8 research outputs found
Novel data for free-living saffron finch (Sicalis flaveola): reference hematological value and body mass
Co-occurrence of mycotoxins in maize food and maize-based feed from small-scale farms in Brazil: a pilot study
The effect of an organizational level participatory intervention in secondary vocational education on work-related health outcomes: results of a controlled trial
L’attività dei Centri Antifumo italiani tra problematiche e aree da potenziare: i risultati di un’indagine svolta attraverso un questionario on-line
Introduzione. In Italia sono 295 i Servizi per la cessazione dal
fumo di tabacco (Centri Antifumo - CA) afferenti al Servizio Sanitario
Nazionale (SSN) censiti nel 2011 dall’Osservatorio Fumo,
Alcol e Droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di Sanità. La presente
indagine, condotta dall’OssFAD in collaborazione con i CA,
è stata volta a rilevare alcune delle problematiche con le quali il
personale dei CA si confronta per portare avanti la propria attività
e le iniziative ritenute utili per migliorarla.
Materiali e metodi. L’indagine è stata condotta dal 7 al 21
maggio 2012, mediante un questionario compilabile on-line
composto da 5 brevi sezioni di domande con un totale di 38
items da completare. Il link al questionario on-line è stato inviato
per e-mail a 322 indirizzi dei CA censiti nel 2011 dall’OssFAD. I
dati raccolti sono stati elaborati statisticamente con il programma
SPSS 20.
Risultati. All’indagine hanno risposto 146 operatori dei CA
(45,3%). Sebbene ci siano aspetti ormai consolidati dell’attività
dei CA, sono ancora molte le criticità che gli operatori riscontrano
nella loro attività. Le principali problematiche che influiscono
in modo fondamentale/rilevante per la buona attività
del centro sono le “Scarse o nulle risorse economiche” per il
60,7% del personale, “la mancanza di personale dedicato” per
il 52,4% del personale; il “riconoscimento/mandato istituzionale
del CA” per il 40,9% del personale. Tra le azioni ritenute
più efficaci per facilitare l’accesso ai CA sono risultate la sensibilizzazione
del personale sanitario (91%), in particolare dei medici
di famiglia e l’inserimento delle prestazioni antitabagiche
nei LEA (76,8%).
Conclusioni. È auspicabile che l’attività dei CA riceva una maggiore
attenzione, attraverso la dotazione di strutture, personale
e finanziamenti adeguati a svolgere un importante ruolo nella
tutela e promozione della salute