fornendo loro informazioni di profilazione assai pi\uf9 dettagliate che in passat

    CommonSpaces: an approach to web learning based on OERs, mentoring and collaborative learning

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    [EN] Currently, the internet is full of freely accessible resources that can provide excellent learning opportunities. However, these resources are usually not well organized, and for many users it is often difficult to use these dispersed sources of knowledge in a coordinated way. The project CommonS aims at building a space - called CommonSpaces - dedicated to communities of practice in which participants learn through the cataloguing, re-use, adaptation and sequencing of Open Educational Resources (OERs) into socalled learning paths. We define a Learning Path as an organized set of interconnected OERs (created by communities of users) that can be created by users both to organize their learning experience and to provide consistent learning sequences for others. In this paper, we briefly present the rationale and the theoretical foundations of the project. Then we discuss the features of CommonSpaces in its first prototype version and describe the preliminary findings from a pioneering experience of collaborative learning carried out by means of CommonSpaces. We conclude discussing the ongoing collective modeling of the final version of CommonSpaces and its future directions.Lariccia, S.; Ritella, G.; Montanari, M.; Cesareni, D.; Toffoli, G. (2016). CommonSpaces: an approach to web learning based on OERs, mentoring and collaborative learning. En 2nd. International conference on higher education advances (HEAD'16). Editorial Universitat Politècnica de València. 326-333. https://doi.org/10.4995/HEAD16.2015.2733OCS32633

    Correction of Mutant p63 in EEC Syndrome Using siRNA Mediated Allele-Specific Silencing Restores Defective Stem Cell Function

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    Ectrodactyly-Ectodermal dysplasia-Clefting (EEC) syndrome is a rare autosomal dominant disease caused by heterozygous mutations in the p63 gene and characterized by limb defects, orofacial clefting, ectodermal dysplasia, and ocular defects. Patients develop progressive total bilateral limbal stem cell deficiency, which eventually results in corneal blindness. Medical and surgical treatments are ineffective and of limited benefit. Oral mucosa epithelial stem cells (OMESCs) represent an alternative source of stem cells capable of regenerating the corneal epithelium and, combined with gene therapy, could provide an attractive therapeutic avenue. OMESCs from EEC patients carrying the most severe p63 mutations (p.R279H and p.R304Q) were characterized and the genetic defect of p.R279H silenced using allele-specific (AS) small interfering RNAs (siRNAs). Systematic screening of locked nucleic acid (LNA)-siRNAs against R279H-p63 allele in (i) stable WT-\u394Np63\u3b1-RFP and R279H-\u394Np63\u3b1-EGFP cell lines, (ii) transient doubly transfected cell lines, and (iii) p.R279H OMESCs, identified a number of potent siRNA inhibitors for the mutant allele, which had no effect on wild-type p63. In addition, siRNA treatment led to longer acquired life span of mutated stem cells compared to controls, less accelerated stem cell differentiation in vitro, reduced proliferation properties, and effective ability in correcting the epithelial hypoplasia, thus giving rise to full thickness stratified and differentiated epithelia. This study demonstrates the phenotypic correction of mutant stem cells (OMESCs) in EEC syndrome by means of siRNA mediated AS silencing with restoration of function. The application of siRNA, alone or in combination with cell-based therapies, offers a therapeutic strategy for corneal blindness in EEC syndrome

    CommonS e CommonSpaces: per una applicazione dei principi CommonS ad un MetaWeb del Digital Heritage italiano

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    Il termine “commons” è al centro nell’ultimo trentennio di ricerche dal punto di vista economico, tecnologico e sociale, ben sintetizzate da J.Rifkin che sviluppa le teorie che hanno fruttato il Nobel per l’economia ad E. Ostrom. La teoria dei beni comuni (commons) preconizza l’avvento di una società in cui prevale il diritto all’accesso rispetto al diritto di proprietà. Osserviamo questo cambiamento nelle strategie di protagonisti dell’economia mondiale. È singolare tuttavia notare come gli sviluppi di questa fase di transizione abbiano dato forza a giganteschi gruppi sovranazionali (Google, Facebook, LinkedIn ..) il cui capitale è alimentato dalla partecipazione di un pubblico planetario “allo stesso pasto”. Il capitale di questi giganti dell’era digitale è il contenuto fornito dagli utenti e l’insieme degli algoritmi che gestiscono lo scambio regolato di informazione tra miliardi di persone. Come dovrebbero intelligentemente reagire i responsabili delle collezioni digitali (“digital heritage”) e le istituzioni che sopraintendono alla valorizzazione dei beni culturali in Italia? Quale lezione dovrebbero imparare dalla evoluzione delle compagnie private che sui contenuti generati dagli utenti hanno fondato i propri imperi? Il nostro suggerimento è quello di creare una stretta relazione tra responsabili dei contenuti e responsabili dei prosumers dei beni culturali, identificati in primo luogo con studenti e docenti di secondarie e università; e di creare un circuito virtuoso di valorizzazione basato sui dati dell’esperienza con il Digital Heritage, creando, mediante protocolli che si vanno affermando di recente (xAPI,OpenBadge), un MetaWeb dei Beni Culturali che serva da un lato le istituzioni educative per certificare le attività di apprendimento svolte dagli apprendenti, e dall’altro i responsabili del Web Culturale fornendo loro informazioni di profilazione assai più dettagliate che in passato

