Archivio Istituzionale della Ricerca- Università degli Studi di Foggia
Not a member yet
    54433 research outputs found

    Long-Term Clinical Remission on Benralizumab Treatment in Severe Eosinophilic Asthma: A Four-Year Real-Life Study

    No full text
    Background: The current availability of monoclonal antibodies against key mediators of type-2 (T2) inflammation has led to a redefinition of the ultimate objectives of severe asthma treatment to a more composite concept of disease remission. Objectives: The aim of this real-life study was to estimate the percentage of patients who achieved clinical remission over 4 years of treatment with benralizumab, and to identify baseline predictors for the achievement of such a composite outcome in the long term. Methods: Data from a 4-year follow-up of 23 patients who were prescribed benralizumab as an add-on therapy because of uncontrolled severe eosinophilic asthma were retrospectively analyzed and compared. Clinical remission was considered to be “complete” if oral corticosteroid (OCS) use was not required, there were no exacerbations, an asthma control test (ACT) score ≥ 20 was achieved and a pre-bronchodilation percent predicted a forced expiratory volume in 1 s (FEV1%) ≥ 80%. Clinical remission was considered to be “partial” if OCS use was not required, plus at least two of the other three aforementioned criteria. Results: The overall percentage of patients who achieved clinical remission was 86.9% after 12 months, and 91.3% after 24 and 48 months of treatment. The rate of complete remission over partial remission increased over time. After 12 months of treatment, 65% of patients fulfilled the criteria for complete remission and 35.0% for partial remission. After 48 months of treatment, 71.4% of patients were in a status of complete remission and 28.6% in a status of partial remission. A long-term composite outcome of complete clinical remission was more likely to be achieved by severe eosinophilic asthma patients with comorbid nasal polyposis, bronchiectasis and osteoporosis, and with OCS dependency, a predicted pre-bronchodilation FEV1% ≥ 80% and a predicted FEF25–75% < 65% at baseline. Conclusions: Our real-life experience suggests that treatment with benralizumab may allow the achievement and long-term maintenance of clinical remission in a high percentage of severe eosinophilic asthma patients, up to 4 years of follow-up

    L’emergenza nello Stato regionale: uno studio comparato tra Italia e Spagna

    Get PDF
    La presente tesi di dottorato si propone di analizzare in prospettiva comparata la gestione delle emergenze nello Stato regionale, utilizzando quale case study la gestione dell’emergenza pandemica da Covid-19 in Italia e Spagna. La metodologia della ricerca si basa su un esercizio di comparazione sia diacronica che sincronica tra Italia e Spagna, configurabili come "most similar cases". L'obiettivo primario della ricerca è stato comprendere come gli eventi emergenziali influenzino i sistemi regionali e se la pandemia abbia innescato o meno evoluzioni nei modelli di regionalismo dei due paesi. A tal fine, il lavoro di ricerca è stato articolato in due parti: la prima parte si è focalizzata sulla ricostruzione delle teorie sull'emergenza e sui modelli di "Costituzione delle emergenze" affermatisi nel Secondo dopoguerra in Europa. In particolare, si è ricostruito lo sviluppo delle teorie sull'emergenza, dal decisionismo di Carl Schmitt alle riflessioni di Santi Romano in Italia, fino ad arrivare al "derecho de excepción" spagnolo. Si sono poi confrontati i modelli di gestione dell'emergenza, distinguendo tra ordinamenti nei quali vi è una disciplina costituzionale dell'emergenza (come Francia, Germania e Spagna) e ordinamenti, i quali si configurano come "non modello" o “modello ambiguo” (come Stati Uniti e Italia). Nell’ambito di tale classificazione, la Costituzione italiana è stata definita come “non modello” in quanto non prevede uno Statuto delle emergenze, affidandosi la gestione emergenziale al decreto-legge (art. 77 Cost.) e alla legislazione ordinaria sulla protezione civile. Al contrario, l’ordinamento spagnolo è stato classificato come “modello razionalizzato a tutele parallele” in quanto la Costituzione del 1978 disciplina minuziosamente tre stati di eccezione, stato di allarme, stato di eccezione e stato di assedio (art. 116 CE), poi regolati dalla Ley Orgánica 4/1981, de 1 de junio, de los estados de alarma, excepción y sitio. La seconda parte della tesi è stata dedicata all'analisi della gestione dell'emergenza sanitaria da Covid-19 in Italia e Spagna con particolare attenzione ai raccordi tra Stato centrale e Autonomie territoriali. La pandemia, configurabile come Complex Intergovernmental Problem per la necessità di coordinamento tra diversi livelli di governo, ha messo in luce le criticità dei sistemi regionali. In Italia, la gestione della prima ondata pandemica è stata caratterizzata da un forte accentramento del potere nel Governo, con un ruolo marginale delle Regioni, attraverso l'uso massiccio di decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (d.P.C.m.). Solo con il decreto-legge n. 33/2020 si è assistito a una maggiore autonomia regionale. In Spagna, la dichiarazione dell’estado de alarma ha inizialmente centralizzato la gestione, ma la successiva fase 2 di desescalada ha condotto ad una forma attenuata di "federalismo collaborativo" con maggiore autonomia per le Comunità Autonome. Durante la seconda ondata pandemica, l'Italia ha mantenuto un modello centralizzato con una debole cooperazione regionale, mentre la Spagna ha adottato un modello decentrato, attribuendo ai Presidenti delle Comunità Autonome un ruolo chiave. La gestione della campagna vaccinale ha visto in Italia le Regioni come esecutrici del piano nazionale con margini di manovra, ma con disomogeneità nell'attuazione. In Spagna, le Comunità Autonome hanno avuto un ruolo fondamentale non solo nell'attuazione ma anche nella definizione della strategia vaccinale. Tendenze che si sono mantenute anche durante la gestione della terza e della quarta ondata pandemica. Infine, la tesi analizza l'impatto delle decisioni delle Corti costituzionali italiana e spagnola sulla gestione dell'emergenza. Il Tribunal Constitucional spagnolo ha dapprima adottato un approccio "demolitorio" censurando diversi decreti emergenziali, in particolare riguardo alla limitazione dei diritti fondamentali durante lo stato di allarme (STC 148/2021) e alla delega di poteri alle CCAA (STC 183/2021), per poi operare un overruling con la STC 136/2024. La Corte costituzionale italiana, con la sentenza n. 37/2021, ha affermato la competenza esclusiva dello Stato in materia di profilassi internazionale, centralizzando la gestione dell'emergenza e promuovendo un "regionalismo della separazione". Le conclusioni della ricerca evidenziano come la pandemia abbia messo in discussione l'equilibrio tra poteri centrali e periferici in entrambi i paesi, rivelando criticità nei sistemi di decentramento e la necessità di ripensare i regionalismi. Si suggerisce di attenuare la rigida separazione delle competenze in Italia e di valorizzare le sedi di raccordo, proponendo anche per la Spagna un regionalismo più cooperativo. La tesi auspica un modello multilivello con strumenti di concertazione strutturati per una governance efficace delle emergenze, basato sui principi dello Stato regionale e su una pianificazione strategica

