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Le indagini sull’utilizzo delle risorse elettroniche remote della Biblioteca dell’Universitá di Milano-Bicocca
Electronic resources are a growing property in academic library systems. The “hybrid” model is characterized by a strong presence of digital resources and services joining or substituting books, paper journals and the traditional methods of bibliographic research. The shift from a traditional to a hybrid library system requires important financial investments, so the analysis and the monitoring of the service supply has a particular meaning in this sense. The Library Management performed two surveys on electronic resource usage and evaluation after the experience of scholars and academic researchers. The article presents the results and analysis for the years 2001 and 2002
Il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche: Studio Osservazionale Analitico Trasversale (Cross-Sectional) sul confronto dei Piani Di Studio della Coorte 2019/2020
Introduction
The Master's Degree in Nursing and Midwifery Sciences provides analysis methods of the socio-health context, teaching methodologies and conceptual models in the research areas. The objectives have materialized in comparing the Study Plans, to highlight common orientations by analyzing the weight of the MED/45 and MED/47 SSDs.
Methods
A trasversal observational study was carried out in March-December 2020 on the comparison of the Study Plans of the 2019/20 cohort. The results were obtained by comparing the SSDs of the CDLs based on region and geographical area. The CFUs of the four disciplinary fields with the greatest weight were compared (Management, Clinic, Research, Teaching).
Results
89 SSDs have been activated and the dominant disciplinary grouping is the MED with 1555 CFU for the overall Degree Courses with differences in the allocation of CFUs if the data is compared based on the geographical area (p = .042) , in particular between the Center and the North (p = .020). There are differences in the allocation of CFUs for the MED/45 sector by dividing the degree courses by region (p = .027).
Discussion
Most of the Degree Courses have organized the training course on the four areas of competence of the graduates in the master's degree, while other locations have favored one of these. There is a lack of homogeneity in the attribution of MED/45 and MED/47 credits. An overall positive response emerges from the analysis, but at the same time the results indicate the need to standardize the teachings.Introduzione
La Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche fornisce metodologie di analisi del contesto socio-sanitario, metodologie didattiche e modelli concettuali nelle aree di ricerca. Gli obiettivi dello studio si sono concretizzati nel confrontare i Piani di Studio, per evidenziare orientamenti comuni (Settori attivati, Corsi integrati e relativi CFU, distribuzione degli insegnamenti, corpo docente e tirocinio) analizzando il peso dei SSD MED/45 e MED/47.
Metodi
È stato effettuato uno studio osservazionale analitico trasversale nei mesi di Marzo-Dicembre 2020 sul confronto dei Piani di Studio dei CDL della coorte 2019/20. I risultati sono stati ottenuti confrontando i SSD dei CDL in base alla regione e all’area geografica. Sono stati confrontati i CFU dei quattro ambiti diciplinari con maggior peso (Management, Clinica, Ricerca, Didattica).
Risultati
Sono stati attivati 89 SSD ed il Raggruppamento Disciplinare che predomina è il MED con 1555 CFU per i complessivi Corsi di Laurea con differenze nell’assegnazione dei CFU se si confrontano i dati in base all’area geografica (p=,042), in particolare tra centro e nord (p=,020). Sono presenti delle differenze nell’assegnazione di CFU per il settore MED/45 dividendo i Corsi di Laurea in base alla regione (p=,027).
Discussione
La maggior parte dei Corsi di Laurea ha organizzato il percorso formativo sulle quattro aree di competenza del laureato magistrale, altre sedi invece hanno privilegiato una di queste. Si evidenzia una disomogeneità nell’attribuzione dei crediti MED/45 e MED/47. Dall’analisi emerge complessivamente un riscontro positivo, ma nello stesso tempo i risultati indicano la necessità di uniformare gli insegnamenti
Nascita e sviluppo dell'Ingegneria all'Università di Bologna
Obiettivo di questo volume, al quale hanno contribuito una molteplicità di docenti, è quello di presentare la Facoltà di Ingegneria di Bologna nella sua evoluzione temporale.
