101 research outputs found

    Interpretare e costruire mondi: pratiche inclusive a varie latitudini

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    Il contributo delle discipline umanistiche si rivela oggi piĂč che mai essenziale per poter leggere e interpretare la complessitĂ  del mondo contemporaneo. Le molteplici crisi che hanno segnato la storia moderna e contemporanea hanno fatto (ri)emergere pericolose narrative di esclusione che intellettuali ed artisti si sono sentiti chiamati a decostruire. A fronte di diverse forme di marginalizzazione, pratiche di censura e di disuguaglianza sociale, la produzione culturale e artistica ha tentato di (ri)costruire nuove forme di solidarietĂ  e di offrire nuove prospettive di miglioramento comune. Il numero 2/2022 della rivista DIVE-IN – An International Journal on Diversity and Inclusion contiene otto contributi, uniti dal fil rouge dell’inclusione, che offrono una interessante panoramica dei tentativi di (ri)costruzione che si articolano in diversi campi espressivi a varie latitudini geografiche e tematico-disciplinari

    La Scienza e l'immaginario

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    L’attivitĂ  di divulgazione della cultura scientifica ha un ruolo fondamentale sulla societĂ , sia in termini di applicazioni innovative che di pianificazione dell’ambiente. I ricercatori dell’IAS-CNR di Capo Granitola operano da anni nell’ambito della diffusione della cultura scientifica, attraverso processi complessi e percorsi di divulgazione in partnership con istituti scolastici del territorio, realizzando attivitĂ  seminariali, convegni direttamente nelle scuole, nonchĂ© visite didattiche guidate degli alunni nei laboratori dell’Istituto ed esperimenti interdisciplinari sull’ambiente marino. Tali processi divulgativi si sono sviluppati creando numerosi percorsi, in maniera per certi aspetti analoga a quella per cui dalla mescolanza dei tre colori fondamentali si Ăš in grado di ottenere un numero pressochĂ© illimitato di tinte diverse. Lo scopo di questa “mescolanza” Ăš stato quello di ottenere un ventaglio di competenze e strumentazioni che consentissero di indagare i differenti aspetti dell’ecosistema marino da diversi punti di vista ed in maniera sinergica, tale da restituire un quadro il piĂč ricco possibile di “tinte” e particolari. (Scienza e arte di Salvatore Mazzola) La Scienza e l'immaginario di Angela Cuttitta. Il progetto “La Scienza e l’Immaginario” nasce dalla collaborazione tra l’IAS - CNR di Capo Granitola e l’Accademia di Belle Arti di Palermo, che attraverso un approccio multidisciplinare ha voluto sperimentare l’unione tra il mondo scientifico e quello artistico, mettendo i giovani artisti, attraverso proiezioni e seminari scientifici, nelle condizioni di scoprire il mondo dell’ambiente marino e degli ecosistemi in esso presenti. Il progetto Ăš nato dalla consapevolezza di come sia necessario operare sul piano della diffusione e divulgazione della cultura scientifica nei piĂč vasti contesti sociali, a partire dall’ambito scolastico. Le azioni divulgative mirano, infatti, a diffondere la conoscenza dei processi geologici, chimico-fisici, climatici e biologici in modo pervasivo, non limitato a singole categorie/settori. La funzione strategica di tali azioni Ăš quella di stimolare idee ed iniziative nonchĂ© di sviluppare una maggiore sensibilitĂ  nei confronti dei fenomeni che ci circondano, quale presupposto essenziale per una corretta programmazione politico-gestionale. Lo spirito che ha mosso tutte gli attori del progetto Ăš stato quello di sensibilizzare gli studenti nei confronti della tutela delle risorse marine proprie del loro territorio e di sviluppare e promuovere la cultura come volano dello sviluppo sostenibile, della pace e dell’integrazione sociale, in armonia con quanto indicato dal Consiglio Europeo di Lisbona 2000. Grazie al lavoro di docenti e di ricercatori, l’arte come forma espressiva si Ăš rivelata uno strumento valido e innovativo di divulgazione della cultura scientifica e ha portato alla creazione di suggestioni sui ragazzi che hanno percepito e realizzato forme e armonie espresse in questa mostra. L’impegno per questa manifestazione rappresenta, quindi, un appuntamento importante con le forze vive siciliane nel campo delle scienze del mare segnatamente ad esperti di biologia, chimica, fisica ed al mondo fantastico dell’arte, al fine di esprimere con le varie tecniche pittoriche un momento di riflessione culturale

