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    Dalle utopie alle cittĂ  che apprendono come ecosistema: Da una rilettura della CittĂ  del Sole di Campanella

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    This article illustrates a hermeneutic path aimed at the contextualization of utopian narratives (with greater focus on Campanella’s City of the Sun) within the framework of current educational challenges. Section §1 shows the importance of utopian thinking for contemporary society. Section §2 deals with the issue of how the ideal world relates with the physical one and finds this issue to be a drive of utopian narratives. Section §3 maintains utopias are learning ecosystems: if we follow Halpin’s classification (2001) and consider Searle’s categorization of speech acts (1969) it is possible to recast utopian narratives as a variant of the learning ecosystems described by Toutain et al. in a different context of research (2019). Each of sections §4, §5, and §6 explores an ecosystemic dimension of the City of the Sun: harmony, detachment from material goods, and the educational principles of a community. Section §7 concludes by placing Campanella’s work within the frame of the contemporary educational crisis.Il presente articolo propone un percorso ermeneutico volto a tematizzare i racconti utopici – e La Città del Sole di Campanella, in particolare – in relazione alle sfide educative attuali. La sezione §1 illustra l’importanza del pensiero utopico per la società contemporanea. La sezione §2 affronta la questione del rapporto tra mondo ideale e mondo fisico, identificando in essa un nodo centrale delle utopie. La sezione §3 individua nelle utopie degli ecosistemi di apprendimento: sulla base della categorizzazione di Halpin (2001) e tenendo conto del racconto utopico come atto linguistico descritto in base alla tipologia di Searle (1969), è possibile inquadrare i racconti utopici come ecosistemi educativi che costituiscono una variante del tipo ordinariamente descritto da Toutain et al. in un diverso quadro di indagine (2019). Le sezioni §4, §5 e §6 esplorano ciascuna una dimensione ecosistemica de La Città del Sole: armonia, distacco dalle cose materiali e principi educativi di comunità. La sezione §7 conclude collocando il contributo di Campanella nel contesto della crisi educativa contemporanea

    Filosofia del linguaggio femminista, atti linguistici e riduzione al silenzio

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    In anni recenti, la teoria degli atti linguistici di Austin è stata impiegata in ambito di filosofia del linguaggio femminista per dar corpo alla nozione di riduzione al silenzio, messa originariamente in campo da MacKinnon nel quadro del dibattito su pornografia e censura. L’idea, sostenuta da più voci, è che certi materiali pornografici contribuiscano a creare un clima comunicativo ostile alle donne, che impedisce loro di compiere certi atti illocutori – primo fra tutti, l’atto del rifiuto di avances sessuali. Nel presente lavoro, metto a confronto due declinazioni della nozione di riduzione al silenzio, offerte rispettivamente da Hornsby e Langton e da McGowan. Offro, inoltre, un’analisi inedita del rifiuto che inficia parzialmente la proposta di McGowan. L’obiettivo è quello di fornire uno spaccato di come la teoria austiniana possa essere adoperata, a mo’ di “cassetta degli attrezzi”, per portare alla luce forme di ingiustizia discorsiva passate largamente inosservate

    La funzione simbolica del diritto nelle riflessioni di MacKinnon a partire da "Le donne sono umane?". Il caso della pornografia

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    This article offers a reflection about the symbolic function of law in Catharine MacKinnon’s work, with a focus on the case of pornography, conceived as a “three times” discriminatory act by the American scholar and jurist

    Da sempre perseguitati? Effetti di irreversibilità della credenza nella continuità storica dell’antiziganismo

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    Questo articolo discute una tesi assai diffusa: l’idea che i gruppi rom e sinti siano “da sempre” perseguitati in Italia. Il primo paragrafo descrive i tratti principali di questa idea, il suo carattere implicito e dato per scontato, e mette in luce come essa accomuni sia i discorsi per i diritti dei “nomadi”, sia le retoriche razziste e antizigane. Il secondo paragrafo segnala come questa tesi sia conforme a una forma più generale assunta dalla critica sociale a partire dagli anni novanta, tutta incentrata sullo statuto morale delle vittime. In un terzo paragrafo viene mostrato come la tesi della continuità della persecuzione sia stata in parte, se non alimentata, quantomeno confermata da alcuni studi e da molta pubblicistica nelle scienze sociali, ma anche come di recente sia l’antropologia che la sociologia si siano mosse nella direzione di una maggiore contestualizzazione delle proprie ricerche, la prima intessendo maggiori legami con la ricerca storica e la seconda indirizzandosi verso studi comparativi. Il paragrafo successivo si limita a esaminare alcune fasi e contesti rilevanti per intraprendere una spiegazione in termini storico comparativi delle persecuzioni contro i gruppi zigani. La posta in gioco di un approccio storico comparativo alla questione sembra essere la possibilità di ottenere spiegazioni robuste dell’ostilità recente, senza tuttavia produrre congiuntamente effetti di fatalismo e sensi di impotenza (...)

