48 research outputs found

    La storia delle migrazioni come storia del lavoro

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    Militari italiani e grande guerra

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    The essay deals with some aspects of migratory phoenomena which can be associated with the origin and endurance of the sense of ethnic and national identity. Beside the growing removal of the old mechanisms of language education, which remove the Italian language 'where originally owned' and cause its gradual and partly physiological replacement, we can see with Castillan in America, by integration, the decline of 'political Italian character' (i.e. 'Italianity' or Italian identity). A turning point before such process of Argentinian metamorphosis ('Argentinianization') finally established, was marked by the economic trends during World War 1. Its breaking out, in fact, coincided with the moment of utmost expansion (not only in Buenos Aires) of the foreign migratory 'particularly Italian' presence. Unlike what would later happen with World War 2, yet after nearly a twenty-year break in the incoming flow, between 1914 and 1918 we can see a tangible form of double patriotism or dual political-institutional loyalty from the migratory ethnic groups, within whom some choices arouse, such as the decision 'which many of their members made' to enlist under the 'old homeland's' flags to reach the European battlefields

    Culture terrioriali italiane dal vecchio al nuovo mondo. Immigranti, arti e mestieri alle origini dell'industrarlizzazione in Brasile, Uruguay e Argentina fra Otto e Novecento

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    Through the swift biographies of a rather wide group of people, the wiseman, whose knowledge lays on a kind of “memorial” sources, deals with the question of the territorial and cultural origins of a visible enterpreneurial effort, which arose between the 19th and 20th century in the ranks of Italian immigration in Latin America. There the newcomers’ craft origins, ni seldom, rural   (though endowed with working skills typical of craftmanship) mostly seem to get power and models from experience gained in the respective departure areas, mainly situated up north (Piedmont, Liguria, Lombardy, Veneto, Emilia), although not missing in the South of Borboni (as for Salerno and its province). An exact picture emerges, dominant since the times of Sombart, of the immigrant as a farmer and cause  of modernization of American societies, regardless – in fact, nearly thanks, in its status -  to a lack of environmental restrictions and cultural heritage, which in this latter case, definitely survives, guiding their action in the economic field and contributing to the main industrial and urban of the most important countries in Latin America, from Brazil to Uruguay.A través de las biografías breves de un amplio grupo de personas, este enayi, sustentado en fuentes en su mayoría "conmemorativas", aborda el tema de las matrices culturales y territoriales de un llamativo empeño empresarial surgido entre los siglos XIX y XX en el seno de la inmigración italiana en América Latina. Los orígenes artesanales, pero también rurales, de los recién llegados remite a los modelos de experiencias en sus zonas de partida: inicialmente en el norte (Piamonte, Liguria, Lombardía, Veneto, Emilia), aunque no estuvieron ausentes quienes provenían de los dominios borbónicos en el sur (como en el caso de Salerno y su provincia). Parece apropiado el marco que, desde Sombart, reconoce al inmigrante como factor de modernización en las sociedades americanas y contribuyendo a las grandes transformaciones industriales y urbanas de los principales países de América Latina, de Brasil al Uruguay y a la Argentina

    Michele Toss, Il Popolo Re. La canzone sociale a Parigi (1830-1848)

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    Non sono poche le questioni su cui un’aneddotica attualizzante induce a soffermarsi quando, occupandosi di musica e storia, s’intenda tener conto, ad esempio, del successo planetario arriso negli ultimi anni, più che alla sua parabola alquanto complessa, a Bella Ciao, vero emblema canoro della Resistenza italiana e punta di diamante di un “italian combat folk for the masses” fatto proprio, grazie a una fortunata reinterpretazione dei Modena City Ramblers, appunto da masse imponenti di persone..

