When the black sheep is not so «black». Social comparison as a standard for ingroup evaluation in classrooms

Previous research (Marques & Levine, 2016) suggests that the black sheep effect refers to the tendency of people to evaluate ingroup deviants members more negatively than outgroup deviants members. School students (N = 60) evaluated negative and positive performances attributed respectively to ingroup and outgroup members (unfavorable comparison) and negative performances attributed to both ingroup and outgroup members (neutral comparison). Results show that negative performances from ingroup members are less devaluated in the unfavorable comparisons condition than in the neutral comparisons condition and this effect is moderated by identification with their own school. Moreover, results show that in the unfavorable comparison condition students perceived a greater threat to their social identity than in the neutral comparison condition. The implications of these results are discussed in relation to the black sheep categorization and ingroup bias in a school context

Malignant Fibrous Histiocytoma of the Kidney Treated with Nephrectomy and Adjuvant Radiotherapy: A Case Report

Malignant fibrous histiocytoma (MFH) usually presents in the extremities or retroperitoneum. Cases involving the kidney are rare and portend a poor prognosis. Although radical nephrectomy is the most beneficial curative choice for this neoplasm, patients are often treated with adjuvant chemotherapy due to high risk of local recurrence and distant metastases. We describe a case of a 68-year-old woman affected by MFH, treated with both nephrectomy and radiotherapy without systemic therapy showing an unexpected twenty-four-month postsurgery survival outcome

Tecniche di sagomatura e preparazione dei canali radicolari con differenti strumenti in Ni-Ti a rotazione continua vs. rotazione reciprocante valutati con micro-CT: studio sperimentale

Scopo Lo scopo di questo studio è quello di confrontare e valutare la capacità di sagomatura di tre diversi strumenti in nickel titanio con diversi movimenti: BT-Race-FKG, WaveOne Gold-Dentsply e Reciproc Blue-Dentsply, utilizzando la microtomografia computerizzata. Materiali e Metodi Sono stati selezionati trenta molari inferiori e superiori con severi angoli di curvatura. I canali sono stati assegnati in modo casuale ad uno dei tre gruppi sperimentali: gruppo A, strumentazione reciprocante con Reciproc Blue, gruppo B, reciprocante con WaveOne Gold ed il gruppo C con BT-Race. I canali sono stati analizzati prima e dopo la preparazione canalare, utilizzando un sistema di microtomografia computerizzata con una risoluzione di 20 micron. Sono stati valutati i seguenti parametri : variazioni di volume dentina, la percentuale di pareti canalari non trattate, il grado di trasporto del canale e la capacità di centraggio del canale. I dati sono stati analizzati mediante analisi della varianza per valutare una differenza significativa nella rimozione media di dentina, calcolare la percentuale di canali non strumentati, il grado di trasporto del canale e la proporzione di centraggio tra i vari gruppi nel terzo apicale e lungo tutto il canale radicolare. Il livello di significatività è stato fissato con un valore di p<0.05. Risultati Prima della preparazione dei canali, non vi erano differenze per quanto riguarda curvatura e volume canalare tra i gruppi sperimentali. La strumentazione nel complesso ha portato a sagomature canalari ingrandite senza evidenza di errori di preparazione. Nessuno dei tre gruppi è stato in grado di sagomare completamente il sistema canalare. Una rimozione media di dentina lungo l'intero canale e nel terzo apicale era significativamente superiore con il sistema Reciproc rispetto a BT-Race e WaveOne (P = 0,013). Conclusioni Tutti questi strumenti di ultima generazione, sono stati efficaci nel sagomare gli elementi dentari molari superiori ed inferiori con una simile quantità di volume di dentina rimossa e un basso rischio di errori nella tecnica di utilizzo. Tutte le tipologie di strumenti hanno dato come risultato un notevole incremento di trasporto canalare al terzo coronale, medio e apicale. Nessuno dei sistemi utilizzati è stato capace di sagomare completamente il canale soprattutto in presenza di curvature medio/severe, evidenziando la forte influenza dell’anatomia originaria dell’elemento dentario sulla qualità e il successo della sagomatura canalare

