89 research outputs found

    Attorno alle neuroscienze applicate alla pedagogia. Un’intervista con Paul Howard-Jones

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    Paul Howard-Jones is an expert in Educational Neuroscience, who lectures at the Graduate School of Education, University of Bristol. In the following interview given in May 2013, he shares his thoughts on a number of topics he has researched over many years. First off, he insists on defining the limitations of the neurosciences in their dialogue with the realm of education(a famous example is his pars destruens on “neuro-myths” in his essay Introducing Neuroeducational Research: Neuroscience, Education and the Brain from Contexts to Practice, published by Routledge in 2010). He then addresses more recent areas of research: evaluating the impact of teaching strategies involving movement, games and creativity.At the end of the interview, Howard-Jones states: “At the end of the day, neuroscience can only tell us what we can do, not what we should do.These decisions about balancing learners’ experience and the curriculum need to be made by educators, although hopefully educators informed by neuroscience”.Howard-Jones argues that the concept of Neuroeducation should be conceived as a two-way dialogue between the laboratory and the classroom, without either realm eclipsing the other. Thus, though the neurosciences are known for their efficacy as a demonstrative platform, the educational sciences, too, must be recognized for their mastery of designing learning experiencesPaul Howard-Jones è un esperto di neuroscienze applicate alla pedagogia; insegna presso la Graduate School of Education, dell’Università di Bristol.Nell’intervista che segue, rilasciata nel mese di maggio del 2013, condivide con il lettore alcune riflessioni attorno a temi sui quali da tempo la sua ricerca è impostata. In primis insiste nel definire i limiti e il perimetro nelle neuroscienze, nel loro dialogo con il mondo dell’educazione (celebre è la sua pars destruens dei “neuro-miti”, operata nel saggio Introducing Neuroeducational Research, pubblicato da Routledge nel 2010). In seconda battuta intervienesugli ambiti di più recente indagine: la valutazione dell’impatto distrategie didattiche che comportano movimento, gioco, creatività.A suggello dell’intervista, e a ridimensionamento del ruolo di supremazia assegnato da molti alle neuroscienze al confronto con le scienze dell’educazione, valga questo suo appunto: “Alla fin fine, le neuroscienze ci pos-sono solo dire cosa facciamo, non cosa dovremmo fare. Decisioni di questo tipo, riguardo all’equilibrio da raggiungere tra le esperienze degli alunni e il curricolo, devono essere fatte dagli educatori –idealmente, educatori cheabbiano nozioni di neuroscienze”.In sostanza al concetto di Neuroeducation va corrisposto, secondoHoward-Jones, il riconoscimento di un mutuo dialogo tra il laboratorio e l’aula, senza che un ambito si debba appiattire alle istanze del secondo.Così, se le neuroscienze si muovono agevolmente sul campo della dimostrazione, alle scienze dell’educazione va riconosciuto ampio dominio sul terreno della progettualità

    Intelligences and styles in language teaching: what is the difference?

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    Este artículo se ocupa de una hipótesis acerca de la distinción entre las inteligencias y los estilos de aprendizaje, que son dos construcciones psicológicas comúnmente confundidas. Además consideramos un uso posible de la teoría de Gardner a la enseñanza de la lengua.Cet article traite de l'hypothèse d'une distinction entre le type d'intelligence et le type d'apprentissage: on croit trop souvent qu'ils sont liés psychologiquement. De plus, nous examinerons la possibilité d'une application de la théorie de Gardner sur l'apprentissage des langues

