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Cyanide sensing via metal ion removal from a fluorogenic BODIPY complex
Cataloged from PDF version of article.We report a highly selective and sensitive reversible cyanide sensor operating in the ‘turn-off-on’ mode via decomplexation of Cu(II) ions from a brightly fluorescent boradiazaindacene derivative. The sensor is reversible as the emission signal originates from the dynamic equilibration of dipicolylamine–Cu(II) and tetracyanocuprate complex ions
Gli ancetres del Roman de Tristan in prosa. Studio e saggio di edizione (ms. Paris, BnF, fr. 756, cc.1-21)
Il presente studio consiste nell'esame ravvicinato di un manoscritto inedito riportante il testo del Roman de Tristan in prosa, il ms. Paris, BnF, fr. 756.
A seguito di un'attenta analisi della tradizione, del testimone in questione e di altri manoscritti affini, abbiamo deciso di fornire la trascrizione della sezione iniziale del testo, quella relativa agli ancêtres di Tristano, comprendente i paragrafi §§1-19 individuati da Löseth nella sua Analyse del 1891.
Nella parte introduttiva di questa dissertazione ci siamo dedicati a inquadrare le problematiche inerenti alla tradizione del romanzo attraverso l'esposizione della teoria secondo la quale esistono due principali “versioni” del Tristan: V.I, più antica e breve e V.II, ciclica e interpolata con episodi della Queste. In un secondo momento, e cercando di approfondire la questione relativa all'esistenza di V.I e V.II, ci siamo interrogati su chi potesse essere stato l'autore (o gli autori) del romanzo.
Dopo aver riportato la lista completa e aggiornata agli studi più recenti dei manoscritti e frammenti riportanti il Roman de Tristan in prosa, abbiamo focalizzato sempre più l'attenzione sul testimone da noi preso in esame.
Passando attraverso l'illustrazione della circolazione italiana del romanzo, per meglio inquadrare la problematica relativa al fr. 756, fin dai primi studi ritenuto di provenienza italiana, abbiamo cercato di determinare la posizione del manoscritto all'interno della complicata tradizione tristaniana attraverso la formulazione di un'ipotesi di collocazione della storia degli antenati di Tristano.
Nel realizzare l'edizione del testo, abbiamo proceduto a un'accurata descrizione della fisionomia del codice, corredata da una tabella contenente tutti i segni tachigrafici incontrati nella porzione di testo da noi presa in esame. In seguito alla realizzazione di una scrupolosa nota linguistica, elaborata tenendo conto delle osservazioni fatte a proposito del manoscritto “gemello”, il fr. 757, edito a cura di Ménard in 5 Voll. tra il 1997 e il 2007, abbiamo provato a formulare delle congetture relative alla collocazione geografica del testimone, cercando di capire se sia ancora plausibile ritenerlo afferente all'area napoletana.
Dopo aver esposto le motivazioni per cui siamo giunti alla scelta dei testimoni per la collatio, abbiamo proceduto a uno studio rigoroso delle varianti, il risultato del quale è stato riportato nel paragrafo che segue l'edizione del testo.
La realizzazione di una sezione conclusiva di note al testo, in cui sono state discusse le lezioni più controverse, ci ha infine aiutato a proporre delle ipotesi di posizionamento, familiarità e interdipendenze tra i testimoni presi in analisi.
Numerose sono le questioni che si sono sollevate procedendo nella nostra analisi: il ms. Paris, BnF, fr. 756 è afferente a V.II, come ha ritenuto a suo tempo Löseth, o è più corretto parlare di V.I per la coppia di manoscritti rappresentata da fr. 756-757? il codice è stato esemplato con certezza in Italia o è possibile proporre una collocazione alternativa? è vero che, come ha ritenuto Curtis nella sua Introduzione all'edizione del Vol. I del Tristan, il fr. 756 riporta una versione abregée e insoddisfacente del romanzo?
