25 research outputs found

    Echocardiographic features and outcome of restrictive foramen ovale in fetuses with and without cardiac malformations. literature review

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    Foramen ovale is a small communication between the left and the right atrium and its restriction is a rare congenital heart anomaly. There is no consensus on diagnosis and management of fetal restrictive foramen ovale (RFO). In our paper we included 11 studies about fetuses affected by isolated RFO, RFO with D-Transposition of the Great Arteries (dTGA) and RFO with hypoplastic left heart syndrome (HLHS). While fetuses affected from HLHS and dTGA with RFO have a poor prognosis, premature RFO in an otherwise structurally normal heart, if found in later gestation, have an overall good outcome

    Inter-society consensus for the use of inhaled corticosteroids in infants, children and adolescents with airway diseases

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    Background: In 2019, a multidisciplinary panel of experts from eight Italian scientific paediatric societies developed a consensus document for the use of inhaled corticosteroids in the management and prevention of the most common paediatric airways disorders. The aim is to provide healthcare providers with a multidisciplinary document including indications useful in the clinical practice. The consensus document was intended to be addressed to paediatricians who work in the Paediatric Divisions, the Primary Care Services and the Emergency Departments, as well as to Residents or PhD students, paediatric nurses and specialists or consultants in paediatric pulmonology, allergy, infectious diseases, and ear, nose, and throat medicine. Methods: Clinical questions identifying Population, Intervention(s), Comparison and Outcome(s) were addressed by methodologists and a general agreement on the topics and the strength of the recommendations (according to the GRADE system) was obtained following the Delphi method. The literature selection included secondary sources such as evidence-based guidelines and systematic reviews and was integrated with primary studies subsequently published. Results: The expert panel provided a number of recommendations on the use of inhaled corticosteroids in preschool wheezing, bronchial asthma, allergic and non-allergic rhinitis, acute and chronic rhinosinusitis, adenoid hypertrophy, laryngitis and laryngospasm. Conclusions: We provided a multidisciplinary update on the current recommendations for the management and prevention of the most common paediatric airways disorders requiring inhaled corticosteroids, in order to share useful indications, identify gaps in knowledge and drive future research