    Testi placebo per indagini e reimpieghi specifici

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    La creatividad del educador no sólo se limita al diseño de actividades destinadas a desarrollar habilidades y competencias, sino también implica la elección de textos sobre los cuales se planifican las clases. En este artículo, exploraremos la posibilidad de trabajar con textos simples y de fácil acceso para la práctica de la lengua o como estímulo para la producción. Llamamos a estos «textos placebo» en virtud de la zona de confort que representan para los estudiantes. Los textos placebo no son artificiales, pre-comunicacionales, ni dan una idea errónea de la lengua escrita y oral que se utiliza fuera de la clase. Al seleccionar/crear un texto placebo, el educador toma las mayores precauciones posible para asegurar que el texto sea coherente, cohesivo y significativo, además de sensible a los intereses y las necesidadesde los alumnos.La creatività dell’insegnante non si limita all’allestimento/alla sequenziazione di attività volte a far esercitare abilità e competenze, ma essa si misura anche con la scelta dei testi sulla base dei quali costruire percorsi didattici. In questa sede prospettiamo la possibilità di adottare testi agevoli e di facile accesso per un reimpiego di elementi specifici o come stimolo per la produzione. Chiamiamo tali testi, «testi placebo», in virtù del senso di sicurezza che possono infondere negliallievi. Non si tratta dei testi artificiali, spesso immagine infedele della lingua fuoridall’aula, che caratterizzano molta didattica pre-comunicativa. Nella selezione/confezione di un testo placebo l’insegnante presta la massima cura affinché il testo sia significativo, coerente, coeso, sensibile agli interessi e ai bisogni degli studenti.Teacher creativity is not only confined to designing learning activity sequences aimed at developing skills and competences, but it is also concerned with the choice of texts around which lessons are planned. In this article, we explore the usefulness of working with simple and highly accessible texts for specific language rehearsal and as a stimulus for output. We call these “placebo texts”, due to the “comfort zone” they represent for students. “Placebo texts” are not artificial pre-communicative approach texts, conveying a misleading picture of the language spoken/written out of the classroom. When selecting/creating a “placebo text”, the teacher takes the utmost care to ensure the text is coherent, cohesive and relevant, as well as responding to the students’ needs and interests

    Il modello motivazionale dell’Analisi Transazionale quale frame per osservare e valutare percorsi educativi e formativi

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    This essay aims at drawing Transactional Analysis’s motivational theory. Its pivotal point is the definition of three fundamental needs: structure, stimulation, and acknowledgment. It thus assesses the possibility—proposed by Meredith—of including a fourth element in the list. Finally, it focusses on the creation of tools for the evaluation of the satisfaction of the above-stated needs within training and educational paths.In questo saggio delineiamo la teoria motivazionale dell’AnalisiTransazionale, che verte attorno alla definizione di tre bisogni fondamentali: struttura, stimolazione e riconoscimento. Prendiamo quindi in considerazione la possibilità, adotta da Meredith, dell’inserzione di un quarto fattore.Infine ci concentriamo sulla confezione di strumenti di valutazione del soddisfacimento dei bisogni all’interno di percorsi educativi e formativi

    Item Analysis di prove di ascolto a scelta multipla della certificazione di italiano per stranieri CILS

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    Il saggio si concentra sullo studio di tre prove di ascolto a scelta multipla della certificazione di italiano a stranieri CILS (livello B1, sessioni estive 2009, 2012). L'Item Analysis è la ricognizione, sulla base di dati statistici elaborati a partire dalle risposte di un campione, del comportamento di ogni singolo item. Viene data risposta a domande del tipo: per tramite degli item si discrimina a sufficienza tra candidati di diversa competenza? Chiavi e distrattori funzionano adeguatamente? Lo studio, oltre ad offrire un esempio di analisi critica di un test, consente al lettore di prendere coscienza delle difficoltà che la progettazione di un'esercitazione ampiamente usata, sia in sede di testing che in sede di didattica, qual è il quesito a scelta multipla, comporta.</p

    INDIVIDUAZIONE DI INFORMAZIONI DELLA CERTIFICAZIONE CILS: UNA NUOVA INDAGINE

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    In this article, we consider a reading test developed by the CILS Certification Centre of the Università per Stranieri di Siena, designed for students of Italian as a Foreign Language. The so-called “information detection test” is a variant of a true/false test. We have studied the design of the test (level B1, summer 2009), examined its goals, collected data based on samples tested on foreigners and natives. Numerous critical issues are identified making the tests poorly suited to the certifying body’s purposes, as we demonstrated in a previous research (Torresan 2014)