Attraverso un nuovo studio del manoscritto, della lingua del copista e delle varianti scaturite dalla collatio, abbiamo cercato di formulare nuove congetture dalle quali poter prendere spunto, in un prossimo futuro, nel tentativo di fare chiarezza all'interno della complessa tradizione di questo discusso romanzo arturiano
Parabolic oblique derivative problem in generalized Morrey spaces
We study the regularity of the solutions of the oblique derivative problem
for linear uniformly parabolic equations with VMO coefficients. We show that if
the right-hand side of the parabolic equation belongs to certain generalized
Morrey space than the strong solution belongs to the corresponding generalized
Sobolev-Morrey space
Cyanide sensing via metal ion removal from a fluorogenic BODIPY complex
We report a highly selective and sensitive reversible cyanide sensor operating in the 'turn-off-on' mode via decomplexation of Cu(II) ions from a brightly fluorescent boradiazaindacene derivative. The sensor is reversible as the emission signal originates from the dynamic equilibration of dipicolylamine-Cu(II) and tetracyanocuprate complex ions. © 2009 Elsevier Ltd. All rights reserved
Maximal operator in variable exponent generalized morrey spaces on quasi-metric measure space
We consider generalized Morrey spaces on quasi-metric measure spaces , in general unbounded, with variable exponent p(x) and a general function defining the Morrey-type norm. No linear structure of the underlying space X is assumed. The admission of unbounded X generates problems known in variable exponent analysis. We prove the boundedness results for maximal operator known earlier only for the case of bounded sets X. The conditions for the boundedness are given in terms of the so called supremal inequalities imposed on the function , which are weaker than Zygmund-type integral inequalities often used for characterization of admissible functions . Our conditions do not suppose any assumption on monotonicity of in r
Reaction-based sensing of fluoride ions using built-in triggers for intramolecular charge transfer and photoinduced electron transfer
(Figure Presented) Two Bodipy derivatives with silyl-protected phenolic functionalities signal fluoride concentrations both In solution and in a poly(methyl methacrylate) matrix. The exact location of the "nascent" phenolate group is Important. If it Is at the meso position, photoinduced electron transfer is triggered; however, if It is In full conjugation via a styryl moiety to the Bodipy core, strong intramolecular charge transfer Is triggered, resulting In a large red shift in the absorbance peak. In either case, a selective methodology for fluoride sensing is the Invariable result. © 2010 American Chemical Society
Analysis of microbial populations in plastic-soil systems after exposure to high poly(butylene succinate-co-adipate) load using high-resolution molecular technique
BACKGROUND: Bio-based and biodegradable plastics are considered as plastics of the future owing to their ability to decompose under various environmental conditions. However, their effects on the soil microbiome are poorly characterised. In this study, we aimed to investigate the effects of an important bio-based and biodegradable plastic, polybutylene succinate-co-adipate (PBSA), on soil microbial diversity and community composition using high-resolution molecular technique (Illumina sequencing) targeting all three microbial domains: archaea, bacteria, and fungi. RESULTS: Adding high load of PBSA to soil (6% (w/w)) caused a significant decline in archaeal (13%) and fungal (45%) richness and substantial changes in both bacterial (Proteobacteria, Actinobacteria, and Acidobacteria) and fungal (Eurotiomycetes, Sordariomycetes, Leotiomycetes, and Dothideomycetes) community composition compared with no PBSA addition to soil. The combined effects of PBSA and (NH₄)₂SO₄ fertilisation on the soil microbiome were much greater than the effects of PBSA alone. We only detected opportunistic human pathogens in low abundance on PBSA and in the surrounding soil. However, some plant pathogenic fungi were detected and/or enriched on the PBSA films and in surrounding soil. Apart from plant pathogens, many potential microbial control agents and plant growth-promoting microorganisms were also detected/enriched owing to PBSA addition. Adding high load of PBSA together with (NH₄)₂SO₄ fertilisation can either eliminate some plant pathogens or enrich specific pathogens, especially Fusarium solani, which is economically important. CONCLUSIONS: We conclude that high load of bio-based and biodegradable PBSA plastic may negatively affect soil microbiome
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