71 research outputs found

    mycosis fungoides in childhood description and study of two siblings

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    Primary cutaneous T-cell lymphomas are exceedingly rare in children and adolescents. However, mycosis fungoides (MF) is the most frequent primary cutaneous lymphoma diagnosed in childhood. Two cases of MF in siblings (a 14-year-old boy and his 10-year-old sister) are reported. On the basis of clinical features (histopathological and immunophenotypical findings) a diagnosis of MF patch lesions was made in both siblings. Since recent data in the literature have underlined a high frequency of the HLA-DQB1*03 allele in patients with familial MF (including child patients), the HLA profile of the patients was analysed, indicating the presence of a haplotype (HLA-DQB1*03,*03 in the girl, HLA-DQB1*02,*03 in the boy) corresponding with that described in recent literature. Two rare and exceptional cases of MF in siblings are reported, highlighting the presence of a peculiar haplotype

    La terapia fotodinamica: indicazioni e controindicazioni. Esperienza della Clinica Dermatologica

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    La terapia fotodinamica (PDT) eĢ€ una forma di trattamento non chirurgico applicabile a diversi tipi di tumori non cutanei (tumori gastrointestinali, cerebrali, broncopolmonari, endometriali e vescicali) e ad alcuni tumori e lesioni pretumorali della cute. Il principio su cui si basa la PDT eĢ€ quello di una reazione fotodinamica in grado di distruggere selettivamente le cellule tumorali, ovvero un processo chimico mediato dalla luce (processo foto-chimico) che prevede lā€™assorbimento della luce da parte di una sostanza fotosensibile e la successiva formazione di specie reattive dellā€™ossigeno (ROS), in grado di distruggere la cellula nella quale si sono formati. Dalla fine degli anni ā€™90 la PDT cutanea eĢ€ divenuta una valida opzione terapeutica per il dermatologo, e dopo il 2000 eĢ€ entrata a far parte delle linee guida internazionali per il trattamento dei tumori cutanei non melanocitari (NMSC) quali la cheratosi attinica (AK), il carcinoma basocellulare superficiale (BCC), e recentemente anche il morbo di Bowen (BD). La tollerabilitaĢ€ e i vantaggi per il paziente in confronto alle altre terapie ablative chirurgiche e non chirurgiche sono notevoli. La selettivitaĢ€ per le cellule malate con risparmio del tessuto sano permette di avere una guarigione della lesione ulcerativa post-trattamento piuĢ€ rapida, di mantenere la funzione della cute, e di ottenere un risultato esteticamente molto piuĢ€ accettabile. Questi vantaggi sono particolarmente evidenti per le lesioni di ampie dimensioni o per lesioni multiple soprattutto al volto. Inoltre eĢ€ utile per il trattamento di pazienti anziani o in scadenti condizioni generali o in terapia anticoagulante. In questo lavoro, presentiamo lā€™esperienza della Clinica Dermatologica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia a distanza di circa un anno dallā€™introduzione della PDT per la terapia dei tumori cutanei non melanocitari: sono stati trattati 29 pazienti e, tenendo conto che alcuni soggetti presentavano piuĢ€ di una lesione e che in uno stesso paziente potevano essere contemporaneamente presenti lesioni di natura diversa (BD, BCC e/o AK), sono stati nel complesso trattati 4 BD, 21 BCC e 52 AK. Lā€™esperienza della Clinica Dermatologica conferma i dati riportati in letteratura sullā€™efficacia e i vantaggi di que-sto tipo di terapia: i risultati ottenuti sono piuĢ€ che soddisfacenti con una remissione clinica delle lesioni trattate maggiore del 90% del totale delle lesioni. Gli eventi collaterali sono stati scarsi e caratterizzati da dolore o bru-ciore localizzato allā€™area trattata e da aumento della pressione arteriosa durante la procedura. In conclusione, la PDT si eĢ€ rivelata una terapia efficace, noncheĢ una valida alternativa nel trattamento dei NMSC

    La fotodiagnosi cutanea nella delimitazione in vivo di carcinomi basocellulari problematici dell'estremo cefalico: studio di un caso

