28 research outputs found

    Note sulla "normalizzazione" della questione di fiducia

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    Il contributo affronta il tema dell’evoluzione dell’istituto della questione di fiducia nella prassi, la codificazione delle norme nei regolamenti parlamentari, le proposte di razionalizzazione per superare le degenerazioni dell’abbinamento “in simbiosi” con i maxi-emendamenti. Inquadrare giuridicamente lo strumento della questione di fiducia significa “varcare”, in un certo senso, il sottile crinale che separa le norme parlamentari e quelle costituzionali, in una problematica collocazione «tra ordine giuridico e sistema politico». Le regole che disciplinano la questione di fiducia hanno, infatti, la loro fonte nei Regolamenti delle Camere, ma gli effetti che ne derivano hanno natura costituzionale: incidono sui rapporti tra Parlamento e Governo, su quelli all’interno della maggioranza e, in senso più ampio, su quelli tra rappresentanza parlamentare e corpo elettorale. Dall’avvento del maggioritario l’istituto della questione di fiducia ha subito una vera e propria “normalizzazione”. Si può infatti figurativamente classificare: una “fiducia-necessitata” da scadenze costituzionali (conversione in legge di decreti-legge); una “fiducia-garanzia” come strumento per assicurare tempi certi di approvazione secondo il “cronoprogramma” di governo; una “fiducia-ricatto” come arma del Governo contro la propria maggioranza per imporre la linea su un determinato provvedimento; una “fiducia-collante”, a coesione e a tenuta di una maggioranza magari ampia ma non omogenea. La questione di fiducia ha così modificato in maniera progressiva e incisiva il procedimento legislativo, diventando da strumento speciale sempre più strumento normale dell'iter legis, indipendentemente dall'ampiezza e dal colore della maggioranza in Parlamento, come se intorno ad essa fosse subentrata una sorta di opinio iuris ac necessitatis. Il recente dibattito sull’approvazione della nuova legge elettorale per la Camera dei Deputati (c.d. Italicum, legge 6 maggio 2015, n. 52) induce dunque a una nuova riflessione sull’istituto

    Nanoprobes to interrogate nonspecific interactions in lipid bilayers: from defect-mediated adhesion to membrane disruption

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    When a lipid membrane approaches a material/nanomaterial, nonspecific adhesion may occur. The interactions responsible for nonspecific adhesions can either preserve the membrane integrity or lead to its disruption. Despite the importance of the phenomenon, there is still a lack of clear understanding of how and why nonspecific adhesions may originate different resulting scenarios and how these interaction scenarios can be interrogated. This work aims at bridging this gap by investigating the interplay between cationic electrostatic and hydrophobic interactions in modulating the membrane stability during nonspecific adhesion phenomena. Here, the stability of the membrane has been studied employing anisotropic nanoprobes in zwitterionic lipid membranes with the support of coarse-grained molecular dynamics simulations to interpret the experimental observations. Lipid membrane electrical measurements and nanoscale visualization in combination with molecular dynamics simulations revealed the phenomena driving nonspecific adhesion. Any interaction with the lipidic bilayer is defect-mediated involving cationic electrostatically-driven lipid extractions and hydrophobicallydriven chains protrusion, whose interplay determines the existence of a thermodynamic optimum for the membrane structural integrity. These findings unlock unexplored routes to exploit nonspecific adhesion in lipid membranes. The proposed platform can act as a straightforward probing tool to locally interrogate interactions between synthetic materials and lipid membranes for the design of antibacterials, antivirals, and scaffolds for tissue engineering

    Understanding Factors Associated With Psychomotor Subtypes of Delirium in Older Inpatients With Dementia

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    Supplement: "Localization and broadband follow-up of the gravitational-wave transient GW150914" (2016, ApJL, 826, L13)

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    This Supplement provides supporting material for Abbott et al. (2016a). We briefly summarize past electromagnetic (EM) follow-up efforts as well as the organization and policy of the current EM follow-up program. We compare the four probability sky maps produced for the gravitational-wave transient GW150914, and provide additional details of the EM follow-up observations that were performed in the different bands

