147 research outputs found

    Raman Studies Of Heavily Implanted, Dye-laser-annealed GaAs

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    Raman scattering is used to study the annealing behavior produced by 10 nsec, 565 nm dye laser pulses in high dose ion-implanted GaAs. Samples were prepared with Sn and Cd implantations of 2, 5, and 10 x 1015 cm2. The Raman spectra indicate that the threshold for epitaxial growth lies between 0.2 - 0.3 J cm2. Best carrier activation (∼ 2%), however, is achieved at ∼1.6 J cm2 for the Sn-implanted sample (n-type). For Cd implantation the electrical activation appears to be very high ({greater-than or approximate} 50%) for low pulse energies({less-than or approximate} 0.3 J cm2) but decreases for higher pulse energies. © 1985

    Nanosecond Optical Transmission Studies Of Laser Annealing In Ion-implanted Silicon-on-sapphire

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    Time-resolved optical transmission has been studied using 633 and 514 nm CW probes on ion-implantation-amorphized silicon-on-sapphire during annealing by a 10 nsec, ⊥ J/cm2 pulse at either 532 nm or 485 nm. As recrystallization sets in the transmitted signal at 514 nm rises by ⊥ 103 in ⊥ 60 nsec and provides a measure of regrowth velocity. Beyond 200 nsec the much slower transmission rise is used to provide an estimate of the Si cooling rate. The difference in transmission observed between initially crystalline and initially amorphous Si provide an estimate of the latent heat of recrystallization of the amorphous phase. © 1983

    Evoluzione delle attivita di Delivery in relazione all'applicazione del Jobs Act

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    Obiettivo del presente lavoro è analizzare l’evoluzione delle principali attività svolte all’interno delle Agenzie per il lavoro in relazione all’applicazione del Jobs Act. Nel primo capitolo mi sono occupata del Jobs Act e delle sue caratteristiche. Ho effettuatato primariamente un excursus storico dei cambiamenti normativi connessi al mondo del lavoro nel contesto italiano. Questa analisi è stata effettuata per mettere in evidenza come tali cambiamenti non siano altro che il frutto dell’interazione tra il contesto storico, politico, religioso e sociale caratteristico del nostro Paese. Successivamente, ho spostato l’attenzione sui vari decreti legislativi che compongono la legge n. 183 del 2014. Da questa analisi, è emerso chiaramente come il Jobs Act sia riuscito a farsi strada in un momento in cui il problema del mercato del lavoro non poteva più essere accantonato e necessitava di soluzioni immediate. Dopo aver presentato un quadro generale delle innovazioni apportate nel mondo del lavoro con l’introduzione del Jobs Act, ho trattato in maniera più dettagliata il tema delle politiche attive previste da questo provvedimento. In relazione ad esse, possiamo dire che l’obiettivo principale del Governo Renzi sia stato quello di cercare di facilitare maggiormente l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Garantire servizi di orientamento e formativi per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e percorsi di ricollocazione rivolti a coloro che, avendo perso la propria occupazione, cercano di reiserirsi. Per riuscire a fornire un risvolto pratico a queste iniziative, ho fatto riferimento alle Agenzie per il lavoro, che negli ultimi anni hanno ricoperto un ruolo sempre più centrale nel mercato del lavoro in relazione al tema dell’occupazione e del reinserimento lavorativo. Per parlarne accuratamente, è risultato necessario dedicare preliminarmente attenzione al tipo di rapporto che si instaura con l’introduzione dell’intermediazione lavorativa. Ci riferiamo qui ai contratti di lavoro in somministrazione. Nello specifico ho voluto analizzare il tipo di relazione che intercorre tra tre figure protagoniste (l’impresa somministratrice, il lavoratore e all’impresa utilizzatrice) e le modalità di concretizzazione del rapporto di lavoro tra di esse. Avendo dunque evidenziato il ruolo centrale delle Agenzie per il lavoro, nel quarto capitolo, ho analizzato dettagliatamente il caso concreto dell’Agenzia per il lavoro Gi Group. L’obiettivo è stato quello di esplicare il funzionamento di questa importantissima multinazionale, presentando la Mission aziendale, i valori e i principi etici di condotta condivisi al suo interno. Questa analisi ha permesso di rendere ancora più concreta l’idea di considerare Gi Group come una realtà fortemente strutturata e orientata ad offrire servizi di elevata qualità volti allo sviluppo del mercato del lavoro. Nel quinto capitolo infine, ho fornito un esempio concreto di come il Jobs Act abbia condizionato il modo di operare all’interno delle Agenzie per il lavoro. Ho presentato ed esplicato in che cosa consiste l’attività di Delivery all’interno di Gi Group. Con il termine Delivery, si identificano l’insieme delle attività che vanno dal processo di ricerca e selezione del personale, alle attività amministrative cosiddette “soft”. Attività dunque in cui la volontà di avvicinare la domanda e l’offerta di lavoro viene vista quotidianamente e in cui si cerca di guidare le persone verso una crescita personale e professionale. Per concludere, possiamo dire che questa analisi è stata compiuta per fornire un quadro d’insieme sui diversi cambiamenti che l’avvento del Jobs Act ha comportato, cambiamenti che hanno indubbiamente modificato il mondo del lavoro in Italia. Inoltre, è stato scelto il tema della Agenzie per il lavoro, proprio perché questa realtà manifesta in maniera lampante i significativi cambiamenti che la nuova normativa ha comportato. Esse hanno progressivamente accresciuto il loro ruolo nel mercato, favorendo sempre più lo sviluppo e la crescita del mercato del lavoro. Hanno progressivamente acquisito un ruolo centrale anche in relazione alle politiche attive, occupandosi dell’orientamento, della formazione e della ricollocazione delle persone nel mondo del lavoro

