536 research outputs found

    Mining discharge letters for diagnoses validation and quality assessment

    Get PDF
    We present two projects where text mining techniques are applied to free text documents written by clinicians. In the first, text mining is applied to discharge letters related to patients with diag-noses of acute myocardial infarction (by ICD9CM coding). The aim is extracting information on diagnoses to validate them and to integrate administrative databases. In the second, text mining is applied to discharge letters related to patients that received a diagnosis of heart failure (by ICD9CM coding). The aim is assessing the presence of follow-up instructions of doctors to patients, as an aspect of information continuity and of the continuity and quality of care. Results show that text mining is a promising tool both for diagnoses validation and quality of care as-sessment

    A inserção das plantas medicinais enquanto prática da enfermagem: um crescente desafio

    Get PDF
    Brasil cuenta con un patrimonio genético y cultural de valor equivalente al 20% de las especies de plantas en el planeta. Esta biodiversidad está siendo utilizada con fines terapéuticos desde los albores de la humanidad, donde el ser humano, a través de las plantas medicinales, comenzó a buscar en la naturaleza la cura de enfermedades y el alivio de los síntomas perjudiciales para su salud. En esta perspectiva, la Organización Mundial de la Salud, reconociendo la necesidad de combinar el potencial herbario de Brasil con la  atención primaria de salud, incorporó las plantas medicinales en el ámbito sanitario, estableciendo las políticas gubernamentales enfocadas en la transversalidad de las acciones públicas en salud. En este sentido, se propone una reflexión sobre la aplicación del cuidado a través de la inserción de plantas medicinales como terapia complementaria en la enfermería, desafíos y percepciones. Se observa que uno de los factores que dificultan esta iniciativa es la lentitud en la aprobación de los estudios científicos relacionados con el uso de plantas con fines terapéuticos, unido al escaso número de profesionales de la salud que actúan de forma comprometida y multidisciplinar, convirtiendo el conocimiento popular en saberes científicos con el fin de rescatar el patrimonio cultural valorando el medio ambiente como parte indisociable de la persona.      O Brasil possui um patrimônio genético e cultural significativo correspondente a 20% das espécies vegetais do planeta. Esta biodiversidade está sendo utilizada para fins terapêuticos desde os primórdios da humanidade, onde o ser humano, através da adesão das plantas medicinais, passou a buscar na natureza a cura de enfermidades e o alívio de sintomas prejudiciais à sua saúde. Nesta perspectiva, a Organização Mundial de Saúde, reconhecendo a necessidade de unir o potencial herbário do Brasil à atenção básica em saúde, incorporou as plantas medicinais no âmbito sanitário, estabelecendo, para tanto, diretrizes governamentais com foco na transversalidade das ações públicas em saúde. Sob este aspecto, propõe-se uma reflexão acerca da implementação do cuidado através da inserção das plantas medicinais enquanto terapia complementar no campo da enfermagem, desafios e percepções. Observa-se que um dos fatores que dificultam esta iniciativa é a lentidão na apropriação dos estudos científicos vinculados à utilização das plantas para fins terapêuticos, associado ainda, ao reduzido número de profissionais de saúde que atuam de forma comprometida e multidisciplinar, transformando os conhecimentos populares em saberes científicos, de modo a resgatar a herança cultural valorizando o meio enquanto parte indissociável do indivídu

    Polymer models of chromatin organization

    Get PDF
    This is an invited commentary on the research field concerning the modelling of chromosome organization in the cell nucleus of eukaryotes

    Electromagnetic Neutrino Properties and Neutrino Oscillations in Electromagnetic Fields

    Get PDF
    The presence of medium and external magnetic field change electromagnetic properties of neutrino. In this article the behavior of neutrino magnetic moment in electromagnetic field is considered. On the basis the Bargmann-Michel-Telegdi equation for the case of models with CP invariance and P nonconservation the new type of neutrino resonances νL↔νR\nu_L \leftrightarrow \nu_R in the electromagnetic field is predicted.Comment: 6 page

    Nuovo protocollo riabilitativo dopo intervento di protesi totale di caviglia nel paziente emofilico: caso clinico preliminare

