2,866 research outputs found

    Oscillations above the barrier in the fusion of 28Si + 28Si

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    Fusion cross sections of 28Si + 28Si have been measured in a range above the barrier with a very small energy step (DeltaElab = 0.5 MeV). Regular oscillations have been observed, best evidenced in the first derivative of the energy-weighted excitation function. For the first time, quite different behaviors (the appearance of oscillations and the trend of sub-barrier cross sections) have been reproduced within the same theoretical frame, i.e., the coupled-channel model using the shallow M3Y+repulsion potential. The calculations suggest that channel couplings play an important role in the appearance of the oscillations, and that the simple relation between a peak in the derivative of the energy-weighted cross section and the height of a centrifugal barrier is lost, and so is the interpretation of the second derivative of the excitation function as a barrier distribution for this system, at energies above the Coulomb barrier.Comment: submitted to Physics Letters

    A scalable system for microcalcification cluster automated detection in a distributed mammographic database

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    A computer-aided detection (CADe) system for microcalcification cluster identification in mammograms has been developed in the framework of the EU-founded MammoGrid project. The CADe software is mainly based on wavelet transforms and artificial neural networks. It is able to identify microcalcifications in different datasets of mammograms (i.e. acquired with different machines and settings, digitized with different pitch and bit depth or direct digital ones). The CADe can be remotely run from GRID-connected acquisition and annotation stations, supporting clinicians from geographically distant locations in the interpretation of mammographic data. We report and discuss the system performances on different datasets of mammograms and the status of the GRID-enabled CADe analysis.Comment: 6 pages, 4 figures; Proceedings of the IEEE NNS and MIC Conference, October 23-29, 2005, Puerto Ric

    Global health governance, healthy systems and development cooperation

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    La salute globale è un’area emergente di studi, ricerca e pratiche interdisciplinari che considera gli effetti della globalizzazione sulla salute con particolare attenzione alle questioni inerenti ai suoi determinanti sociali e alle iniziative di carattere transnazionale, e alla loro interazione con i sistemi nazionali e locali. Il tema della cooperazione internazionale allo sviluppo fa parte integrante dell’agenda della governance globale “della” e “per” la salute, soprattutto a seguito dell'emergere nell'ultimo decennio di nuovi attori non governativi sovra-nazionali che vengono a modificare sostanzialmente gli equilibri di potere e i processi decisionali globali riguardo alla salute. In tale contesto, nel 2009 il Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, ha prodotto il documento Salute Globale: Principi Guida della Cooperazione Italiana inteso a “guidare i programmi sanitari della Cooperazione Italiana, a rafforzare la complementarità e la coerenza del sistema italiano di cooperazione, e a promuovere l’allineamento delle politiche di aiuto pubblico allo sviluppo alle politiche dei paesi partner, così come l’armonizzazione con quelle degli altri donatori, e in particolare dell’Unione Europea.” Declinando il tema sia secondo la questione “partenariati e sistemi per la cooperazione”, sia sul piano dell’interazione tra saperi e poteri globali e processi di sviluppo locali, questo Panel intende esplorare il ruolo delle università nell’approfondire e applicare nella pratica tali principi guida (lotta alla povertà e alle diseguaglianze, accesso universale ed equo ai servizi sanitari, rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali, partecipazione delle comunità, partenariato internazionale nella ricerca scientifica e nella formazione, efficacia dell’aiuto). In questo contesto assume particolare rilevanza il rilancio dei principi contenuti nella Dichiarazione di Alma-Ata (1978). Tra quelli anche quello di garantire l’accesso ai farmaci essenziali a tutta la popolazione (cui oggi si aggiunge la necessità di far fronte al problema globale dei farmaci contraffatti). Le università italiane possono perseguire questo scopo attraverso attività di ricerca, con appropriati percorsi di formazione interdisciplinare e interculturale, e fornendo adeguato know-how e tecnologia appropriata, nonché sostenendo – interagendo con le istituzioni competenti e con la società civile - interventi mirati di informazione, prevenzione e controllo

    A systems biology approach to dissection of the effects of small bicyclic peptidomimetics on a panel of Saccharomyces cerevisiae mutants

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    In recent years, an approach called “chemical genetics” has been adopted in drug research to discover and validate new targets and to identify and optimize leads by high throughput screening. In this work, we tested the ability of a library of small peptidomimetics to induce phenotypic effects with functional implications on a panel of strains of the budding yeast Saccharomyces cerevisiae, both wild type and mutants, for respiratory function and multidrug resistance. Further elucidation of the function of these peptidomimetics was assessed by testing the effects of the compound with the most prominent inhibitory activity, 089, on gene expression using DNA microarrays. Pathway analysis showed the involvement of such a molecule in inducing oxidative damage through alterations in mitochondrial functions. Transcriptional experiments were confirmed by increased levels of ROS and activation of mitochondrial membrane potential. Our results demonstrate the influence of a functional HAP1 gene in the performance of S. cerevisiae as a model system

