571 research outputs found

    Le grandi trasformazioni urbane. Una ricerca e un dibattito per gli scali milanesi

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    La città europea del XX secolo, che con la lunga stagione del recupero delle aree industriali dismesse sembrava aver esaurito il ciclo delle grandi trasformazioni urbane, ‘scopre’ nuove aree in attesa. È il caso delle infrastrutture che di quel sistema produttivo erano l’ossatura: gli scali ferroviari obsoleti che si offrono alla città come straordinaria opportunità per ripensarsi. A Milano ce ne sono sette. Per immaginare il loro futuro è cruciale disporre di procedure pubbliche trasparenti e condivise, porre il sistema ferroviario al centro della rigenerazione urbana e delle relazioni metropolitane, concentrarsi sulla qualità dello spazio pubblico, verde e minerale, ma anche ragionare su logiche di localizzazione, su funzioni e quantità, nonché sui modi dell’attuazione nel tempo lungo del progetto urbanistico. Attorno a questi temi ci si è interrogati attraverso il racconto critico di dieci casi studio internazionali con cui confrontarsi e un dibattito pubblico. Il libro raccoglie i materiali di queste esplorazioni. Con i contributi di Félix Adisson, Emilio Battisti, Stefano Boeri, Valeria Bottelli, Giancarlo Consonni, Antonio Di Campli, Alessandro Gabbianelli, Giorgio Goggi, Franco Infussi, Paolo Inghilleri, Alessandro Maggioni, Pierfrancesco Maran, Chiara Mazzoleni, Paolo Mazzoleni, Laura Montedoro, Pierluigi Nicolin, Gabriele Pasqui, Vito Redaelli, Franco Sacchi, Alberto Saibene, Michelangelo Savino, Silvia Sbattella, Francesco Vescovi, Cino Zucchi

    Lo spazio pubblico come palinsesto

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    Sempre più di frequente lo spazio pubblico è al centro di politiche, retoriche e azioni progettuali. Sembra ormai largamente condiviso quanto, fino a una decina di anni fa, non era ancora convinzione diffusa e popolare: il sistema degli spazi pubblici è/dovrebbe essere l’armatura irrinunciabile della città, nelle nuove espansioni così come nelle sue parti consolidate o in corso di trasformazione. Tuttavia, le sfide della società contemporanea e la profonda differenza dei contesti rendono l’assunto assai più debole e ambiguo: quale spazio pubblico? Per chi? Per farci cosa? A questi interrogativi di carattere generale si sommano quelli più strettamente riferiti all’esercizio progettuale. Quali ‘prestazioni’, dotazioni, qualità e caratteristiche, devono garantire gli spazi aperti? Come orientare le trasformazioni nel tempo? Interpretare gli spazi pubblici esistenti come un palinsesto significa orientare lo sguardo verso quegli elementi rotti o inter-rotti che possono essere riconnessi tramite azioni progettuali consapevoli e coordinate. Sperimentare usi temporanei, modifiche permanenti e processi di riappropriazione/trasformazione tramite step progressivi, con esiti testabili e modellabili nel lungo periodo, consente la riconquista degli spazi aperti erosi da attività e presenze (come il traffico veicolare e la sosta delle automobili) che possono comprometterne la qualità e la funzione. Sottrarre il disegno degli spazi aperti alla frammentazione, non priva di contraddizioni visibili nei processi e ben riconoscibile negli assetti fisici, esito anche dell’estrema settorialità amministrativa e della gestione, appare un obiettivo prioritario. Per contrapporre il valore della continuità (dei percorsi, dei suoli, della sequenza di spazi) occorre affiancare gli strumenti normativi più tradizionali, spesso rigidi, con visioni auspicabili e orientamenti praticabili nel tempo lungo della città: strumenti intermedi, tra piano e progetto, come le linee guida, la cui natura non è codificata ma oggetto, essa stessa, di ricerca e sperimentazione. Attraverso la raccolta delle voci di diversi esperti e il racconto di un’esperienza sul campo, il libro offre un contributo al dibattito sul tema e si propone come occasione di riflessione per i progettisti, per gli amministratori e per i cittadini