    Produzione e commerci delle anfore Dressel 1 tra Etruria meridionale e Roma

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    Programa de Doctorat en Societat i Cultura: Història, Antropologia, Art i Patrimoni / Tesi realitzada en cotutel·la amb la Università degli Studi di Milano[ita] Questa tesi, in cotutela tra l'Università degli Studi di Milano e l'Universitat de Barcelona, è organizzata come una raccolta di articoli, secondo la modalità prevista dal corso di Dottorato R10 - Agricoltura, Ambiente e Bioenergia dell'Università degli studi di Milano, opzione prevalentemente utilizzata in ambito scientifico per favorire la divulgazione dei risultati delle ricerche condotte dal candidato. Tale modalità, pur avendo comportato alcune difficoltà iniziali dovute a una prassi differente da quanto precedentemente sperimentato durante il mio percorso accademico e professionale di carattere archeologico, ha offerto un'utile occasione per approcciare l'argomento della tesi con un taglio nuovo e differente, finalizzato a un'indagine di carattere multidisciplinare. Il progetto alla base di questa ricerca di Dottorato nasce nell'ambito della mia collaborazione a parte delle ricerche effettuate nel corso degli anni per il progetto FIRB Immensa Aequora, diretto dalla Professoressa Gloria Olcese. Alcune di queste indagini, incentrate sullo studio della cultura materiale, hanno infatti preso in considerazione proprio le anfore del territorio compreso tra il Lazio settentrionale e, in particolar modo, l'area di Ostia e del suo territorio da un punto di vista archeologico e archeometrico. L'idea di fondo di questa indagine risiede nell'importanza dello studio dei contenitori anforici che, come noto, possono fornire numerose informazioni in merito alla ricostruzione delle dinamiche tecnologico-produttive ed economico-commerciali e nell'interesse dell'area selezionata per l'indagine che fin dall'epoca arcaica ha ricoperto un ruolo di primo piano per la storia del Mediterraneo. Dal punto di vista strutturale, la tesi è organizzata con una suddivisione interna in tre parti. Nella prima sono presentati quattro articoli, tre dei quali realizzati in collaborazione con altri studiosi nell'ambito delle ricerche di Immensa Aequora, alcuni già editi, altri in corso di stampa. I primi due articoli sono incentrati su importanti casi di studio delle ceramiche e delle anfore del territorio ostiense (i contesti della Longarina e della villa A di Dragoncello); nel terzo si presenta un tentativo di ricostruzione delle importazioni anforiche nell'area di Ostia tra la tarda età repubblicana e quella primo-imperiale con un approfondimento specifico sulle anfore ispaniche e sul contesto ostiense del cd. Binario Morto; il quarto, infine, rappresenta il contributo individuale ed è focalizzato sul tema principale della tesi, le anfore Dressel 1 nell'area tra l'Etruria meridionale e Roma, affrontato attraverso la presentazione dei dati noti in bibliografia e di quelli preliminari raccolti dallo studio, ancora in corso, del materiale di alcuni contesti campione del territorio. Nella seconda parte sono raccolte le attività relative alla didattica e alla ricerca svolte durante il triennio 2017-2020 e nella terza il mio curriculum vitae ai fini di una presentazione del mio personale percorso accademico e professionale.[eng] The Dressel 1 amphorae, as mentioned, had an enormous success between the 2nd and 1st centuries BC and their circulation in the late Republican period, even in the area took into consideration, is beyond the standard. Despite the great historical importance of the sites, even during the Roman era, the attestation of Dressel 1 amphorae, however, is not so relevant in terms of quantity in this area, contrary to what has been found in other studies, carried out in the Northern Etruria or in the Southern Lazio. In the innermost area of Northern Lazio, some of the contexts excavated and studied by several archaeological research have returned some examples of Dressel 1. Tarquinia, an Etruscan foundation site - in whose territory, as has been seen, evidence of Dressel production has been found - is characterized by an important phase of the Roman era, from whose contexts and layers some examples of this amphoric type have emerged. In particular, fragments of Dressel 1 were recovered, as well as from the area of the Civita plateau and from the Domus del Mitreo, the materials of which were investigated in the context of the project, from tomb 153 in the Necropolis and from 'Il Giglio' context. 13 fragments of Dressel 1A rims were extracted from the seabed of the coastal strip of the Tarquinian territory, in the locality of Sant'Agostino