    La riforma della tutela cautelare

    No full text
    Per quanto riguarda la tutelare cautelare, attraverso le lettere s) e t) dell’art. 1, comma 1, del D.Lgs. 30 dicembre 2023, n. 220, recante “Disposizioni in materia di contenzioso tributario”, si è proceduto ad apportare rilevanti modifiche all’art. 47 del D.Lgs. n. 546/1992, prevedendo, tra l’altro, l’impugnabilità dell’ordinanza cautelare (lett. s), ed è stato inserito, dopo l’art. 47-bis, il nuovo art. 47-ter, che ha disciplinato la possibilità di definire il giudizio di merito in esito alla domanda di sospensione con una sentenza “in forma semplificata” (lett. t). Lievi ritocchi sono stati, altresì, apportati agli artt. 52, 62-bis e 65 del D.Lgs. n. 546/1992, da parte delle lett. aa), cc) e dd) del D.Lgs. n. 220/2023, al fine di coordi- nare la disciplina della tutela cautelare nei gradi successivi al primo con le altre novità introdotte in attuazione della delega fiscale e con quelle che erano già intervenute in forza della Legge 31 agosto 2022, n. 130, che, insieme ad altri interventi significativi, aveva disposto anche una decisiva accelerazione alla trattazione delle sospensive in primo grado e, allo stesso tempo, aveva previsto, molto opportunamente, che la tratta- zione dell’udienza di sospensione non potesse mai coincidere con quella di merito. Tutte le succitate previsioni inerenti alla tutela cautelare, in forza di quanto disposto dall’art. 4 del D.Lgs. n. 220/2023, sono applicabili ai giudizi instaurati, in primo ed in secondo grado, nonché in Cassazione, a decorrere dal 5 gennaio 2024 e, cioè, dal giorno successivo all’entrata in vigore del Decreto

    Rivoluzione educativa: come l’AI personalizza l’insegnamento, risolve problemi e prevede comportamenti,

    No full text
    The text explores some of the potentialities of artificial intelligence (AI) in the educational field, made possible by this technology’s ability to categorize data. Through data analysis and machine learning, AI can improve existing social models and provide personalized analyses. It examines the challenges and opportunities of AI in personalizing learning paths, assessing competencies, and even detecting issues such as depression and internet addiction, even in their early stages. The authors emphasize the importance of integrating AI with the human approach, using it as a decision-making support rather than a replacement

    Transnazionalismo e turismo politico in "A Tour in Switzerland" di Helen Maria Williams

    No full text
    William’s A Tour in Switzerland represents a deviation from the well-trodden paths to provide information that deepens the readers’ understanding of the people, places and events and is engaged in forging a transnationally shaped sentiment that might help to produce a different kind of belonging and harmonious and inclusive societies within and beyond the national borders

    La deriva giurisprudenziale sull’ambito di applicazione del reato di indebita compensazione

    No full text
    La pronuncia in commento conferma quel filone giurisprudenziale che, in spregio ai principi che hanno ispirato il sistema penale tributario introdotto dal D.Lgs. n. 74/2000, da un lato, inquadra l’ambito di applicazione del reato di indebita compensazione, di cui all’art. 10-quater D.Lgs. n. 74/2000, attribuendo inopinatamente rilevanza, ai fini della realizzazione della condotta, anche ai debiti diversi da quelli per imposte dirette ed IVA, e, dall’altro, tende a parametrare la soglia di punibilità sia ai debiti che ai crediti di qualsiasi natura portati in compensazione, purché indicati nell’art. 17 D.Lgs. n. 241/1997

    2,044

    full texts

    54,433

    metadata records
    Updated in last 30 days.
    Archivio Istituzionale della Ricerca- Università degli Studi di Foggia
    Access Repository Dashboard
    Do you manage Open Research Online? Become a CORE Member to access insider analytics, issue reports and manage access to outputs from your repository in the CORE Repository Dashboard! 👇