    Differential cross section measurements for the production of a W boson in association with jets in proton–proton collisions at √s = 7 TeV

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    Measurements are reported of differential cross sections for the production of a W boson, which decays into a muon and a neutrino, in association with jets, as a function of several variables, including the transverse momenta (pT) and pseudorapidities of the four leading jets, the scalar sum of jet transverse momenta (HT), and the difference in azimuthal angle between the directions of each jet and the muon. The data sample of pp collisions at a centre-of-mass energy of 7 TeV was collected with the CMS detector at the LHC and corresponds to an integrated luminosity of 5.0 fb[superscript −1]. The measured cross sections are compared to predictions from Monte Carlo generators, MadGraph + pythia and sherpa, and to next-to-leading-order calculations from BlackHat + sherpa. The differential cross sections are found to be in agreement with the predictions, apart from the pT distributions of the leading jets at high pT values, the distributions of the HT at high-HT and low jet multiplicity, and the distribution of the difference in azimuthal angle between the leading jet and the muon at low values.United States. Dept. of EnergyNational Science Foundation (U.S.)Alfred P. Sloan Foundatio

    Penilaian Kinerja Keuangan Koperasi di Kabupaten Pelalawan

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    This paper describe development and financial performance of cooperative in District Pelalawan among 2007 - 2008. Studies on primary and secondary cooperative in 12 sub-districts. Method in this stady use performance measuring of productivity, efficiency, growth, liquidity, and solvability of cooperative. Productivity of cooperative in Pelalawan was highly but efficiency still low. Profit and income were highly, even liquidity of cooperative very high, and solvability was good

    Optimasi Portofolio Resiko Menggunakan Model Markowitz MVO Dikaitkan dengan Keterbatasan Manusia dalam Memprediksi Masa Depan dalam Perspektif Al-Qur`an

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    Risk portfolio on modern finance has become increasingly technical, requiring the use of sophisticated mathematical tools in both research and practice. Since companies cannot insure themselves completely against risk, as human incompetence in predicting the future precisely that written in Al-Quran surah Luqman verse 34, they have to manage it to yield an optimal portfolio. The objective here is to minimize the variance among all portfolios, or alternatively, to maximize expected return among all portfolios that has at least a certain expected return. Furthermore, this study focuses on optimizing risk portfolio so called Markowitz MVO (Mean-Variance Optimization). Some theoretical frameworks for analysis are arithmetic mean, geometric mean, variance, covariance, linear programming, and quadratic programming. Moreover, finding a minimum variance portfolio produces a convex quadratic programming, that is minimizing the objective function ðð¥with constraintsð ð 𥠥 ðandð´ð¥ = ð. The outcome of this research is the solution of optimal risk portofolio in some investments that could be finished smoothly using MATLAB R2007b software together with its graphic analysis

    Juxtaposing BTE and ATE – on the role of the European insurance industry in funding civil litigation

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    One of the ways in which legal services are financed, and indeed shaped, is through private insurance arrangement. Two contrasting types of legal expenses insurance contracts (LEI) seem to dominate in Europe: before the event (BTE) and after the event (ATE) legal expenses insurance. Notwithstanding institutional differences between different legal systems, BTE and ATE insurance arrangements may be instrumental if government policy is geared towards strengthening a market-oriented system of financing access to justice for individuals and business. At the same time, emphasizing the role of a private industry as a keeper of the gates to justice raises issues of accountability and transparency, not readily reconcilable with demands of competition. Moreover, multiple actors (clients, lawyers, courts, insurers) are involved, causing behavioural dynamics which are not easily predicted or influenced. Against this background, this paper looks into BTE and ATE arrangements by analysing the particularities of BTE and ATE arrangements currently available in some European jurisdictions and by painting a picture of their respective markets and legal contexts. This allows for some reflection on the performance of BTE and ATE providers as both financiers and keepers. Two issues emerge from the analysis that are worthy of some further reflection. Firstly, there is the problematic long-term sustainability of some ATE products. Secondly, the challenges faced by policymakers that would like to nudge consumers into voluntarily taking out BTE LEI

    Search for stop and higgsino production using diphoton Higgs boson decays

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    Results are presented of a search for a "natural" supersymmetry scenario with gauge mediated symmetry breaking. It is assumed that only the supersymmetric partners of the top-quark (stop) and the Higgs boson (higgsino) are accessible. Events are examined in which there are two photons forming a Higgs boson candidate, and at least two b-quark jets. In 19.7 inverse femtobarns of proton-proton collision data at sqrt(s) = 8 TeV, recorded in the CMS experiment, no evidence of a signal is found and lower limits at the 95% confidence level are set, excluding the stop mass below 360 to 410 GeV, depending on the higgsino mass
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