99 research outputs found

    Close your eyes
and communicate

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    Proceedings of the 3rd Nordic Symposium on Multimodal Communication. Editors: Patrizia Paggio, Elisabeth AhlsĂ©n, Jens Allwood, Kristiina Jokinen, Costanza Navarretta. NEALT Proceedings Series, Vol. 15 (2011), 62–71. © 2011 The editors and contributors. Published by Northern European Association for Language Technology (NEALT) http://omilia.uio.no/nealt . Electronically published at Tartu University Library (Estonia) http://hdl.handle.net/10062/22532

    La persuasione nelle parole e nel corpo. Comunicazione multimodale e argomentazione ragionevole e fallace nel discorso politico e nel linguaggio quotidiano

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    In un mondo in cui siamo circondati da messaggi persuasivi di ogni tipo, che cercano di indurci a comprare nuovi prodotti o votare il personaggio politico del momento, ci Ăš sembrato utile studiare la persuasione e le strategie persuasive impiegate per condurre all’azione. La tesi tratta quindi della persuasione nell’ambito politico, argomento vasto e caratterizzato da una forte interdisciplinarietĂ  di studi. L’approccio scelto Ăš linguistico: mi concentro sulle strategie persuasive impiegate nel discorso politico, i personaggi politici essendo SĂ©golĂšne Royal, candidata alle elezioni presidenziali francesi del 2007 e, in misura minore, Nicolas Sarkozy, contra-candidato di Royal e attuale presidente della Francia e Romano Prodi, candidato Premier nel 2006. La prima parte della tesi introduce gli strumenti teorici impiegati nelle analisi presentate nella seconda parte. Il primo capitolo definisce la persuasione come un atto d’influenzamento sociale dove il Persuasore, per persuadere, deve fare credere all’altro che il perseguimento dello scopo da lui proposto Ăš necessario per il raggiungimento di uno scopo che l’altro giĂ  aveva (Poggi 2005). Il secondo capitolo si concentra su uno degli aspetti della persuasione, l’argomentazione cosĂŹ come vista dalla prospettiva pragma-dialettica e fornisce gli strumenti per l’analisi delle strategie argomentative di Royal. Nell’analizzare l’argomentazione, soprattutto in contesto dialettico, non si puĂČ non far riferimento alle fallacie, tema prediletto della teoria dell’argomentazione. Il terzo capitolo Ăš dedicato quindi ai diversi approcci alle fallacie nel corso dei secoli, con particolare focus sulla visione pragma-dialettica (van Eemeren & Grootendorst 1984; 1992; 2004; van Eemeren et al. 2002). Nella persuasivitĂ  del discorso politico, l’argomentazione gioca senz’altro un ruolo importante ma insieme alla valutazione di ciĂČ che viene asserito verbalmente, il pubblico valuta anche ciĂČ che viene comunicato dai gesti, sguardi e postura del corpo del parlante. La persuasione Ăš multimodale e, in quanto tale, nell’analisi delle strategie persuasive non bisogna trascurare il contributo del corpo nell’actio. Il quarto capitolo dĂ  una breve panoramica dell’importanza accordata nei secoli ai comportamenti gestuali nella persuasione. A partire dal quinto capitolo, l’enfasi Ăš messa sugli studi applicativi condotti sul discorso persuasivo di SĂ©golĂšne Royal. Vengono analizzate alcune delle strategie persuasive impiegate da Royal nel tentativo di convincere l’uditorio di votare per lei. Per quanto riguarda l’analisi dell’argomentazione impiegata da Royal si Ăš fatto ricorso agli strumenti di analisi forniti dalla teoria dell’argomentazione. L’argomentazione di Royal Ăš studiata in vari contesti: sia in un contesto dialettico, dove due oppositori (SĂ©golĂšne Royal e Nicolas Sarkozy) si confrontano in un dibattito dove ognuno vuole far prevalere la propria tesi, sia nel contesto piĂč strettamente retorico di un’intervista, dove la candidata, benchĂ© sottoposta a delle domande da parte dell’intervistatrice, ha l’opportunitĂ  di concepire delle risposte quasi monologiche, senza interruzioni da parte dell’avversario Sarkozy. Nei contesti argomentativi dialettici e soprattutto in quelli dove il desiderio di ‘averla vinta’ prende il sopravvento, avviene spesso che i partecipanti, volutamente o non, ricorrano a delle mosse argomentative scorrette, ovvero delle fallacie. Per illustrare alcune delle fallacie che possono occorrere nei dibattiti