    Visita all'Osservatorio della BiodiversitĂ  marina e terrestre della Regione Sicilia - ORBS

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    Con il taglio inaugurale del nastro il 16 dicembre 2015, prende vita la struttura museale permanente dell'Osservatorio della BiodiversitĂ  marina e terrestre della Regione Sicilia che porta lo stesso nome del Progetto di Ricerca "ORBS – Sistema di comunicazione, informazione e diffusione dell'Osservatorio Regionale della Sicilia", intitolata il 21 dicembre 2018 al Dott. Sandro Fiorelli. Ad oggi, la struttura, Ăš operativa presso la Sede Secondaria dell'Istituto per lo studio degli impatti Antropici e SostenibilitĂ  in ambiente marino del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IAS – CNR) di Capo Granitola. Il progetto ORBS, finanziato da Regione Siciliana - Assessorato alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca - Dipartimento Pesca, con periodo di attivitĂ  2013 - 2015, si Ăš concluso proprio con la realizzazione della struttura museale; l'Osservatorio Ăš stato istituito dall'Assessorato del Territorio e dell'Ambiente della Regione Siciliana nell'ambito di un accordo quadro con ARPA, ISPRA e CNR. Grazie al progetto ORBS, docenti e allievi dell'Accademia di Belle Arti di Palermo e il personale CNR – IAS (ex IAMC) S. S. di Capo Granitola, hanno collaborato sinergicamente permettendo di realizzare delle azioni didattiche e creative di valore scientifico espresse con straordinaria forza e bellezza. Ricercatori e professori si sono confrontati al fine di combinare le proprie competenze riuscendo nel progetto ambizioso di coinvolgere e fondere i diversi ambiti scientifici sensibilizzando gli artisti ai temi della BiodiversitĂ . Le opere prodotte, corredate da schede scientifiche, hanno oltre al valore artistico un aggiunto valore didattico. L'apertura della sezione espositiva dedicata alla diffusione e alla comunicazione della biodiversitĂ  rappresenta da un lato l'importante tappa conclusiva del progetto, dall'altro l'inizio di un percorso mirato alla diffusione della biodiversitĂ  verso il mondo giovanile, le scuole e per tutto il territorio. Questa strepitosa collaborazione "CNR – Accademia di Belle Arti di Palermo" conferma l'importanza e l'opportunitĂ  di unire arte e scienza per esaltare la percezione della ricerca scientifica da parte della comunitĂ . La divulgazione della scienza Ăš un'attivitĂ  complessa e sicuramente necessita di competenze e attitudini multidisciplinari oltrechĂ© di motivazione ed entusiasmo. La comunicazione delle tematiche scientifiche, di per sĂ© ardua nella traduzione al grande pubblico, grazie alla forza esplicativa dell'arte, diviene opportunitĂ  di riflessione, osservazione, confronto per le comunitĂ  di visitatori. Il coordinamento delle visite delle scuole di ogni ordine e grado, Enti Pubblici, ComunitĂ  Scientifica, Cariche Istituzionali, Delegazioni di Politici Italiani e Stranieri, Associazioni Culturali, Associazioni No-Profit di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale, Organizzazioni di Volontariato, Onlus, pubblico in generale, presso ORBS, Ăš affidato al qualificato personale (tecnici, tecnologi e ricercatori) dell'IAS – CNR S. S. di Capo Granitola, che gestisce in prima persona i visitatori nel percorso didattico e promuove il valore della divulgazione scientifica perseguendo la terza missione degli Enti di Ricerca, attraverso l'applicazione diretta, la valorizzazione e l'impiego della conoscenza

    Reducing the environmental impact of surgery on a global scale: systematic review and co-prioritization with healthcare workers in 132 countries

