187 research outputs found

    Korporativna kulturna odgovornost i zajedniÄŤka vrijednost u bankarskom sektoru. Eksplorativna studija u Italiji

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    This paper aims to explore the emerging trends and strategic approaches promoted by Italian banks in the field of corporate cultural responsibility and communication. Based on a multi-case study approach, the research focuses on both the policies and operational activities carried out in the last decade by some of the most innovative players in the field of corporate arts management and communication, promoting an innovative logic of social sharing and stakeholder engagement around banks’ art collections, events and digital platforms.Ovaj rad ima za cilj istražiti nove trendove i strateške pristupe koje promiču talijanske banke u području korporativne kulturne odgovornosti i komunikacije. Utemeljeno na pristupu studija više slučajeva, istraživanje se usredotočuje na politike i operativne aktivnosti koje su u posljednjem desetljeću proveli neki od najinovativnijih igrača u području upravljanja korporativnom umjetnošću i komunikacije, promičući inovativnu logiku društvenog dijeljenja i angažman dionika oko umjetničkih zbirki, događaja i digitalnih platformi banaka

    Corporate Cultural Responsibility and Shared Value in the Banking Sector. An Explorative Study in Italy

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    This paper aims to explore the emerging trends and strategic approaches promoted by Italian banks in the field of corporate cultural responsibility and communication. Based on a multi-case study approach, the research focuses on both the policies and operational activities carried out in the last decade by some of the most innovative players in the field of corporate arts management and communication, promoting an innovative logic of social sharing and stakeholder engagement around banks’ art collections, events and digital platforms

    Dilated-Hypokinetic Evolution of Hypertrophic Cardiomyopathy Prevalence, Incidence, Risk Factors, and Prognostic Implications in Pediatric and Adult Patients

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    ObjectivesThis study sought to investigate the incidence, risk factors, and prognosis of dilated-hypokinetic evolution in a large cohort of patients with hypertrophic cardiomyopathy (HCM) followed up at a cardiology center serving both the pediatric and the adult population.BackgroundThe available data on this evolution of HCM mainly regards prevalence (rather than incidence) in adults, with very little being known about the pediatric population.MethodsA total of 222 consecutive HCM patients (65% men, 19% ≤18 years old) were prospectively evaluated for a mean follow-up of 11 ± 9 years.ResultsA diagnosis of dilated-hypokinetic HCM was made in 12 patients at first evaluation (11 without previous septal myectomy surgery; prevalence, 4.9%). Twelve of the 210 patients with classic HCM at first evaluation underwent dilated-hypokinetic evolution (incidence, 5.3/1,000 patient-years). Patients with prevalent/incident dilated-hypokinetic evolution were younger at first evaluation (32 ± 14 years vs. 41 ± 21 years, p = 0.04) and more often had a family history of HCM (61% vs. 26%, p = 0.002) or sudden death (43% vs. 19%, p = 0.01) with respect to patients who maintained classic HCM. Moreover, they showed greater interventricular septum (23 ± 3 mm vs. 19 ± 6 mm, p = 0.004) and posterior wall (15 ± 3 mm vs. 13 ± 4 mm, p = 0.006) thickness. Cardiovascular death-free survival was lower among patients with dilated-hypokinetic HCM (p < 0.04). Cox proportional hazards regression analysis identified left ventricular wall thickness (hazard ratio [HR] = 1.07; 95% confidence interval [CI], 1.01 to 1.14; p = 0.03) and end-diastolic diameter (HR = 1.08; 95% CI 1.04 to 1.11; p = 0.0001) as independent predictors of cardiovascular death.ConclusionsDilated-hypokinetic evolution is rare but not exceptional in HCM. Young age at diagnosis, family history of HCM, and greater wall thickness are incremental risk factors for dilated-hypokinetic HCM, which carries an ominous prognosis

