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    “Cittadinanza e processo democratico nell’era delle società trans-locali”

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    none1Discutere oggi di democrazia impone una riflessione su quel processo di sostanziale transnazionalizzazione dei processi sociali, politici ed economici che la letteratura internazionale ha da tempo battezzato con il nome di globalizzazione. Tale processo comporta inevitabili cambiamenti sul modo in cui politica e democrazia sono state concepite, con evidenti ripercussioni sul concetto stesso di cittadinanza democratica che si è configurato originariamente nella dimensione storica degli Stati nazionali. La crescente interdipendenza dei processi sociali e la mobilità transnazionale di beni, servizi ed esseri umani implicano un ripensamento del concetto stesso di politica oltre a una riconfigurazione non solo teorica, su scala sovra e sub-nazionale, dei processi governance. Prima di dare inizio alle nostre riflessioni occorre specificare cosa intendiamo in questa sede per globalizzazione che di tali configurazioni rappresenta la cornice sociale. Per «globalizzazione» intendiamo quel processo sociale di strutturazione di un sistema mondiale in cui nessun evento è assolutamente isolato, cioè circoscrivibile a un’unica area geopolitica; anche quei processi che hanno origine a livello locale producono effetti sul normale corso degli eventi in altri sistemi locali. Siamo stati tra l’altro testimoni di un uso spropositato di tale termine. La globalizzazione è infatti da tempo oggetto di dibattito politico e giornalistico, attirando un’attenzione ora apocalittica ora apologetica. Come scrivono Robertson e Khondker (1998, 26), la situazione della globalizzazione è il tipico esempio di come i concetti e le teorie si sviluppino in contesti scientifici per essere successivamente utilizzati nel «mondo reale» in un modo che finisce col mettere in pericolo la loro capacità analitica. Così il concetto di globalizzazione assume un carattere peggiorativo o migliorativo a seconda delle convenienze. Senza dubbio, prendendo solo parzialmente spunto dallo sforzo analitico di Beck (2000), dobbiamo quanto meno distinguere la globalizzazione dal globalismo: Con «globalizzazione» intendiamo quel processo in seguito al quale le singole sovranità nazionali vengono differentemente condizionate da attori transnazionali, soprattutto economici, ma anche politici, culturali, o semplicemente donne e uomini che, pur avendo come riferimento stabile un’entità territoriale, agiscono e pensano in maniera globale, contribuendo alla determinazione di una crescente interdipendenza tra Stati e società nazionali. Il «globalismo» indica invece quel processo di sviluppo di un mercato globale che rimuove fino a sostituire l’azione politica degli Stati, nel nome di un’ideologia neoliberale che fonda le sue basi sull’idea del dominio dell’economico sul politico. Attraverso di esso si riconduce la multidimensionalità della globalizzazione all’unica dimensione economico-finanziaria, sfociando in ideologia totalizzante che liquida forse la più importante distinzione dell’epoca moderna, cioè quella tra economia e politica strutturate nelle forme del potere economico e del potere politico. In base ai dettami del globalismo assistiamo a un’economia che delocalizza i processi produttivi e crea capitali attraverso una sua radicale finanziarizzazione di fronte a una politica sempre meno capace di regolamentarne i percorsi. Finanziarizzazione e de-politicizzazione dell’economia sono dunque gli effetti più evidenti del globalismo (Engelen et al. 2011; de Nardis, Salento 2013). Da ciò emerge il carattere irreversibile della coesistenza di diverse logiche particolari (economica, politica, ecologica, culturale, ecc.) che interagiscono su scala planetaria costruendo una rete di contatti e interdipendenze che definiamo «trans-locali». A rendere possibile questo processo è la concomitanza di diversi fattori, dal commercio internazionale al progresso delle tecnologie della comunicazione e all’attivazione di reti di solidarietà transnazionali che si costruiscono attorno alla rivendicazione dei diritti umani. A questo si aggiungono i flussi di immagini prodotti dall’industria culturale, l’af¬fer¬mazione di una politica policentrica, la percezione globale del rischio, specie ri¬spetto alla sostenibilità ecologica e al pericolo di conflitti interculturali. In questo contesto, il concetto stesso di democrazia viene messo in discussione almeno nella sua concezione formalistico-liberale. Come rilevano da tempo alcuni studiosi del tema, per quanto il numero di democrazie nel mondo sia in progressivo aumento (pur rimanendo minoritarie), «l’efficacia della democrazia come forma di organizzazione politica nazionale è messa apertamente in discussione», mentre «settori importanti dell’attività umana sono progressivamente organizzati a livello macro-regionale e globale» (Held 1998, 11). Un po’ ovunque, in Occidente, si assiste inoltre a una crisi dei meccanismi classici su cui si è costruita la rappresentanza politica, accompagnata da una separazione sempre più drastica tra classi politiche dirigenti e società civile. Astensionismo elettorale, antipolitica e nascita di nuovi soggetti populisti sono alcuni degli indicatori più visibili di tali processi. Alcuni scienziati sociali hanno tentato di sistematizzare questi processi coniando anche espressioni di successo, come «post-democrazia» (Crouch 2004) o «contro-democrazia» (Rosanvallon 2006), per segnalare i rischi, ma anche le opportunità implicite nel ripensamento in senso progressivo dello stesso concetto di politica e di democrazia. Accanto a una crisi della rappresentanza politica si assiste infatti a una crescente capacità della società civile di organizzarsi in movimenti e network più o meno formali capaci di dare vita a forme anche radicali di protesta pubblica che dimostrano una crescente domanda di politica e di un all’allargamento degli spazi di agibilità democratica (de Nardis, Salento 2013; della Porta 2013). Queste dinamiche ci consentono di ragionare su una possibile riconcettualizzazione delle condizioni di organizzazione democratica, sia a livello nazionale e subnazionale, sia livello sovra- e trans-nazionale. Per fare ciò occorre però ripercorrere brevemente le diverse concezioni di democrazia per poi individuare possibili alternative rispetto alla tradizione storicamente dominante dell’organizzazione democratica di impianto liberale.openDE NARDIS F:DE NARDIS, Fabi