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    Abstract Background Healthcare cannot achieve net-zero carbon without addressing operating theatres. The aim of this study was to prioritize feasible interventions to reduce the environmental impact of operating theatres. Methods This study adopted a four-phase Delphi consensus co-prioritization methodology. In phase 1, a systematic review of published interventions and global consultation of perioperative healthcare professionals were used to longlist interventions. In phase 2, iterative thematic analysis consolidated comparable interventions into a shortlist. In phase 3, the shortlist was co-prioritized based on patient and clinician views on acceptability, feasibility, and safety. In phase 4, ranked lists of interventions were presented by their relevance to high-income countries and low–middle-income countries. Results In phase 1, 43 interventions were identified, which had low uptake in practice according to 3042 professionals globally. In phase 2, a shortlist of 15 intervention domains was generated. In phase 3, interventions were deemed acceptable for more than 90 per cent of patients except for reducing general anaesthesia (84 per cent) and re-sterilization of ‘single-use’ consumables (86 per cent). In phase 4, the top three shortlisted interventions for high-income countries were: introducing recycling; reducing use of anaesthetic gases; and appropriate clinical waste processing. In phase 4, the top three shortlisted interventions for low–middle-income countries were: introducing reusable surgical devices; reducing use of consumables; and reducing the use of general anaesthesia. Conclusion This is a step toward environmentally sustainable operating environments with actionable interventions applicable to both high– and low–middle–income countries

    Progetto e conservazione. Quattro interventi realizzati in terra d'Umbria

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    Obiettivo centrale del testo Ăš riaffermare la centralitĂ  del progetto di architettura in discipline come la conservazione, il restauro ed il recupero degli edifici antichi, sgombrando il campo da interpretazioni che, viceversa, vorrebbero praticare le suddette discipline in una dimensione ‘diversa’, ‘separata’ ed ‘autonoma’ rispetto alle logiche del progetto. Troppo spesso la storia e la riflessione sulle ragioni dell’architettura e sui suoi esiti sono tratte come un sistema a sĂš; d’altra parte anche il progetto tende ora ad essere collocato in una sorta di mondo autonomo e frettolosamente specifico, chiamando di volta in volta in causa, nell’approssimativa definizione di questa specificitĂ , o gli aspetti piĂč’ pratici e professionali del mestiere, ovvero la proposizione di diversi e talora labili sistemi di riferimento teorico. Nella pubblicazione vengono presentati quattro casi studio realizzati in terra d’Umbria in un arco temporale compreso tra il 2000 e il 2010. I primi tre interventi (due beni culturali ed un edificio privato) fanno parte dell’opera di ricostruzione conseguente al terremoto che colpĂŹ l’Umbria e le Marche tra Settembre 1997 e Marzo 1998. Il quarto intervento, relativo al recupero della Stazione ferroviaria di Sant’Anna a Perugia, costituisce uno dei pochi esempi di risanamento conservativo e adeguamento sismico di un edificio pubblico nel Comune di Perugia. Nello stesso periodo, all’interno del Corso di Laurea in Ingegneria Civile (specialistica) e Corso di Ingegneria Edile-Architettura, sono stati attivati i Corsi di Recupero e Conservazione I° e II°

    Mura e cittĂ . Nuovi paesaggi urbani tra memoria e progetto

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    "L’immagine che le mura producono Ăš tanto piĂč carica di simbolismo in quanto essa non si riduce ad un semplice muro, una linea, uno spessore, ma Ăš un’integrazione di luoghi che ne diversificano e ne accrescono il carattere di simbolo"(J. Le Goff). Architetture del limite, prima ancora che apparati di difesa militare, le cerchie fortificate hanno rappresentato per secoli l’immagine fisica e politica dell’urbs e della civitas. La ricerca parte dall’assunto che il mutato panorama della cittĂ  aperta contemporanea ha radicalmente alterato il rapporto mura-cittĂ  invertendone l’ordine semantico: se un tempo le mura contenevano la cittĂ , ora Ăš la cittĂ  stessa a contenere le mura. Tuttavia i recinti murati, pur se hanno perso il significato di limite ultimo, continuano a costituire un limite e, di piĂč, rappresentano quel delicato margine tra cittĂ  storica e cittĂ  d’espansione extra moenia. Questo rilevante aspetto induce a indagare l’oggetto mura non solo e non tanto dal punto di vista storico o conservativo, ma dal punto di vista urbano. Dispositivi lineari bifronti, le mura rappresentano i luoghi della permeabilitĂ  ed esprimono un immenso potenziale in termini di valorizzazione e rilancio dei centri storici proprio in relazione al tema dell’accessibilitĂ  e quindi, in senso lato, dell’accoglienza

