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    Clinically relevant potential drug-drug interactions in intensive care patients:A large retrospective observational multicenter study

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    Purpose: Potential drug-drug interactions (pDDIs) may harm patients admitted to the Intensive Care Unit (ICU). Due to the patient's critical condition and continuous monitoring on the ICU, not all pDDIs are clinically relevant. Clinical decision support systems (CDSSs) warning for irrelevant pDDIs could result in alert fatigue and overlooking important signals. Therefore, our aim was to describe the frequency of clinically relevant pDDIs (crpDDIs) to enable tailoring of CDSSs to the ICU setting. Materials & methods: In this multicenter retrospective observational study, we used medication administration data to identify pDDIs in ICU admissions from 13 ICUs. Clinical relevance was based on a Delphi study in which intensivists and hospital pharmacists assessed the clinical relevance of pDDIs for the ICU setting. Results: The mean number of pDDIs per 1000 medication administrations was 70.1, dropping to 31.0 when considering only crpDDIs. Of 103,871 ICU patients, 38% was exposed to a crpDDI. The most frequently occurring crpDDIs involve QT-prolonging agents, digoxin, or NSAIDs. Conclusions: Considering clinical relevance of pDDIs in the ICU setting is important, as only half of the detected pDDIs were crpDDIs. Therefore, tailoring CDSSs to the ICU may reduce alert fatigue and improve medication safety in ICU patients

    Dalla progettazione all’utilizzo di un sistema informativo geologico al servizio del rilevamento geologico: la banca dati della Regione Lombardia e la cartografia geologica derivata