    Probing non-thermal density fluctuations in the one-dimensional Bose gas

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    Quantum integrable models display a rich variety of non-thermal excited states with unusual properties. The most common way to probe them is by performing a quantum quench, i.e., by letting a many-body initial state unitarily evolve with an integrable Hamiltonian. At late times these systems are locally described by a generalized Gibbs ensemble with as many effective temperatures as their local conserved quantities. The experimental measurement of this macroscopic number of temperatures remains elusive. Here we show that they can be obtained for the Bose gas in one spatial dimension by probing the dynamical structure factor of the system after the quench and by employing a generalized fluctuation-dissipation theorem that we provide. Our procedure allows us to completely reconstruct the stationary state of a quantum integrable system from state-of-the-art experimental observations

    Polyethylene Glycol Epirubicin-Loaded Transcatheter Arterial Chemoembolization Procedures Utilizing a Combined Approach with 100 and 200 μm Microspheres: A Promising Alternative to Current Standards

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    PURPOSE:To report clinical effectiveness, toxicity profile, and prognostic factors of combined 100 μm ± 25 and 200 μm ± 50 epirubicin-loaded polyethylene glycol (PEG) microsphere drug-eluting embolic transcatheter arterial chemoembolization protocol in patients with hepatocellular carcinoma. MATERIALS AND METHODS: In this prospective, single-center, single-arm study with 18 months of follow-up, 36 consecutive patients (mean age 69.9 y ± 10.8; 26 men, 10 women; 54 naïve lesions) were treated. Embolization was initiated with 100 μm ± 25 microspheres, and if stasis (10 heart beats) was not achieved, 200 μm ± 50 microspheres were administered. Each syringe (2 mL) of PEG microsphere was loaded with 50 mg of epirubicin. Results were evaluated using Modified Response Evaluation Criteria In Solid Tumors with multidetector computed tomography/magnetic resonance imaging at 1, 3-6, 9-12, and 15-18 months. Toxicity profile was assessed by laboratory testing before and after the procedure. Complications were recorded. Postembolization syndrome (PES) was defined as onset of fever/nausea/pain after the procedure. Patient/lesion characteristics and treatment results were correlated with predicted outcome using regression analysis. Child-Pugh score was A in 86.1% of patients (31/36) and B in 13.9% (5/36). RESULTS: In 10 of 21 lesions, < 2 cm in diameter (47.5%) stasis was achieved with 100 μm ± 25 microspheres only, whereas all other lesions required adjunctive treatment with 200 μm ± 50 microspheres. Reported adverse events were grade 1 acute liver bile duct injury (3/39 cases, 7.7%) and PES (grade 2; 3/39 cases, 7.7%). Complete response (CR) at 1, 3-6, 9-12, and 15-18 months was 61.1%, 65.5%, 63.63%, and 62.5%. Objective response (CR + partial response) at 1, 3-6, 9-12, and 15-18 months was 83.3%, 65.85%, 63.63%, and 62.5%. No single factor (laboratory testing, etiology, patient status, hepatic status, tumor characteristics, administration protocol) predicted outcomes except for albumin level at baseline for CR (P < .05, odds ratio = 1.09). CONCLUSIONS: The combined microsphere sizing strategy was technically feasible and yielded promising results in terms of effectiveness and toxicity

    Gli atteggiamenti degli insegnanti di scuola elementare nelle scienze biologico-naturalistiche

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    This paper stresses the need of coherence between the science teachers training and the emergent constructivist model of science learning

