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“Pro Hegel or contra”. Considerazioni critiche sull’utilizzo del concetto di fine della storia in F. Fukuyama
The paper offers a critical consideration of the use of the concept of end of history proposed by F. Fukuyama. While dwelling on the presumed Hegelian genesis of the end of history and on a comparison with Hegel’s system, the main objective of the article is not to offer a philological investigation of the reading proposed by Fukuyama, but, through a comparison with the interpretative and philosophical perspective offered by A. Kojève, to investigate the political origin of the philosophy of history elaborated by Fukuyama and to evaluate its contradictions and criticalities.Il presente contributo intende proporre una considerazione critica dell’utilizzo del concetto di fine della storia proposto da F. Fukuyama. Pur soffermandosi sulla presunta genesi hegeliana della fine della storia e su una comparazione con il sistema di Hegel, l’obiettivo principale dell’articolo non è quello di offrire un’indagine filologica della lettura offerta da Fukuyama, ma, attraverso un confronto con la prospettiva interpretativa e filosofica di A. Kojève, quello di indagare l’origine politica della proposta di filosofia della storia delineata da Fukuyama e di valutarne contraddizioni e criticità
When a Picture Is Worth a Thousand Words: Using Image-Based Research Methods in Vulnerable Populations As a Culturally Sensitive Approach
Image-based approaches –visual story-telling, photo-elicitation method, photo-walking, visual auto-ethnography– have been utilized as a novel exploratory tool in psychology and social science for examining visual identities, life histories, and other collective elements of local cultures. Visual and image-based methodologies held significant promise for building bottom-up participatory research designs for inquiries, particularly on vulnerable or disadvantaged individuals and groups. However, due to methodological difficulties, image-based research has maintained a restricted standing within the ‘traditional’ word-based oriented landscape of qualitative paradigms. The terrain addressed by the current paper includes various applications of image-based techniques as applied in vulnerable groups, as determined by some examples of recent literature. The key findings indicated an original galaxy of empirically based methodologies that may be utilized to incorporate more ‘traditional’ quantitative, qualitative, and mixed-method designs. Finally, implications from the practical application of this methodological design were discussed, notably in terms of decolonization of research techniques and ethical issues to guide practitioners’ research in challenging circumstances and vulnerable people
La via maestra alla giustizia sociale. Alcide De Gasperi tra solidarismo e corporativismo
La via maestra alla giustizia sociale. Alcide De Gasperi tra solidarismo e corporativism
Le riforme come unica via per uscire dallo "stallo"
Le riforme come unica via per uscire dallo "stallo
Per un’epistemologia critica dell’esperienza socio-politica: la parola operaia francese degli anni Trenta del XIX secolo e la prospettiva di E.P. Thompson
The essay starts from the worker’s speech appeared in France during the 1830s by reading a Parisian printer’s «response» to an article on Canuts revolt in Lyon. The aim is that of using this speech in order to suggest an epistemology which reflects on the way in which critical thought should be informed by socio-political experiences. The reference of such an epistemology is E. P. Thompson. In fact, the essay considers the British historian’s perspective as an overcoming of the unilateral accent that the contemporary critical thought, notably Honneth’s emphasis on the socio-cultural characteristics and Rancière’s reflections on the political-enunciative aspects. Il saggio muove dalla parola operaia emersa nella Francia degli anni Trenta del XIX secolo tramite la lettura della «risposta» di uno stampatore parigino a un articolo sulla rivolta dei canuts di Lione. Il proposito è di usare questa parola al fine di suggerire un’epistemologia tesa a riflettere sul modo in cui il pensiero critico dovrebbe essere i-formato dalle esperienze socio-politiche. Il riferimento di questa epistemologia è E.P. Thompson. Il saggio considera infatti la prospettiva dello storico britannico come un superamento dell’accento unilaterale che il pensiero critico contemporaneo, in particolare quello delle riflessioni di Honneth e di Rancière, pone in un caso sull’aspetto socio-culturale, nell’altro su quello politico-enunciativo
Amelia Rosselli legge Dante. Il V canto dell’“Inferno” in “Variazioni belliche”