    Turner syndrome and the evolution of human sexual dimorphism

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    Turner syndrome is caused by loss of all or part of an X chromosome in females. A series of recent studies has characterized phenotypic differences between Turner females retaining the intact maternally inherited versus paternally inherited X chromosome, which have been interpreted as evidence for effects of X-linked imprinted genes. In this study I demonstrate that the differences between Turner females with a maternal X and a paternal X broadly parallel the differences between males and normal females for a large suite of traits, including lipid profile and visceral fat, response to growth hormone, sensorineural hearing loss, congenital heart and kidney malformations, neuroanatomy (sizes of the cerebellum, hippocampus, caudate nuclei and superior temporal gyrus), and aspects of cognition. This pattern indicates that diverse aspects of human sex differences are mediated in part by X-linked genes, via genomic imprinting of such genes, higher rates of mosaicism in Turner females with an intact X chromosome of paternal origin, karyotypic differences between Turner females with a maternal versus paternal X chromosome, or some combination of these phenomena. Determining the relative contributions of genomic imprinting, karyotype and mosaicism to variation in Turner syndrome phenotypes has important implications for both clinical treatment of individuals with this syndrome, and hypotheses for the evolution and development of human sexual dimorphism

    L’attività delle conferenze permanenti presso le Prefetture-UTG nel triennio 2002-2004. Rapporto di ricerca

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    Il saggio rende conto della ricerca svolta, su richiesta del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, dal Laboratorio di Sociologia del Ministero dell’Interno sulle attività e l’impatto di un organismo collegiale di nuova istituzione, le Conferenze Permanenti presso le Prefetture-UTG, fondamentale strumento operativo costituito al fine di promuovere l’implementazione e la messa a regime delle innovazioni relative alle recenti riforme della PA e per incidere e dare risposte efficaci alle problematiche del territorio. Per la ricerca ci si è valsi della costruzione di una matrice casi per variabili e del trattamento statistico dei dati con il software specialistico SPSS 11.0, ove i casi sono le 102 Prefetture-UTG sul territorio nazionale, e le variabili proprietà ritenute rilevanti, rilevabili da un punto di vista quantitativo. Le conclusioni che si sono potute trarre sono che dopo un avvio inizialmente faticoso, l’istituto della Conferenza Permanente si sta affermando sempre più come punto di riferimento di una rete di attori sociali e istituzionali in grado di operare non solo sulle tematiche dell’ammodernamento e della riforma della PA , ma anche, in misura crescente, per mettere in comune risorse ed obiettivi in progetti rivolti a specifiche problematiche del territorio; per taluni aspetti, le CP tendono a funzionare meglio in alcune regioni, anche se ciò appare dovuto più a motivi di carattere contingente, che non a fattori di carattere strutturale o culturale; inoltre le CP risultano essere più attive in alcune tipologie di contesto, piuttosto che non in altre. Ma il dato che più rileva è che in relazione alla maggiore o minore attività delle CP risultano determinanti alcuni fattori di solito importanti nelle organizzazioni “preburocratiche”, legati in particolare alle persone: l’identità del Prefetto titolare innanzitutto, al mutare della quale le performance variano drasticamente, e in secondo luogo, l’efficienza e la motivazione della “tecnostruttura” costituita dai suoi più diretti collaboratori. Vengono quindi effettuate delle proposte per sostenere lo sviluppo dell’istituto coerenti con questi risultati ed orientate a privilegiare momenti di socializzazione, trasformazione cognitiva e condivisione dei modelli operativi, soprattutto ai vertici

    Vivere all'estero.

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    Il libro fornisce i principali modelli di lettura delle diversitĂ  culturali, speiga ed esemplifica il processo di adattamento a un nuovo paese sia dal punto di vista psicoogico che lavorativo; si occupa della famiglia al seguito e delle sue specifiche problematiche e della fase di rientro al termine dell'espatrio . Contiene testimonianze, suggerimenti pratici, risorse utili

    Culture e Studi del Sociale

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    Culture e Studi del Sociale è una rivista scientifica, diretta dalla Prof. Emiliana Mangone, che apre uno spazio di apprendimento e di confronto permanente tra studiosi, operatori e società civile sulle culture e le politiche del sociale, con lo scopo di fondo di promuovere una riflessione teorica più articolata e multidisciplinare sulle trasformazioni del welfare. Vi sono pubblicati anche i report e i risultati delle ricerche svolte dall'Osservatorio delle Politiche Sociali dell'Università degli Studi di Salerno. L'attività svolta in qualità di membro del Comitato Scientifico è stata soprattutto di lettura, analisi, valutazione e selezione di saggi, ricerche e articoli proposti per la pubblicazione (peer review)