    A Multi-Disciplinary Approach to the Study of Large Rock Avalanches Combining Remote Sensing, GIS and Field Surveys: The Case of the Scanno Landslide, Italy

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    This is the final version. Available from MDPI via the DOI in this record.This research aims to highlight the importance of adopting a multi-disciplinary approach to understanding the factors controlling large rock avalanches using the Scanno landslide, Italy, as a case study. The study area is the Mount Genzana, Abruzzi Central Apennines, characterized by the regional Difesa-Mount Genzana-Vallone delle Masserie fault zone. The Scanno landslide is famous for its role in the formation of the Scanno Lake. The landslide is characterized by a wide exposed scar, which was interpreted in previous studies as the intersection of high-angle joints and an outcropping bedding plane on which the landslide failed sometime between the Upper Pleistocene and the Holocene. In this study, the Scanno landslide was investigated through the integration of geological, geomechanical and geomorphological surveys. Remote sensing techniques were used to enrich the conventionally gathered datasets, while Geographic Information Systems (GIS) were used to integrate, manage and investigate the data. The results of the authors investigation show that the outcropping landslide scar can be interpreted as a low-angle fault, associated with the Difesa-Mount Genzana-Vallone delle Masserie fault zone, which di ers from previous investigations and interpretations of the area. The low-angle fault provides the basal failure surface of the landslide, with two systematic high-angle joint sets acting as lateral release and back scarp surfaces, respectively. In light of these new findings, pre- and post-failure models of the area have been created. The models were generated in GIS by combining LiDAR (Light Detection and Ranging) and geophysics data acquired on the landslide body and through bathymetric survey data of the Scanno Lake. Using the pre- and post-failure models it was possible to estimate the approximate volume of the landslide. Finally, back-analyses using static and dynamic limit equilibrium methods is also used to show the possible influence of medium-to-high magnitude seismic events in triggering the Scanno landslide

    Indoor location for safety application using wireless networks

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    This paper presents the indoor positioning research activities carried out within the scope of the Liaison project. Most of the work has been performed on WiFi location. WiFi is nowadays widely deployed in buildings such as hotels, hospitals, airports, train stations, public buildings, etc. Using this infrastructure to locate terminals connected to the wireless LAN is expected to have a low cost. Methods presented in this paper include fingerprinting with particle filter constrained on a Voronoi diagram and TOA based on data frames and acknowledgments at the IEEE 802.11 MAC level. Other technologies have also been researched: A-GNSS to handle the transition between outdoors and indoors, UWB in ad-hoc mode to cope with possible lacks of infrastructure and inertial MEMS to increase the availability and robustness of the overall system

    Exigências nutricionais de mudas de bananeira tipo prata submetidas à deficiência de nutrientes.

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    O objetivo deste trabalho foi avaliar a produção de matéria seca de mudas de banana tipo prata submetidas a omissão de macronutrientes em solução nutritiva. Um experimento foi conduzido em casa de vegetação no Campus JK da UFVJM, no delineamento experimental inteiramente casualizado, com três repetições com uma planta por vaso em solução nutritiva. Os tratamentos foram: Completo (macro e micronutrientes) e a omissão de um nutriente por vez (-N, -P, -K, -Ca, -Mg , -S, -B, -Cu, -Fe, -Mn e -Zn) em solução nutritiva e dois genótipos (Prata-Ana e seu híbrido PA42-44). A adubação no tratamento completo consistiu de: 210,1 mg de N, 31 mg de P, 234,6 mg de K, 200,4 mg de Ca, 48,6 mg de Mg, 64,2 mg de S, 500 ?g de B, 20 ?g de Cu, 648 ?g de Cl, 5.022 ?g de Fe, 502 ?g de Mn, 11 ?g de Mo e 50 ?g de Zn por litro. O período experimental foi de 100 dias e foram avaliadas as seguintes características: área foliar, peso de massa seca da parte aérea e de raízes. O genótipo Prata-Anã é mais exigente em N e Ca e é menos exigente em K e Mg e micronutrientes do que o genótipo PA42-44, tendo a mesma exigência em P, S e B

    Transport in out-of-equilibrium XXZ chains: Nonballistic behavior and correlation functions

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    We consider the nonequilibrium protocol where two semi-infinite gapped XXZ chains, initially prepared in different equilibrium states, are suddenly joint together. At large times, a generalized hydrodynamic description applies, according to which the system can locally be represented by space- and time- dependent stationary states. The magnetization displays an unusual behavior: depending on the initial state, its profile may exhibit abrupt jumps that can not be predicted directly from the standard hydrodynamic equations and which signal non-ballistic spin transport. We ascribe this phenomenon to the structure of the local conservation laws and make a prediction for the exact location of the jumps. We find that the jumps propagate at the velocities of the heaviest quasiparticles. By means of tDMRG simulations we show that our theory yields a complete description of the long-time steady profiles of conserved charges, currents, and local correlations
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