344 research outputs found

    Contrast-Induced Acute Kidney Injury and Endothelial Dysfunction: The Role of Vascular and Biochemical Parameters

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    Introduction: Contrast-induced acute kidney injury (CIAKI) is one of the main causes of acute renal failure in hospitalized patients, following the administration of iodinated contrast medium used for CT scans and angiographic procedures. CIAKI determines a high cardiovascular risk and appears to be one of the most feared complications of coronary angiography, causing a notable worsening of the prognosis with high morbidity and mortality. Aim: To evaluate a possible association between the renal resistive index (RRI) and the development of CIAKI, as well as an association with the main subclinical markers of atherosclerosis and the main cardiovascular risk factors. Materials and Methods: We enrolled 101 patients with an indication for coronary angiography. Patients underwent an assessment of renal function (serum nitrogen and basal creatinine, 48 and 72 h after administration of contrast medium), inflammation (C reactive protein (CRP), serum calcium and phosphorus, intact parathormone (iPTH), 25-hydroxyvitaminD (25-OH-VitD), serum uric acid (SUA), total cholesterol, serum triglycerides, serum glucose and insulin). All patients also carried out an evaluation of RRI, intima-media thickness (IMT), interventricular septum (IVS) and the ankle-brachial index (ABI). Results: 101 patients (68 male), with a mean age of 73.0 ± 15.0 years, were enrolled for the study; 35 are affected by type 2 diabetes mellitus. A total of 19 cases of CIAKI were reported (19%), while among diabetic patients we reported an incidence of 23% (8 patients). In our study, patients with CIAKI had significantly higher RRI (p < 0.001) and IMT (p < 0.001) with respect to the patients who did not develop CIAKI. Furthermore, patients with CIAKI had significantly higher CRP (p < 0.001) and SUA (p < 0.006). Conclusions: We showed a significant difference in RRI, IMT, SUA and CRP values between the population developing CIAKI and patients without CIAKI. This data appears relevant considering that RRI and IMT are low-cost, non-invasive and easily reproducible markers of endothelial dysfunction and atherosclerosis

    Acute kidney injury promotes development of papillary renal cell adenoma and carcinoma from renal progenitor cells.

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    Acute tissue injury causes DNA damage and repair processes involving increased cell mitosis and polyploidization, leading to cell function alterations that may potentially drive cancer development. Here, we show that acute kidney injury (AKI) increased the risk for papillary renal cell carcinoma (pRCC) development and tumor relapse in humans as confirmed by data collected from several single-center and multicentric studies. Lineage tracing of tubular epithelial cells (TECs) after AKI induction and long-term follow-up in mice showed time-dependent onset of clonal papillary tumors in an adenoma-carcinoma sequence. Among AKI-related pathways, NOTCH1 overexpression in human pRCC associated with worse outcome and was specific for type 2 pRCC. Mice overexpressing NOTCH1 in TECs developed papillary adenomas and type 2 pRCCs, and AKI accelerated this process. Lineage tracing in mice identified single renal progenitors as the cell of origin of papillary tumors. Single-cell RNA sequencing showed that human renal progenitor transcriptome showed similarities to PT1, the putative cell of origin of human pRCC. Furthermore, NOTCH1 overexpression in cultured human renal progenitor cells induced tumor-like 3D growth. Thus, AKI can drive tumorigenesis from local tissue progenitor cells. In particular, we find that AKI promotes the development of pRCC from single progenitors through a classical adenoma-carcinoma sequence

    Production of He-4 and (4) in Pb-Pb collisions at root(NN)-N-S=2.76 TeV at the LHC

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    Results on the production of He-4 and (4) nuclei in Pb-Pb collisions at root(NN)-N-S = 2.76 TeV in the rapidity range vertical bar y vertical bar <1, using the ALICE detector, are presented in this paper. The rapidity densities corresponding to 0-10% central events are found to be dN/dy4(He) = (0.8 +/- 0.4 (stat) +/- 0.3 (syst)) x 10(-6) and dN/dy4 = (1.1 +/- 0.4 (stat) +/- 0.2 (syst)) x 10(-6), respectively. This is in agreement with the statistical thermal model expectation assuming the same chemical freeze-out temperature (T-chem = 156 MeV) as for light hadrons. The measured ratio of (4)/He-4 is 1.4 +/- 0.8 (stat) +/- 0.5 (syst). (C) 2018 Published by Elsevier B.V.Peer reviewe

    Proceedings of the Fifth Italian Conference on Computational Linguistics CLiC-it 2018

