54 research outputs found

    Archaeobotanical analysis from the long-term rural settlement of Contrada Castro (Corleone, Palermo): preliminary data

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    The project ¿Harvesting Memories: Ecology and Archaeology of Monti Sicani landscapes¿ aims to analyse the long-term relationship of landscape dynamics and settlement patterns in a Mediterranean inland of Central-Western Sicily. The project combined different interdisciplinary approaches of vegetation science, landscape ecology, history and archaeology in order to diachronically understand and reconstruct the human- society-environment interactions. From 2017 to 2019 a new rural settlement has been investigated in Contrada Castro (Corleone, Palermo). The excavation in Contrada Castro showed a clear case of long-term occupation of an hill-top site during Late Archaic/Classical age (6 th -5 th c. BC) and the Byzantine and Islamic period (7 th -11 th c. AD). Soils from the archaeological excavation were sampled to obtain evidences about paleo-vegetation and vegetal paleo-diet. Archaeobotanical data (seeds and charcoal remains) represent an informative source in human-environmental dynamics to collect specific data on a small scale in terms of chronology and topography (Hastorf, Popper 1988; Pearsall 2009). Furthermore, presence of edible plants as cereals, pulses and fruit characterize their use as economical resources. Unfortunately, archaeobotanical analyses from archaeological sites in Sicily are still not very common (see http://brainplants.successoterra.net/sites.html). For the reconstruction of the paleo-environment and the use of arboreal resources from the three chronological phases of the site, a total of 239 liters of soils were analysed. Taxonomical identification was made by optical microscopy through the comparison with the reference collection and specific atlases (fig.). More than 400 wood charcoals were observed, about 80% of them was identified. Thanks to comparisons with the current vegetation, so far 8 species have been identified - Quercus cfr. ilex (fig.), Pistacia cfr. terebinthus, Rhamnus alathernus, Fraxinus ornus, Ulmus canescens, Acer cfr. campestris, Ostrya carpinifolia, Populus cf. nigra; identification reached the detail of genus or subfamily in 6 cases - Quercus cf. robur / pubescens, Phillyrea sp., Sorbus sp., Rosacea cfr. Pirus sp. and maybe Moracea. The arboreal vegetation is therefore represented by evergreen oaks, semi- and deciduous oaks, maples, ash trees, associated with riparian species such as elm, poplar and hornbeam, and shrub species such as backthorn, terebinth, sorb, plum. Cultivated species are mostly not represented. Despite the widespread presence of the evergreen oaks in the whole record, differences between the three chronological phases were identified, highlighting a selective use of the wild species present in the area and a specific collection of wood for the hearths. 1) Hastorf C.A., Popper V.F.1988, Current Paleoethnobotany. Analytical Methods and Cultural Interpretations of Archaeological Plant Remains, Chicago. ISBN: 978022631893 2) Pearsall D. M. 2009, Paleoethnobotany: A Handbook of Procedures, Second Edition, Walnut Creek. ISBN-10: 1598744720 3) BRAIN Network, http://brainplants.successoterra.net/sites.htmlFinanciación: beca "Juan de la Cierva-incorporación, IJCI-2017-31494, MINECO), IJCI-2017-31494" y proyecto "Harvesting Memories" de la Universidad de Palermo (financiado por Bona Furtuna LLC)

    Cinceles en la Edad del Bronce italiana: aspectos tecnológicos y tipológicos

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    Los cinceles de bronce son herramientas que se utilizan en percusión apoyada (à percussion posée), por consiguiente, necesitan una longitud mínima y algunas partes funcionales (empuñadura, cuerpo, hoja); podrían tener un mango de material perecedero. Se utilizan con un martillo en el labrado de la madera, del bronce y de otros materiales. Los cinceles se pueden clasificar de acuerdo con los siguientes elementos funcionales: el primero es la forma (cincel de varilla o de cubo); el segundo es la sección del cuerpo; el tercero es la sección de la empuñadura. La cronología y la distribución de cada tipo se identificaron para obtener una visión general de esta clase de instrumentos durante la Edad del Bronce en Italia

