209 research outputs found

    Los efectos de la promoción industrial en Mendoza

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    La propuesta de este trabajo consiste en investigar los efectos nocivos que provocó la promoción industrial en Mendoza y los que podría ocasionar en caso de extensión de la misma a partir del Decreto 699/10, éste pretende extender los beneficios de la promoción. La ley 22.021 reconocía dos hechos que justificaban la promoción: el desempleo y emigración, por una parte, y la brecha de desarrollo, por otra. A lo largo del desarrollo se muestra que estos hechos ya han desaparecido. La generación de empleo fue una de las razones que motivó el régimen de promoción, a lo largo del mismo se observa un aumento sustancial en la cantidad de puestos ocupados en las provincias promocionadas: Catamarca, La Rioja, San Juan y San Luis, por lo que se habría cumplido con uno de los objetivos que dio origen al régimen pero a costa de un crecimiento muy dispar en comparación con las otras provincias de Argentina, por lo que no se justifica la implementación de un nuevo régimen de promoción que las incluya, dada las características actuales, debido a que a nivel desocupación hay otras provincias que se encuentran con tasas más elevadas. Otro de los efectos que produce el régimen de promoción es una ineficiencia en la localización de las industrias provocando la migración de empresas a provincias beneficiadas por el régimen. A la provincia de Mendoza le ha costado 1.000 millones de pesos durante el período 1992-2011 las pérdidas económicas que surgen como consecuencia de los puestos de trabajos no creados y las rentas del capital no generadas por la inexistencia de inversiones en la Provincia.Fil: Bomprezzi, Johanna Pamela. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Ciencias Económicas.Fil: Salguero, Emilse Alejandra. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Ciencias Económicas

    La Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner a supporto del lavoro dell\u2019assistente sociale

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    Il progetto di ricerca pone al centro della riflessione la Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner (1983) e il lavoro dell\u2019assistente sociale che ha come mandato professionale quello di rilevare i bisogni e le risorse delle persone al fine di attivare strategie di supporto e di valorizzazione. Il lavoro di tesi illustra nella prima parte i principali riferimenti teorici e metodologici che hanno guidato tutta l\u2019azione della ricerca. La cornice teorica di riferimento \ue8 di tipo storico culturale: ci\uf2 significa pensare al sociale come all\u2019intreccio di interazioni tra individui, ma anche come all\u2019ordine simbolico \u2013 la cultura \u2013 che tiene insieme gli individui in un certo modo, che fa s\uec che essi abbiano obiettivi, risorse, modi di concepire il mondo e gli altri comprensibili e condivisi. (BRUNER, 1987). Nella processo di conoscenza, \ue8 importante sottolineare il peso che ha la dimensione informale in quanto questa appartiene a tutti, a differenza dell'acquisizione di nozioni scientifiche. Queste prime forme di conoscenza per lo pi\uf9 inconsapevoli prendono il nome di teorie ingenue e stanno proprio ad indicare le conoscenza pregresse, ovvero quelle di senso comune che in parte, nel corso della storia dell\u2019individuo, vengono modificate e integrate da altre conoscenze, in parte si mantengono tali e in parte vengono proprio sostituite. Il progetto di ricerca ha origine da un dubbio: intende comprendere se il lavoro dell\u2019assistente sociale, qualunque sia l\u2019approccio metodologico che si voglia adottare, pu\uf2 essere sostenuto dalla Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner. Al fine di percorrere l\u2019obiettivo prefissato si sono avviate