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    Il carcinoma basocellulare (CB) eĢ€ il piuĢ€ frequente tumore maligno della cute e costituisce lā€™80% dei tumori cuta-nei non melanocitari. Presenta unā€™incidenza superiore a 2 milioni di nuovi casi ogni anno in tutto il mondo. Lā€™elevata prevalenza dei CB, il rischio di recidive e la spesso non semplice delimitazione visiva, sottolineano lā€™importanza di studiare nuove alternative diagnostiche e terapeutiche che, attraverso una corretta delimitazione dei margini tumorali della lesione cutanea, possano consentire unā€™asportazione chirurgica completa. La fotodiagnosi cutanea si basa sulla diversa fluorescenza emessa dalle cellule tumorali, trattate con un farmaco fotosensibilizzante e successivamente illuminate con luce di Wood, rispetto al tessuto sano circostante. EĢ€ una metodica diagnostica che permette una corretta distinzione tra il tessuto tumorale e il tessuto sano circostante rispetto a quanto non sia possibile con la sola diagnosi clinica e rappresenta pertanto una procedura di riferimento per la determinazione visiva e in vivo dei margini di una lesione tumorale da asportare chirurgicamente e mal definibile nei contorni di superficie. Presentiamo il caso di una paziente con un carcinoma basocellulare recidivante, localizzato in sede nasale con difficile definizione dei margini della lesione, in cui la fotodiagnosi ha permesso di ottenere una piuĢ€ precisa valutazione dellā€™area tumorale e una conseguente asportazione radicale

    Studio dell'onicopatia psoriasica in 178 pazienti: sua correlazione con il fenotipo clinico e l'artrite psoriasica

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    Lā€™obiettivo dello studio eĢ€ stato valutare la frequenza del coinvolgimento ungueale nei pazienti psoriasici e rilevare le relazioni tra coinvolgimento ungueale e diversi parametri clinici. Sono stati inclusi nello studio 178 pazienti affetti da psoriasi (54 donne e 124 uomini), per ciascun paziente sono stati effettuati colloqui clinici allo scopo di rilevare alcune caratteristiche anamnestiche e sono stati calcolati i valori degli indici PASI e NAPSI. Il 76.9% dei soggetti presentavano segni di interessamento ungueale (NAPSI ā‰„1). Si evidenziava una maggior durata della malattia per i pazienti che presentano anche lesioni ungueali (15.6 vs 14.0 anni). I punteggi medi del PASI sono stati significativamente maggiori negli individui con interessamento ungueale (12.0 vs 8.7 p=0.06). Lā€™85.7% dei soggetti con artrite psoriasica mostravano interessamento ungueale. I soggetti con artrite psoriasica presentavano una durata media della patologia cutanea significativamente maggiore degli individui con il solo interessamento cutaneo (22.7 vs 13.8 anni p=0.0001). In conclusione questo studio ha confermato che la localizzazione ungueale eĢ€ una problematica molto frequente tra i soggetti affetti da psoriasi che si associa a forme cutanee piuĢ€ severe e durature ed ha evidenziato una forte correlazione con lā€™artrite psoriasica

    A Genome-Wide Screening and SNPs-to-Genes Approach to Identify Novel Genetic Risk Factors Associated with Frontotemporal Dementia

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    Frontotemporal dementia (FTD) is the second most prevalent form of early onset dementia after Alzheimerā€™s disease (AD). We performed a case-control association study in an Italian FTD cohort (n = 530) followed by the novel SNPs-to-genes approach and functional annotation analysis. We identified two novel potential loci for FTD. Suggestive SNPs reached p-values ~10-7 and OR > 2.5 (2p16.3) and 1.5 (17q25.3). Suggestive alleles at 17q25.3 identified a disease-associated haplotype causing decreased expression of -cis genes such as RFNG and AATK involved in neuronal genesis and differentiation, and axon outgrowth, respectively. We replicated this locus through the SNPs-to-genes approach. Our functional annotation analysis indicated significant enrichment for functions of the brain (neuronal genesis, differentiation and maturation), the synapse (neurotransmission and synapse plasticity), and elements of the immune system, the latter supporting our recent international FTD-GWAS. This is the largest genome-wide study in Italian FTD to date. Although our results are not conclusive, we set the basis for future replication studies and identification of susceptible molecular mechanisms involved in FTD pathogenesis

    Valutazione della prevalenza dell'epatite C in 182 pazienti affetti da psoriasi: correlazione con la gravitaĢ€ della malattia e difficoltaĢ€ di gestione terapeutica

