Lives unseen: unacknowledged trauma of non-disordered, competent Adult Children Of Parents with a Severe Mental Illness (ACOPSMI)

© 2013 Suzette MisrachiThis theoretical thesis attempts to make visible the needs of adult children of parents with a severe mental illness (ACOPSMI), a population which has attracted little scholarly attention to date. It employs a methodology in which established trauma and alternative grief theories are applied to existing multidiscipline, scholarly and lay ACOPSMI literature. The thesis attempts to broaden the definition of ACOPSMI to include non-disordered, competent individuals. It argues that the unique, trauma-based needs of ACOPSMI are not being adequately met within existing family-focused policies and practice, which focus on the needs of parents with an SMI to the potential detriment of their adult offspring. Limitations, implications, and recommendations of this research are outlined

Aspects psychologiques et psychiatriques du SIDA.

SCOPUS: re.jinfo:eu-repo/semantics/publishe

Il parto a domicilio tra passato e presente

La Nascita \ue8 evento al centro di ogni societ\ue0. In ogni gruppo di popolazione ci sono differenze di genere gi\ue0 presupposte: il dato naturale genetico, che costituisce la storia naturale della societ\ue0 stessa e sul quale essa si fonda ed il dato proprio individuale, costituito dall'interazione, dalla convivenza, dalla vita associata tra individui. Brigitte Jordan scrive che il punto d'incontro tra questi due elementi s'incardina sull'"Evento Nascita", evento bio-sociale , punto di contatto fra elemento biologico e fattori socio-culturali. [\u2026] un tragitto fondato sull'influenza consensuale della societ\ue0 e permeato da un sentimento di appartenenza ed adeguatezza morale, momento di vulnerabilit\ue0 a cui la societ\ue0 reagisce con una ritualit\ue0 collettiva che avvolge e protegge il nucleo famiglia. Ma quindi quanto di questa ritualit\ue0 sociale \ue8 necessit\ue0 biologica? Quanto \ue8 prodotto sociale? Il luogo del parto, che negli ultimi tre secoli \ue8 mutato in relazione al cambiamento che l'ostetricia quale arte e quale scienza ha avuto, rispecchia la fusione di questi due elementi. Se \ue8 vero che ogni sistema funzionante \ue8 pervaso da un senso di superiorit\ue0 e correttezza morale che impedisce agli operatori del sistema stesso di aggiornarsi sulle diverse realt\ue0 esistenti al di fuori di esso, si pu\uf2 capire quanto l'evoluzione costruttiva ed informata dei "riti" legati al luogo del parto sia stata un percorso lento e difficile: dapprima recepito con diffidenza, poi osservato e criticamente testato, analizzato ed infine eventualmente accettato, ma solo dopo molto tempo interiorizzato. Questo processo possiamo riferirlo sia all'evento della rinnegazione del parto a domicilio rispetto alla medicalizzazione degli anni Sessanta, che alla successiva rinnegazione del parto in ospedale dagli anni Ottanta ed infine alla convivenza alleata di parto in ospedale e parto a domicilio dagli anni Novanta. Arriviamo alla fine del XX secolo con un bagaglio di esperienze vastissimo, un percorso sociale di consapevolezza estremamente profondo avvenuto in tempi brevi ed una societ\ue0 sempre pi\uf9 disposta ad uscire dai confini di quel sentimento di appartenenza ed adeguatezza morale cui si rivolge. Pi\uf9 pronta al confronto, alla scelta, ma soprattutto all'integrazione. Ed \ue8 proprio oggi che l'istituzionalizzazione ingloba nel percorso nascita la possibilit\ue0 di scegliere, di svincolarsi dai cardini delle regole culturali, siano esse di qualsiasi tempo: un'apertura della collettivit\ue0, frutto del percorso intero che l'ostetricia ha compiuto nei secoli, senza nulla tralasciare, ma, anzi, dando la possibilit\ue0 di raccogliere i frutti che da esperienze estreme e storicamente obbligate sono derivati. La loro analisi e la scelta di ci\uf2 che obbiettivamente \ue8 risultato positivo integra vicendevolmente formule di assistenza al parto che spesso mirano a non avere pi\uf9 margini e connotazioni d'orientamento netti, ma, sebbene tendano precisamente verso una o l'altra impostazione, sono pi\uf9 sensibili all'incontro, ad una complicit\ue0 reciproca, con il fine di un'assistenza personalizzata frutto di una scelta che sia pure adeguata, sicura e basata su evidenze scientifiche