politici, come anche il danno che possono recare all’avversario e alla discussione argomentativa in generale, nel capitolo 5 presento un’analisi delle fallacie commesse – sia dall’uno che dall’altro partecipante – nel dibattito Royal-Sarkozy del 2 maggio 2007. Per condurre l’analisi ho fatto ricorso agli strumenti teorici forniti dalla teoria pragma-dialettica dell’argomentazione. Grazie a questi strumenti, l’analista Ăš in qualche modo ‘facilitato’ nel suo intento di analizzare l’argomentazione e individuare le fallacie commesse. Ma i parlanti comuni sono in grado di percepire l’irragionevolezza di una mossa argomentativa, anche senza avere gli strumenti teorici dell’analista? Questa Ăš la domanda alla quale si Ăš provato a rispondere nel sesto capitolo con l’aiuto di uno studio sperimentale. Lo scopo dello studio Ăš indagare sul modo in cui vengono percepiti i tre tipi di attacchi alla persona, ovvero le cosiddette fallacie ad hominem (diretto, indiretto e tu quoque). Fin qui mi sono concentrata maggiormente sulle strategie argomentative, razionali nella persuasione. Ma come sappiamo da Aristotele, il logos Ăš solo una delle possibile vie per persuadere. Insieme alla forza delle argomentazioni, il Persuasore deve far appello anche all’ethos e al pathos. Gli ultimi tre capitoli sono dedicati a queste due strategie. Nel settimo capitolo si analizza l’appello che Royal fa all’ethos: dando prova di non avere un interesse personale nel diventare presidente, ma l’unica ragione per cui si candida Ăš per il popolo Francese, Royal enfatizza il lato benevolo del suo ethos (Poggi 2005). La stessa strategia s’incontra nel discorso politico di un altro candidato della Sinistra, stavolta Italiano: Romano Prodi. Nella prima parte del capitolo si confrontano i due appelli all’ethos e si analizzano i due discorsi in termini della loro gerarchia di scopi (Parisi & Castelfranchi 1975; Poggi 2005); nella seconda parte l’appello di Royal all’ethos Ăš analizzato in termini delle manovre strategiche impiegate per far giungere il messaggio persuasivo al pubblico nel modo piĂč efficace possibile (van Eemeren 2010). Ethos, pathos e anche logos, possono essere suscitati non solo tramite la comunicazione verbale, ma anche facendo ricorso alle strategie persuasive multimodali. Secondo Poggi & Pelachaud (2008), infatti, i significati veicolati tramite gesti e sguardi persuasivi possono contribuire a una strategia di pathos, ethos o logos. Nel capitolo 9 mi concentro sull’uso del corpo come strumento di persuasione. Applicando lo schema di annotazione di Poggi & Pelachaud (2008), si analizzano i possibili significati trasmessi dal comportamento gestuale di Prodi e Royal, gesti che danno un apporto persuasivo al loro discorso e che, nel caso di Royal, guidano l’uditorio nel differenziare tra i due candidati alla presidenza della Francia. Sempre qui mi concentro sui possibili significati comunicati dallo sguardo di Royal e indaghiamo sugli elementi che li rendono persuasivi. Nella seconda parte del nono capitolo, vengono fornite delle ipotesi sui significati trasmessi mentre uno chiude gli occhi nel parlato o nell’ascolto e si indaga sul significato di una particolare chiusura degli occhi di Royal – l’ammiccamento – durante l’intervista politica. Nella terza parte del nono capitolo si analizza l’appello che Royal fa nel suo discorso politico alle emozioni, ovvero al pathos. Infatti, come rilevato dagli Antichi, il buon oratore deve sĂŹ costruirsi una buona argomentazione, ma, insieme ad essa, deve puntare anche sul diletto e la commozione dell’uditorio. In questo paragrafo vedremo come Royal fa uso dell’espressione facciale per indurre nel pubblico emozioni come entusiasmo ed orgoglio e produce il diletto ridicolizzando Sarkozy. Per concludere, vediamo quanto Ăš importante trasmettere gli stessi significati con le parole e con il corpo. Tornando al frammento dove Royal e Prodi dichiarano di non candidarsi per interesse personale, si indaga sulla coerenza del discorso a livello multimodale e sull’apporto del corpo nella persuasivitĂ  del messaggio. La tesi Ăš un tentativo di analizzare la persuasione nella sua complessitĂ , dove vie argomentative e corporee, appello all’affidabilitĂ  del persuasore e, non per ultimo, appello alle emozioni, si combinano per dar forza al messaggio persuasivo