    Formule di magia aggressiva nei testi di defissione greci: considerazioni pragmatiche e testuali

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    The article provides some considerations on the pragmatic and textual structure of aggressive magical texts. Starting from studies on the notion of performativity, it then investigates other possible textual and theory of enunciation models, to seek to explain the structural and morpho-syntactic variety of aggressive magical texts.L’articolo fornisce alcune considerazioni circa la struttura pragmatica e testuale dei testi di magia aggressiva. A partire dagli studi sulla nozione di performatività, vengono indagati altri possibili modelli testuali e di teoria dell’enunciazione che possano dare ragione della varietà strutturale e morfo-sintattica presenti nei testi di magia aggressiva

    C’è del pragmatismo in J.L. Austin? Una rilettura delle proposte austiniane sul tema della verità

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    On the one hand, Austin appreciates truth as the aim not only of science, but also of philosophy. On the other hand, truth in his works is demythized, contextualized, or even relativized. I analyze this ambivalence by considering some aspects of Austin’s thought which may appear close to pragmatism: his claims that the bearer of truth is assertion as a speech act, that speech acts are to be assessed as felicitous and infelicitous before being assessed (if pertinent) as true or false, and that the truth/falsity judgment is concerned with assertions in their contexts, including the participants’ goals and knowledge. These claims are, however, argued for in full coherence with a corrispondentist conception of truth. At a closer examination, Austin’s conception of truth appears to be an independent, “heretic” development of that of Frege. In taking distance from Frege, albeit on a Fregean basis, Austin went some length in the direction in which pragmatists too had gone, without actually sharing any properly pragmatist assumption

    Agent Oriented Programming, programmazione AgentSpeak in Jason

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    La tesi tratta in maniera generale la AOP e il concetto di agente, per poi spiegare l'implementazione del linguaggio astratto AgentSpeak in Jason, una piattaforma Java per MAS, ovvero sistemi multi-agent

    Connettivi e portata testuale. Analisi corpus-based degli usi di tuttavia nella scrittura contemporanea

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    This paper deals with the textual scope of connectives in written language, focusing on the case of the Italian concessive connective tuttavia. The aim of the study is twofold. Firstly, it puts forward a definition of textual scope and presents a battery of tests to distinguish a wide scope from a narrow scope. The tests are based on the observation of semantic, pragmatic and formal features of the linguistic units linked by the connective. Secondly, tuttavia is examined through a corpus-based analysis that combines a quantitative and a qualitative approach. The analysis intends to establish whether syntax and/or punctuation exert an influence on the textual scope of tuttavia. Corpus data show that the sole factor that displays a statistically significant influence on textual scope is the structural scope of the connective (on a sentence vs. on smaller constituents), whereas specific distributions of the connective in the sentence or the presence/absence of commas around it do not play a role

    Estudo contrastivo do uso de alocutivos em portuguĂŞs brasileiro, italiano e em falas de italianos bilĂ­ngues em contato prolongado com o portuguĂŞs do Brasil

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    Nesse artigo apresentam-se os resultados de uma análise das unidades informacionais de alocutivos (ALL) em interações orais em Português Brasileiro (PB) e em Italiano, e as possíveis diferenças no uso de tais auxílios dialógicos por parte de falantes italianos bilíngues em contato prolongado com o PB. A base teórica é a Teoria da Língua em Ato (CRESTI, 2000) e a metodologia é fundamentada na observação de amostras comparáveis de três corpora: o C-ORAL-ROM italiano, o C-ORAL-BRASIL e um corpus de fala de bilíngues cultos. Os dados parecem evidenciar que os bilíngues tendem a adquirir alguns aspectos do uso da unidade típicos do PB e a manter outros aspectos típicos do italiano
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