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    In questa Tesi è descritto il processo di creazione di un Sistema Informativo Geologico e degli strumenti informatici per la gestione dell’informazione su base geografica, o più semplicemente GIS (Geographic Information System), al servizio delle attività di rilevamento geologico, finalizzato alla raccolta dei dati ed alla loro rappresentazione cartografica nell'ambito di un Sistema Informativo Territoriale (SIT). Un SIT è definibile come l'insieme di uomini, strumenti e procedure che, nell’ambito di una organizzazione, permettono l’acquisizione e la distribuzione dei dati relativi alla conoscenza dei fenomeni e degli attori presenti su territorio; tutto questo è facilitato in gran parte dalle capacità e funzionalità dei GIS. Il Sistema Informativo Territoriale orientato alla Geologia (SIG – Sistema Informativo Geologico) della Regione Lombardia è costituito da un gruppo di lavoro composto da geologi, informatici e geologi-informatici dell’Ente regionale e della società Lombardia Servizi (Gruppo Lombardia Informatica). Ho fatto parte del team di consulenza tecnico-scientifica incaricato da Lombardia Servizi per la realizzazione del SIG regionale. I compiti del gruppo di lavoro sono: - definizione di ruoli e metodi per la costituzione del SIG; - definizione delle logiche per la creazione di strumenti finalizzati all’archiviazione del dato geologico in una banca dati geologica e loro manutenzione; Il progetto è inserito nel più ampio processo di aggiornamento della Cartografia Geologica nazionale (progetto CARG). Il SIG ha come principali obiettivi: - la pianificazione ed esecuzione del rilevamento geologico di dettaglio (scala 1:10.000) del territorio lombardo; - la costruzione di un database della geologia di superficie (ma anche del sottosuolo per le aree di pianura) interrogabile e aggiornabile ; - il supporto ai processi di analisi finalizzati alla descrizione della geologia superficiale e ricostruzione degli eventi che hanno creato il paesaggio attuale; - la rappresentazione cartografica dell’ambiente geologico a partire dal database creato. - la distribuzione dell’informazione geologica archiviata in vari formati (cartaceo e digitale); Sono qui descritte ed analizzate criticamente la filosofia di costruzione delle procedure e le soluzioni tecniche e metodologiche adottate per realizzare gli obiettivi prefissi. L’APAT (Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i servizi Tecnici nazionali) ha ereditato dal Servizio Geologico il compito di rilevare, aggiornare e pubblicare la Carta Geologica d'Italia (progetto nazionale CARG) quale organo cartografico dello Stato in base alla legge 68/60. Nel 1976 era stato completato il rilevamento della Carta geologica d'Italia alla scala 1:100.000 costituita da 278 fogli a copertura del territorio nazionale; per il suo aggiornamento sono stati definiti strumenti normativi idonei a garantire l'omogeneità dei contenuti e della rappresentazione cartografica; la definizione delle norme discende dall'applicazione di linee guida, frutto dell'attività di Commissioni e Gruppi di lavoro, pubblicate nei Quaderni della serie III (ed. APAT). L’Ente Regione Lombardia, per rispondere all’impegno istituzionale di aggiornamento della Carta Geologica, all’interno del più ampio e strutturato Sistema Informativo Territoriale regionale, ha dunque creato il Sistema Informativo Geologico (SIG) regionale. Il rapido evolversi delle ricerche nel campo delle Scienze della Terra e l'importanza che riveste la cartografia geologica nella gestione del territorio, hanno spinto la Regione Lombardia a progettare un rilevamento geologico di dettaglio per dotarsi di una banca dati geologica dalla quale derivare la propria cartografia geologica (alla scala 1:10.000). Sono stati quindi definiti standard specifici rispondenti a questa esigenza di maggior dettaglio (rispetto a quanto indicato dal progetto nazionale CARG) ed è stato pianificato e in gran parte realizzato un rilevamento ex-novo finalizzato alla pubblicazione del dato alla scala del rilevamento e per la sua generalizzazione alle scale 1:25.000 e 50.000. Alla fine del processo saranno stati realizzati 14 fogli del territorio lombardo relativamente alle aree alpine e di passaggio alla pianura (Bergamo, Bormio, Breno, Clusone, Lecco, Iseo, Malonno, Ponte di Legno, Sondrio, Vimercate, Milano, Bagolino, Seregno, Voghera). In tale progetto sono anche coinvolti le Università di Milano, di Pavia e di Bolona, il Politecnico di Milano e il CNR - Centro di Studio per la Geodinamica Alpina e Quaternaria di Milano. L’attività di rilevamento geologico è di competenza dei funzionari regionali della Struttura Sistema Informativo Territoriale della Direzione Generale Territorio e Urbanistica che, coadiuvati da geologi rilevatori, realizzano tutte le fasi del lavoro, dalla raccolta del dato fino alla sua pubblicazione. L’ambiente informatico GIS sviluppato, denominato CARGeo (Cartografia Geologica), permette di inserire i dati raccolti da geologi rilevatori in un database appositamente predisposto, mediante interfacce grafiche semplificate e procedure standard di archiviazione e controllo di correttezza formale. La banca dati è costruita in modo da facilitare l’archiviazione della maggior parte dei dati che normalmente il geologo registra nella carta e nei taccuini di terreno e, allo stesso tempo, guidarlo nella raccolta organica dell’informazione geologica. Nella strutturazione del database è stata privilegiata la possibilità di inserire attributi direttamente associabili agli elementi geometrici anziché attraverso schede associate a punti di osservazione. Il geologo rilevatore interviene per correggere errori di digitalizzazione o di attribuzione con un processo ciclico, fino ad ottenere una banca dati corretta secondo gli standard predefiniti. Gli strumenti di creazione della banca dati permettono anche di: - disegnare gli schemi accessori (sezioni geologiche, schemi stratigrafici e strutturali etc.); - eseguire lo “sfoltimento” e posizionamento delle annotazioni sulla mappa (sigle di unità litologiche e parametri di inclinazione delle giaciture) secondo criteri di leggibilità della carta - creare le legende; - creare banche dati a scala inferiore (1:25.000 e 50.000); - stampare e pubblicare carte geologiche complete di schemi e legende. Il sistema contiene gli strumenti necessari alla migrazione della banca dati dalla struttura proprietaria CARG-Regione Lombardia a quella CARG-APAT secondo la struttura definita nei Quaderni della serie III Il Sistema nel corso del biennio 2006-2007 ha raggiunto la fase di consegna dei dati (derivazione e generalizzazione della banca dati CARG-APAT 1.50.000 da quella 1:10.000 CARG-Regione Lombardia) dei primi fogli completati (ISEO, MALONNO, LECCO e SONDRIO) con ritardo rispetto alla programmazione. Sono state analizzate le cause che hanno portato a questo rallentamento del flusso di lavoro, quindi apportate le necessarie modifiche al Sistema. Sono qui descritti i problemi e le soluzioni trovate per migliorare l'efficienza del sistema. Attualmente il Sistema Informativo Geologico è in una fase di ristrutturazione, che vede la migrazione verso un’architettura informatica basata sulla piattaforma ARCGis® 9.x. Attraverso il Sistema Informativo Geologico viene tentata una sintesi fra le logiche metodologiche dei due ambiti tecnico-scientifici coinvolti (Geologia e Informatica), in un ambiente dove ricercatori e tecnici lavorano sperimentando l’interazione tra le conoscenze e le metodologie conoscitive tipiche delle Scienze Geologiche e le tecnologie e processi logici delle Scienze Informatiche. Con questa Tesi è documentato tutto il percorso di costruzione della banca dati geologica attraverso e all’interno del sistema realizzato assieme gruppo di lavoro composto da geologi e tecnici informatici, cui ho partecipato, riassumendo gli oltre 9 anni di lavoro dall’ideazione del progetto CARGeo, anche in funzione del suo miglioramento