    Questions and epistemic stance: Some examples from Italian conversations

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    Through the analysis of presuppositions, question design, social action and preference organisation in short fragments of Italian question-answer sequences, this paper aims to show that (1) wh-questions, on the one hand, and alternative and polar questions (i.e., polar interrogatives, tag and declarative questions), on the other, come from two different epistemic positions: unknowing and uncertain, respectively; (2) alternative and polar questions convey different degrees of uncertainty, thus placing themselves in different points along the epistemic continuum of the uncertain position. Keywords: Questions, Epistemic stance, Uncertainty, Unknowledge, Information-seeking, Confirmation-seekin

    A diabetes, a stressz és az alvåsproblémåk kapcsolata a Hungarostudy 2013 kutatås adatainak fényében = The relationship between diabetes, stress and sleep problems in the light of the Hungarostudy 2013 research data

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    Absztrakt: BevezetĂ©s: A cukorbetegsĂ©g vilĂĄgmĂ©retƱ problĂ©mĂĄja hazĂĄnkban is egyre sĂșlyosabb nĂ©pegĂ©szsĂ©gĂŒgyi kĂ©rdĂ©seket vet fel. Az elsƑdleges okakĂ©nt megjelölt elhĂ­zĂĄsrĂłl az utĂłbbi Ă©vekben a civilizĂĄciĂłs ĂĄrtalmak komplex megĂ©rtĂ©sĂ©re terelƑdött a hangsĂșly: felmerĂŒlt Ă©s igazolĂłdott az alvĂĄsproblĂ©mĂĄk Ă©s a stressz szerepe a betegsĂ©g kialakulĂĄsĂĄban Ă©s az ĂĄllapot sĂșlyosbodĂĄsĂĄban. CĂ©lkitƱzĂ©s: A vizsgĂĄlat cĂ©lja a stressz, az alvĂĄsproblĂ©mĂĄk Ă©s a diabetes összefĂŒggĂ©seinek vizsgĂĄlata a reprezentatĂ­v Hungarostudy 2013 kutatĂĄs mintĂĄjĂĄn. MĂłdszer: A keresztmetszeti kĂ©rdƑíves vizsgĂĄlatban 2000 felnƑtt vett rĂ©szt. ÁtlagĂ©letkor: 46,9 (SD = 18,24) Ă©v. BMI-ĂĄtlag: 26,0 (SD = 4,97) kg/m2. MĂ©rƑeszközök: szociodemogrĂĄfiai adatok, a kezelt cukorbetegsĂ©g jelenlĂ©tĂ©re vonatkozĂł kĂ©rdĂ©s, tĂŒnetlista, Észlelt Stressz KĂ©rdƑív. EredmĂ©nyek: Az adatfelvĂ©tel idƑpontjĂĄt megelƑzƑ egy Ă©vben kezelt cukorbetegsĂ©g elƑfordulĂĄsi gyakorisĂĄga 8,2%. A diabetesszel kezeltek Ă©szlelt stressz-szintje szignifikĂĄnsan magasabb, mint a cukorbetegsĂ©ggel nem kezeltekĂ© (t(1944) = –2,586; p = 0,010). Az Ă©szlelt stressz a potenciĂĄlis hĂĄttĂ©rvĂĄltozĂłk kontrollja mellett tendenciaszintƱ kapcsolatot mutat a diabetesszel (OR = 1,03; p = 0,052). Az elmĂșlt hĂłnapra vonatkozĂłan alvĂĄssal kapcsolatos problĂ©mĂĄk jelenlĂ©tĂ©rƑl a vĂĄlaszadĂłk 26,0%-a, mĂ­g fĂĄradtsĂĄgrĂłl Ă©s energiahiĂĄnyrĂłl a vĂĄlaszadĂłk 40,2%-a szĂĄmolt be. Az alvĂĄssal kapcsolatos problĂ©mĂĄk jelenlĂ©te (χ2(2) = 61,108; p<0,001), Ă©s a fĂĄradtsĂĄg, illetve energiahiĂĄny Ă©rzĂ©se (χ2(2) = 51,061; p<0,001) egyarĂĄnt szignifikĂĄnsan gyakoribb a cukorbetegsĂ©ggel Ă©lƑknĂ©l. A kezelt cukorbetegsĂ©g a