    Produzione e commerci delle anfore Dressel 1 tra Etruria meridionale e Roma

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    [ita] Questa tesi, in cotutela tra l'Università degli Studi di Milano e l'Universitat de Barcelona, è organizzata come una raccolta di articoli, secondo la modalità prevista dal corso di Dottorato R10 - Agricoltura, Ambiente e Bioenergia dell'Università degli studi di Milano, opzione prevalentemente utilizzata in ambito scientifico per favorire la divulgazione dei risultati delle ricerche condotte dal candidato. Tale modalità, pur avendo comportato alcune difficoltà iniziali dovute a una prassi differente da quanto precedentemente sperimentato durante il mio percorso accademico e professionale di carattere archeologico, ha offerto un'utile occasione per approcciare l'argomento della tesi con un taglio nuovo e differente, finalizzato a un'indagine di carattere multidisciplinare. Il progetto alla base di questa ricerca di Dottorato nasce nell'ambito della mia collaborazione a parte delle ricerche effettuate nel corso degli anni per il progetto FIRB Immensa Aequora, diretto dalla Professoressa Gloria Olcese. Alcune di queste indagini, incentrate sullo studio della cultura materiale, hanno infatti preso in considerazione proprio le anfore del territorio compreso tra il Lazio settentrionale e, in particolar modo, l'area di Ostia e del suo territorio da un punto di vista archeologico e archeometrico. L'idea di fondo di questa indagine risiede nell'importanza dello studio dei contenitori anforici che, come noto, possono fornire numerose informazioni in merito alla ricostruzione delle dinamiche tecnologico-produttive ed economico-commerciali e nell'interesse dell'area selezionata per l'indagine che fin dall'epoca arcaica ha ricoperto un ruolo di primo piano per la storia del Mediterraneo. Dal punto di vista strutturale, la tesi è organizzata con una suddivisione interna in tre parti. Nella prima sono presentati quattro articoli, tre dei quali realizzati in collaborazione con altri studiosi nell'ambito delle ricerche di Immensa Aequora, alcuni già editi, altri in corso di stampa. I primi due articoli sono incentrati su importanti casi di studio delle ceramiche e delle anfore del territorio ostiense (i contesti della Longarina e della villa A di Dragoncello); nel terzo si presenta un tentativo di ricostruzione delle importazioni anforiche nell'area di Ostia tra la tarda età repubblicana e quella primo-imperiale con un approfondimento specifico sulle anfore ispaniche e sul contesto ostiense del cd. Binario Morto; il quarto, infine, rappresenta il contributo individuale ed è focalizzato sul tema principale della tesi, le anfore Dressel 1 nell'area tra l'Etruria meridionale e Roma, affrontato attraverso la presentazione dei dati noti in bibliografia e di quelli preliminari raccolti dallo studio, ancora in corso, del materiale di alcuni contesti campione del territorio. Nella seconda parte sono raccolte le attività relative alla didattica e alla ricerca svolte durante il triennio 2017-2020 e nella terza il mio curriculum vitae ai fini di una presentazione del mio personale percorso accademico e professionale.[eng] The Dressel 1 amphorae, as mentioned, had an enormous success between the 2nd and 1st centuries BC and their circulation in the late Republican period, even in the area took into consideration, is beyond the standard. Despite the great historical importance of the sites, even during the Roman era, the attestation of Dressel 1 amphorae, however, is not so relevant in terms of quantity in this area, contrary to what has been found in other studies, carried out in the Northern Etruria or in the Southern Lazio. In the innermost area of Northern Lazio, some of the contexts excavated and studied by several archaeological research have returned some examples of Dressel 1. Tarquinia, an Etruscan foundation site - in whose territory, as has been seen, evidence of Dressel production has been found - is characterized by an important phase of the Roman era, from whose contexts and layers some examples of this amphoric type have emerged. In particular, fragments of Dressel 1 were recovered, as well as from the area of the Civita plateau and from the Domus del Mitreo, the materials of which were investigated in the context of the project, from tomb 153 in the Necropolis and from 'Il Giglio' context. 13 fragments of Dressel 1A rims were extracted from the seabed of the coastal strip of the Tarquinian territory, in the locality of Sant'Agostino

    Il d.lgs. n. 10 del 2016. Un "taglia-decreti" per il riordino normativo

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    By Legislative Decree 22 January 2016, n. 10, the Government ordered the repeal of 46 legislative provisions and the editing of a further twelve, containing rules for the adoption of non-legislative measures to implement. The Decree was adopted on the basis of the delegation contained in art. 21 of the Law 7 August 2014, n. 124, regarding the reorganization of public administrations. This is the first complete regulatory, legislative reorganization in nine years since the simplification law “Taglia-leggi”, adopted on the basis of the delegation contained in art. 14 of the Law 28 November 2005, n. 246 (2005 Simplification Law)
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