1,478 research outputs found

    El desarrollo nuclear mundial con fines pacĂ­ficos a mediados del siglo XX. Un estudio comparativo

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    El presente trabajo pretende conocer el desarrollo alcanzado por la ciencia y la tecnologĂ­a nuclear con fines pacĂ­ficos hacia mediados del siglo XX y evaluar el avance logrado por los paĂ­ses participantes en 1958 con respecto al de 1955

    THE VALUE-BASED HEALTH CARE: A PSYCHOLOGICAL PERSPECTIVE IN CANCER CARE

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    This project has been developed in the breakthrough framework of the Value Based Health Care (VBHC), which aims at improving health outcomes at lower cost in different medical conditions. The VBHC paradigm has been applied in cancer care to improve the management of the disease, considering epidemiological, medical, psychological and economic outcomes. Two studies have been designed and implemented to better investigate the psychological perspective of lung and prostate cancer patients, in the light of the VBHC paradigm. The project identifies the trend of clinical and psychological status over time and predict this change with sociodemographic or medical variables. Several categories of patients characterized by different trends were identified, elucidating the psychological dimension of cancer patients. A person-oriented approach was used to analyze patients\u2019 recovery. One-year Quality of Life (QoL) trends in early stage of lung and prostate cancer patients undergoing surgery were identified. Patients\u2019 recovery after surgery was characterized by both an overall decrease of symptoms and an increase of health and functioning over time. Prostate cancer patients showed different longitudinal trajectories of urinary incontinence and sexual dysfunction. In lung cancer patients, pre-surgery QoL, type of surgery, perioperative complications, and age, affected the post-surgery QoL as well as the linear and quadratic trends over time. Through the implementation of this holistic approach, the predictive model of patients\u2019 recovery will be developed, thus improving medical decision-making, the choice of treatment, and patients\u2019 awareness about their care process. Potential harms, QoL, and expected outcomes will be more predictable and better manageable. Participants will be more empowered, being more aware of their post-surgical care

    SQLX: Test di Installazione e Funzionamento

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    SQLX è un software che si propone come strumento per il controllo di qualità dei segnali sismici registrati in continuo dalle reti di monitoraggio. Attualmente è diventato un prodotto commerciale distribuito esclusivamente da Nanometrics Inc. (www.nanometrics.ca/products/sqlx) e sviluppato e supportato da Boaz Consultancy. SQLX sostituisce la vecchia versione conosciuta con il nome di PQLX. I maggiori utilizzatori del prodotto sono l’USGS-NEIC, l’IRIS-DMC e ORFEUS. La possibilità di verificare velocemente per ogni canale sismico acquisito le ordinate spettrali e la loro variabilità è utile per poter indagare i livelli di disturbo al sito, individuare le cause e le origini dei disturbi e monitorare le prestazioni degli strumenti. Infatti, l’elaborazione sistematica del segnale continuo e la produzione di parametri statistici che ne rappresentino il contenuto nel dominio delle frequenze evidenzia l’emergere delle caratteristiche stazionarie del rumore di fondo naturale presente in ogni sito, sempre presente ovunque si installi una stazione sismica. Il rumore di fondo può essere composto da sorgenti naturali e/o antropiche che si manifestano in differenti bande di frequenza a comporre una generale firma spettrale che è riconoscibile generalmente in tutti i siti di rilevamento. Questa forma dello spettro del rumore di fondo è ben riprodotta e contenuta all’interno di curve di riferimento ottenute dagli estremi di tutti i segnali registrati in siti differenti sul pianeta [Peterson, 1993]. Il rumore di fondo, per la sua natura aleatoria, ha un’ampia variabilità che in gran parte è contenuta all’interno delle curve di riferimento ed in generale si esprime con ben determinate caratteristiche. Ad esempio, se la strumentazione utilizzata lo permette, all’ interno dello spettro del rumore di fondo è sempre riconoscibile un picco spettrale intorno a 0.2 Hz generato dal segnale che si propaga a partire dai fondali marini al di sotto delle tempeste marine; oppure è caratterizzato da una risalita delle ampiezze con l’aumentare della frequenza al di sopra di 1 Hz se il sito è vicino a centri urbani e/o aree industriali. Quindi, risulta importante valutare quanto una stazione sismica sia disturbata rispetto agli obiettivi del monitoraggio sismico, confrontando le ampiezze spettrali dei segnali dei terremoti con quelle delle sorgenti di rumore sismico. Questa valutazione permette di definire quanto una stazione sismica risulta rumorosa e se è in grado di rilevare i segnali di eventi sismici. Inoltre, disponendo della strumentazione adeguata e all’avanguardia, è importante che tale strumentazione stia funzionando correttamente in modo da poterne sfruttare appieno le prestazioni. Individuando le anomalie e la loro periodicità all’interno del rumore di fondo medio di un sito, è possibile ipotizzare ed individuare guasti della strumentazione, malfunzionamenti e/o elementi che indicano possibili miglioramenti nelle configurazioni di installazione degli strumenti. Produrre un’analisi spettrale continua, il calcolo delle statistiche dei livelli di disturbo e l’archiviazione in un Database (DB) su centinaia di canali sismici sono operazioni che richiedono buone risorse di calcolo e strumenti software adeguati per permettere rapide analisi e per gestire la mole di dati prodotta. In questo rapporto è descritto il test di installazione e funzionamento eseguito con licenza di prova per verificare le potenzialità e le nuove opzioni di analisi del programma SQLX. Inoltre vengono mostrati alcuni esempi di consultazione dei risultati per descrivere come sfruttare SQLX per ipotizzare l’origine di alcune anomalie del segnale

