316 research outputs found

    Il Gyrone il cortese di Luigi Alamanni e la tradizione cavalleresca italiana

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    L'itervento inquadra e ricostruisce le scelte poetiche compiute da Luigi Alamanni nel Girone il Cortese, a fronte del coevo dibattito sul poema eroico e nei confronti della tradizione cavalleresca italiana contemporane

    Sperimentazioni cavalleresche nel primo Cinquecento. I "Triomphi di Carlo" di Francesco dei Lodovici

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    The poem, printed in Venice in 1535 by Maffeo Pasini and Francesco Bindoni, is divided into two parts, each of one hundred songs of fifty tercet each and narrates the «lotte dei paladini nel metro con cui Dante ha descritto le pene e i gaudi d’oltretomba». The choice to adopt a narrative meter of maximum diffusion, especially in the golden age of courtesan literature, encouraged a series of very concrete considerations on the development of the chivalric poem both in formal and thematic terms. The refusal of the octave appears as a resolute choice: a warning that suggests to the reader not only the originality of the work, but also its estrangement from the typical continuations of the chivalric poem. The use of terza rima becomes so decisive: it is the reflection of the poetic conscience of the author who declares to the public the choice to take auctoritates, and with them reference models, which infringe the laws of chivalric imagination. To satisfy this intention, it directs its taste towards a range of authors among which Dante (Commedia) and Brunetto (Tesoretto), Petrarca (Trionfi), Boccaccio (Amorosa visione), Fazio degli Uberti (Dittamondo) stand out of the poems of Boiardo and Ariosto to get closer to the more traditional Morgante.Il poema, stampato a Venezia nel 1535 da Maffeo Pasini e Francesco Bindoni, è suddiviso in due parti, ciascuna di cento canti di cinquanta terzine l’uno e narra le «lotte dei paladini nel metro con cui Dante ha descritto le pene e i gaudi d’oltretomba». La scelta di adottare un metro narrativo di massima diffusione ha incoraggiato una serie di considerazioni molto concrete sulla maturazione del poema cavalleresco sia in termini formali sia tematici. Il rifiuto dell’ottava appare come una scelta risoluta: un’avvertenza che suggerisce al lettore non solo l’originalità dell’opera, ma anche la sua estraneità dalle tipiche continuazioni del romanzo di cavalleria. L’uso della terzina diventa il riflesso della coscienza poetica dell’autore che dichiara al pubblico la scelta di assumere delle auctoritates, e con esse dei modelli di riferimento, che infrangano le leggi dell’immaginario cavalleresco. Per soddisfare questa intenzione, orienta il proprio gusto verso un ventaglio di autori tra i quali spiccano Dante (Commedia), Brunetto (Tesoretto), Petrarca (Trionfi), Boccaccio (Amorosa visione), Fazio degli Uberti (Dittamondo) allontanandosi dalle novità dei poemi di Boiardo e Ariosto per avvicinarsi al più tradizionale Morgante

    Luigi Pulci’s “Morgante” in the Jerónimo de Aunés’ valencian translation: the meeting between Morgante and Margutte

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    A partir del trabajo de Bernhard König y del análisis de los capítulos I-Viii del "Libro Segundo de Morgante" (Valencia, 1535) de Jerónimo de Aunés, el estudio quiere llamar la atención sobre la importancia de la traducción al español de "Morgante" de Luigi Pulci y la habilidad de su adaptador valenciano. El humorista ingresa en la literatura de la época y la religión aún más tradicional se convierte en objeto de burla y escarnio, como lo demuestra la transformación del "Credo cristiano" en "Credo gastronómico". Después de la edad cancioneril, España prepara la entrada de la figura del pícaro, que con tal éxito se redimirá en toda la literatura romance del siglo XVI.Beginning from Bernhard König’s work and through the analysis of chapters I-VIII of the "Libro Segundo de Morgante" (Valencia, 1535) by Jerónimo de Aunés, the study wants to draw attention to the importance of the Spanish translation of Luigi Pulci’s "Morgante" and the ability of its Valencian adapter. The comedian enters loudly in the literature of the time and even more traditional religion becomes the object of ridicule and derision, as demonstrated by the transformation of the "Christian Creed" in "Gastronomic Creed". After the age cancioneril, Spain prepares the entrance of the figure of pícaro, that such success will redeem in whole Romance literature of the sixteenth century.Partendo dalle considerazioni di Bernhard König ed attraverso l’analisi dei capitoli I-VIII del "Libro Segundo de Morgante" (Valenza, 1535) ad opera di Jerónimo de Aunés, lo studio vuole richiamare l’attenzione sull’importanza della traduzione spagnola del Morgante di Luigi Pulci e sull’abilità del suo adattatore. Il comico entra a gran voce nella letteratura più tradizionale dell’epoca e anche la religione diventa oggetto di scherno e derisione, come ben dimostra la trasformazione del "Credo Cristiano" in "Credo Gastronomico". Dopo l’epoca cancioneril, la Spagna si prepara all’ingresso della figura del pícaro, che tanto successo riscuoterà in tutta la letteratura romanza del secolo XVI.peerReviewe