potenciĂĄlis hĂĄttĂ©rvĂĄltozĂłk kontrollja mellett is elƑre jelzi az alvĂĄsproblĂ©mĂĄk (OR = 1,77; p = 0,003), valamint a fĂĄradtsĂĄg Ă©s energiahiĂĄny (OR = 1,88; p = 0,004) jelenlĂ©tĂ©t. KövetkeztetĂ©s: EredmĂ©nyeink rĂĄmutatnak arra, hogy a vilĂĄg mĂĄs rĂ©szein Ă©rvĂ©nyesĂŒlƑ tendenciĂĄknak megfelelƑen mind az alvĂĄsproblĂ©mĂĄknak, mind a stressznek jelentƑs szerepe van a cukorbetegsĂ©g alakulĂĄsĂĄban MagyarorszĂĄgon is. Mindez felhĂ­vja a figyelmet arra, hogy a nemzetközi protokolloknak megfelelƑen szĂŒksĂ©g lenne mind a cukorbetegsĂ©g megelƑzĂ©se, mind ellĂĄtĂĄsa sorĂĄn ezen tĂ©nyezƑk hatĂ©kony szƱrĂ©sĂ©re Ă©s kezelĂ©sĂ©re. Orv Hetil. 2019; 160(47): 1872–1880. | Abstract: Introduction: The problem of diabetes worldwide raises increasingly serious public health issues in Hungary. In recent years, the emphasis on obesity as a primary cause of diabetes has been driven by a complex understanding of the causes of civilization: the role of sleep problems and stress in the development of the disease and the aggravation of the condition has been proven and supported. Aim: The aim of the study was to investigate the relationship between stress, sleep problems and diabetes in the representative Hungarostudy 2013 survey. Method: In the cross-sectional questionnaire study, 2000 adults participated. Mean of age was 46.9 (SD = 18.24) years. The average BMI was 26.0 (SD = 4.97) kg/m2. Measures: socio-demographic data, question about the presence of treated diabetes, symptomatic list, Perceived Stress Scale. Results: The frequency of diabetes treated one year before the date of the survey was 8.2%. The levels of stress experienced by diabetic patients were significantly higher than those experienced by participants not treated with diabetes (t(1944) = –2.586, p = 0.010). After adjusting potential background variables, perceived stress shows a marginally significant relationship with diabetes (OR = 1.03, p = 0.052). 26.0% of the respondents reported sleep problems last month, while 40.2% of them reported fatigue and energy shortages. The presence of sleep problems (χ2(2) = 61.108, p<0.001) and feeling of fatigue or lack of energy (χ2(2) = 51.061, p<0.001) are significantly more frequent among people with diabetes. Treated diabetes also predicts the presence of sleep problems (OR = 1.77, p = 0.003) as well as fatigue and lack of energy (OR = 1.88, p = 0.004) under the control of potential background variables. Conclusion: Our results show that, according to trends in other parts of the world, both sleep problems and stress play a significant role in the development of diabetes in Hungary. This draws attention to the need for effective screening and treatment of these factors in the prevention and treatment of diabetes in accordance with international protocols. Orv Hetil. 2019; 160(47): 1872–1880