    Normalizzazione dei giudizi in sede di valutazione dello scritto e adattamento di una griglia di analisi: il resoconto di un'esperienza

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    Per valutare un testo prodotto da un allievo, un valutatore può dotarsi di rating scale (altrimenti dette scoring rubric), vale a dire griglie mediante le quali esaminare l'abilità di riferimento (scritta o orale) nelle sue diverse componenti (criteri), graduate a loro volta secondo descrittori, a cui corrispondono diversi punteggi. Al fine di ridurre margini di variabilità legati a interpretazioni soggettive, tornano utili sessioni di confronto tra valutatori. Così facendo si contribuisce all'affidabilità dei giudizi. In questo articolo descriviamo una sessione di confronto tra 9 valutatori, ciascuno dei quali è stato chiamato a esprimere un giudizio su 7 testi composti da studenti di italiano LS, di livello attorno all'A2, secondo le indicazioni del Quadro di Riferimento Europeo per le Lingue (Council of Europe, 2001; d'ora in poi, CEFR). La sessione è avvenuta all'interno di un corso di formazione da noi condotto nel mese di novembre 2014 presso L'Istituto Italiano di Cultura di Lima. Durante la sessione ci siamo serviti di una griglia riportata in Spinelli (2014), da noi leggermente modificata. Le differenze di giudizio che sono emerse consentono di aprire un confronto tra i valutatori. In secondo luogo, permettono di avviare una riflessione sull'adeguamento della griglia al contesto in cui operano i valutatori.Para evaluar un texto producido por un alumno, un evaluador puede adoptar una rating scales (también llamados scoring rubrics), es decir tablas mediante las cuales examinar la habilidad, escrita u oral, en sus varios componentes (criterios), graduados y a su vez según descriptores, a los que corresponden varios puntajes. Con la finalidad de reducir los márgenes de variabilidad vinculados a interpretaciones subjetivas, resultan útiles sesiones de confrontación entre evaluadores. De este modo se contribuye a generar confianza en los juicios. En este artículo describimos una sesión de confrontación entre 9 evaluadores, a cada uno de los cuales se le pidió que expresara un juicio sobre 7 textos redactados por estudiantes de italiano LS, de nivel aproximado A2, según las indicaciones del Marco Común Europeo de Referencia para las Lenguas (Council of Europe, 2001; en adelante CEFR). La sesión se realizó durante un curso de formación que condujimos, en el mes de noviembre de 2014 en el Instituto Italiano de Cultura de Lima. Durante la sesión usamos una tabla presente en Spinelli (2014), a la que le hicimos ligeras modificaciones. Las diferencias de juicio que surgieron permitieron abrir una confrontación entre los evaluadores. En segundo lugar, permitieron iniciar la reflexión sobre la adecuación de la tabla al contexto en el cual operan los evaluadores.In order to evaluate a text produced by a student, an evaluator may adopt rating scales (also called scoring rubrics), which are tables through which writing or speaking skills are assessed in their various components (criteria), being graded at the same time according to their descriptions, to which several scores have been assigned. In order to reduce the limits of variability associated to subjective interpretations, comparing and discussion sessions among evaluators are useful. In this way, in this way, assessment criteria becomes trustworthy. In this article we describe a comparing and discussion session involving 9 evaluators, who were asked to express an individual opinion about seven portions of text written by students of Italian LS, whose average level is A2, in accordance with the Common European Framework of Reference for Languages (Council of Europe, 2001; hereinafter CEFR). This session was held during a training course we conducted in November, 2014 at the Italian Institute of Culture [Instituto Italiano de Cultura] in Lima. During the session we used a table present in Spinelli (2014), on which we made small modifications.  The small differences suggested by the evaluators. Secondly, they allowed to start the analysis on adapting the table to the context in which evaluators work

