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    Seismic Vulnerability and Risk Assessment of Historic Constructions: The Case of Masonry and Adobe Churches in Italy and Chile

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    Nowadays, disasters in seismic-prone areas such as Italy and Chile, continue to cause dramatic human and economic consequences and affecting, among others, very ancient and historical churches, due to their high seismic vulnerability and probably due to the lack of risk management plans for the conservation of cultural property. This paper focuses on rapid seismic risk assessment by applying two simplified methods, based on expert judgement and observed damage, in old masonry churches, which aim to identify the most vulnerable elements and correlated threats that would act as site effects under the seismic action, for establishing intervention priority lists and for planning preventive conservation projects. The case studies are: the church of Sant’Agostino, built in stone masonry and located in Matera, an area with moderate seismicity in southern Italy; the church of San Francisco de Chiu Chiu, built in adobe and located in Calama, an area with average seismicity in the Andean northern Chile; and the church of San Francisco Barón, built in adobe and brick masonry, and located in Valparaíso, an area with high seismicity on the central coast of Chile

    Dallo scavo della villa al Museo di arte contemporanea: San Gimignano, la villa di Aiano-Torraccia di Chiusi

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    Turismo e cultura oggi vivono in una dinamica di condivisione di strategie ed obiettivi, soprattutto nel Bel Paese. Lo impongono la globalizazione della comunicazione, della mobilità, quindi della domanda e dell’offerta turistiche e culturali, all’insegna, se possibile, di una sostenibilità economica e ambientale che trovi un equilibrio tra consumo e fruizione dei nostri Beni. Da qualche anno a San Gimignano, la città toscana famosa per il suo skyline di torri medievali, questi concetti sono oggetto di riflessione approfondita, in un dialogo serrato tra l’Amministrazione Comunale e l’Université catholique de Louvain (Belgio). Il challenge è proporre un’offerta turistica-culturale, non solo di massa, pensata prevalentemente per un turismo one day, ma rivolta anche a settori d’interesse più mirati, mediante una diversificazione dell’offerta e ad una diffusione sul territorio dei flussi. A tal proposito, l’archeologia è stata considerata quale potenzialità da valorizzare in un contesto che nasce attorno all’importante percorso della via Francigena, ma che vede nella villa romana di Aiano, un punto d’attrazione turistico – oltre cehe scientifico e culturale – da sostenere. L’idea è, mediante fondi pubblici e privati (italiani ed europei), di creare un parco archeologico sul sito, aperto ed attrezzato, ma in tutto rispetto del paesaggio toscano incontaminato, ovvero la valle del Foci. A questa primo obiettivo, se ne aggiunge un secondo, ancor più ambizioso, che prevede di allestire, nelle rinnovate sale del Museo Civico Archeologico di San Gimignano, quattro sale completamente dedicate alla villa d’Aiano. La cornice è il settecentesco ex convento di Santa Chiara ove, grazie a fondi regionali, la presentazione della ricerca ad Aiano avrà come obiettivo l’informazione/educazione del pubblico ed il suo divertimento mediante un medium espositivo fondato sia sulla realtà aumenta sia sull’interazione tra materiali archeologici e arte contemporanea. L’idea, infatti, mira alla realizzazione di istallazioni create da artisti contemporanei che impieghino i reperti archeologici (cocci di ceramica, tessere musive etc.) come materia prima della loro arte. Un esempio: le numerose tessere in pasta vitrea policroma della villa (elementi dei pavimenti antichi), rinvenute già non più in opera, saranno inerite in un monumentale caleidoscopio ad uso del pubblico. Il messaggio di tale istallazione s’ispirà alla storia stessa della villa d’Aiano, da residenza di lusso in età tardoantica, a cava di materie prime (metalli, materiali edilizi, e le paste vitree stesse) recuperate in età medievale, per essere riciclate: un cambiamento di uso e forma che, in modo ideale, sarà rievocato dal caleidoscopio. Ovviamente tutto questo avverrà nel più totale rispetto del valore storico dell’oggetto archeologico e nel più rigoroso riguardo verso il principio di reversibilità nell’uso del materiale stesso. Questo esperimento aspira a coniugare e ad integrare le molte dimensioni dell’espressione culturale della città, slegandola dal cliché di Disneyland del Medioevo, promuovendo la ricchezza di un passato ben più antico e di una contemporaneità con un forte desiderio di espressione

    Dynamic thermal and hygrometric simulation of historical buildings: Critical factors and possible solutions

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