    Migranti italiani e grande guerra

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     Il saggio intende richiamare l’attenzione su alcuni aspetti dei fenomeni immigratori che si collegano alla genesi e alla tenuta dei sensi di appartenenza etnica e nazionale. Accanto alla progressiva rimozione dei vecchi meccanismi di acculturazione linguistica che scalzano, ove posseduto in partenza, l’italiano procurando la sua sostituzione progressiva – e in parte fisiologica – con il castigliano si assiste, per integrazione via via raggiunta, al declino dell’”italianità politica”. Un momento di svolta prima del definitivo affermarsi di tale processo di “argentinizzazione” fu rappresentato dalla congiuntura bellica della grande guerra. Il suo deflagrare, infatti, coincise con il momento di massima espansione (non solo a Buenos Aires) della presenza immigratoria straniera e di quella italiana in particolare con immaginabili e contraddittorie conseguenze . Diversamente da quanto succederà più tardi, specie con il secondo conflitto mondiale dopo quasi vent’anni però di declino o di arresto dei flussi in entrata, tra il 1914 e il 1918 si poté assistere infatti a una concreta forma di doppio patriottismo o di duplice lealtà politico istituzionale da parte dei gruppi etnici immigratori all’interno dei quali si generarono scelte inequivocabili come la decisione di molti dei loro componenti di arruolarsi sotto le bandiere delle “antiche patrie” per raggiungere i campi di battaglia europei. Messa a confronto con la temperie culturale ma anche politica del tempo, specie dopo il 1916 con il consolidarsi del neutralismo argentino privilegiato dai radicali insediatisi al governo della nazione e dal neo Presidente Ipolito Yrigoyen, la vicenda degli italo argentini accorsi alla “difesa” dell’Italia diventa lo specchio di un mondo esistito, ma tramontato proprio allora di passioni e di interessi che in larga parte compendiò il senso d’una fase specifica delle migrazioni italiane al nuovo mondo

    Lettere e messaggi nel mondo delle migrazioni

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    This paper offers an initial reflection on how perceptions in the field of historiography have changed over the last thirty years ‒ and before that among wider audiences‒ regarding the expressive and documentary potential of letters exchanged in various parts of the world between emigrants and their correspondents from the early nineteenth century to the present day. Seeking evidence of this in an ever-expanding literature, I examine types and modes, purposes and linguistic clues in epistolary communication, in particular ‒but not exclusively‒ among “ordinary people”. Solid support for this endeavour now exists in Italy and elsewhere, through the creation of important epistolary archives.Attraverso una riflessione iniziale sul modo in cui nel volgere degli ultimi trent’anni è cambiato nella storiografia di settore, ma prima ancora presso più larghi pubblici, la percezione delle potenzialità espressive e documentarie delle lettere scambiate in varie parti del mondo dagli emigranti e dai loro corrispondenti tra i primi dell’Ottocento e i giorni nostri, cercandone le prove in una letteratura in continua espansione, il saggio esamina tipologie e modalità, finalità e chiavi linguistiche della comunicazione epistolare in particolare della “gente comune” (ma non solo) che ha infine trovato sia in Italia che altrove solide basi di sostegno nella nascita e nel funzionamento di importanti archivi della scrittura epistolare

    Dall'Arcardia in America. Attività letteraria ed emigrazione transoceanica in Italia (1850-1940)

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    Le fonti e le scritture paraletterarie prodotte da narratori e poeti, giornalisti e memorialisti di minor fama vengono vagliate nel presente volume nel loro valore documentario, individuandone la suddivisione in filoni caratteristici.- Indice #9- Introduzione #11- Cap.I Echi letterari dell'emigrazione in America #21- Cap.II La scoperta del lutto #47- Cap.III L'emigrazione dei contadini e l'America dei letterati #73- Cap.IV Fine di secolo #115- Cap.V L'emigrazione e l'immaginario #133- Cap.VI Alba di secolo #153- Cap.VII La patria lontana e l'America bifronte #175- Cap.VIII La fine dell'America #211- Cap.IX L'America degli immigrati tra meridionalismo letterario e propaganda di regime #261- Cronologia. Tavola sinottica dei principali avvenimenti letterari e storici, 1850-1940 #293- Glossario 309#- Bibliografia #31

    What's in a Name? Shifting Identities of Traditional Organized Crime in Canada in the Transnational Fight against the Calabrian ‘Ndrangheta

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    The Italian antimafia authorities have warned Canadian law enforcement about the risks and the growing concerns for the infiltration of clans of the Calabrian mafia, known as ‘ndrangheta, in Eastern Canada. The alarm linked to the rise of the ‘ndrangheta challenges the paradigms of traditional organized crime in Canada, because the ‘ndrangheta is presented as traditional but also innovative and more pervasive than other mafia-type groups. Through access to confidential investigations and interviews to key specialist law enforcement teams in Toronto and Montreal, this article investigates today's institutional perception of mafia – the ‘ndrangheta in particular – in Canada when compared to Italian conceptualizations. I will argue that the changes in narratives in Canada can be read in relation to changes in the Italian identity in the country, moving towards regionalization and specialist knowledge of ethnic differences
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