    Magnetic resonance imaging in the assessment of brain involvement in alcoholic and nonalcoholic Wernicke's encephalopathy

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    To present the typical and atypical magnetic resonance (MR) imaging findings of alcoholic and non-alcoholic Wernicke's encephalopathy

    Classificazione della ceramica e analisi dei contesti all’inizio dell’età del Bronzo: la capanna F del villaggio di Filo Braccio (Filicudi, Isole Eolie)

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    L'insediamento di Filo Braccio a Filicudi (Isole Eolie) è stato oggetto di indagini archeologiche nel 1959 (Bernabò Brea, Cavalier 1991a) riprese nel 2009 (Martinelli et alii 2010) e nel 2013. Sono state scoperte le strutture A,B,C,D,E,F,G,H,I,L che si presentano come gruppi di capanne a pianta ovale con annessi spazi open air destinati ad attività di lavoro agricolo. Si riconoscono tre gruppi di strutture: A-B-C; F-H; D-G-I-L. L’analisi della capanna F rappresenta uno studio analitico del nucleo di una household di un insediamento complesso, abitato per circa cinquecento anni, durante i quali è supponibile l'avvicendarsi di almeno dieci generazioni. Si è deciso di pubblicare la parte dello scavo archeologico relativa alla capanna F in connessione con le forme della ceramica per l’esigenza di approfondire lo studio della facies di Capo Graziano. I quattro orizzonti che Bernabò Brea individuò (Bernabò Brea 1982, pp. 12-13) esprimevano l’esigenza di una maggiore scansione all’interno della facies e fornivano spunti utili per la sua elaborazione che oggi è possibile con i documenti emersi dagli scavi recenti. La sequenza della facies di Capo Graziano nelle Isole Eolie presentata da Luigi Bernabò Brea è basata su due principali elementi tipologici: decorazione e profilo delle ciotole. L’assenza di decorazione negli schemi più complessi è un dato di fatto nel contesto di Filo Braccio dove però si manifestano disegni collegati al mare, zigzag e barche, quest’ultimo in modo quasi esclusivo rappresentato da una tazza con scena marina. Nei siti delle altre isole Eolie, i motivi decorativi sono confrontabili tra loro e rientrano nello stile che diverrà dominante nella fase finale con l’arroccamento dei villaggi. La prima considerazione che è emersa fin dalla ripresa delle indagini nel villaggio è che sia stata l'isola di Filicudi il primo luogo dove sono approdate le genti di Capo Graziano. Anche se consideriamo gli altri insediamenti ad oggi noti sull’arcipelago e i caratteri distintivi che questa facies assumerà nel tempo in ogni isola, non si conosce un insediamento simile a quello di Filo Braccio. La posizione sulla costa, la lunga durata temporale (Martinelli et alii 2010; Martinelli 2016) dal 2300 al 1700, l'assenza di decorazione nello stile tipico della ceramica, l'organizzazione del villaggio, ne fanno un insediamento a se stante. La capanna F, la cui scansione cronologica interna copre probabilmente un arco di circa 150 anni, rappresenta un caso studio significativo: le tre fasi di vita della struttura e le forme ceramiche in esse presenti sono state messe a confronto sia in senso verticale nella stratigrafia interna, sia in senso orizzontale internamente (distribuzione per aree) e con i materiali delle strutture A, B, C, D, E indagate nel 1959. Dal punto di vista della cronologia relativa, i confronti permettono di inquadrare l’impianto della capanna F e le prime fasi d’uso in un momento iniziale della cultura di Capo Graziano, sicuramente parallelizzabile con le fasi d’uso delle capanne D ed E, in parte con le strutture A, B e C e con le grotticelle funerarie della Montagnola. Per ciò che attiene i contesti al di fuori di Filicudi, alcuni