Modern technologies in Endodontics

AbstractAimIn Endodontics, a complete chemo-mechanical cleansing of the root canal system is essential to achieving success, which is gained through adequate tridimensional obturation of the endodontic space.Materials and methodsToday, thanks to modern technologies as Operative Microscope, ultrasonic tips, M-Wire Files, devices to activate irrigation and tridimensional obturation performed with thermo plasticized gutta-percha, satisfactory results can be obtained.ResultsThis study shows all the technologies that are available today to increase the chemo-mechanical cleansing and obturation of the entire and complicated endodontic system.ConclusionsThe positive results highlighted by these clinical cases demonstrate how the use of modern technologies are essential to avoid iatrogenic injury, and guarantee, on the other hand, safe and reproducible results

Tecniche di sagomatura e preparazione dei canali radicolari con differenti strumenti in Ni-Ti a rotazione continua vs. rotazione reciprocante valutati con micro-CT: studio sperimentale

Scopo Lo scopo di questo studio è quello di confrontare e valutare la capacità di sagomatura di tre diversi strumenti in nickel titanio con diversi movimenti: BT-Race-FKG, WaveOne Gold-Dentsply e Reciproc Blue-Dentsply, utilizzando la microtomografia computerizzata. Materiali e Metodi Sono stati selezionati trenta molari inferiori e superiori con severi angoli di curvatura. I canali sono stati assegnati in modo casuale ad uno dei tre gruppi sperimentali: gruppo A, strumentazione reciprocante con Reciproc Blue, gruppo B, reciprocante con WaveOne Gold ed il gruppo C con BT-Race. I canali sono stati analizzati prima e dopo la preparazione canalare, utilizzando un sistema di microtomografia computerizzata con una risoluzione di 20 micron. Sono stati valutati i seguenti parametri : variazioni di volume dentina, la percentuale di pareti canalari non trattate, il grado di trasporto del canale e la capacità di centraggio del canale. I dati sono stati analizzati mediante analisi della varianza per valutare una differenza significativa nella rimozione media di dentina, calcolare la percentuale di canali non strumentati, il grado di trasporto del canale e la proporzione di centraggio tra i vari gruppi nel terzo apicale e lungo tutto il canale radicolare. Il livello di significatività è stato fissato con un valore di p<0.05. Risultati Prima della preparazione dei canali, non vi erano differenze per quanto riguarda curvatura e volume canalare tra i gruppi sperimentali. La strumentazione nel complesso ha portato a sagomature canalari ingrandite senza evidenza di errori di preparazione. Nessuno dei tre gruppi è stato in grado di sagomare completamente il sistema canalare. Una rimozione media di dentina lungo l'intero canale e nel terzo apicale era significativamente superiore con il sistema Reciproc rispetto a BT-Race e WaveOne (P = 0,013). Conclusioni Tutti questi strumenti di ultima generazione, sono stati efficaci nel sagomare gli elementi dentari molari superiori ed inferiori con una simile quantità di volume di dentina rimossa e un basso rischio di errori nella tecnica di utilizzo. Tutte le tipologie di strumenti hanno dato come risultato un notevole incremento di trasporto canalare al terzo coronale, medio e apicale. Nessuno dei sistemi utilizzati è stato capace di sagomare completamente il canale soprattutto in presenza di curvature medio/severe, evidenziando la forte influenza dell’anatomia originaria dell’elemento dentario sulla qualità e il successo della sagomatura canalare

Modern technologies in Endodontics

Abstract Aim In Endodontics, a complete chemo-mechanical cleansing of the root canal system is essential to achieving success, which is gained through adequate tridimensional obturation of the endodontic space. Materials and methods Today, thanks to modern technologies as Operative Microscope, ultrasonic tips, M-Wire Files, devices to activate irrigation and tridimensional obturation performed with thermo plasticized gutta-percha, satisfactory results can be obtained. Results This study shows all the technologies that are available today to increase the chemo-mechanical cleansing and obturation of the entire and complicated endodontic system. Conclusions The positive results highlighted by these clinical cases demonstrate how the use of modern technologies are essential to avoid iatrogenic injury, and guarantee, on the other hand, safe and reproducible results