due azioni di ricerca: un\u2019esplorazione delle teorie ingenue sul tema dell\u2019intelligenza in un contesto allargato e una ricerca azione situata presso il Centro Diurno Fenice di Pesaro. Con la prima azione si sono rilevate le teorie ingenue rispetto all\u2019intelligenza da parte di un gruppo di studenti iscritti al primo anno di Teorie Culture e Tecniche del Servizio Sociale, presso l\u2019Universit\ue0 degli Studi di Macerata) e frequentanti il corso di Metodi e Tecniche di Analisi dei Processi Psicologici e da parte di assistenti sociali iscritti all\u2019Ordine della Regione Marche. Da tale rilevazione sembra emergere un\u2019immagine di utente intelligenze con caratteristiche simili alle abilit\ue0 riconducibili all\u2019intelligenza Personale e Logico-Matematica studiate da H. Gardner. Parimenti, l\u2019utente meno intelligente viene rappresentato con punti di debolezza riconducibili alle medesime intelligenze. Anche le strategie di supporto all\u2019intelligenza sembrano avvalersi sia di abilit\ue0 Personali che di abilit\ue0 riconducibili all\u2019Intelligenza Logico-Matematica. La ricerca azione \ue8 stata invece realizzata, attraverso un ciclo di dieci incontri rivolti a genitori, ragazzi ed operatori, con una modalit\ue0 teorica pratica che ha messo al centro la Teoria delle Intelligenze Multiple. Le attivit\ue0 proposte a ragazzi, genitori ed educatori sono state strutturate per aiutare i partecipanti ad acquisire maggiore consapevolezza rispetto alle proprie intelligenze esaminandole facendone esperienza. Le teorie ingenue sull\u2019intelligenza sono state raccolte prima e dopo il ciclo di incontri. Dall\u2019analisi dei dati raccolti attraverso la ricerca azione presso il Centro Diurno Fenice \ue8 emerso che, prima dell\u2019esperienza, l\u2019immagine del ragazzo intelligente \ue8 puntiforme e statica. Intelligente \ue8 colui che risolve i problemi, chi riesce ad affrontare al meglio le situazioni che gli si presentano e colui che si adatta all\u2019ambiente, Considero intelligente colui o colei che \ue8 capace di adattarsi all\u2019ambiente ed agli stimoli salvaguardando la sua persona. L\u2019intelligenza \ue8 legata alla capacit\ue0 di evitare situazioni spiacevoli per s\ue9 e per gli altri: che non arreca danni, che non si fa raggirare da falsi miraggi. Dopo l\u2019esperienza, l\u2019immagine di ragazzo intelligente \ue8 dinamica, articolata e fa leva sulle passioni, sugli hobby, sulla possibilit\ue0 di mettersi in gioco, sperimentare e sperimentarsi. Vi sono elementi che spingono l\u2019intelligenza ad esplorare e non solo ad evitare e prevenire. Anche le strategie di supporto sembrano assumere forme diverse da prima a dopo l\u2019esperienza. Prima dell\u2019esperienza le strategie di supporto hanno una funzione normativa, fargli rispettare la strada, l\u2019esempio di una vita nel rispetto delle regole-, di tutela da eventuali errori -la mia intelligenza ora svolge il ruolo di non farmi fare errori che potrebbero essere irreversibili-, e correggere di fronte a sbagli, - correggerlo quando sbaglia. Dopo l\u2019esperienza le strategie di supporto diventano flessibili e multiformi: - aiutare il ragazzo a sperimentare varie esperienze affinch\ue8 possa valorizzare le sue capacit\ue0 e anche accrescerle. Le strategie di supporto si realizzano insieme sfruttando i canali dell\u2019intelligenza personale ma anche quelli di altre intelligenze. In conclusione, il lavoro dell\u2019assistente sociale pu\uf2 essere supportato dalla Teoria delle Intelligenze Multiple sia perch\ue9 aiuta gli utente ad avere un\u2019immagine dell\u2019intelligenza e quindi di s\ue9 stessi e dell\u2019altro pi\uf9 articolata e multiforme, sia perch\ue9 offre all\u2019operatore strategie di supporto diversificate, tali da rispettare i differenti punti di forza e di debolezza di ogni individuo