    La sperimentazione sul campo: un processo non deduttivo

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    Sempre più di frequente lo spazio pubblico è al centro di politiche, retoriche e azioni progettuali. Sembra ormai largamente condiviso quanto, fino a una decina di anni fa, non era ancora convinzione diffusa e popolare: il sistema degli spazi pubblici è/dovrebbe essere l’armatura irrinunciabile della città, nelle nuove espansioni così come nelle sue parti consolidate o in corso di trasformazione. Tuttavia, le sfide della società contemporanea e la profonda differenza dei contesti rendono l’assunto assai più debole e ambiguo: quale spazio pubblico? Per chi? Per farci cosa? A questi interrogativi di carattere generale si sommano quelli più strettamente riferiti all’esercizio progettuale. Quali ‘prestazioni’, dotazioni, qualità e caratteristiche, devono garantire gli spazi aperti? Come orientare le trasformazioni nel tempo? Interpretare gli spazi pubblici esistenti come un palinsesto significa orientare lo sguardo verso quegli elementi rotti o inter-rotti che possono essere riconnessi tramite azioni progettuali consapevoli e coordinate. Sperimentare usi temporanei, modifiche permanenti e processi di riappropriazione/trasformazione tramite step progressivi, con esiti testabili e modellabili nel lungo periodo, consente la riconquista degli spazi aperti erosi da attività e presenze (come il traffico veicolare e la sosta delle automobili) che possono comprometterne la qualità e la funzione. Sottrarre il disegno degli spazi aperti alla frammentazione, non priva di contraddizioni visibili nei processi e ben riconoscibile negli assetti fisici, esito anche dell’estrema settorialità amministrativa e della gestione, appare un obiettivo prioritario. Per contrapporre il valore della continuità (dei percorsi, dei suoli, della sequenza di spazi) occorre affiancare gli strumenti normativi più tradizionali, spesso rigidi, con visioni auspicabili e orientamenti praticabili nel tempo lungo della città: strumenti intermedi, tra piano e progetto, come le linee guida, la cui natura non è codificata ma oggetto, essa stessa, di ricerca e sperimentazione. Attraverso la raccolta delle voci di diversi esperti e il racconto di un’esperienza sul campo, il libro offre un contributo al dibattito sul tema e si propone come occasione di riflessione per i progettisti, per gli amministratori e per i cittadini

    Realizzazione di una camera iperspettrale per uso industriale

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    Il lavoro svolto è stato commissionato dall’azienda CNI, la quale ha richiesto al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’università di Bologna la costruzione di una camera iperspettrale per uso industriale. In questo elaborato sono descritte le tecniche di progettazione e realizzazione dell’apparato ottico, adatto ad indagare lunghezze d’onda nel range visibile. Questo apparato è composto da un obiettivo focalizzatore, uno spettroscopio e un sensore finale. La realizzazione pratica dello strumento è stata raggiunta attraverso tre fasi distinte: la calibrazione, l’assemblaggio e i test finali; ciò ha permesso di ottenere risultati in accordo con quelli previsti in fase di progettazione. Poiché i risultati ottenuti si sono rivelati conformi alle richieste dell’azienda, si è potuto procedere all’applicazione di una particolare copertura della camera iperspettrale. Questo procedimento di copertura e chiusura della camera è stato necessario sia per permettere all’azienda di svolgere test con lo spettroscopio in condizioni di elevata oscurità, sia per preservare i vari elementi ottici da movimenti meccanici esterni. Terminato così il lavoro, è stata consegnata all’azienda la camera chiusa. Essa sarà testata per l’analisi spettrale di campioni, che passano attraverso una linea illuminata di lunghezza 1 m e ad una distanza di 1,5 m, su un rullo autotrasportatore. In futuro è prevista anche la realizzazione di un’altra camera iperspettrale che indaghi le lunghezze d’onda nel vicino infrarosso

    El resumen en la comprensión lectora inferencial de estudiantes de la Universidad Privada Líder Peruana, Quillabamba, Cusco, 2017

