27 research outputs found

    Mezzi di contrasto

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    La RM offre l\u2019opportunit\ue0 di esplorare l\u2019organismo umano nella sua componente normale e patologica non solo dal punto di vista morfologico, ma anche da quello funzionale, grazie allo sviluppo di mdc sempre pi\uf9 sofisticati. Il loro utilizzo, tuttavia, rende necessaria una profonda conoscenza dei meccanismi d\u2019azione del mdc e dell\u2019interazione tra mdc e processi patologici, al fine di ottenere il maggior numero di informazioni possibili

    Fegato

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    Il fegato \ue8 l\u2019organo pi\uf9 grande del corpo umano e, con le sue numerose funzioni, \ue8 indispensabile al buon funzionamento di tutto l\u2019organismo. La molteplicit\ue0 delle patologie che ne possono alterare struttura e fun- zionalit\ue0 giustifica il numero sempre crescente di richieste di esami che studino il fegato. La sua buona ac- cessibilit\ue0 anatomica e le caratteristiche strutturali consentono spesso il raggiungimento di una diagnosi di malattia mediante ecografia e TC (entrambe senza e con mdc). L\u2019utilizzo della RM, per la sua risoluzione di contrasto e per la possibilit\ue0 di utilizzare mdc non iodati ed epatospecifici, costituisce ad oggi ancora un esa- me di secondo livello nei pazienti che, per vari motivi, non possono eseguire la TC o come problem-solver nella risoluzione di dubbi diagnostici

    Imaging of bronchial pathology in antibody deficiency: Data from the European Chest CT Group

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    Studies of chest computed tomography (CT) in patients with primary antibody deficiency syndromes (ADS) suggest a broad range of bronchial pathology. However, there are as yet no multicentre studies to assess the variety of bronchial pathology in this patient group. One of the underlying reasons is the lack of a consensus methodology, a prerequisite to jointly document chest CT findings. We aimed to establish an international platform for the evaluation of bronchial pathology as assessed by chest CT and to describe the range of bronchial pathologies in patients with antibody deficiency. Ffteen immunodeficiency centres from 9 countries evaluated chest CT scans of patients with ADS using a predefined list of potential findings including an extent score for bronchiectasis. Data of 282 patients with ADS were collected. Patients with common variable immunodeficiency disorders (CVID) comprised the largest subgroup (232 patients, 82.3%). Eighty percent of CVID patients had radiological evidence of bronchial pathology including bronchiectasis in 61%, bronchial wall thickening in 44% and mucus plugging in 29%. Bronchiectasis was detected in 44% of CVID patients aged less than 20 years. Cough was a better predictor for bronchiectasis than spirometry values. Delay of diagnosis as well as duration of disease correlated positively with presence of bronchiectasis. The use of consensus diagnostic criteria and a pre-defined list of bronchial pathologies allows for comparison of chest CT data in multicentre studies. Our data suggest a high prevalence of bronchial pathology in CVID due to late diagnosis or duration of disease

    International Consensus Statement on Rhinology and Allergy: Rhinosinusitis

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    Background: The 5 years since the publication of the first International Consensus Statement on Allergy and Rhinology: Rhinosinusitis (ICAR‐RS) has witnessed foundational progress in our understanding and treatment of rhinologic disease. These advances are reflected within the more than 40 new topics covered within the ICAR‐RS‐2021 as well as updates to the original 140 topics. This executive summary consolidates the evidence‐based findings of the document. Methods: ICAR‐RS presents over 180 topics in the forms of evidence‐based reviews with recommendations (EBRRs), evidence‐based reviews, and literature reviews. The highest grade structured recommendations of the EBRR sections are summarized in this executive summary. Results: ICAR‐RS‐2021 covers 22 topics regarding the medical management of RS, which are grade A/B and are presented in the executive summary. Additionally, 4 topics regarding the surgical management of RS are grade A/B and are presented in the executive summary. Finally, a comprehensive evidence‐based management algorithm is provided. Conclusion: This ICAR‐RS‐2021 executive summary provides a compilation of the evidence‐based recommendations for medical and surgical treatment of the most common forms of RS

    Ittero Neonatale

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    L’ittero rappresenta uno degli eventi parafisiologici piu’ frequenti in eta’ neonatale, può essere presente nel 60% dei neonati a termine ed in oltre l’80% nei neonati pretermine. Nel neonato la produzione di bilirubina è due o tre volte superiore rispetto all’adulto e questo in relazione alla maggiore quantità di globuli rossi, ridotta clearance epatica, aumento del circolo entero-epatico della bilirubina. Nella grande maggioranza dei casi l’ittero comincia ad essere percettibile nel corso della seconda giornata di vita quando i valori della bilirubina raggiungono i 5-6 mg/dL, raggiunge il massimo di intensita’ intorno alle 72 ore con un valore medio di 8 mg/dL, quindi tende gradualmente a decrescere e nella seconda settimana di vita non dovrebbe essere piu’ apprezzabile. Le condizioni per le quali l'ittero ad esordio neonatale viene considerato patologico sono le seguenti: comparsa nelle prime 24 ore, incremento giornaliero di bilirubinemia superiore a 5 mg/dL, valori di bilirubina totale superiore a 13 mg/dL nel neonato a termine ed a 15 mg/dL nel pretermine, concentrazione di bilirubina diretta superiori a 1,5-2 mg/dL, persistenza dell'ittero e dell'iperbilirubinemia oltre una settimana nel neonato a termine ed oltre due settimane nel pretermine. Una condizione di iperbilirubinemia diretta che deve essere considerata con particolare attenzione è l’atresia delle vie biliari (AVB), in quanto la diagnosi deve essere precoce cosi come l’intervento chirurgico di porto-enteroanastomosi secondo Kasai. La diagnosi può essere effettuata attraverso metodiche di imaging non invasivo (ecografia e RM), o invasivo (colangiografia percutanea transepatica, biopsia). L’ecografia è una metodica di imaging che fornisce importanti informazioni riguardo il parenchima epatico, la colecisti e le vie biliari. Il parenchima può essere omogeneo o francamente cirrotico gia alla nascita, a volte con evidenti segni di ipertensione portale ed ascite. La colecisti può essere o assente o alterata dal punto di vista morfologico (gallbladder gost triad). Una caratteristica abbastanza peculiare e specifica nella diagnosi di AVB è la presenza del triangular cord, area iperecogena, fibrotica, dello spessore superiore a 4 mm, localizzata al davanti del ramo destro della vena porta. La risonanza magnetica non viene usata in fase di diagnosi, questo in relazione alla bassa risoluzione spaziale nel distinguere le vie biliari normali dalle atresiche; inoltre il sito dell’atresia è estremamente variabile, quindi escludere un’AVB con questa metodica è quasi impossibile. La RM è utile nel follow-up, soprattutto nei casi di colangite sclerosante secondaria. La colangiografia transepatica viene utilizzata quando in ecografia è visibile la colecisti. La presenza della colecisti impone infatti la diagnosi differenziale con un’altra condizione patologica, la paucità delle vie biliari, nella quale vi è una ridotta arborizzazione delle vie biliari intraepatiche

    The anatomy of the temporal region viewed by magnetic resonance

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