    Considerazioni epistemologiche sulle scienze storico-filologiche

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    Premettiamo che, per quel che ne sappiamo, non esiste una letteratura epistemologica sul tema che vorremmo affrontare, cioè quello del metodo della filologia. O meglio, grandi filologi, da Lachmann a Greg, da Pasquali a Robinson si sono posti problemi metodologici, ma nessun filosofo della scienza si è mosso nella stessa direzione. Nonostante ciò, va riconosciuto ad alcuni studiosi di ermeneutica e critica del testo il tentativo di esplicitare almeno in parte la “logica” dell’accertamento del valore comunicativo delle opere letterarie, facendo leva soprattutto sul contributo della semiotica che, a partire dagli anni sessanta, si è gradualmente imposta nel panorama delle discipline filologiche come modello di rigore e risorsa euristico-descrittiva in grado di mettere al riparo dalle derive dell’arbitrio soggettivistico, sempre in agguato finché la considerazione dei testi era di competenza dell’idealismo crociano (in Italia) e dello storicismo in generale.[... segue nel testo ...]Presentato dal Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti

    Epidemiologic study of patients attending the Stomatology Service at Osep Dental Clinic during the 2009 - 2015 period

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    El presente trabajo consiste en una investigación de tipo retrospectivo sobre la prevalencia de pacientes que concurrieron al servicio de Estomatología de OSEP durante el periodo comprendido entre los años 2009 al 2015. Se analizaron los datos de 693 historias clínicas, con el objetivo de determinar la prevalencia de las patologías estomatológicas diagnosticadas, incluyendo distribución e influencia en cuanto a edad, sexo y lugar de procedencia. Además, se estableció la relación entre las patologías estomatológicas y los factores de riesgo asociados y/o enfermedades sistémicas. Para el procesamiento estadístico de los datos obtenidos, se trabajó sobre el fraccionamiento de la base de datos, obteniendo como resultados que el mayor porcentaje corresponde al sexo femenino, entre 60 y 69 años de edad; provenientes del Gran Mendoza; la patología más frecuente fué liquen, seguido de hiperplasia y leucoplasia. Las localizaciones más frecuentes fueron carrillos, labio inferior y cara dorsal de lengua.This work is a retrospective research on the prevalence of stomatological diseases of patients attending OSEP Stomatology Service during the 2009 -2015 period. Data from 693 medical records were analyzed in order to determine the prevalence of stomatological diagnosed diseases. It also aims to establish the relationship between stomatological diseases and associated risk factors and / or systemic diseases. For statistical processing of the data obtained, we worked on the splitting of the database, obtaining as results the highest percentage corresponds to females, between 60 and 69 years old, from the Great Mendoza. The most common disease is lichen, followed by hyperplasia and leukoplakia. The most common locations are cheeks, lower lip and tongue dorsum.Fil: Sansone, Fabio. Universidad de MendozaFil: Aguado, Cecilia Beatríz. Clínica Odontológica OSEP (Mendoza, Argentina)Fil: Portillo, María laura. Clínica Odontológica OSEP (Mendoza, Argentina)Fil: Bomprezzi, Sofía Paola. Clínica Odontológica OSEP (Mendoza, Argentina)Fil: Fontana Bustos, Ana Melisa. Clínica Odontológica OSEP (Mendoza, Argentina)Fil: Jorquera, María Eliana. Clínica Odontológica OSEP (Mendoza, Argentina)Fil: Alonso, María Gabriela. Clínica Odontológica OSEP (Mendoza, Argentina

    Mesotherapy: From Historical Notes to Scientific Evidence and Future Prospects

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    Intradermal therapy, known as mesotherapy, is a technique used to inject a drug into the surface layer of the skin. In particular, it involves the use of a short needle to deposit the drug in the dermis. The intradermal microdeposit modulates the drug's kinetics, slowing absorption and prolonging the local mechanism of action. It is successfully applied in the treatment of some forms of localized pain syndromes and other local clinical conditions. It could be suggested when a systemic drug-sparing effect is useful, when other therapies have failed (or cannot be used), and when it can synergize with other pharmacological or nonpharmacological therapies. Despite the lack of randomized clinical trials in some fields of application, a general consensus is also reached in nonpharmacological mechanism of action, the technique execution modalities, the scientific rationale to apply it in some indications, and the usefulness of the informed consent. The Italian Mesotherapy Society proposes this position paper to apply intradermal therapy based on scientific evidence and no longer on personal bias

    Increasing consistency of disease biomarker prediction across datasets

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    Microarray studies with human subjects often have limited sample sizes which hampers the ability to detect reliable biomarkers associated with disease and motivates the need to aggregate data across studies. However, human gene expression measurements may be influenced by many non-random factors such as genetics, sample preparations, and tissue heterogeneity. These factors can contribute to a lack of agreement among related studies, limiting the utility of their aggregation. We show that it is feasible to carry out an automatic correction of individual datasets to reduce the effect of such 'latent variables' (without prior knowledge of the variables) in such a way that datasets addressing the same condition show better agreement once each is corrected. We build our approach on the method of surrogate variable analysis but we demonstrate that the original algorithm is unsuitable for the analysis of human tissue samples that are mixtures of different cell types. We propose a modification to SVA that is crucial to obtaining the improvement in agreement that we observe. We develop our method on a compendium of multiple sclerosis data and verify it on an independent compendium of Parkinson's disease datasets. In both cases, we show that our method is able to improve agreement across varying study designs, platforms, and tissues. This approach has the potential for wide applicability to any field where lack of inter-study agreement has been a concern. © 2014 Chikina, Sealfon

    Three allele combinations associated with Multiple Sclerosis

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    BACKGROUND: Multiple sclerosis (MS) is an immune-mediated disease of polygenic etiology. Dissection of its genetic background is a complex problem, because of the combinatorial possibilities of gene-gene interactions. As genotyping methods improve throughput, approaches that can explore multigene interactions appropriately should lead to improved understanding of MS. METHODS: 286 unrelated patients with definite MS and 362 unrelated healthy controls of Russian descent were genotyped at polymorphic loci (including SNPs, repeat polymorphisms, and an insertion/deletion) of the DRB1, TNF, LT, TGFβ1, CCR5 and CTLA4 genes and TNFa and TNFb microsatellites. Each allele carriership in patients and controls was compared by Fisher's exact test, and disease-associated combinations of alleles in the data set were sought using a Bayesian Markov chain Monte Carlo-based method recently developed by our group. RESULTS: We identified two previously unknown MS-associated tri-allelic combinations: -509TGFβ1*C, DRB1*18(3), CTLA4*G and -238TNF*B1,-308TNF*A2, CTLA4*G, which perfectly separate MS cases from controls, at least in the present sample. The previously described DRB1*15(2) allele, the microsatellite TNFa9 allele and the biallelic combination CCR5Δ32, DRB1*04 were also reidentified as MS-associated. CONCLUSION: These results represent an independent validation of MS association with DRB1*15(2) and TNFa9 in Russians and are the first to find the interplay of three loci in conferring susceptibility to MS. They demonstrate the efficacy of our approach for the identification of complex-disease-associated combinations of alleles
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