    Costituzione: quale riforma? La proposta del Governo e la possibile alternativa

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    Il paper muove dalla premessa che esistono ragioni che giustificano una riforma della forma di governo italiana. Esse richiederebbero la disponibilità di tutti a ragionevoli compromessi, fermo restando il limite invalicabile del rispetto dei principi e degli istituti che, come la divisione dei poteri, l’indipendenza della magistratura, il ruolo e i poteri delle istituzioni di garanzia, garantiscono le libertà e i diritti dei cittadini, la tutela delle minoranze e la struttura democratica dell’ordinamento. Si tratta, essenzialmente, di due ragioni, connesse alla necessità di rendere il nostro sistema istituzionale capace di affrontare le sfide del mondo di oggi: da un lato occorre risolvere il problema della instabilità dei Governi, dall’altro lato si tratta di ripristinare la rappresentatività delle istituzioni democratiche e riattivare o reinventare strumenti di partecipazione che assicurino un effettivo consenso intorno alle scelte politiche adottate e una collaborazione diffusa nella loro attuazione. Sulla base di questa premessa, il Paper si articola in due Parti. Nella prima si passano in rassegna le diverse forme di governo offerte dal panorama internazionale che prevedono l’elezione diretta del vertice dell’esecutivo, raffrontandole con la proposta presenta dal Governo Meloni. Se ne trae un giudizio negativo e si propone un diverso approccio, più conforme alla tradizione costituzionale italiana. Nella seconda parte, sulla base di tale approccio, si formula una proposta alternativa, capace di rispondere più efficacemente alle necessità di riforma che il nostro sistema manifesta. In particolare, nella prima parte, la rassegna delle forme di governo con elezione diretta del vertice dell’esecutivo (Cap. 2) mette in luce due caratteri costanti. Si tratta di forme di governo che non risolvono necessariamente il tema della stabilità dell’azione di governo, perché possono sempre produrre una dualità di indirizzi politici tra il vertice dell’esecutivo e gli organi legislativi, e che non sembrano particolarmente adatte a un sistema politico molto frammentato e anche polarizzato come quello italiano (ma, negli ultimi tempi, non solo). In ogni caso, in tutte queste esperienze straniere, esistono sistemi di separazione dei poteri, che, a fronte dell’elezione diretta del vertice dell’esecutivo, offrono un articolato sistema di checks and balances, come l’elezione sempre autonoma e separata del Parlamento, nonché limitazioni del potere di scioglimento delle Camere. È privo di queste caratteristiche, invece, il sistema italiano di elezione dei Sindaci, che, non a caso, non è adottato a livello statale da nessuna democrazia consolidata, e che, se trasposta a livello nazionale, sembra estraneo alla tradizione del costituzionalismo liberale e democratico. In quel sistema, infatti, l’elezione dell’organo rappresentativo è una derivata dell’elezione del vertice dell’esecutivo, dal quale dipende anche per la sua permanenza in carica. Nel Cap. 3 si constata che il Progetto del Governo Meloni sembra ispirarsi proprio a quest’ultimo modello. In effetti si propone l’elezione diretta del Presidente del Consiglio con la conseguente composizione, costituzionalmente obbligata, delle Camere nel senso che in entrambe deve essere assicurata una maggioranza del 55% dei seggi a favore di parlamentari collegati al Presidente del Consiglio eletto. Sulla base del progetto, invero, si consente, per una volta, che il Presidente del Consiglio scelto dagli elettori sia sostituito da un parlamentare eletto nelle sue file per attuare il programma enunciato dal Presidente eletto. È una soluzione – si consenta – bizzarra, che comunque non consente di distaccare sostanzialmente il modello proposto da quello della elezione diretta dei Sindaci, già giudicato incompatibile con i principi supremi se trasposto a livello statale. Infatti, la crisi del secondo Governo della legislatura, nella proposta governativa, produrrebbe l’automatico scioglimento delle Camere. La riforma proposta, pertanto, produrrebbe un ulteriore indebolimento del Parlamento, composto “a rimorchio” del Premier con un premio di maggioranza senza soglia e dunque distorsivo della volontà popolare in misura potenzialmente illimitata. Inoltre, a fronte dell’elezione popolare diretta del Presidente del Consiglio, diversamente dagli esempi offerti dal diritto comparato, non prevede alcuno dei checks and balances necessari e anzi finisce persino per indebolire la funzione di garanzia del Capo dello Stato. Senza quei “freni e contrappesi”, la riforma finisce quindi per oltrepassare quei limiti che rendono l’elezione diretta compatibile con i principi dello Stato democratico e di diritto che la Corte costituzionale ha ritenuto immodificabili. Nel Cap. 4, invece, si offre una prospettiva di riforma completamente diversa: le ragioni a giustificazione di