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    On behalf of the Program Committee, a very warm welcome to the Fifth Italian Conference on Computational Linguistics (CLiC-­‐it 2018). This edition of the conference is held in Torino. The conference is locally organised by the University of Torino and hosted into its prestigious main lecture hall “Cavallerizza Reale”. The CLiC-­‐it conference series is an initiative of the Italian Association for Computational Linguistics (AILC) which, after five years of activity, has clearly established itself as the premier national forum for research and development in the fields of Computational Linguistics and Natural Language Processing, where leading researchers and practitioners from academia and industry meet to share their research results, experiences, and challenges

    Case a patio di Eduardo Souto de Moura

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    A Matosinhos, piccolo centro che fa ormai parte della periferia di Porto, una porzione del giardino di un'antica villa, di fronte al porto di Leixões, fu venduta per realizzare un complesso residenziale. Il piano urbano di Fernando Távora aveva introdotto su quell'area una nuova strada, parallela alla litoranea Avenida Duarte, dividendola diagonalmente, così da generare da un lato un trapezio, un triangolo dall’altro. L'idea di Souto de Moura è stata quella di costruire nell’area trapezoidale muri paralleli, con interasse 12 metri, coperti da tre fasce di solai larghi uguali. Muri e solai così disposti sono una costante di questa zona, nella continuazione della tradizione portoghese di recingere la casa con una parete dove a volte la presenza della casa è rilevata solo attraverso una finestra. “Sembra la struttura di alcuni villaggi cinesi, ma è un punto di riferimento di cui sono stato cosciente a progetto finito, e non sapevo nemmeno delle case-cortile di Josep Lluís Sert”, ha osservato Souto de Moura, ma la sua sensibilità e il suo pensiero, erano più vicini alle ricerche tipo-morfologiche di Ludwig Mies van der Rohe. Infatti, nel decennio che va dal 1928 al 1938, Mies aveva esplorato le varianti espressive dello spazio architettonico definito da setti murari e lastre di solaio semplicemente poggiate: dal Padiglione tedesco all’Esposizione universale di Barcellona all’Insediamento di case a corte, dove è sempre presente il giardino cintato e l’alternarsi di corti o patii

    Abitazioni operaie. Alvar Aallon Katu - Valliniemenkatu, Sunila. Alvar Aalto. 1938-39

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    Costruzioni operaie realizzate da Alvar Aalto tra il 1938-1939 presso Sunila. Si tratta di un complesso formato da piccole abitazioni a schiera su due piani

    Il Siemensstadt di Hans Scharoun

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    Il progetto della Grossiedlung Siemensstadt, da realizzarsi per 1800 alloggi in prossimità delle officine Siemens, fu avviato nel 1928 da Martin Wagner, assessore all’urbanistica della Giunta socialdemocratica di Berlino, e sviluppato nell’ambito di un programma specifico per la costruzione di abitazioni sociali. Nel concorso, che vide la partecipazione degli architetti del modernista gruppo “Der Ring”, la scelta cadde sul progetto di Hans Scharoun, accanto a cui, per la realizzazione degli edifici, furono chiamati altri cinque valenti architetti a cui fu data libertà di esprimere la propria personale interpretazione della nuova architettura

    Nya Bruket di Ralph Erskine

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    Sandviken è una città della Svezia centrale, sulla riva settentrionale del grande lago Storsjön, è sede fin dal 1862 di una delle principali acciaierie svedesi. L'area residenziale di Nya Bruket, che ha ricevuto il nome dalle vecchie ferriere, ivi esistenti, scende sul pendio verso il lago, lungo il lato sinistro del vecchio canale, al cui lato destro si svolge il quartiere residenziale di Gamla Bruket; insieme i due complessi conservano l’orditura stradale del primo insediamento ottocentesco. L’impianto planimetrico di Nya Bruket quindi è regolarmente ordinato in una maglia rettangolare di 21 quadrilateri, 18 sono formati da due edifici a elle a due piani che racchiudono una corte; 2 sono composti da piccoli edifici isolati. In totale sono 750 gli alloggi.

    Oltre la stanza

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    Per comprendere le linee guida che hanno portato al progetto della casa Farnsworth di Mies Van der Rohe, nell'articolo viene proposta una riflessione sul concetto di abitare ricercato e sviluppato dall'architetto negli anni. Prendendo in analisi e mettendo a confronto i progetti della Casa in Mattoni del 1921-22, della Casa per una Coppia senza Figli all’Esposizione Edilizia di Berlino del 1931e della Casa a Tre Corti del 1934, si può notare come Mies abbia sviluppato nel tempo una propria grammatica e precisa idea di abitare, nella quale "la stanza", che è il luogo più semplice dell’abitare, ha trovato una sua particolare conformazione. Quasi un'assenza, o meglio, parte della composizione di uno spazio sempre aperto e permeabile, fluido e continuo
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