    Search for a singly produced third-generation scalar leptoquark decaying to a tau lepton and a bottom quark in proton-proton collisions at root s=13 TeV

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    A search is presented for a singly produced third-generation scalar leptoquark decaying to a tau lepton and a bottom quark. Associated production of a leptoquark and a tau lepton is considered, leading to a final state with a bottom quark and two tau leptons. The search uses proton-proton collision data at a center-of-mass energy of 13 TeV recorded with the CMS detector, corresponding to an integrated luminosity of 35.9 fb(-1). Upper limits are set at 95% confidence level on the production cross section of the third-generation scalar leptoquarks as a function of their mass. From a comparison of the results with the theoretical predictions, a third-generation scalar leptoquark decaying to a tau lepton and a bottom quark, assuming unit Yukawa coupling (lambda), is excluded for masses below 740 GeV. Limits are also set on lambda of the hypothesized leptoquark as a function of its mass. Above lambda = 1.4, this result provides the best upper limit on the mass of a third-generation scalar leptoquark decaying to a tau lepton and a bottom quark.Peer reviewe

    Measurement of differential cross sections in the kinematic angular variable phi* for inclusive Z boson production in pp collisions at root s=8 TeV

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    Measurements of differential cross sections d sigma/d phi* and double-differential cross sections d(2)sigma/ld phi*d/y/ for inclusive Z boson production are presented using the dielectron and dimuon final states. The kinematic observable phi* correlates with the dilepton transverse momentum but has better resolution, and y is the dilepton rapidity. The analysis is based on data collected with the CMS experiment at a centre-of-mass energy of 8 TeV corresponding to an integrated luminosity of 19.7 fb(-1). The normalised cross section (1/sigma) d sigma/d phi*, within the fiducial kinematic region, is measured with a precision of better than 0.5% for phi* <1. The measurements are compared to theoretical predictions and they agree, typically, within few percent.Peer reviewe

    Genome-wide association and Mendelian randomisation analysis provide insights into the pathogenesis of heart failure

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    Heart failure (HF) is a leading cause of morbidity and mortality worldwide. A small proportion of HF cases are attributable to monogenic cardiomyopathies and existing genome-wide association studies (GWAS) have yielded only limited insights, leaving the observed heritability of HF largely unexplained. We report results from a GWAS meta-analysis of HF comprising 47,309 cases and 930,014 controls. Twelve independent variants at 11 genomic loci are associated with HF, all of which demonstrate one or more associations with coronary artery disease (CAD), atrial fibrillation, or reduced left ventricular function, suggesting shared genetic aetiology. Functional analysis of non-CAD-associated loci implicate genes involved in cardiac development (MYOZ1, SYNPO2L), protein homoeostasis (BAG3), and cellular senescence (CDKN1A). Mendelian randomisation analysis supports causal roles for several HF risk factors, and demonstrates CAD-independent effects for atrial fibrillation, body mass index, and hypertension. These findings extend our knowledge of the pathways underlying HF and may inform new therapeutic strategies

    Constraints on models of scalar and vector leptoquarks decaying to a quark and a neutrino at root s=13 TeV

