11 research outputs found

    L’arte della psicoterapia nel pensiero di Bateson

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    Is psychotherapy science or art? Moving from this question, this paper addresses the Batesonian epistemology set forth in Toward an Ecology of Mind. Beginning with the observation that 'in the natural history of the living human being, ontology and epistemology cannot be separated,' I focus on 'interconnected circuits of contingency,' that is, those circuits in which matter and thought are not split, but complementary components of a mental process, whose boundaries do not coincide at all with the boundaries of the body, ego or consciousness. A concepts such as the “conscious purpose”, described as man's position with respect to life processes in front of which we can only interact by preparing the conditions as well as keeping in mind that the whole process does not depend on the willingness, is considered. The concept of “conscious purpose” is closely related to the concept of 'I,' a false reification of a larger system of interconnected processes.  In the psychotherapy setting, these concepts interrogate us and conjugate in the clinical setting. What changes can be hypothesized, starting from a position of wisdom, to distinguish what cannot be changed from what is possible to change ?. Finally, the paper dwells on the concept of 'double-bind' considered not as a diagnostic observational tool, but as a guide in therapy that allows the reification of the 'I' and familiar recognition processes to be processed.La psicoterapia è scienza o arte? Con questo interrogativo l’articolo si confronta con l'epistemologia batesoniana esposta in Verso un’ecologia della mente. Partendo dalla costatazione che ‘nella storia naturale dell’essere umano vivente, l’ontologia e l’epistemologia non possono essere separate’, ci  soffermiamo sui ‘circuiti di contingenza interconnessi’, ovvero quei circuiti in cui materia e pensiero non sono scissi, ma componenti complementari di un processo mentale, i cui confini non coincidono affatto con i confini del corpo, dell’io o della coscienza. Viene preso in considerazione il concetto di “finalità cosciente”, intesa come posizione dell’uomo rispetto ai processi vitali di fronte ai quali possiamo solo interagire preparando le condizioni, mantenendo chiara la consapevolezza che l’intero processo non dipende dalla volontà. Il concetto di “finalità cosciente” è strettamente connesso al concetto di ‘io’, falsa reificazione di un sistema più vasto di processi interconnessi.  Nel setting di psicoterapia questi concetti ci interrogano e si coniugano nel setting clinico. Quali cambiamenti si possono ipotizzare, partendo da una posizione di saggezza, per distinguere che cosa non si può cambiare da che cosa è possibile cambiare ?.Infine, l’articolo si sofferma sul concetto di ‘doppio legame’ considerato non quale strumento di osservazione diagnostica, ma come guida in terapia che consente di elaborare la reificazione dell’io e dei processi di riconoscimento familiari

    IL “METALOGO”: UNA PROPOSTA ALTRA DI DIALOGO

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    Starting from the definition of 'metalogue' proposed by Bateson, I will enrich both the concept and the methodology of a conversation aimed to compose together  the dialogue between the conversant subjects as well as the dialogue between the conversational subject and its inner world and, finally, the dialogue between conversational subjects and the 'meta' dimension. The natural consequence of this conversational process translates into the questioning of the attributive processes underlying the subject’s inflexibility. In this work becomes crucial the ability to create the framework which allows to experience a personal change starting from the 'meta' dimension. Finally, are described the results emerged through a research-action with a training group that has experimented the 'metalogue' methodology to achieve personal change goals.In questo articolo, a partire dalla definizione di ‘metalogo’ proposta da Bateson, si andrà ad arricchire sia il concetto sia la metodologia di una conversazione che cerca di comporre insieme, da un lato,  il dialogo tra i soggetti conversanti, dall’altro, il dialogo tra il soggetto conversante e le sue parti e, infine, il dialogo tra soggetti conversanti e la dimensione ‘meta’. La naturale conseguenza di questo processo si traduce nella messa in discussione dei processi attributivi, che stanno alla base delle rigidità della persona. Fondamentale in questo lavoro diventa la capacità di creare le condizioni che consentano di sperimentare il cambiamento personale a partire dalla dimensione ‘meta’. Da ultimo si illustrano i risultati emersi attraverso una ricerca-azione con un gruppo di formazione che ha sperimentato la metodologia ‘metalogo’ per raggiungere obiettivi di cambiamento personale

    Le competenze sistemico-relazionali: Analogie e differenze tra due gruppi di terapeuti in formazione

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    Questo articolo descrive uno studio esplorativo volto ad indagare le principali competenze che gli studenti di psicoterapia sistemica considerano essenziali per il processo terapeutico. Sessantasei studenti che frequentavano due scuole di psicoterapia sistemica italiane (Ecopsys ed Eteropoiesi) hanno compilato un questionario sulle competenze chiave in psicoterapia, mutuato dai position papers di EAP e FIAP, le associazioni europea e italiana di psicoterapia. L'obiettivo dello studio era di evidenziare le somiglianze e le differenze nei programmi di formazione di queste due scuole che hanno la medesima stessa matrice teorica, cioè la psicoterapia sistemico-relazionale, ma focalizzata su diverse tradizioni cliniche. L'indagine si è basata su uno studio esplorativo precedente (Visone et al., 2017). Inoltre, il disegno dello studio mirava a identificare una "linea evolutiva" nella costruzione di abilità sistemiche durante il corso della formazione, attraverso un'analisi dell'intera coorte di studenti nei quattro anni di corso. Viene anche discusso il campo della formazione sistemica in psicoterapia. Il confronto tra gli studenti delle due scuole mostra forti analogie inerenti il modello teorico e clinico sia per gli items scelti che per quelli considerati irrilevanti. Lo studio del campione, distribuito per ogni anno di istruzione, mostra un cambiamento progressivo di enfasi dalle abilità diagnostiche alle abilità relazionali.  This paper describes an exploratory study aimed at investigate the core competencies of trainees in systemic psychotherapy they consider as essential for the therapeutic process. Sixty-sixstudents attending two Italian schools of systemic psychotherapy (Ecopsys and Eteropoiesis) completed a questionnaire on key skills in psychotherapy, drawn up from the position papers of EAP and FIAP, the European and Italian Association of psychotherapy. The focus of the study was to point out the similarities and the differences in the training programs of these two schools stemming from the same theoretical matrix, i.e. the systemic-relational psychotherapy, but focused on different clinical tradition. The survey was based on a previous, exploratory study (Visone et al., 2017). Moreover, the study design was aimed to identify an "evolutionary line" in building systemic skills during the course of training by means of an analysis the whole cohort of students into the four years of the training. The field of systemic psychotherapy training is discussed too. The comparison between the students of the two schools shows strong analogies inherent to the theoretical and clinical model both for the items chosen and for those considered irrelevant. The whole study sample, distributed for each year of education, shows a progressive change of emphasis from the diagnostic skills to the relational ones

    Directed Plasminogen Activation at the Surface of Normal and Malignant Cells

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    ALICE technical design report of the zero degree calorimeter (ZDC)

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    corecore