Il testo si apre con una sintetica cronologia della Facoltà, cui segue una ampia e dettagliata illustrazione di molti suoi insegnamenti nella loro evoluzione storica, in relazione anche allo sviluppo nel tempo della scienza e della tecnica e alle modalità di presentazione che caratterizzano ciascuno di essi. Vengono inoltre descritte le caratteristiche distintive dei docenti che si sono succeduti nel tempo nelle diverse discipline e il loro impegno anche nella società civile. Seguono sia le recensioni di volumi scritti da docenti della Facoltà, sia la presentazione dei molteplici Corsi di studio, mettendo in evidenza le modificazioni che hanno subito nel tempo, e in particolare nel passaggio della Laurea quinquennale al sistema 3+2. Conclude il volume una sintesi della legislazione universitaria in questo dopoguerra, anche in relazione al rapporto con le associazioni universitarie e l’elenco delle conferenze sulla storia della scienza e della tecnica organizzate dalla Facoltà in questi ultimi tre lustri
Nascita e sviluppo dell'Ingegneria all'Università di Bologna
Obiettivo di questo volume, al quale hanno contribuito una molteplicità di docenti, è quello di presentare la Facoltà di Ingegneria di Bologna nella sua evoluzione temporale.
Il testo si apre con una sintetica cronologia della Facoltà, cui segue una ampia e dettagliata illustrazione di molti suoi insegnamenti nella loro evoluzione storica, in relazione anche allo sviluppo nel tempo della scienza e della tecnica e alle modalità di presentazione che caratterizzano ciascuno di essi. Vengono inoltre descritte le caratteristiche distintive dei docenti che si sono succeduti nel tempo nelle diverse discipline e il loro impegno anche nella società civile. Seguono sia le recensioni di volumi scritti da docenti della Facoltà, sia la presentazione dei molteplici Corsi di studio, mettendo in evidenza le modificazioni che hanno subito nel tempo, e in particolare nel passaggio della Laurea quinquennale al sistema 3+2. Conclude il volume una sintesi della legislazione universitaria in questo dopoguerra, anche in relazione al rapporto con le associazioni universitarie e l’elenco delle conferenze sulla storia della scienza e della tecnica organizzate dalla Facoltà in questi ultimi tre lustri
Nota Editoriale
Siamo felici di introdurre il nuovo Italian Journal of Computational Linguistics (IJCoL), la Rivista Italiana di Linguistica Computazionale. La rivista nasce e viene pubblicata dalla neo-costituita “Associazione Italiana di Linguistica Computazionale” (AILC - www.ai-lc.it) e, assieme alla conferenza annuale CLIC-it (“Italian Conference on Computational Linguistics”) e a Evalita, la campagna di valutazione per le tecnologie del linguaggio per la lingua italiana scritta e parlata, costituisce u..
Donne e Tecnologie Informatiche
Un approfondimento quantitativo e qualitativo del gender gap esistente nelle ICT attraverso dati statistici, analisi del web, rapporti ufficiali, norme e politiche, con particolare attenzione alla realta' del Veneto
Rapporto 2013 sullo stato della ricerca scientifica all’Università di Trieste
Università degli Studi di Trieste
Commissione per la Valutazione della ricerca
"Rapporto 2013 sullo stato della ricerca scientifica all’Università di Trieste. Primo esercizio di valutazione delle
pubblicazioni scientifiche 2008-2011", Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 201
Storia dell’eucalitticoltura in Sicilia.
Eucalyptus, Italia, paesaggio, rimboschimento, selvicoltura, storiaGli eucalitti vantano una lunga storia nel nostro paese; erano già presenti infatti in Campania
all’inizio dell’800 nel giardino botanico annesso alla regia di Caserta e fu proprio l’Hortus Camaldulensis
a dare il nome all’Eucalyptus camaldulensis una delle specie più diffuse in Italia e nel Mondo.
I primi impianti in Italia vanno fatti risalire al 1869 ad opera dei monaci della “Abbazia delle Tre
Fontane” a Roma. Le ragioni iniziali della diffusione degli eucalitti vanno legate alla convinzione che
potessero rendere salubre l’aria e contrastare la diffusione della malaria, effetto dovuto alla capacità
dell’eucalipto di prosciugare rapidamente le aree paludose riducendo e annullando la capacità dell’anofele,
vettore della malaria, di moltiplicarsi. All’inizio del 900 l’eucalipto arriva in Sicilia dove
viene utilizzato negli interventi di “bonifica”, nel “rinsaldamento” delle dune e lungo le linee ferroviarie.