una riforma degli assetti istituzionali non richiedono di stravolgere le linee fondamentali della forma di governo parlamentare delineata dalla Costituzione. Se proprio, si tratta di completare quel disegno, nel senso di sviluppare alcuni spunti di razionalizzazione che il costituente aveva già fornito nel 1947. Sulla base della conclusione del Cap. 4, la seconda parte del lavoro offre la proposta di Astrid per la riforma delle istituzioni, che suggerisci non eversivi a livello costituzionale ma più pervasivi e completi a livello legislativo. Nel Cap. 5 si afferma l’utilità di riformare la nostra forma di governo, mentendone il carattere parlamentare ma proponendone una razionalizzazione sulla base dell’esperienza costituzionale tedesca. Si tratterebbe di introdurre l’istituto della sfiducia costruttiva, in modo da stabilizzare il governo, originariamente eletto in sede parlamentare. Il meccanismo, infatti, rende impossibile mettere in crisi l’esecutivo se non attraverso una mozione di sfiducia costruttiva, che richiede la formazione di una nuova maggioranza che individui un nuovo Presidente del Consiglio. In caso di dimissioni volontarie del Presidente del Consiglio o di reiezione di una questione di fiducia, il Parlamento dovrebbe essere automaticamente sciolto a meno che, entro un termine predeterminato (21 giorni in Germania), il Parlamento non dia luogo a una nuova “maggioranza costruttiva” eleggendo un nuovo Presidente del Consiglio. È un meccanismo che rafforza la stabilità del Governo senza incidere sulla centralità del Parlamento, che è sempre in grado di imporsi all’esecutivo, a condizione però, che sia capace di esprimere una “maggioranza costruttiva”. L’assetto bicamerale del nostro Parlamento, che, in questa sede, non si ritiene di dover modificare, richiede qualche adattamento rispetto al modello tedesco, a partire dall’individuazione delle Camere in seduta comune come luogo della relazione fiduciaria Parlamento Governo. Dell’esperienza tedesca, poi, dovrebbe mantenersi il potenziamento della figura del Presidente del Consiglio, a partire dal riconoscimento del potere di nominare e revocare i ministri. Nel Cap. 6 si affronta quindi il tema del rafforzamento del ruolo del Parlamento, che giace già ora in una condizione di forte delegittimazione tanto sul piano della sua capacità rappresentativa quanto su quella dell’esercizio dei poteri legislativi, di indirizzo e di controllo. Nel contesto di un forte irrobustimento della figura e della stabilità del Presidente del Consiglio, infatti, è essenziale una cura ricostituente per il Parlamento. Il Capitolo presenta varie proposte e, in particolare, si cura di contrastare l’abuso della decretazione d’urgenza, che, di fatto, trasferisce il potere legislativo dal Parlamento al Governo in misura non compatibile con un ordinamento costituzionale liberale e democratico (due terzi della legislazione italiana è prodotta attraverso uno strumento previsto in Costituzione come eccezionale). Nel settimo Capitolo si affronta il tema della legge elettorale. Si spiegano le ragioni per le quali non sembrano più sussistere le condizioni per tornare a una legge uninominale maggioritaria sul modello del Mattarellum (di cui non si dà per la verità un cattivo giudizio) e quelle per le quali i sistemi elettorali con premio di maggioranza sono considerati dannosi sia per la stabilità dei governi che per la capacità rappresentativa del Parlamento, constatando che, invece, sulla base della proposta governativa, proprio questo sistema sarebbe l’unico consentito. Si propone all’opposto di puntare su un sistema proporzionale selettivo, volto a ricostruire un sistema dei partiti più ordinato anche se plurale, come dimostrano gli effetti di un simile sistema elettorale in Germania. Si sottolinea inoltre, che agli scopi di maggior stabilità degli esecutivi e di maggior rappresentatività del Parlamento che ci si propone è indispensabile introdurre un sistema di restituzione agli elettori del potere di selezionare i candidati alle Camere. Infine, nell’ottavo capitolo, a garanzia di un buon funzionamento del nuovo sistema incentrato sulla sfiducia costruttiva e della proposta legge elettorale selettiva, nonché allo scopo di rafforzare la capacità rappresentativa delle istituzioni politiche e della partecipazione dei cittadini alla determinazione della politica nazionale, si raccomanda l’adozione di una articolata disciplina pubblicistica dei partiti politici e di un nuovo sistema di finanziamento della politica. In sostanza, il paper ritiene che sia possibile risolvere le problematicità del funzionamento della nostra forma di governo – sia in termini di stabilità degli esecutivi che in termini di legittimazione popolare delle decisioni pubbliche – restando nell’ambito della tradizione costituzionale italiana, sfuggendo alle suggestioni di semplificazioni verticistiche e plebiscitarie che rischiano di allontanarci dai principi che connotano il costituzionalismo liberale e democratico