    Capitolo XI – Gli strumenti esterni per la CSR

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    Il Capitolo XI del volume Teorie e tecniche della Responsabilità Sociale d’Impresa passa in rassegna gli strumenti esterni per la CSR, quelli cioè offerti all’impresa dalle istituzioni e dal mercato, a cominciare dalle c.d. etichette sociali, che comprendono i sistemi di standard applicabili a dimensioni della CSR (come SA 8000 e AA 1000), ovvero ai sistemi di gestione ambientale (ISO 14000), i premi alla responsabilità sociale e le partnership che comportano un particolare impegno verso aspetti e tematiche di responsabilità sociale (come il Global Compact dell’ONU), i codici di condotta e le linee guida etiche; gli investimenti socialmente responsabili; i social rating, le classifiche e gli indici di borsa etici; e per finire, i CSR Toolkits, come CSR-SC (Corporate Social Responsibility – Social Committment), proposto nel 2003 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.Chapter 11 of the book "Theories and Techniques of Corporate Social Responsibility" makes a review of all the external tools for CSR implementation, those offered to the Company from the Institutions and the Market, to begin with the social labels, which include the systems of standard applicable to CSR dimensions (as SA 8000 and AA 1000), or to the systems of environmental management (ISO 14000), the CSR Awards and the partnerships which involve a committment toward themes and goals of Social Responsibility (as the Global Compact of ONU), the codes of conduct and the ethical guidelines; the socially responsible investments; the social ratings, the ranking and ethical and Stock Market indexes; and, to end, the CSR Toolkits, as CSR-SC (Corporate Social Responsibility – Social Committment), introduced in 2003 by the Italian Ministry of Labour and of Social Policies

    Capitolo XII – Gli strumenti interni per la CSR

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    Il Capitolo XII del volume Teorie e tecniche della Responsabilità Sociale d’Impresa tratta degli gli strumenti interni per la Corporate Social Responsibility, e cioè di “quelli che l’impresa adotta al suo interno su sua iniziativa precisa”, che comprendono, oltre ai processi e ai documenti di rendicontazione etico-sociale, tra cui lo stesso bilancio sociale, ed al benessere organizzativo, tutti i seguenti internal tools, a ciascuno dei quali è dedicato un paragrafo: il manifesto o carta dei valori; il codice etico; il comitato etico; la formazione etica o ethical training; il social o ethical internal auditing; il CSR manager; la Onlus aziendale.Chapter 12 of the book "Theories and Techniques of Corporate Social Responsibility" debates the internal tools for CSR implementation, which are adopted inside the Company because of its own private initiative, which include, beyond all the processes and the documents of ethical-social reporting, such as the social balance sheet, and the Organizational Well-Being, all the following internal tools, to each one of which is dedicated a paragraph: the Value Charter, the Ethical Code, the Ethical Training Programs, the Ethical Committee, the Social or Ethical Internal Auditing; the CSR Manager; the Company's No Profit Organization

    Capitolo XIV – Il benessere organizzativo come strumento della CSR

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    Il Capitolo XIV del volume Teorie e tecniche della Responsabilità Sociale d’Impresa è dedicato al benessere organizzativo, inteso come strumento interno per la CSR, una tecnica di ricerca-intervento articolata in una fase di diagnosi ed in una d’intervento, diretta a rilevare lo stato e ad influire in senso migliorativo su alcune dimensioni chiave dell’organizzazione, che costituiscono nel loro insieme il costrutto della salute organizzativa, tra quali rientrano le caratteristiche fisiche dell’ambiente di lavoro, la chiarezza degli obiettivi, il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze, la circolazione delle informazioni, la qualità delle relazioni e del clima relazionale, la scorrevolezza operativa, la giustizia organizzativa, la possibilità di carriera, l’apertura all’innovazione, il controllo dello stress e della conflittualità, e tutto ciò nell’interesse dell’efficienza organizzativa e nel contempo dello stakeholder “personale dipendente”.Chapter 14 of the book "Theories and Techniques of Corporate Social Responsibility" is dedicated to the Organizational Well-Being, considered as an internal tool for CSR implementation, a technique of action-research articulated in a diagnosys phase and in an intervention phase, aimed to observe the present situation and to intervene through improvements on some key dimensions of the organization, wich together compose the construct of Organizational Health. Among those dimensions are the physical features of working environment, the clearness of objectives, the recognition and appreciation of the proficiency, the availability of critical informations, the quality of the relationshipis and of relational climate, the operative fluidity, the organizational fairness, the chance of career, the opening to innovation, the control under tolerable limits of stress and infighting, and all this in the interest of organizational efficiency and concurrently in benefit of the stakeholder “employees”
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