    Herpes Virus Fusion and Entry: A Story with Many Characters

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    Herpesviridae comprise a large family of enveloped DNA viruses all of whom employ orthologs of the same three glycoproteins, gB, gH and gL. Additionally, herpesviruses often employ accessory proteins to bind receptors and/or bind the heterodimer gH/gL or even to determine cell tropism. Sorting out how these proteins function has been resolved to a large extent by structural biology coupled with supporting biochemical and biologic evidence. Together with the G protein of vesicular stomatitis virus, gB is a charter member of the Class III fusion proteins. Unlike VSV G, gB only functions when partnered with gH/gL. However, gH/gL does not resemble any known viral fusion protein and there is evidence that its function is to upregulate the fusogenic activity of gB. In the case of herpes simplex virus, gH/gL itself is upregulated into an active state by the conformational change that occurs when gD, the receptor binding protein, binds one of its receptors. In this review we focus primarily on prototypes of the three subfamilies of herpesviruses. We will present our model for how herpes simplex virus (HSV) regulates fusion in series of highly regulated steps. Our model highlights what is known and also provides a framework to address mechanistic questions about fusion by HSV and herpesviruses in general

    A qualitative investigation of major urinary proteins in relation to the onset of aggressive behavior and dispersive motivation in male wild house mice (Mus musculus domesticus)

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    The physiological basis for population differentiation of dispersal timing during individual development in male wild house mice is still unknown. As major urinary proteins (MUPs) are known to convey information about competitive ability in male mice, we examined individual MUP profiles defined by isoelectric-focusing (IEF) patterns in relation to developmental timing of dispersive motivation. As an experimental paradigm marking the development of the dispersal propensity, we used agonistic onset between litter mate brothers when kept in pairs under laboratory conditions. Agonistic onset is known to reflect the initiation of dispersive motivation. Hence, we compared individual MUP IEF patterns between fraternal pairs that did or did not develop agonistic relationships before the age of 2 months. Urine was collected on the day of weaning and at the beginning of adulthood. We investigated whether there was a significant co-occurrence of particular MUP IEF patterns with the agonistic onset in male mice. We assumed that, based on this co-occurrence, particular MUP IEF patterns and/or a particular dynamic of MUP IEF expression from weaning to adulthood may be considered a physiological predictor of a specific behavioral strategy in male mice (i.e. submissive-philopatric or agonistic-dispersive strategy). We found that agonistic males expressed more MUP IEF bands than amicable ones at weaning, but these differences disappeared later on. The presence of two particular IEF bands at weaning was significantly associated with early agonistic onset. Our study suggests that MUPs could have a predictive value for the onset of aggressive behavior and dispersal tendency in male wild house mice

    Influence of Conversion and Anastomotic Leakage on Survival in Rectal Cancer Surgery; Retrospective Cross-sectional Study

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