Through the textual analysis of eight poems from Variazioni belliche, the article intends to demonstrate how Amelia Rosselli’s appropriation of Inferno vmainly presents a metapoetic connotation. Dantean echoes in Poesie (1959), the collection's first section, embody a kind of poetry in which the lyrical I has a distinctive role – hence, the use of the free verse, even if already projected towards the spazio metrico, the fixed form which has the task to distinguish Rosselli’s poetry from the previous lyrical tradition. On the contrary, in Variazioni (1960-1961), the second section of the volume, the strong lyrical subject conveyed by Paolo and Francesca’s canto collides with the «pretesa di universalità» of Rosselli’s new poetic form. This conflict results in a deep fracture within the lyrical voice.Attraverso l’analisi di otto testi selezionati da Variazioni belliche, il contributo si propone di dimostrare che le riscritture rosselliane di Inferno v sono rette da una tensione preminentemente metapoetica. Nella prima sezione del libro del 1964, Poesie (1959), i frammenti danteschi rappresentano una poesia fortemente marcata in senso soggettivo e per questo legata al verso libero, ma già occhieggiante lo spazio metrico, la forma chiusa che l’avrebbe contraddistinta rispetto alla precedente tradizione lirica. Nella seconda sezione della raccolta, Variazioni (1960-1961), invece, le riscritture del canto di Paolo e Francesca, ancora portatrici di una poesia in cui si impone l’io lirico, entrano in collisione con la «pretesa di universalità» della nuova metrica rosselliana scatenando una profonda spaccatura all’interno della voce lirica
Mussolini letterato
The essay reconstructs Mussolini's passion for literature. In 1909 he published a serial novel entitled “The Cardinal's lover. Claudia Particle”. After the Mussolini's rise to power, Giovacchino Forzano acted as a ghostwriter for him in the writing of three dramas. Mussolini’s knowledge of more or less classic authors in literature becomes an essential part in the construction of the rhetoric of the leader both in public discourses and in his well-known slogans. At the same time, Mussolini’s attempt to become a renowned author was functional to the construction of the character of the Duce.Il saggio ricostruisce la passione letteraria di Mussolini. Già nel 1909 egli pubblicò un romanzo a puntate dal titolo L’amante del cardinale. Claudia Particella. Dopo la presa del potere Mussolini fa scrivere a Giovacchino Forzano tre drammi dei quali si presenta come autore. La frequentazioni di autori più o meno classici diviene parte essenziale nella costruzione della retorica del duce tanto nei discorsi pubblici quanto negli slogan più noti. Così come la ricercata fama come autore è funzionale alla costruzione della figura del Duce
Eroine e self made women nel racconto di vita delle donne migranti ecuadoriane
In this article I want to show the forms and narrative topos that support the biographical narrative of Ecuadorian migrant women which I have collected the life histories. The life of witnesses seems to be characterized by the rebellion that already appears in adolescence and that once adult, will lead the women to escape his fate emigrating. The narrative structure is similar to the formation of novel whose protagonist is the migrant / heroine who after many difficulties and with God's help manages to triumph and achieve their goals.In questo articolo intendo mostrare le forme ed i topos narrativi che sostengono il racconto biografico delle donne migranti ecuadoriane di cui ho raccolto le storie di vita. La vita delle testimoni appare contraddistinta dalla ribellione che si manifesta già in età adolescenziale e che una volta adulte, porterà le donne a sfuggire al proprio destino emigrando. La narrazione si presenta simile al romanzo di formazione la cui protagonista è la migrante/eroina che dopo mille difficoltà e grazie all’aiuto divino riesce a trionfare e raggiungere i propri obiettivi.In questo articolo intendo mostrare le forme ed i topos narrativi che sostengono il racconto biografico delle donne migranti ecuadoriane di cui ho raccolto le storie di vita. La vita delle testimoni appare contraddistinta dalla ribellione che si manifesta già in età adolescenziale e che una volta adulte, porterà le donne a sfuggire al proprio destino emigrando. La narrazione si presenta simile al romanzo di formazione la cui protagonista è la migrante/eroina che dopo mille difficoltà e grazie all’aiuto divino riesce a trionfare e raggiungere i propri obiettivi.In questo articolo intendo mostrare le forme ed i topos narrativi che sostengono il racconto biografico delle donne migranti ecuadoriane di cui ho raccolto le storie di vita. La vita delle testimoni appare contraddistinta dalla ribellione che si manifesta già in età adolescenziale e che una volta adulte, porterà le donne a sfuggire al proprio destino emigrando. La narrazione si presenta simile al romanzo di formazione la cui protagonista è la migrante/eroina che dopo mille difficoltà e grazie all’aiuto divino riesce a trionfare e raggiungere i propri obiettivi