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    El objetivo de esta investigación fue determinar la mejora de la comprensión lectora inferencial por medio del resumen, en estudiantes de Metodología de la Investigación Científica de la Universidad Privada Líder Peruana, Cusco, Perú, 2017. La metodología empleada consistió en el método hipotético-deductivo, tomando en consideración que la investigación se realizó con diseño experimental longitudinal de alcance explicativo, con una muestra al azar de 40 estudiantes (20 para el grupo control y 20 para el grupo experimental), usando como técnica el cuestionario y como instrumento la prueba estandarizada, constituida esta por un test de cloze para la preprueba y otro para la posprueba. Se usó como experimento el uso de un resumen para la preprueba y otro para la posprueba, suministrado solo para el grupo experimental. Los resultados afirmaron la hipótesis general mediante la afirmación de las hipótesis específicas planteadas y demostrando la homogeneidad de los grupos en la preprueba y la no homogeneidad en la posprueba, además el puntaje y el nivel obtenido del grupo experimental en la posprueba superó al del grupo control. Se concluye que el resumen mejora significativamente la comprensión lectora inferencial de estudiantes de Metodología de la Investigación Científica de la Universidad Privada Líder Peruana, Cusco, Perú, 2017.The objective of this research was to determine the improvement of reading. Inferential to the medium of the summary, in the students of Methodology of the Scientific Investigation of the Private Peruvian Leader University, Cusco, Peru, 2017. The methodology used consisted of the hypothetical-deductive method, taking into account that the research was carried out with a longitudinal experimental design of explanatory scope, with a random sample of 40 students (20 for the control group and 20 for the experimental group), using The standardized technique, the standardized test, the constitution, the test and the preparation for the preparation. The use of a summary for the pre-test and another for the post-test, supplied only for the experimental group, was used as an experiment. The results affirmed the general hypothesis through the affirmation of the hypotheses and demonstrating the homogeneity of the groups in the pretest and the non-homogeneity in the post-test, in addition to the score and the level of the experimental group in the post-test exceeded the control group. It is concluded that the summary improves the inferential reading reading of the students. Methodology of the scientific research of the Private Peruvian Leader University, Cusco, Peru, 2017

    Estrategias empleadas en la traducción de anuncios publicitarios de páginas web de productos cosméticos del Inglés al Español, Lima, 2018

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    El objetivo de la presente investigación fue analizar las estrategias que se emplean en la traducción de anuncios publicitarios de páginas web de productos cosméticos del inglés al español, Lima, 2018. Como unidad muestral se utilizaron 30 anuncios publicitarios de páginas web de 3 importantes marcas de productos cosméticos a nivel internacional. La investigación presentó un enfoque cualitativo, fue de tipo aplicada y tuvo como diseño el estudio de caso. Se utilizó como instrumento una ficha de análisis que facilitó el análisis de las estrategias empleadas en la traducción de anuncios publicitarios. Se llegó a la conclusión que la estrategia más empleada es la traducción

    El cognómetro de Walter en la evaluación formativa de los estudiantes de la asignatura de Metodología del Trabajo Universitario, del primer ciclo de la Universidad Peruana de Investigación y Negocios, Lima, 2016