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    The results of a previous search by the CMS Collaboration for squarks and gluinos are reinterpreted to constrain models of leptoquark (LQ) production. The search considers jets in association with a transverse momentum imbalance, using the M-T2 variable. The analysis uses proton-proton collision data at root s = 13 TeV, recorded with the CMS detector at the LHC in 2016 and corresponding to an integrated luminosity of 35.9 fb(-1). Leptoquark pair production is considered with LQ decays to a neutrino and a top, bottom, or light quark. This reinterpretation considers higher mass values than the original CMS search to constrain both scalar and vector LQs. Limits on the cross section for LQ pair production are derived at the 95% confidence level depending on the LQ decay mode. A vector LQ decaying with a 50% branching fraction to t nu, and 50% to b tau, has been proposed as part of an explanation of anomalous flavor physics results. In such a model, using only the decays to t nu, LQ masses below 1530 GeV are excluded assuming the Yang-Mills case with coupling kappa = 1, or 1115 GeV in the minimal coupling case kappa = 0, placing the most stringent constraint to date from pair production of vector LQs.Peer reviewe

    Clinically relevant potential drug-drug interactions in intensive care patients: A large retrospective observational multicenter study

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    Purpose: Potential drug-drug interactions (pDDIs) may harm patients admitted to the Intensive Care Unit (ICU). Due to the patient's critical condition and continuous monitoring on the ICU, not all pDDIs are clinically relevant. Clinical decision support systems (CDSSs) warning for irrelevant pDDIs could result in alert fatigue and overlooking important signals. Therefore, our aim was to describe the frequency of clinically relevant pDDIs (crpDDIs) to enable tailoring of CDSSs to the ICU setting. Materials & methods: In this multicenter retrospective observational study, we used medication administration data to identify pDDIs in ICU admissions from 13 ICUs. Clinical relevance was based on a Delphi study in which intensivists and hospital pharmacists assessed the clinical relevance of pDDIs for the ICU setting. Results: The mean number of pDDIs per 1000 medication administrations was 70.1, dropping to 31.0 when considering only crpDDIs. Of 103,871 ICU patients, 38% was exposed to a crpDDI. The most frequently occurring crpDDIs involve QT-prolonging agents, digoxin, or NSAIDs. Conclusions: Considering clinical relevance of pDDIs in the ICU setting is important, as only half of the detected pDDIs were crpDDIs. Therefore, tailoring CDSSs to the ICU may reduce alert fatigue and improve medication safety in ICU patients

    Search for new particles in events with energetic jets and large missing transverse momentum in proton-proton collisions at root s=13 TeV

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    A search is presented for new particles produced at the LHC in proton-proton collisions at root s = 13 TeV, using events with energetic jets and large missing transverse momentum. The analysis is based on a data sample corresponding to an integrated luminosity of 101 fb(-1), collected in 2017-2018 with the CMS detector. Machine learning techniques are used to define separate categories for events with narrow jets from initial-state radiation and events with large-radius jets consistent with a hadronic decay of a W or Z boson. A statistical combination is made with an earlier search based on a data sample of 36 fb(-1), collected in 2016. No significant excess of events is observed with respect to the standard model background expectation determined from control samples in data. The results are interpreted in terms of limits on the branching fraction of an invisible decay of the Higgs boson, as well as constraints on simplified models of dark matter, on first-generation scalar leptoquarks decaying to quarks and neutrinos, and on models with large extra dimensions. Several of the new limits, specifically for spin-1 dark matter mediators, pseudoscalar mediators, colored mediators, and leptoquarks, are the most restrictive to date.Peer reviewe

    Combined searches for the production of supersymmetric top quark partners in proton-proton collisions at root s=13 TeV

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    A combination of searches for top squark pair production using proton-proton collision data at a center-of-mass energy of 13 TeV at the CERN LHC, corresponding to an integrated luminosity of 137 fb(-1) collected by the CMS experiment, is presented. Signatures with at least 2 jets and large missing transverse momentum are categorized into events with 0, 1, or 2 leptons. New results for regions of parameter space where the kinematical properties of top squark pair production and top quark pair production are very similar are presented. Depending on themodel, the combined result excludes a top squarkmass up to 1325 GeV for amassless neutralino, and a neutralinomass up to 700 GeV for a top squarkmass of 1150 GeV. Top squarks with masses from 145 to 295 GeV, for neutralino masses from 0 to 100 GeV, with a mass difference between the top squark and the neutralino in a window of 30 GeV around the mass of the top quark, are excluded for the first time with CMS data. The results of theses searches are also interpreted in an alternative signal model of dark matter production via a spin-0 mediator in association with a top quark pair. Upper limits are set on the cross section for mediator particle masses of up to 420 GeV

    Probing effective field theory operators in the associated production of top quarks with a Z boson in multilepton final states at root s=13 TeV

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