    Get PDF
    Nuovo protocollo riabilitativo a seguito di artroplastica totale della caviglia in pazienti emo- filici: caso clinico preliminare - Barbieri V [1], Rebagliati GAA [1], Russo G [1], Ulivieri FM [2], Previtera AM [1]. [1] Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa, Universit\ue0 degli studi di Milano. [2] Bone Metabolic Unit, Uo Medicina Nucleare, IRCCS Ca\u2019 Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano. - L\u2019artropatia emofilica in stadio terminale si presenta come non responsiva ai trattamenti conserva- tivi e comporta un dolore di difficile controllo, grave deterioramento delle articolazioni interessate e significative disabilit\ue0. Le articolazioni pi\uf9 colpite sono gomiti, ginocchia e caviglie [1]. Per quanto riguarda l\u2019artropatia di caviglia, il trattamento chirurgico \ue8 ad oggi rappresentato prin- cipalmente da due tecniche: l\u2019artrodesi di caviglia (AA), efficace nel ridurre il dolore e la frequenza degli episodi di emartro, con tuttavia perdita di mobilit\ue0 e possibile sovraccarico delle altre artico- lazioni dell\u2019arto inferiore (con occasionale necessit\ue0 di ulteriori correzioni chirurgiche) [3] e l\u2019artro- plastica di caviglia (TAR), che presenta il vantaggio di conservare la mobilit\ue0, ma \ue8 gravata da un maggior numero di complicanze, tra cui mobilizzazione asettica e infezioni dovute alla scarsa qualit\ue0 ossea nella sede di impianto [2,3]. Nel breve termine, entrambe le opzioni portano a sollievo dal dolore [2,3]. Le misure di outcome della TAR, per quanto parziali [2], sono incoraggianti, spaziando dal sollievo dal dolore alla migliorata mobilit\ue0 nella maggior parte dei casi [3]. Al contrario, la ge- stione post- operatoria presenta aspetti controversi a causa dell\u2019alto tasso di complicanze precoci e della necessit\ue0 di cure multidisciplinari. Non esiste al momento un univoco standard di cura riabi- litativo che consenta di monitorare e ottimizzare il processo di guarigione. Per questo motivo \ue8 stato proposto un nuovo protocollo sperimentale di riabilitazione precoce, volto alla minimizzazione delle complicanze post-chirurgiche. Abbiamo posto a confronto outcome clinico, funzionale e strumentale di un paziente emofilico sot- toposto a TAR e al nuovo protocollo con tre pazienti emofilici, che dopo TAR hanno seguito il proto- collo in uso presso IRCCS Ca\u2019 Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. La procedura di riabilitazione \u201ctradizionale\u201d si divide in: fase di breve termine, alla dimissione dalla UO di Ortopedia, in cui al paziente viene posizionato uno stivaletto gessato (valutazione della mo- bilit\ue0 e degli ausili, riduzione delle asimmetrie corporee, verticalizzazione assistita, cammino in sca- rico); fase di medio termine, svolta a domicilio per un mese (riduzione del rischio di lesioni terziarie, raggiungimento di parziale autonomia in ADL e IADL, verticalizzazione e controllo dell\u2019equilibrio) e fase di lungo termine, svolta in una struttura riabilitativa dedicata (deambulazione autonoma com- prendente la salita delle scale, autonomia nel ADL e IADL, reintroduzione nel contesto di prove- nienza). Il nuovo protocollo riabilitativo, al contrario, prende avvio quando il paziente si trova ancora nel reparto di Ortopedia, con il posizionamento di uno stivaletto rimovibile, che consente la mobilizza- zione dell\u2019articolazione coxo-femorale, del ginocchio e delle dita del piede, oltre a massaggio dell\u2019apo- neurosi plantare e un primo tentativo di flessione ed estensione della caviglia. Alla dimissione, il programma prosegue con sessioni bisettimanali di fisioterapia domiciliare, durante le quali viene impostata dapprima deambulazione in scarico con bastoncini canadesi, successivamente