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    La psoriasi eĢ€ una patologia cutanea infiammatoria cronica con prevalenza tra lo 0.8 e lā€™11%. Lā€™epatite C eĢ€ una patologia infettiva con prevalenza del 2.6% a livello mondiale. Di recente interesse eĢ€ la valutazione di una possi-bile correlazione non casuale tra le due patologie in relazione allā€™utilizzo nella terapia della psoriasi di farmaci immunosoppressori (anti-TNFĪ±, ciclosporina) in grado causare la riattivazione di infezioni tra cui HCV. Lo scopo di questo studio eĢ€ la valutazione della prevalenza dellā€™epatite C in una popolazione di pazienti psoria-sici, della correlazione tra la presenza dellā€™infezione e la gravitaĢ€ della patologia cutanea e della difficoltaĢ€ di ge-stione terapeutica di pazienti psoriasici HCV-positivi. Fanno parte dello studio 182 pazienti affetti da psoriasi in cui sono stati valutati gli indici di funzionalitaĢ€ epatica, i markers dellā€™epatite C (HCV-RNA, HCV-ab) e il PASI (indice di gravitaĢ€ della psoriasi). La prevalenza dellā€™epatite C in questa popolazione eĢ€ stata messa a confronto con quella presente in una popolazione generale lombarda composta da 2154 soggetti risultando piuĢ€ che doppia nei soggetti psoriasici. Le due popolazioni sono state suddivise per sesso ed etaĢ€: in entrambe la prevalenza dellā€™epatite eĢ€ risultata pressocheĢ uguale nei due sessi e maggiore nei soggetti di etaĢ€ piuĢ€ avanzata. La media del PASI dei soggetti psoriasici HCV-positivi eĢ€ risultata piuĢ€ che doppia rispetto a quella dei soggetti psoriasici HCV-negativi. Questi risultati indicano una correlazione non casuale tra psoriasi ed epatite C e che la presenza dellā€™infezione si associa ad una maggiore gravitaĢ€ del quadro cutaneo. I pazienti HCV-positivi che avevano effettuato in precedenza terapia con interferone avevano un PASI superiore a quelli che non avevano effettuato la terapia, eĢ€ probabile che la terapia per lā€™epatite determini un ulteriore aggravamento del quadro cutaneo. Lā€™epatite C va quindi considerata una comorbilitaĢ€ maggiore da rilevare e monitorare nei pazienti psoriasici per la duplice difficoltaĢ€ di gestione terapeutica in questi soggetti

    Ciclosporina-A e week-end therapy nella psoriasi a placche: la nostra esperienza

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    Lā€™efficacia della Ciclosporina-A (CsA) nel trattamento della psoriasi eĢ€ nota da 30 anni. La sua maggiore limitazione eĢ€ peroĢ€ correlata al rischio di eventi avversi quali lā€™ipertensione arteriosa e lā€™alterazione della funzionalitaĢ€ renale che sembrerebbero non solo dose-dipendenti ma anche proporzionali alla durata della terapia. Pertanto, la possibilitaĢ€ di formulare uno schema di trattamento in grado di controllare efficacemente le manifestazioni cliniche nel lungo termine con un profilo di sicurezza accettabile risulta sempre piuĢ€ importante al fine di migliorare la qualitaĢ€ della vita dei pazienti affetti da psoriasi. Scopo del nostro studio eĢ€ la valutazione di una terapia con CsA somministrata solo due giorni alla settimana da protrarre su lunghi periodi per il controllo delle recidive di psoriasi. Il nostro studio prende spunto dalla week-end therapy che si eĢ€ dimostrata efficace nel mantenimento della remissione a lungo termine ed eĢ€ stata ben tollerata da tutti i pazienti considerati

    Psoriasi pustolosa generalizzata indotta da Ciprofloxacina: utilitaĢ€ della terapia con Ciclosporina-A

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    Descriviamo il caso di una donna di 42 anni affetta da psoriasi volgare in remissione clinica completa da 15 settimane, che ha presentato lā€™insorgenza di unā€™eruzione pustolosa diffusa su gran parte della superficie cuta-nea, con febbre e condizioni generali scadenti dopo lā€™assunzione di Ciprofloxacina per il trattamento di unā€™infezione delle vie urinarie. In base al quadro clinico ed allā€™anamnesi di una pregressa eruzione cutanea da Ciprofloxacina eĢ€ stata posta diagnosi di psoriasi pustolosa generalizzata indotta da Ciprofloxacina. Dopo il trattamento sistemico con Ciclosporina-A si eĢ€ ottenuta la remissione del quadro clinico in poche settimane. La terapia con Ciclosporina-A risulta una valida opzione terapeutica nel trattamento della forma acuta e grave di psoriasi pustolosa generalizzata

