42 research outputs found

    I consumi privati in sanità

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    Initial validation of the general attitudes towards Artificial Intelligence Scale

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    Author Accepted Manuscript with Appendix A (Sources of News Stories) and Appendix B (General Attitudes Towards Artificial Intelligence Scale, with instructions and scoring). For data files, please follow the DOI https://doi.org/10.1016/j.chbr.2020.100014 to the publisher's site. This article is available Open Access via the Publisher's site: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2451958820300142A new General Attitudes towards Artificial Intelligence Scale (GAAIS) was developed. The scale underwent initial statistical validation via Exploratory Factor Analysis, which identified positive and negative subscales. Both subscales captured emotions in line with their valence. In addition, the positive subscale reflected societal and personal utility, whereas the negative subscale reflected concerns. The scale showed good psychometric indices and convergent and discriminant validity against existing measures. To cross-validate general attitudes with attitudes towards specific instances of AI applications, summaries of tasks accomplished by specific applications of Artificial Intelligence were sourced from newspaper articles. These were rated for comfortableness and perceived capability. Comfortableness with specific applications was a strong predictor of general attitudes as measured by the GAAIS, but perceived capability was a weaker predictor. Participants viewed AI applications involving big data (e.g. astronomy, law, pharmacology) positively, but viewed applications for tasks involving human judgement, (e.g. medical treatment, psychological counselling) negatively. Applications with a strong ethical dimension led to stronger discomfort than their rated capabilities would predict. The survey data suggested that people held mixed views of AI. The initially validated two-factor GAAIS to measure General Attitudes towards Artificial Intelligence is included in the Appendix

    La gestione dell'attività ambulatoriale e il governo dei tempi di attesa: una visione di insieme delle evoluzioni in corso

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    Discussione su risultati della ricerca e prospettive di sviluppo

    Sviluppo imprenditoriale nella sanità pubblica: tra retorica e realtà

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    Il capitolo descrive ed analizza le implicazione della possibile e crescente imprenditorialità sul mercato privato nazionale ed internazionale delle aziende sanitarie pubblich

    I consumi privati in sanità

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    L’analisi di questo capitolo si concentra sui consumi privati in sanità (CPS), cioè l’insieme di beni e servizi sanitari finanziati attraverso una spesa posta direttamente a carico delle famiglie (out of pocket), delle imprese (per esempio, la medicina del lavoro) o intermediata da soggetti collettivi non pubblici (assicurazioni, casse aziendali, fondi sanitari integrativi e società di mutuo soccorso). Il capitolo, curato dall’Osservatorio sui Consumi Privati in Sanità (OCPS) del CERGAS-SDA Bocconi offre, come di consueto, attraverso l’esplorazione delle fonti più aggiornate, un quadro complessivo dei «numeri» del settore dei consumi privati in sanità e delle sue principali determinanti fino al 202

    I consumi privati in sanità

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    I sistemi CUP come perno centrale: modelli, trasformazioni e innovazioni

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    Riflessioni sui sistemi CUP e il loro ruolo nei sistemi di accesso

    I consumi privati in sanità

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    Il capitolo 6 fornisce, come di consueto, una panoramica aggiornata dei trend e delle determinanti dei consumi sanitari privati in Italia. I consumi privati hanno ormai assunto un ruolo che non può essere considerato marginale, sia per l’en-tità delle risorse coinvolte sia per quello che essi rappresentano nei complessi processi di consumo dei cittadini-utenti, in un contesto in cui consumi e sistemi diventano sempre più ibridi e gli schemi che hanno fin qui guidato la distinzio-ne tra pubblico e privato perdono sempre più di significato. La spesa sanitaria privata si attesta a circa il 26% della spesa totale, prin-cipalmente nella forma di spesa out of pocket (23%). Tale proporzione risul-ta lievemente maggiore rispetto ai principali paesi a vocazione universalistica, mentre la spesa out of pocket pro capite in euro correnti risulta in linea, se non addirittura inferiore, agli altri paesi europei. Nel confronto in termini di spesa pubblica pro capite e di spesa intermediata pro capite, il nostro paese mostra valori significativamente inferiori rispetto agli altri paesi europei.La stima della spesa sanitaria privata può variare tra i 26,0 e i 46,9 miliardi di euro, a seconda delle voci di spesa e dei diversi soggetti e regimi di finanzia-mento considerati. Il valore centrale è quello fornito dagli organismi nazionali e internazionali, i quali mostrano come la spesa sanitaria delle famiglie italiane ammonti a circa 40 miliardi di euro, distribuiti tra beni (35%) e servizi (65%). A livello regionale la spesa sanitaria delle famiglie mostra variazioni significative: la spesa media pro capite passa dai circa 370 euro delle Campania ai circa 800 euro in Lombardia e 1.000 euro in Valle d’Aosta. Un’attenzione particolare è inoltre rivolta a tre importanti temi che sono al centro del dibattito corrente: i contributi fiscali ai consumi sanitari privati, la compartecipazione dei cittadini ai consumi sanitari pubblici e le dimensioni e caratteristiche del settore della sanità integrativa. In tutti e tre i casi si è cercato di fornire una panoramica complessiva di dimensioni e tendenze generali, oltre a fornire alcuni spunti col fine di alimentare il dibattito corrente

    L'offerta ambulatoriale per la popolazione cronica tra governo clinico e gestione operativa

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    Il contributo analizza cosa è accaduto durante l'emergenza Covid-19 per la gestione dell'offerta ambulatoriale per i pazienti cronic
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