    Cabbage and fermented vegetables : From death rate heterogeneity in countries to candidates for mitigation strategies of severe COVID-19

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    Large differences in COVID-19 death rates exist between countries and between regions of the same country. Some very low death rate countries such as Eastern Asia, Central Europe, or the Balkans have a common feature of eating large quantities of fermented foods. Although biases exist when examining ecological studies, fermented vegetables or cabbage have been associated with low death rates in European countries. SARS-CoV-2 binds to its receptor, the angiotensin-converting enzyme 2 (ACE2). As a result of SARS-CoV-2 binding, ACE2 downregulation enhances the angiotensin II receptor type 1 (AT(1)R) axis associated with oxidative stress. This leads to insulin resistance as well as lung and endothelial damage, two severe outcomes of COVID-19. The nuclear factor (erythroid-derived 2)-like 2 (Nrf2) is the most potent antioxidant in humans and can block in particular the AT(1)R axis. Cabbage contains precursors of sulforaphane, the most active natural activator of Nrf2. Fermented vegetables contain many lactobacilli, which are also potent Nrf2 activators. Three examples are: kimchi in Korea, westernized foods, and the slum paradox. It is proposed that fermented cabbage is a proof-of-concept of dietary manipulations that may enhance Nrf2-associated antioxidant effects, helpful in mitigating COVID-19 severity.Peer reviewe

    Nrf2-interacting nutrients and COVID-19 : time for research to develop adaptation strategies

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    There are large between- and within-country variations in COVID-19 death rates. Some very low death rate settings such as Eastern Asia, Central Europe, the Balkans and Africa have a common feature of eating large quantities of fermented foods whose intake is associated with the activation of the Nrf2 (Nuclear factor (erythroid-derived 2)-like 2) anti-oxidant transcription factor. There are many Nrf2-interacting nutrients (berberine, curcumin, epigallocatechin gallate, genistein, quercetin, resveratrol, sulforaphane) that all act similarly to reduce insulin resistance, endothelial damage, lung injury and cytokine storm. They also act on the same mechanisms (mTOR: Mammalian target of rapamycin, PPAR gamma:Peroxisome proliferator-activated receptor, NF kappa B: Nuclear factor kappa B, ERK: Extracellular signal-regulated kinases and eIF2 alpha:Elongation initiation factor 2 alpha). They may as a result be important in mitigating the severity of COVID-19, acting through the endoplasmic reticulum stress or ACE-Angiotensin-II-AT(1)R axis (AT(1)R) pathway. Many Nrf2-interacting nutrients are also interacting with TRPA1 and/or TRPV1. Interestingly, geographical areas with very low COVID-19 mortality are those with the lowest prevalence of obesity (Sub-Saharan Africa and Asia). It is tempting to propose that Nrf2-interacting foods and nutrients can re-balance insulin resistance and have a significant effect on COVID-19 severity. It is therefore possible that the intake of these foods may restore an optimal natural balance for the Nrf2 pathway and may be of interest in the mitigation of COVID-19 severity

    Abstracts from the Food Allergy and Anaphylaxis Meeting 2016

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    Pregnant women's knowledge and behaviour to prevent cytomegalovirus infection: an observational study

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    Objectives Congenital cytomegalovirus (cCMV) infection can negatively affect pregnancy outcomes, but may be prevented by simple precautions. Literature suggests that gynaecologists do not always adequately inform about preventive behaviour and most pregnant women have a low-level knowledge regarding cCMV infection. The aim of this study is to evaluate knowledge and risk behaviours related to cCMV infection in an unselected group of pregnant women. Methods An institutional based cross-sectional study was conducted in three Maternal and Fetal Divisions in Rome between November and February 2019 on 296 pregnant women, their knowledge on cCMV was measured using six cytomegalovirus (CMV) related questions. Results Out of the 296 respondents, 59.1% had heard, read or seen information about cCMV infection. Regarding the way of transmission, 96/296 (32.4%) correctly recognize children as a potential source of the infection but only 25/296 (8.44%) knew all prevention practices, 28/296 (9.5%) of women reported that they have never performed cCMV test during pregnancy. Conclusions The results of this survey show that knowledge on cCMV infection among pregnant women is poor. This highlights the need to improve counselling on all preventive practices for cCMV infection during perinatal care consultation