Nel dopoguerra l’eucalitticoltura si sviluppa in Italia e in Sicilia anche grazie all’attività del
Centro di Sperimentazione Agricola e Forestale (Roma) fondato nel 1953 che rivolge la propria attività
di ricerca principalmente all’eucalipto e al pioppo. L’espansione su vaste superfici dell’eucalipto
in Sicilia è legata alla prevista utilizzazione del legname prodotto presso la cartiera di Fiumefereddo
(CT), che, di fatto, non aprirà mai e agli interventi della Cassa del Mezzogiorno.
Complessivamente in Sicilia alla fine del secolo scorso vengono impiantati circa 35.000 ettari di eucalitteti.
Agli eucalitti è legata una imponente attività di ricerca e tutti i più importanti forestali italiani si sono misurati con essi. Oggi molti eucalitteti ritrovano un “senso” nella prevista utilizzazione
come biomassa mentre in molte aree la rinaturalizzazione appare l‘unica scelta possibile. Nel frattempo
che la gestione forestale avvii massicciamente questi processi ci pensa la natura ad integrare,
grazie anche alla diffusione di insetti provenienti dal continente australiano, queste piante esotiche
nel bioma mediterraneo.The eucalyptus trees have a long history in Italy and they
were already present in Campania in the first years of 1800 in the botanical garden of Caserta (Hortus
Camaldulensis). The Hortus Camaldulensis to give the name Eucalyptus camaldulensis one of the
most common species in Italy and in the World. The first forest plantations in Italy go back to 1869
by the monks of the “Abbazia delle Tre Fontane” in Rome. The initial reasons for the spread of the
eucalyptus trees should be related to the belief that they could make the air healthier and combat the
spread of malaria. Really, the eucalyptus, due to the ability to drain the swampy areas quickly, reducing
and canceling the possibilities to life of mosquito vector of malaria. At the beginning of ‘900
eucalyptus arrive in Sicily where it is used in the speeches of “reclamation”, in the dune fixation and
along the railway lines. In post-war the euclapyptus spread in Italy and in Sicily thanks to the activity
of the Centro di Sperimentazione Agricola e Forestale (Roma) founded in 1953 that focuses its
research activities mainly on eucaliptus and poplar. The expansion of eucalyptus in Sicily is related
to the intended use of the lumber produced at the mill Fiumefereddo (CT), which, in fact, will never
open and the interventions of the Cassa del Mezzogiorno. Overall in Sicily at the end of the last century
are implanted around 35,000 hectares of eucalyptus wood. Eucalyptus is linked to a massive
research and all the most important Italian forest were measured with them. Today many eucalyptus
woodfind a “meaning” in the intended use as biomass while in many areas the re-naturalization is
the only choice. In the meantime, that forest management starts massively thinks these processes to
integrate nature, thanks to the spread of insects from Australia, these exotic plants in the Mediterranean
biome
L'Università per la formazione delle educatrici e degli educatori al patrimonio storico-artistico: riflessioni a partire da una prima mappatura nazionale
L’ormai imprescindibile necessità educativa e comunicativa delle istituzioni museali invoca una sempre crescente specializza-zione dei professionisti incaricati di queste funzioni. Sebbene i re-quisiti delle educatrici e degli educatori, delle e dei responsabili dei servizi educativi siano ormai saldamente individuati, la nostra legislazione non riconosce tali figure professionali, aprendo di fatto a uno scollamento tra le necessità dei luoghi e degli istituti della cultura e i percorsi di formazione. Questi ultimi, non trovando riscon-tro nel riconoscimento professionale e dovendo rispondere a precise norme ministeriali in merito alla costruzione dei curricula formativi offerti ai vari livelli, dai diplomi di laurea ai corsi di dotto-rato, non possono che basare le proprie aperture didattiche all’educazione al patrimonio sulle sensibilità dei singoli Atenei, se non dei singoli docenti. Per verificare l’effettiva offerta formativa attualmente proposta dagli atenei nazionali è stata svolta una prima mappatura nazionale sui corsi di laurea di I e II livello, Scuole di Specializzazione e Master di I e II livello, in ambito storico-artistico
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