confronti sono possibili con la necropoli di Diana di Lipari, con San Vincenzo di Stromboli e con il villaggio di Viale dei Cipressi di Milazzo. La capanna F è stata abitata durante due fasi principali: la più antica (fase 1) e la più recente (fase 2). Successivamente al crollo, l'area della struttura fu ancora usata ma non più come abitazione (fase 3). Fra la fase 1 e 2 vi sono differenze negli elementi strutturali e nell'uso degli spazi. Per la tipologia vascolare, sono stati considerati come principali indicatori ceramici due forme: la ciotola e l'olla. Le olle sono diffuse in tutte le fasi della capanna e in tutti i siti eoliani di Capo Graziano. Nel corredo vascolare della capanna alcune caratteristiche indicano delle differenze tra le fasi: - le ciotole a corpo arrotondato (tipo 4) sono presenti in tutte le fasi, ma sia 4A che 4B prevalgono nelle fasi 1-2; - le ciotole carenate (tipo 5) cono presenti in tutte le fasi ma è possibile ricostruire una evoluzione che conduce alla prevalenza del tipo 5A nella fase 1 del tipo 5B (carena accentuata e gola) nelle fasi 2-3; - il vaso su piede (tipo 12), sebbene rappresentato in tutte le fasi, è presente in misura minore nella fase 1; - i motivi decorativi incisi sono rari e composti da linee a zigzag alquanto irregolari, ma fin dalla fase 1 compare la raffigurazione della barca. Si possono infine evidenziare alcuni elementi di correlazione fra ambiti culturali diversi: - presenza del vaso su piede finestrato di fabbrica locale, una forma diffusa nella cultura siciliana di Malpasso-Chiusazza alla fine dell’età del Rame. - presenza nella fase 3, in cui vi è solo la frequentazione dell'area, di un'ansa a nastro insellato che richiama la facies Messina-Ricadi diffusa nell’area dello Stretto di Messina. - fabbricazione di pithoi di cui è attestata l'esportazione a Milazzo e a Tindari. Parte fondamentale del lavoro è stata l’analisi della distribuzione del materiale ceramico per fasi, integrato quanto più possibile con l’analisi funzionale legata alle forme. I risultati andranno in futuro incrociati sia con i dati ottenuti dall’analisi delle altre classi di materiali e sia con gli altri contesti del villaggio ancora in corso di studio, per una lettura funzionale globale. E’ importante sottolineare che in tutto l’insediamento, come nel caso della capanna F, non sono presenti tracce di distruzione violenta o di abbandono repentino o di incendi. Inoltre, la grande quantità di materiali presenti, soprattutto nella US 21, fa escludere un abbandono della struttura con rimozione dei contenitori ceramici. Al suo interno, è stato possibile individuare una distribuzione delle classi ceramiche che presuppone una parziale suddivisione degli spazi, riservando alla conservazione, la zona del vano Sud e l’area a ridosso della parete Nord. L’area centrale doveva invece essere utilizzata per consumo e preparazione delle sostanze. Sul lato Ovest vicino l'ingresso era uno spazio delimitato da una lastra in verticale che viene utilizzato nella fase 1 a come focolare e poi come spazio per la conservazione con diversi vasi fra cui un pithos. Durante questo lungo periodo la facies di Capo Graziano si estende alle altre isole determinando un aumento del popolamento. Filicudi probabilmente, pur essendo stata propulsore culturale, rimarrà più isolata e legata alla locale tradizione artigianale che non acquisisce pienamente gli elaborati motivi decorativi di Lipari e Milazzo. La frantumazione della tazza incisa (Martinelli et alii 2010; Martinelli 2015) con scena marina avvenuta a conclusione della vita della capanna F, conclude simbolicamente un periodo presumibilmente più pacifico che precede l'arroccamento dell'insediamento sulla Montagnola