    COMPETENZE PSICOLOGICHE DEGLI EDUCATORI E CONDUZIONE DI GRUPPO

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    La presente ricerca muove da una sperimentazione didattica in corso dal 2006 presso l’insegnamento di Processi e Dinamiche di Gruppo a Reggio Emilia (Mineo, 2007): accanto al corso obbligatorio per gli iscritti al II anno di Scienze dell’Educazione, viene offerto un percorso ‘avanzato’ con la possibilità di sperimentare de vivo le dinamiche evolutive dei gruppi di grande formato e, attraverso la conoscenza analitica dei processi sottesi al funzionamento degli stessi, la formazione in un contesto a conduzione psicodinamica.Il focus della ricerca è quello di esplorare e ripensare il metodo di intervento con i grandi gruppi, ritenendo inadeguata la letteratura sulle finalità e sugli obiettivi di tali dispositivi, che elude un ragionamento approfondito sulle dinamiche proprie della fondazione dei gruppi e sulle motivazioni che la sottendono. Tali dinamiche, nel gruppo di formazione, rimandano alla questione del primary task (Miller & Rice, 1990): compito che si declina a seconda dello stadio evolutivo del gruppo (Tuckman, 1965), del set/ting specifico (Lo Verso, 1994) e dello “spazio mentale ed esperenziale che coinvolge gli universi soggettivi e transpersonali” dei partecipanti e dei conduttori (Di Maria, Formica, 2009, p.101).La sperimentazione didattica, che deve fare i conti con un curricolo accademico e una dimensione istituzionale che marginalizza la psicologia dinamica nel profilo in uscita, consta di tre fasi: nella prima, lo studente, oltre ad assistere alle lezioni frontali che inquadrano i temi della psicodinamica in una cornice teorica e metodologica che va da Lewin a Bion, da Foulkes a Kaes, dalla Klein a Rice, partecipa a gruppi mediani ed allargati, lavora in piccoli gruppi alla presentazione di approfondimenti tematici e si incontra su un forum online moderato dalla docente. Nella seconda fase, intraprende un percorso di osservazione dei gruppi, offre consulenza agli studenti junior sui lavori di piccolo gruppo e partecipa ad un gruppo di supervisione. Nella terza infine, co-conduce i gruppi e partecipa alle sessioni di supervisione. Il percorso formativo, dunque, prevede un graduale passaggio da ruoli discenti a ruoli di co-responsabilità dei contenuti del corso, offrendo l’opportunità di giocare ruoli diversi e differenziati, a servizio del gruppo: in questa altalena di funzioni, si attiva un processo di esplorazione e di contaminazione di attese, desideri, ansie, consapevolezze e tecniche, che diventano oggetto del percorso individuale di crescita e formazione alla conduzione di gruppi educativi.Rimane da verificare quanto il percorso formativo sia sufficiente all’elaborazione di un profilo di educatore in grado di progettare e realizzare gruppi a vertice psicodinamico.Tuttavia, l’opportunità di esplorare il campo controtransferale da una molteplicità di punti di vista –partecipante, osservatore, co-conduttore, facilitatore, esperto, consulente-, attiva ed esplicita un pensiero riflessivo sulle relazioni inter-soggettive, sui fenomeni di risonanza, sui rispecchiamenti, sulle co-responsabilità del processo e dei compiti. Il gruppo di formazione diventa così uno spazio di transito, di elaborazione rituale di eventi critici, e “assume una valenza emotiva e una presenza tanto più forte quanto più nel sociale sembrano scomparire i luoghi culturalmente deputati all’organizzazione e ritualizzazione dei passaggi evolutivi del singolo e della comunità” (Profita et al., 2007, p.118)

    Limits on the violation of g-universality with a Galileo-type experiment

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    Abstract We present new results for a Galilean experiment using two masses of copper and tungsten in simultaneous free fall. The experiment searches for a possible difference in the free-fall acceleration Δ g and it is sensitive to any composition-dependent interaction between the test masses and the earth, whose range exceeds 10 km. The results show no evidence for any composition-dependent gravity-like interaction within Δg μ Gal

    Iron entry route in horse spleen apoferritin Involvement of the three-fold channels as probed by selective reaction of cysteine-126 with the spin label 4-maleimido-tempo

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    AbstractApoferritin has been selectively labeled with a maleimide nitroxide derivative at Cys-126, located in the hydrophilic 3-fold channels. Titration of this derivative with Fe(II), which gives rise to the initial Fe(III)-apoferritin complex, produces, at low metal-to-protein ratios, a decrease of the intensity of the label EPR signal due to the occurrence of a magnetic dipolar interaction. A label-metal distance ranging between 8–12 Å can be estimated from titrations performed with VO(IV), which is known to bind in the 3-fold channels, and likewise produces a decrease in the label EPR signal. The present findings indicate that iron binds in the hydrophilic channels in its higher oxidation slate and that these channels represent the metal entry route at least at low metal-to-protein ratios
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