    INDAGINE SULLA VALIDITÀ DI UNA PROVA DI ASCOLTO CILS DI LIVELLO C1

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    Il seguente articolo analizza una prova di ascolto di italiano LS di livello C1, apparsa nella sessione invernale 2016 della certificazione CILS (Università per Stranieri di Siena). L’analisi è condotta su più campioni, sia di apprendenti di italiano [di livello C1 (n=70) e di livello B1 (n=67)] che di nativi [liceali (n=88) ed esperti (n=62)]. L’esito della ricognizione attesta criticità di diverso genere.&nbsp; &nbsp; Investigation into the validity of a CILS level C1 listening test This paper deals with a test C1 level listening which appeared in the 2016 winter session of CILS Certificate (University for Foreigners, Siena). The study refers to different populations, including both students of Italian as a FL [C1 level (n=70) and B1 level (n=67)] and natives [students at secondary School (n=88); highly proficient natives (n=62)]. Our analysis detects different problems

    LA MAPPATURA DEL TESTO CENTRATA SUGLI STUDENTI

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    Si intende per mappatura del testo una ricognizione dei nuclei informativi di un testo verso i quali si può dirigere l’attenzione di un lettore o di un ascoltatore (informazioni target). Tradizionalmente l’idea, formulata da Sarig (1989) e poi messa a punto da Urquhart e Weir (1998) e da Green (2017), prevede il coinvolgimento di un gruppo di item writer. In questo articolo la mappatura del testo comporta invece l’elicitazione delle informazioni target da parte di allievi di competenza pari a quella dei candidati a cui la prova è diretta. Riteniamo che la mappa che così si ottiene sia più rappresentativa dei processi cognitivi di cui i test taker danno prova. Gli esempi condivisi riguardano testi orali, più difficili da mappare rispetto a quelli scritti. &nbsp; Textmapping: The Learner-centered Approach Textmapping is understood as detection of target information to which a reader/listener’s attention can be directed. Traditionally, this idea, which was formulated by Sarig (1989) and then developed by Urquhart and Weir (1998), as well as Green (2017), involves a group of item writers. In this paper, by contrast, textmapping involves students of a similar proficiency level as those at whom the test is directed. We consider that the map obtained in this way is more representative of the test takers’ cognitive processes. The examples shared regard oral texts, which are more difficult to map than written ones

    Distrattori e chiavi in un cloze lessicale a scelta multipla di livello avanzato: l’opportunità di considerare il giudizio di nativi esperti

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    In questa nostra indagine abbiamo somministrato 2 cloze lessicali a scelta multipla, destinati a studenti di livello C2 e tratti dalla certificazione di italiano come lingua straniera CILS (Università per Stranieri di Siena), a due gruppi diversi di nativi esperti (n=37), e abbiamo analizzato le risposte divergenti rispetto a quelle previste dal certificatore. Dall’analisi emerge la plausibilità di alcuni distrattori. Le conclusioni cui giungiamo riguardano la necessità, da parte del certificatore, di ricorrere al giudizio di nativi esperti come forma di validazione del test.Na pesquisa aqui apresentada, dois grupos diferentes de falantes nativos com elevado grau de conhecimento da língua (n=37) realizaram 2 cloze lexicais de múltipla escolha destinados a estudantes de nível C2 e extraídos do exame de certificação do italiano como língua estrangeira CILS (Università per Stranieri di Siena). As respostas divergentes em relação às previstas pelos responsáveis pela certificação foram analisadas. Da análise emerge a plausibilidade de alguns distratores. Nas conclusões discutimos a necessidade de os responsáveis pela certificação considerar o julgamento de falantes nativos com alto grau de conhecimento linguístico como forma de validar o teste.For the purpose of this study, we had two different groups of native experts (n=37) sit 2 multiple choice reading cloze tests intended for C2 level students taken from the CILS certification in Italian as a foreign language (Università per Stranieri, Siena). We then analyzed the answers not coinciding with those intended by the certifying body. The analysis demonstrates the presence of certain plausible distractors. We discuss certain conclusions regarding the certifier’s need to take the judgment of native experts into account as a means of validating the test
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