    DEHP Impairs Zebrafish Reproduction by Affecting Critical Factors in Oogenesis

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    Public concerns on phthalates distributions in the environment have been increasing since they can cause liver cancer, structural abnormalities and reduce sperm counts in male reproductive system. However, few data are actually available on the effects of Di-(2-ethylhexyl)-phthalate (DEHP) in female reproductive system. The aim of this study was to assess the impacts of DEHP on zebrafish oogenesis and embryo production. Female Danio rerio were exposed to environmentally relevant doses of DEHP and a significant decrease in ovulation and embryo production was observed. The effects of DEHP on several key regulators of oocyte maturation and ovulation including bone morphogenetic protein-15 (BMP15), luteinizing hormone receptor (LHR), membrane progesterone receptors (mPRs) and cyclooxygenase (COX)-2 (ptgs2) were determined by real time PCR. The expressions of BMP15 and mPR proteins were further determined by Western analyses to strengthen molecular findings. Moreover, plasma vitellogenin (vtg) titers were assayed by an ELISA procedure to determine the estrogenic effects of DEHP and its effects on oocyte growth. A significant reduction of fecundity in fish exposed to DEHP was observed. The reduced reproductive capacity was associated with an increase in ovarian BMP15 levels. This rise, in turn, was concomitant with a significant reduction in LHR and mPRβ levels. Finally, ptgs2 expression, the final trigger of ovulation, was also decreased by DEHP. By an in vitro maturation assay, the inhibitory effect of DEHP on germinal vesicle breakdown was further confirmed. In conclusion, DEHP affecting signals involved in oocyte growth (vtg), maturation (BMP15, LHR, mPRs,) and ovulation (ptgs2), deeply impairs ovarian functions with serious consequences on embryo production. Since there is a significant genetic similarity between D.rerio and humans, the harmful effects observed at oocyte level may be relevant for further molecular studies on humans

    Phenolic Profiles, Antioxidant and Anti-Inflammatory Activities of Hydrodistillation Wastewaters from Five Lamiaceae Species

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    Distillation is the most widely used method to obtain an essential oil from plant material. The biomass used in the process is returned as a solid residue together with variable amounts of water rich in water-soluble compounds, which currently are not addressed to any further application. The scope of this work was to evaluate the phytochemical composition of wastewaters coming from hydrodistillation (DWWs) of five aromatic plants belonging to the Lamiaceae family, and to assess their in vitro antioxidant and anti-inflammatory activities. The phenolic profiles of the DWWs were determined by HPLC-DAD and HPLC-ESI/MS. Free radical scavenging ability, oxygen radical antioxidant capacity and superoxide dismutase mimetic activity of the samples under study were measured. Moreover, to investigate the anti-inflammatory activity of the DWWs, an in vitro experimental model of intestinal inflammation was used. The DWW samples' phytochemical analysis allowed the identification of 37 phenolic compounds, all exhibiting good antioxidant and anti-inflammatory activity. Our study contributes to the knowledge on the polyphenolic composition of the DWWs of five aromatic plants of the Lamiaceae family. The results highlight the presence of compounds with proven biological activity, and therefore of great interest in the pharmaceutical and nutraceutical fields

    Obsidian from the Site of Piano dei Cardoni, Ustica (Palermo, Italy): Preliminary Results on the First Occupation of the Island