viene ese- guito trattamento manuale della ferita chirurgica e, al 17mo giorno post-operatorio, un primo ten- tativo di pronazione e supinazione della caviglia, seguito da un iniziale carico parziale della pianta del piede con progressivo aumento del carico in supervisione. A partire dalla trentesima giornata il protocollo continua in una struttura dedicata come nel percorso tradizionale. I tre controlli programmati hanno compreso un esame ortopedico, una densitometria ossea con un software dedicato \u201cmetal removal\u201d ed una valutazione funzionale con scala HJHS [4,5,6,7,8], che misura lo stato di salute nella struttura e nella funzione delle articolazioni pi\uf9 comunemente sog- gette a sanguinamento. Il paziente oggetto di studio ha mostrato una minore perdita di BMD al follow-up del quarto mese rispetto ai controlli. Ci\uf2 potrebbe suggerire una migliore efficacia nel mantenimento di una adeguata mineralizzazione ossea nel periodo immediatamente post-operatorio, offrendo una migliore stabilit\ue0 protesica e potenzialmente un minor numero di complicanze. La valutazione funzionale, con HJHS eseguito prima dell\u2019intervento e a distanza di un anno dallo stesso, ha evidenziato un miglioramento dello score totale sia nel caso che nei controlli, oltre che una sostanziale stabilit\ue0 nello score specifico per l\u2019articolazione. Tale dato potrebbe indicare una non inferiorit\ue0 del nuovo protocollo rispetto a quello in uso sul lungo termine. Il nuovo protocollo potrebbe quindi rappresentare una valida strategia per ridurre il numero delle complicanze legate alla TAR e suggerire due parametri strumentali e funzionali potenzialmente tra loro correlati come nuove misure di outcome nel primo periodo post-operatorio. Tali ipotesi neces- sitano di conferma tramite trial multicentrico controllato, possibilmente randomizzato, eseguito su un numero di casi statisticamente significativo. [1] Vulpen, LFD, Holstein, K, Martinoli, C. Joint disease in haemophilia: Pathophysiology, pain and imaging. Haemophilia. 2018; 24(Suppl. 6): 44\u2013 49. [2] Solimeno LP, Pasta G. Knee and Ankle Arthroplasty in Hemophilia. J Clin Med. 2017;6(11):107. [3] Rodriguez\u2010Merchan, E. C. (2014), End\u2010stage haemophilic arthropathy of the ankle: ankle fu- sion or total ankle replacement. Haemophilia, 20: e106-e107. [4] Fischer, K., et al. (2017), Choosing outcome assessment tools in haemophilia care and re- search: a multidisciplinary perspective. Haemophilia, 23: 11-24. [5] Feldman BM, Funk S, Bergstrom B-M, Zourikian N, Hilliard P, van der Net J, Engelbert RHH, Petrini P, van den Berg M , Manco-Johnson M, Rivard GE, Abad A, and Blanchette VS. Validation of a new pediatric joint scoring system from the International Hemophilia Prophylaxis Study Group: Validity of the Hemophilia Joint Health Score (HJHS). Arthritis Care & Research 2011 Feb; 63 (2):223-30. [6] Hilliard P, Funk S, Zourikian N. Bergstrom BM, Bradley CS, McLimont M, Manco-Johnson M, Petrini P, Van Den Berg M, Feldman BM. Hemophilia joint health score reliability study. Haemo- philia 2006; 12(5):pp 518-525. [7] Feldman BM. Funk S, Hilliard P, Van Der Net J, Zourikian N, Berstrom B-M, Engelbert RHH, Abad A, Petrini P, Manco-Johnson M, and On behalf of the International Prophylaxis Study Group. The Haemophilia Joint Health Score (HJHS) International Validation Study. XXVIIIth In- ternational Congress of the World Federation of Hemophilia, Istanbul, Turkey. Haemophilia 2008; 14 (Suppl. 2):pp 83. [8] Hilliard P, Blanchette VS, Doria A, Blanchette C, Hang M, Feldman BM. The Hemophilia Joint Health Score (HJHS) correlates highly with radiographic damage. XXVIIIth International Congress of the World Federation of Hemophilia, Istanbul, Turkey. Haemophilia 2008; 14 (Suppl. 2):pp 80