Activation of a dendritic cell–T cell axis by Ad5 immune complexes creates an improved environment for replication of HIV in T cells

The STEP HIV vaccine trial, which evaluated a replication-defective adenovirus type 5 (Ad5) vector vaccine, was recently stopped. The reasons for this included lack of efficacy of the vaccine and a twofold increase in the incidence of HIV acquisition among vaccinated recipients with increased Ad5-neutralizing antibody titers compared with placebo recipients. To model the events that might be occurring in vivo, the effect on dendritic cells (DCs) of Ad5 vector alone or treated with neutralizing antiserum (Ad5 immune complexes [IC]) was compared. Ad5 IC induced more notable DC maturation, as indicated by increased CD86 expression, decreased endocytosis, and production of tumor necrosis factor and type I interferons. We found that DC stimulation by Ad5 IC was mediated by the Fcγ receptor IIa and Toll-like receptor 9 interactions. DCs treated with Ad5 IC also induced significantly higher stimulation of Ad5-specific CD8 T cells equipped with cytolytic machinery. In contrast to Ad5 vectors alone, Ad5 IC caused significantly enhanced HIV infection in DC–T cell cocultures. The present results indicate that Ad5 IC activates a DC–T cell axis that, together with the possible persistence of the Ad5 vaccine in seropositive individuals, may set up a permissive environment for HIV-1 infection, which could account for the increased acquisition of HIV-1 infection among Ad5 seropositive vaccine recipients

Activation of a dendritic cell–T cell axis by Ad5 immune complexes creates an improved environment for replication of HIV in T cells

The STEP HIV vaccine trial, which evaluated a replication-defective adenovirus type 5 (Ad5) vector vaccine, was recently stopped. The reasons for this included lack of efficacy of the vaccine and a twofold increase in the incidence of HIV acquisition among vaccinated recipients with increased Ad5-neutralizing antibody titers compared with placebo recipients. To model the events that might be occurring in vivo, the effect on dendritic cells (DCs) of Ad5 vector alone or treated with neutralizing antiserum (Ad5 immune complexes [IC]) was compared. Ad5 IC induced more notable DC maturation, as indicated by increased CD86 expression, decreased endocytosis, and production of tumor necrosis factor and type I interferons. We found that DC stimulation by Ad5 IC was mediated by the Fcγ receptor IIa and Toll-like receptor 9 interactions. DCs treated with Ad5 IC also induced significantly higher stimulation of Ad5-specific CD8 T cells equipped with cytolytic machinery. In contrast to Ad5 vectors alone, Ad5 IC caused significantly enhanced HIV infection in DC–T cell cocultures. The present results indicate that Ad5 IC activates a DC–T cell axis that, together with the possible persistence of the Ad5 vaccine in seropositive individuals, may set up a permissive environment for HIV-1 infection, which could account for the increased acquisition of HIV-1 infection among Ad5 seropositive vaccine recipients

MOBP-specific cellular immune responses are weaker than MOG-specific cellular immune responses in patients with multiple sclerosis and healthy subjects

Multiple sclerosis (MS) is an inflammatory and demyelinating disease of the central nervous system (CNS). Myelin oligodendrocyte glycoprotein (MOG) and myelin oligodendrocyte basic protein (MOBP) were both shown to be highly encephalitogenic in animal models of MS. In contrast, the association of MOG- and MOBP-specific humoral or cellular immune responses and MS in humans is far less established. In this study, we sought to analyse MOG- and MOBP-specific T-cell responses in a large cohort of patients with various stages of the disease. Patients with other neurological diseases and healthy subjects were enrolled to serve as control study subjects. We determined the proliferation and the secretion of IFN-γ secretion in our cohort. We found that MOG-specific T-cell responses were higher and more frequent as compared to MOBP-specific ones. However, both MS patients and control study subjects had similar myelin-specific T-cell responses at the periphery, thus calling for more precise studies at CNS leve