    Apraxia and motor dysfunction in corticobasal syndrome

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    Background: Corticobasal syndrome (CBS) is characterized by multifaceted motor system dysfunction and cognitive disturbance; distinctive clinical features include limb apraxia and visuospatial dysfunction. Transcranial magnetic stimulation (TMS) has been used to study motor system dysfunction in CBS, but the relationship of TMS parameters to clinical features has not been studied. The present study explored several hypotheses; firstly, that limb apraxia may be partly due to visuospatial impairment in CBS. Secondly, that motor system dysfunction can be demonstrated in CBS, using threshold-tracking TMS, and is linked to limb apraxia. Finally, that atrophy of the primary motor cortex, studied using voxel-based morphometry analysis (VBM), is associated with motor system dysfunction and limb apraxia in CBS. Ā  Methods: Imitation of meaningful and meaningless hand gestures was graded to assess limb apraxia, while cognitive performance was assessed using the Addenbrooke's Cognitive Examination - Revised (ACE-R), with particular emphasis placed on the visuospatial subtask. Patients underwent TMS, to assess cortical function, and VBM. Ā  Results: In total, 17 patients with CBS (7 male, 10 female; mean age 64.4+/2 6.6 years) were studied and compared to 17 matched control subjects. Of the CBS patients, 23.5% had a relatively inexcitable motor cortex, with evidence of cortical dysfunction in the remaining 76.5% patients. Reduced resting motor threshold, and visuospatial performance, correlated with limb apraxia. Patients with a resting motor threshold <50% performed significantly worse on the visuospatial sub-task of the ACE-R than other CBS patients. Cortical function correlated with atrophy of the primary and pre-motor cortices, and the thalamus, while apraxia correlated with atrophy of the pre-motor and parietal cortices. Ā  Conclusions: Cortical dysfunction appears to underlie the core clinical features of CBS, and is associated with atrophy of the primary motor and pre-motor cortices, as well as the thalamus, while apraxia correlates with pre-motor and parietal atrophy

    Synchrony of hand-foot coupled movements: is it attained by mutual feedback entrainment or by independent linkage of each limb to a common rhythm generator?

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    BACKGROUND: Synchrony of coupled oscillations of ipsilateral hand and foot may be achieved by controlling the interlimb phase difference through a crossed kinaesthetic feedback between the two limbs, or by an independent linkage of each limb cycle to a common clock signal. These alternative models may be experimentally challenged by comparing the behaviour of the two limbs when they oscillate following an external time giver, either alone or coupled together. RESULTS: Ten subjects oscillated their right hand and foot both alone and coupled (iso- or antidirectionally), paced by a metronome. Wrist and ankle angular position and Electromyograms (EMG) from the respective flexor and extensor muscles were recorded. Three phase delays were measured: i) the clk-mov delay, between the clock (metronome beat) and the oscillation peak; ii) the neur (neural) delay, between the clock and the motoneurone excitatory input, as inferred from the EMG onset; and iii) the mech (mechanical) delay between the EMG onset and the corresponding point of the limb oscillation. During uncoupled oscillations (0.4 Hz to 3.0 Hz), the mech delay increased from -7Ā° to -111Ā° (hand) and from -4Ā° to -83Ā° (foot). In contrast, the clk-mov delay remained constant and close to zero in either limb since a progressive advance of the motoneurone activation on the pacing beat (neur advance) compensated for the increasing mech delay. Adding an inertial load to either extremity induced a frequency dependent increase of the limb mechanical delay that could not be completely compensated by the increase of the neural phase advance, resulting in a frequency dependent increment of clk-mov delay of the hampered limb. When limb oscillations were iso- or antidirectionally coupled, either in the loaded or unloaded condition, the three delays did not significantly change with respect to values measured when limbs were moved separately. CONCLUSION: The absence of any significant effect of limb coupling on the measured delays suggests that during hand-foot oscillations, both iso- and antidirectionally coupled, each limb is synchronised to the common rhythm generator by a "private" position control, with no need for a crossed feedback interaction between limbs
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