    Tri-Faith Center. Omaha, Nebraska, USA 2012

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    La pubblicazione si colloca all’interno del libro “Architettura, Dialogo, Religione. Nuovi spazi di condivisione per il terzo millennio” curato da Guendalina Salimei, coordinatrice scientifica del Master di II livello “Progettazione degli Edifici per il Culto” presso Sapienza Università di Roma. Il testo raccoglie riflessioni su modelli per luoghi che favoriscano lo scambio e il dialogo tra religioni e culture differenti, con attenzione alle tre religioni abramitiche: cristiana, ebraica e islamica. In questa direzione nella seconda parte del libro vengono prese in esame alcune opere suddivise in due macro-categorie di indagine. 1. Luoghi di culto interconfessionale: aula unica iconica ‱ Ad aula unica aniconica; ‱ Ad aule separate; ‱ Centri interconfessionali di cultura e condivisione; ‱ Chiese simultanee e Chiese ospitali; 2. Luoghi monoconfessionali: ‱ Culto cristiano; ‱ Culto ebraico; ‱ Culto islamico. Il contributo di Angela Fiorelli ù un’analisi critico-descrittiva e morfologico-spaziale dell’opera architettonica in oggetto, con approfondimento al tema di ricerca che il libro affronta

    Cappella a Oberrealta / Oberrealta Chapel

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    Il testo si colloca all’interno del numero 08/2020 di Metamorfosi “Percorsi del Sacro”, curato da Guendalina Salimei, coordinatrice del Master di II livello “Progettazione degli Edifici per il Culto” di Sapienza, riguardante lo studio di micro-architetture spirituali inserite nel paesaggio naturale. Sia che si tratti di luoghi di culto religioso, o di spazi meditativi, tutte le opere analizzate forniscono lo spunto per un’indagine sul simbiotico rapporto tra certe spazialità dell’architettura e il paesaggio e come, a partire da tale struttura relazionale, si sviluppi l’istintiva attitudine umana di ricongiungersi al divino attraverso la Natura. Il numero ù suddiviso in sei sezioni tematiche: - Itinerari - Landmark - Capanna - Recinto - Caverna - Diaframma Il contributo di Angela Fiorelli ù un’analisi critico-descrittiva e morfologico-spaziale dell’opera architettonica in oggetto

    Tradizione/traduzione e tradimento. Il teatro antico di Larissa

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    Possiamo definire la cittĂ  un insieme di paesaggi in continua transizione. È, infatti, dalla molteplicitĂ  dei suoi ‘paesaggi’ e dall’ impronta dei suoi ‘passaggi’, delle sue mutazioni, che la cittĂ  prende forma. Quando si parla di traduzione, o tradizione, si fa cenno alla medesima radice etimologica di tradimento, una radice che inevitabilmente troviamo anche in ‘transizione’, poichĂ© nel passaggio avviene necessariamente un atto critico, una selezione, compiuta dal tempo o dall’uomo, che contamina e tradisce, che trasmuta. La cittĂ , quindi, Ăš il risultato di un continuo processo di traduzioni, transizioni e tradimenti che definiscono nuove configurazioni e significazioni. Nelle pieghe di questa plastica materia si annidano le sedimentazioni di una memoria collettiva e le radici di ciĂČ che sarĂ . Ed Ăš proprio per questo che la cittĂ  Ăš, e rimane, sempre con-temporanea, laddove l’aggettivo ‘con-temporaneo’ non va inteso comunemente come ‘odierno’, ma come espressione di una composizione sintattica di tempi– intervalli – diversi ma simultanei. D’altronde la cittĂ , nĂ© antica nĂ© nuova, Ăš nell’oggi ed Ăš una. A partire da ciĂČ, il saggio propone un estratto del progetto sviluppato per la riqualificazione del centro storico di Larissa, di cui l’autrice Ăš stata tra gli architetti project senior nel gruppo candidato, al fine di un’indagine sulle possibili strategie di valorizzazione e rigenerazione del patrimonio come ‘architettura del contemporaneo’. Il nuovo disegno dell’area archeologica, in tale direzione, si pone come vitale centralitĂ  della cittĂ  di Larissa e, al contempo, come dispositivo connettivo paesaggistico della rete ecologica territoriale. La rigenerazione dell’antica acropoli diviene risorsa collettiva tanto per lo sviluppo economico-turistico della cittĂ , quanto per la tutela e la valorizzazione di un’ereditĂ  culturale, identitaria e condivisa, da ‘transitare’ verso il futuro. PerchĂ©, se per archeologie intendiamo architetture che hanno concluso il loro ciclo di vita, allora sta a noi fare delle archeologie, nuove architetture
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