    Exploitation, integration and statistical analysis of Public Health Database and STEMI archive in Lombardia Region

    Get PDF
    We describe nature and aims of the Strategic Program \u201dExploitation, integration and study of current and future health databases in Lombardia for Acute Myocardial Infarction\u201d. The main goal of the Program is the construction and statistical analysis of data coming from the integration of complex clinical and administrative databases concerning patients with Acute Coronary Syndromes treated in Lombardia Region. Clinical data sets arise from observational studies about specific diseases, while administrative data arise from standardized and on-going procedures of data collection. The linkage between clinical and administrative databases enables Lombardia Region to create an efficient global system for collecting and storing integrated longitudinal data, to check them, to guarantee for their quality and to study them from a statistical perspectiv

    Precise Prediction for M_W in the MSSM

    Full text link
    We present the currently most accurate evaluation of the W boson mass, M_W, in the Minimal Supersymmetric Standard Model (MSSM). The full complex phase dependence at the one-loop level, all available MSSM two-loop corrections as well as the full Standard Model result have been included. We analyse the impact of the different sectors of the MSSM at the one-loop level with a particular emphasis on the effect of the complex phases. We discuss the prediction for M_W based on all known higher-order contributions in representative MSSM scenarios. Furthermore we obtain an estimate of the remaining theoretical uncertainty from unknown higher-order corrections.Comment: 38 pages, 25 figures. Minor corrections, additional reference

    String GUTs

    Get PDF
    Standard SUSY-GUTs such as those based on SU(5)SU(5) or SO(10)SO(10) lead to predictions for the values of αs\alpha _s and sin2θWsin^2\theta _W in amazing agreement with experiment. In this article we investigate how these models may be obtained from string theory, thus bringing them into the only known consistent framework for quantum gravity. String models with matter in standard GUT representations require the realization of affine Lie algebras at higher levels. We start by describing some methods to build level k=2k=2 orbifold string models with gauge groups SU(5)SU(5) or SO(10)SO(10). We present several examples and identify generic features of the type of models constructed. Chiral fields appropriate to break the symmetry down to the standard model generically appear in the massless spectrum. However, unlike in standard SUSY-GUTs, they often behave as string moduli, i.e., they do not have self-couplings. We also discuss briefly the doublet-triplet Higgs splitting. We find that, in some models, built-in sliding-singlet type of couplings exist.Comment: 40 pages, Latex. Two references modified, few other unimportant change

    The effect of the ratio of solid to liquid conductivity on the side-branching characteristics of dendrites within a phase-field model of solidification

    Get PDF
    We use a phase-field model of dendritic growth in a pure undercooled melt to examine the effect of the ratio of the thermal conductivities in the solid and liquid states (mu = ks/kl) on the side-branching characteristics of the dendrite. We find that high conductivity in the solid favours extensive side-branching while low conductivity in the solid appears to strongly suppress side branching. Over the range 0.5 < mu < 2.0, which is typical of most (metallic) systems which display dendritic growth the RMS distance at which the mean amplitude of the side-branches becomes equal to the tip radius varies from as little as 10 tip radii to in excess of 45 tip radii. This implies that there may be significant morphological difference between dendrites grown in different materials. The variation does not appear to follow exactly the analytical relationship predicted by solvability theory

    A search for periodicity in the light curves of selected blazars

    Full text link
    We present an analysis of multifrequency light curves of the sources 2223-052 (3C 446), 2230+114 (CTA 102), and 2251+158 (3C 454.3), which had shown evidence of quasi-periodic activity. The analysis made use of data from the University of Michican Radio Astronomy Observatory (USA) at 4.8, 8, and 14.5 GHz, as well as the Metsahovi Radio Astronomy Observatory (Finland) at 22 and 37 GHz. Application of two different methods (the discrete autocorrelation function and the method of Jurkevich) both revealed evidence for periodicity in the flux variations of these sources at essentially all frequencies. The periods derived for at least two of the sources -- 2223-052 and 2251+158-- are in good agreement with the time interval between the appearance of successive VLBI components. The derived periods for 2251+158 (P = 12.4 yr and 2223-052 (P = 5.8 yr) coincide with the periods found earlier by other authors based on optical light curves.Comment: 27 pages, 11 figures, accepted for publication in Astronomy Report
    • …
    corecore