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    Esta investigación científica denominada “El cognómetro de Walter en la evaluación formativa de los estudiantes de la asignatura de Metodología del Trabajo Universitario, del primer ciclo de la Universidad Peruana de Investigación y Negocios, Lima, 2016”, se realizó considerando tres aulas en donde el autor de la presente tesis desarrollaba la cátedra mencionada. En un aula se consideró 10 integrantes como muestra para la prueba piloto; en las dos restantes, una población similar de 16 estudiantes, en donde uno de los grupos constituyó el grupo experimental y el otro el grupo control, para una investigación de diseño cuasiexperimental con pretest y postest. A diferencia de las evaluaciones sumativas, el propósito de una evaluación formativa es participar en la mejora del proceso de enseñanza-aprendizaje, por lo que se consideró un baremo para que el estudiante pueda apreciar sus aciertos. Este baremo se incluyó en el instrumento de evaluación, el cognómetro de Walter, y no fue otro más que la Escala de Calificación de Educación Básica Regular, establecida por el Ministerio de Educación en el año 2016, con el propósito de que si los resultados fueran satisfactorios, este instrumento de evaluación puede ser de utilidad no solo para estudiantes universitarios, sino para de otros niveles educativos. En el instrumento de evaluación se incluyeron ítemes correspondientes a los contenidos conceptuales (seis), contenidos procedimentales (cuatro) y actitudes (dos). Al momento de establecer los resultados se tuvo que establecer cuatro baremos: uno global; otro para los contenidos conceptuales, incluso diversificados en los seis dominios cognitivos: conocimiento, comprensión, aplicación, análisis, síntesis y valoración; otro para los contenidos procedimentales; y otro para las actitudes. Mediante las correspondientes estadígrafos tanto descriptivos como inferenciales, en primer lugar, y considerando los baremos establecidos para saber si las puntuaciones caen en la zona de la eficacia, se concluyó que el cognómetro de Walter es eficaz a nivel global, a nivel de contenidos conceptuales con una cierta limitación para ser aplicado para el análisis, a nivel de contenidos procedimentales y a nivel de actitudes; por lo que se recomienda su uso para aquellas asignaturas que no impliquen la realización de cálculos, tanto en la Universidad Peruana de Investigación y Negocios como en cualquier otra universidad, y puede ser usado en la educación básica regular, debido a su utilidad con respecto a la aplicación de la escala de calificación que ordena el Ministerio de Educación del Perú para primaria y hasta para secundaria, como en los diversos tipos de instituciones educativas a nivel superior. Además, las empresas de capacitación también pueden hacer uso de este instrumento de evaluación, y hasta se pudiera crear una plataforma virtual con las características del cognómetro de Walter como instrumento de evaluación formativa virtual

    Development of an Automated Method for Selected Aromas of Red Wines from Cold-Hardy Grapes Using Solid-Phase Microextraction and Gas Chromatography-Mass Spectrometry-Olfactometry

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    The aroma profile of red wine is complex and research focusing on aroma compounds and their links to viticultural and enological practices is needed. Current research is limited to wines made from cold-hardy cultivars (interspecific hybrids of vinifera and native N. American grapes). The objective of this research was to develop a fully automated solid phase microextraction (SPME) method, using tandem gas chromatography-mass spectrometry (GC-MS)-olfactometry for the simultaneous chemical and sensory analysis of volatile/semi-volatile compounds and aroma in cold-hardy red wines. Specifically, the effects of SPME coating selection, extraction time, extraction temperature, incubation time, sample volume, desorption time, and salt addition were studied. The developed method was used to determine the aroma profiles of seven selected red wines originating from four different cold-hardy grape cultivars. Thirty-six aroma compounds were identified from Maréchal Foch, St. Croix, Frontenac, Vincent, and a Maréchal Foch/Frontenac blend. Among these 36 aroma compounds, isoamyl alcohol, ethyl caproate, benzeneethanol, ethyl decanoate, and ethyl caproate are the top five most abundant aroma compounds. Olfactometry helps to identify compounds not identified by MS. The presented method can be useful for grape growers and wine makers for the screening of aroma compounds in a wide variety of wines and can be used to balance desired wine aroma characteristics

    In vitro modulatory effects of colonic microflora by olive oil iridoids.

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    The Mediterranean diet, rich in fruits, vegetables, and grains as well as olive oil and olives, has been associated with a lower risk of coronary heart disease and cancer. The beneficial role of olive oil has been related to its fatty acid composition and the presence of phenolic compounds. The present research aimed to study the biological activity of some olive oil iridoids, such as hydroxytyrosol and tyrosol, as microbial inhibitors and their in vitro effects on modulation of human intestinal microflora. Among the tested strains, Bifidobacterium longum , Lactobacillus salivarius , and Bacteroides vulgatus showed the highest sensitivity to the tested compounds; however, the inhibitory effect of iridoids seemed to be more effective when a mix of olive oil iridoids, instead of pure hydroxytyrosol, was used. The fermentation experiments showed that olive oil iridoids modulate the intestinal microflora, leading to a higher production of total short chain fatty acids and in particular of butyrate. These are important conditions well known to be associated with a protective effect against colon cancer development. Key words: olive oil iridoids, hydroxytyrosol, intestinal microflora, semi-continuous culture syste
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