    Estudios para graduados de derecho de la Universidad de Columbia

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    Fil: Marzorati, Osvaldo J. Universidad de Buenos Aires. Facultad de Derecho. Buenos Aires, Argentin

    Synthetic microbial ecosystems : an exciting tool to understand and apply microbial communities

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    Many microbial ecologists have described the composition of microbial communities in a plenitude of environments, which has greatly improved our basic understanding of microorganisms and ecosystems. However, the factors and processes that influence the behaviour and functionality of an ecosystem largely remain black boxes when using conventional approaches. Therefore, synthetic microbial ecology has gained a lot of interest in the last few years. Because of their reduced complexity and increased controllability, synthetic communities are often preferred over complex communities to examine ecological theories. They limit the factors that influence the microbial community to a minimum, allowing their management and identifying specific community responses. However, besides their use for basic research, synthetic ecosystems also found their way towards different applications, like industrial fermentation and bioremediation. Here, we review why and how synthetic microbial communities are applied for research purposes and for which applications they have been and could be successfully used

    Characteristics of Ambient Noise Cross-Correlations in Northern Italy within the 0.1- to 0.6-Hz Frequency Range

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    In this note, we investigate the characteristics of ambient noise cross-correlations for station pairs in northern Italy, considering the secondary microseism bandwidth (0.1-0.6 Hz). The preliminary analysis that we performed exploiting the available continuous recording in the investigated area, agrees with the recent results of Pedersen et al. (2007): the directionality of the noise signal cannot be disregarded when the group velocity is estimated in the range 0.1-0.6 Hz and the selection of the path orientation for tomography must be carefully performed. In particular, while the favourable directions with respect to microseisms generated along the Atlantic coasts of France, Norway and British Islands cover a quite wide azimuthal range (from about 270N to 5N), allowing us to reliably estimate the fundamental mode Rayleigh group velocity for paths in the Alps (about 2.7 km/s), more care must be taken when the microseisms are generated in the Mediterranean Sea. In that case, different locations of the generating areas of microseisms could provide biased estimates of the group velocity due to differences between the true and the apparent velocity of propagation between the stations

    SQLX: Test di Installazione e Funzionamento

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    SQLX è un software che si propone come strumento per il controllo di qualità dei segnali sismici registrati in continuo dalle reti di monitoraggio. Attualmente è diventato un prodotto commerciale distribuito esclusivamente da Nanometrics Inc. (www.nanometrics.ca/products/sqlx) e sviluppato e supportato da Boaz Consultancy. SQLX sostituisce la vecchia versione conosciuta con il nome di PQLX. I maggiori utilizzatori del prodotto sono l’USGS-NEIC, l’IRIS-DMC e ORFEUS. La possibilità di verificare velocemente per ogni canale sismico acquisito le ordinate spettrali e la loro variabilità è utile per poter indagare i livelli di disturbo al sito, individuare le cause e le origini dei disturbi e monitorare le prestazioni degli strumenti. Infatti, l’elaborazione sistematica del segnale continuo e la produzione di parametri statistici che ne rappresentino il contenuto nel dominio delle frequenze evidenzia l’emergere delle caratteristiche stazionarie del rumore di fondo naturale presente in ogni sito, sempre presente ovunque si installi una stazione sismica. Il rumore di fondo può essere composto da sorgenti naturali e/o antropiche che si manifestano in differenti bande di frequenza a comporre una generale firma spettrale che è riconoscibile generalmente in tutti i siti di rilevamento. Questa forma dello spettro del rumore di fondo è ben riprodotta e contenuta all’interno di curve di riferimento ottenute dagli estremi di tutti i segnali registrati in siti differenti sul pianeta [Peterson, 1993]. Il rumore di fondo, per la sua natura aleatoria, ha un’ampia variabilità che in gran parte è contenuta all’interno delle curve di riferimento ed in generale si esprime con ben determinate caratteristiche. Ad esempio, se la strumentazione utilizzata lo permette, all’ interno dello spettro del rumore di fondo è sempre riconoscibile un picco spettrale intorno a 0.2 Hz generato dal segnale che si propaga a partire dai fondali marini al di sotto delle tempeste marine; oppure è caratterizzato da una risalita delle ampiezze con l’aumentare della frequenza al di sopra di 1 Hz se il sito è vicino a centri urbani e/o aree industriali. Quindi, risulta importante valutare quanto una stazione sismica sia disturbata rispetto agli obiettivi del monitoraggio sismico, confrontando le ampiezze spettrali dei segnali dei terremoti con quelle delle sorgenti di rumore sismico. Questa valutazione permette di definire quanto una stazione sismica risulta rumorosa e se è in grado di rilevare i segnali di eventi sismici. Inoltre, disponendo della strumentazione adeguata e all’avanguardia, è importante che tale strumentazione stia funzionando correttamente in modo da poterne sfruttare appieno le prestazioni. Individuando le anomalie e la loro periodicità all’interno del rumore di fondo medio di un sito, è possibile ipotizzare ed individuare guasti della strumentazione, malfunzionamenti e/o elementi che indicano possibili miglioramenti nelle configurazioni di installazione degli strumenti. Produrre un’analisi spettrale continua, il calcolo delle statistiche dei livelli di disturbo e l’archiviazione in un Database (DB) su centinaia di canali sismici sono operazioni che richiedono buone risorse di calcolo e strumenti software adeguati per permettere rapide analisi e per gestire la mole di dati prodotta. In questo rapporto è descritto il test di installazione e funzionamento eseguito con licenza di prova per verificare le potenzialità e le nuove opzioni di analisi del programma SQLX. Inoltre vengono mostrati alcuni esempi di consultazione dei risultati per descrivere come sfruttare SQLX per ipotizzare l’origine di alcune anomalie del segnale
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