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    Abstract New investigations on Ustica (Palermo, Sicily) originated from the need to improve our knowledge of the island's archaeological and environmental heritage. Through field surveys, particular attention was paid to human occupation in the Neolithic phases and focused on the less investigated southern side of the island. The systematic survey of the area of Piano dei Cardoni in 2018 brought to light a new Middle/Late Neolithic site, already partially documented in the literature. The island was settled for the first time during these phases, as also testified from the area of Punta Spalmatore. The presence of Serra d'Alto, incised dark burnished, and Diana styles suggests that the site and the archaeological assemblage dates from the mid to late 5th millennium BC, as confirmed by AMS dating. In addition to pottery, obsidian artifacts were also recovered, and a preliminary study of these materials is presented here. Portable XRF analyses on a sample of 41 obsidian artifacts, representing a high percentage of the lithic assemblage compared to chert tools, show that the provenance of the raw material is Gabellotto Gorge (Lipari) and Balata dei Turchi (Pantelleria). These results provide new insight into broader regional debates about obsidian technology and its exchange during the Neolithic and open an important consideration for sites that are far from the raw material sources

    Materials and Tools across Volcanoes: Exploitation of Georesources in Piano dei Cardoni (Ustica, Italy) during Prehistory.

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    The paper aims at merging the first results from the analyses of the georesources exploited in the site of Piano dei Cardoni (Ustica island, Italy) during the Neolithic phases of its occupation (MiddleLate Neolithic, 4.7-4.2 ka cal BC). Grinding tools consist of a very varied typology of local volcanic rocks, easy to collect and available very close to the investigated site. A selection of shapes and lithology is applied to reach the best performance of the tools. The elevated number of grinders, pestles, mortars testify to an intense activity of food/plant processing in the site. The absence of chert or obsidian resources on the island pushed the human communities to import such raw materials from the Aeolian islands and probably from the north-western area of Palermo. Pumice is collected on the same island, probably due to the local availability and its good quality. Similarly, local clay resources are used for the manufacture of ceramics, mostly burnished and incised wares. Ustica was therefore almost autonomous for the exploitation of resources, with volcanic rocks readily available in abundance and with the most significant exception being chert and obsidian. This last one probably imported and worked on the island and then moved towards North-Western Sicil

    Nursing: idealism x realism. Perspectives about nursing profession from nursing students enrolled in their last semester of the under-graduate program of a nursing school

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    Estudo exploratório descritivo com os objetivos de: identificar os sentimentos dos formandos de uma Escola de Enfermagem em relação ao curso de graduação e sua percepção quanto à profissão de enfermagem. Após quatro anos de curso, 57,4% dos estudantes percebiam a enfermagem de maneira positiva, como profissão do futuro, valorizada, reconhecida, compensadora, mesmo que com algumas ressalvas, Entretanto, 25% dos formandos ainda a percebiam como profissão mecânica, sacrificada, braçal, com visão científica limitada e com um abismo entre teoria e prática e por isso mesmo pouco reconhecida pela sociedade, Mantidas as tendências atuais, a valorização do enfermeiro pela sociedade brasileira nas próximas décadas seria muito maior, conforme 61% dos respondentes,Estúdio exploratório y descriptivo con objectivos de: identificar los sentimientos de los estudiantes en final de curso de una Escuela de Enfermería con relación al curso y su percepción hacia la profesión de enfermería, Después de quatro años de curso, 57,4% de los estudiantes percibian la enfermería de manera positiva, como profesión del futuro, valorizada, reconocida, compensadora, mismo con algunas reservas. Mientras tanto 25% percibian la enfermería como pro fesión brazal, con visión científica limitada y con un abismo entre la teoria y la práctica, Por esto mismo poco reconocida por la sociedad. Mantenidas las tendencias actuales, la valorización del enfermero por la sociedad brasileña en las próximas décadas seria mucho mayor, segun 61% de los respondientes.Exploratory and descriptive study with the following objectives: to identify the nursing students' feelings related to the undergraduate course and their perception towards the nursing profession, After the four-year course, 57,4% of students perceived nursing in a positive way as a profession for the future, valued, recognised, compensating even with some limitations, However, 25% of students still perceived nursing as a mechanical, manual and sacrificed profession, with a limited scientific vision and with a gap between theory and practice and as a consequence a lower recognition by the society. If current trends are maintained, the nurse's value would be much greater in the next decades within the Brazilian society according to 61% of respondents
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