    The use of misoprostol and mifepristone in second trimester interruption of pregnancy. State of art

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    The therapeutic abortion is the voluntary interruption of the pregnancy after ninety days. This kind of abortion was introduced to preserve the mother’s health or to avoid the development of a fetus marked by malformations or serious illnesses. The pharmacological abortion induced by the drugs mifepristone and/or misoprostol represents the most commonly used procedure for medical intervention during pregnancy and is effective in 90% of cases. Second-trimester abortions account for 10- 15% of all abortions induced worldwide and are responsible for two-thirds of all major abortion-related complications. This article aims to provide basic information on the recommended regimes for second-trimester medical abortion and best management practices as targeted therapy is a stronghold in clinical practice with the aim of minimizing side effects and achieving maximum results

    Stillbirth and fetal capillary infection by SARS-CoV-2

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    We present the case of a stillbirth in a paucisymptomatic mother affected by SARS-CoV-2. At gross examination, the placenta showed a diffuse marbled appearance and a focal hemorrhagic area. Multiple areas of hemorrhagic/ischemic necrosis with central and peripheral villous infarctions and thrombosis of several maternal and fetal vessels with luminal fibrin and platelet deposition was observed. All the lesions appeared to be synchronous. Virus particles were identified by Electron Microscopy within the cytoplasm of endothelial cells whereas, by real time rRT-PCR assay, SARS-CoV-2 RNA was detected in placental tissue. In this case, fetal vascular malperfusion was likely casually associated with the infection; indeed, our EM images clearly showed that the marked SARS-CoV-2 endotheliotropism involved the intravillous fetal capillaries. We confirmed that syncytiotrophoblast is the major target cell type for SARS-CoV-2 infection of the placenta. In conclusion, the possible consequences of the action of the placentotropic SARS-CoV-2 include the occurrence of vertical transmission, as reported in literature, and/or stillbirth: this latter possibility may be triggered by a hampered maternal and/or fetal perfusion of the placenta. The diffuse thrombosis and subsequent ischemia of fetal capillaries induced by COVID-19 cannot be predicted by standard clinical surveillance

    In vivo tracking of T cells in humans unveils decade-long survival and activity of genetically modified T memory stem cells

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    A definitive understanding of survival and differentiation potential in humans of T cell subpopulations is of paramount importance for the development of effective T cell therapies. In particular, uncovering the dynamics in vivo in humans of the recently described T memory stem cells (TSCM) would be crucial for therapeutic approaches that aim at taking advantage of a stable cellular vehicle with precursor potential. We exploited data derived from two gene therapy clinical trials for an inherited immunodeficiency, using either retrovirally engineered hematopoietic stem cells or mature lymphocytes to trace individual T cell clones directly in vivo in humans. We compared healthy donors and bone marrow-transplanted patients, studied long-term in vivo T cell composition under different clinical conditions, and specifically examined TSCMcontribution according to age, conditioning regimen, disease background, cell source, long-term reconstitution, and ex vivo gene correction processing. High-throughput sequencing of retroviral vector integration sites (ISs) allowed tracing the fate of more than 1700 individual T cell clones in gene therapy patients after infusion of gene-corrected hematopoietic stem cells or mature lymphocytes. We shed light on long-term in vivo clonal relationships among different T cell subtypes, and we unveiled that TSCMare able to persist and to preserve their precursor potential in humans for up to 12 years after infusion of gene-corrected lymphocytes. Overall, this work provides high-resolution tracking of T cell fate and activity and validates, in humans, the safe and functional decade-long survival of engineered TSCM, paving the way for their future application in clinical settings
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