    Dramaturgies vagabondes, migrations romanesques. Croisements entre théâtre et roman (xvie-xviie siècles), sous la direction de Magda Campanini

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    Questo volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi nel novembre 2014 presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia sotto la direzione di Magda Campanini e pone l’attenzione sulle convergenze e le contaminazioni tra il genere letterario della pièce teatrale e il romanzo, rapporto analizzato sia dal punto di vista dell’intertestualità, sia da quello dei codici utilizzati, sia per ciò che concerne l’identità di teatro e romanzo, in rapporto agli altri generi letterari. Partendo dai teorizzatori..

    Al confine dei generi. Rifrazioni romanzesche nei "Comptes amoureux"

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    I Contes amoureux di Jeanne Flore racchiudono nella loro strutturazione di forma narrativa breve inserita in una cornice di derivazione boccacciana non pochi luoghi in cui la materia narrata riprende molto da vicino e rielabora – adattandola al progetto e alla finalità esemplare della raccolta – la materia romanzesca, tratta da romanzi tardomedievali francesi e da poemi epico-cavallerereschi italiani (Orlando Innamorato, Orlando Furioso, Mambriano). Essi offrono così un caso interessante di composizione variegata, costruita non solo sulla trasposizione di sequenze, ma, soprattutto, sulla contaminazione e l'amalgama di generi narrativi. Riproducendo la dinamica dell’entrelacement presente nelle fonti, i Contes amoureux recuperano alcuni inserti novellistici dei poemi cavallereschi italiani e dell’Hypnerotomachia Poliphili e ne fanno tasselli narrativi autonomi, a loro volta inclusi in una cornice di narrazione depositaria del senso ultimo dell’opera. Assistiamo in questa raccolta a dinamiche creative complesse in cui all’interazione di diverse forme narrative si unisce una riconversione del vieux roman francese in prosa, del poema cavalleresco e dell’emblematico romanzo misteriosofico del Colonna in un unicum narrativo che dà voce a un « discours bigarré » altamente rappresentativo della temperie culturale e letteraria della Lione degli anni ’40 del Cinquecento

    Illustrare un canzoniere: appunti

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    Petrarch didn’t illustrate his Rvf autograph manuscript, but there are some fifteenth century Rvf manuscripts illuminated with an enough complex and varied strategy of illustrating. We felt that it might be of interest to reflect on the Petrarch’s choice of not illuminating his lyric book and to analyse painted illustrations in some Rvf manuscripts to enlighten their visual semantic

    L’«aspra legge di Scozia» oltre Adriatico. Riscrittura teatrale dell’episodio di Ginevra e Ariodante in Junije Palmotić (1606/7-1657)

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    Il dramma Danica (1644) di Junije Palmotić è il prodotto della vivace cultura barocca di Dubrovnik e delle sue aperture verso l’Italia. Nella sua stesura, Palmotić sottopone l’episodio ariostesco di Ginevra e Ariodante a una complessa trasposizione teatrale in croato. Dallo scioglimento dell’intreccio ariostesco al tentativo di rispettare l’aristotelica unità di tempo, dall’ambientazione dell’episodio in una geografia balcanica fino all’inserimento di un innovativo tema politico, la Danica si rivela un’opera che va ben oltre la mera traduzione

    Parole di saluto

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