    An audiovisual corpus of guided tours in cultural sites : data collection protocols in the CHROME project

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    Creating interfaces for cultural heritage access is considered a fundamental research field because of the many beneficial effects it has on society. In this era of significant advances towards natural interaction with machines and deeper understanding of social communication nuances, it is important to investigate the communicative strategies human experts adopt when delivering contents to the visitors of cultural sites, as this allows the creation of a strong theoretical background for the development of efficient conversational agents. In this work, we present the data collection and annotation protocols adopted for the ongoing creation of the reference material to be used in the Cultural Heritage Resources Orienting Multimodal Experiences (CHROME) project to accomplish that goa

    Experimental increase in baseline corticosterone level reduces oxidative damage and enhances innate immune response

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    Glucocorticoid (GC) hormones are significant regulators of homeostasis. The physiological effects of GCs critically depend on the time of exposure (short vs. long) as well as on their circulating levels (baseline vs. stress-induced). Previous experiments, in which chronic and high elevation of GC levels was induced, indicate that GCs impair both the activity of the immune system and the oxidative balance. Nonetheless, our knowledge on how mildly elevated GC levels, a situation much more common in nature, might influence homeostasis is limited. Therefore, we studied whether an increase in GC level within the baseline range suppresses or enhances condition (body mass, hematocrit and coccidian infestation) and physiological state (humoral innate immune system activity and oxidative balance). We implanted captive house sparrows Passer domesticus with either 60 days release corticosterone (CORT) or control pellets. CORT-treated birds had elevated baseline CORT levels one week after the implantation, but following this CORT returned to its pre-treatment level and the experimental groups had similar CORT levels one and two months following the implantation. The mass of tail feathers grown during the initial phase of treatment was smaller in treated than in control birds. CORT implantation had a transient negative effect on body mass and hematocrit, but both of these traits resumed the pre-treatment values by one month post-treatment. CORT treatment lowered oxidative damage to lipids (malondialdehyde) and enhanced constitutive innate immunity at one week and one month post-implantation. Our findings suggest that a relatively short-term (i.e. few days) elevation of baseline CORT might have a positive and stimulatory effect on animal physiology

    Pallium Canada's curriculum development model: A framework to support large-scale courseware development and deployment

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    The need to improve access to palliative care across multiple settings and disease groups has been identified. This requires equipping health care professionals from many different professions, including physicians and nurses, among others, with basic palliative care competencies to provide a palliative care approach. Pallium Canada’s Curriculum Development Framework supports the development, deployment, and dissemination, on a large scale, of multiple courses targeting health care professionals across multiple settings of care and disease groups. The Framework is made up of eight phases: (1) Concept, (2) Decision, (3) Curriculum Planning, (4) Prototype Development, (5) Piloting, (6) Dissemination, (7) Language and Cultural Adaptation, and (8) Ongoing Maintenance and Updates. Several of these phases include iterative cyclical activities. The framework allows multiple courses to be developed simultaneously, staggered in a production line with each phase and their corresponding activities requiring different levels of resources and stakeholder engagement. The framework has allowed Pallium Canada to develop, launch, and maintain numerous versions of its Learning Essential Approaches to Palliative Care (LEAP) courses concurrently. It leverages existing LEAP courses and curriculum materials to produce new LEAP courses, allowing significant efficiencies and maximizing output. This article describes the framework and its various activities, which we believe could be very useful for other jurisdictions undertaking the work of developing education programs to spread the palliative care approach across multiple settings, specialties, and disease groups
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