28 research outputs found

    Saharan dust and association between particulate matter and case-specific mortality: a case-crossover analysis in Madrid (Spain)

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    <p>Abstract</p> <p>Background</p> <p>Saharan dust intrusions are a common phenomenon in the Madrid atmosphere, leading induce exceedances of the 50 ÎŒg/m<sup>3</sup>- EU 24 h standard for PM<sub>10</sub>.</p> <p>Methods</p> <p>We investigated the effects of exposure to PM<sub>10 </sub>between January 2003 and December 2005 in Madrid (Spain) on daily case-specific mortality; changes of effects between Saharan and non-Saharan dust days were assessed using a time-stratified case-crossover design.</p> <p>Results</p> <p>Saharan dust affected 20% of days in the city of Madrid. Mean concentration of PM<sub>10 </sub>was higher during dust days (47.7 ÎŒg/m<sup>3</sup>) than non-dust days (31.4 ÎŒg/m<sup>3</sup>). The rise of mortality per 10 ÎŒg/m<sup>3 </sup>PM<sub>10 </sub>concentration were always largely for Saharan dust-days. When stratifying by season risks of PM<sub>10</sub>, at lag 1, during Saharan dust days were stronger for respiratory causes during cold season (IR% = 3.34% (95% CI: 0.36, 6.41) versus 2.87% (95% CI: 1.30, 4.47)) while for circulatory causes effects were stronger during warm season (IR% = 4.19% (95% CI: 1.34, 7.13) versus 2.65% (95% CI: 0.12, 5.23)). No effects were found for cerebrovascular causes.</p> <p>Conclusions</p> <p>We found evidence of strongest effects of particulate matter during Saharan dust days, providing a suggestion of effect modification, even though interaction terms were not statistically significant. Further investigation is needed to understand the mechanism by which Saharan dust increases mortality.</p

    La sequenza sismica nel Montefeltro (Forlì - Cesena): l’intervento della rete sismica mobile

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    Il 24 maggio 2011, alle 12.40 UTC, la Rete Sismica Nazionale (RSN) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato un evento sismico di magnitudo (ML) 3.1 nel distretto sismico1 [Selvaggi et al., 1996] del Montefeltro (in provincia di Forlì-Cesena). Nelle successive due settimane sono stati localizzati dalla Sala di Sorveglianza Sismica della sede romana dell’INGV oltre 600 eventi di cui 13 di ML ≄ 3.0. Otto di questi eventi più energetici sono accaduti entro le prime 16 ore dalla prima scossa. L’evento di maggiore energia si è verificato la notte tra il 24 e il 25 maggio (ore 22.03 UTC del 24 maggio) con una magnitudo pari a ML 3.7 (Tabella 1). Considerando la peculiare evoluzione della sequenza nelle prime 24 ore dal primo evento, la prossimità dell'area epicentrale all’Alta Val Tiberina (AVT nel seguito) dove è attualmente in corso un esperimento sismico passivo [Progetto NOVAT2; Cattaneo et al., 2011; D’Alema et al., 2011] e l’apprensione che stava diffondendosi tra la popolazione, è stato ritenuto opportuno attivare le procedure di risposta ad una emergenza sismica e predisporre un intervento volto a migliorare la copertura strumentale dell'area. Il 25 maggio, in accordo con i colleghi INGV della Sezione di Pisa, dell’Osservatorio di Arezzo [Braun, 2006], della sede di Ancona e della Fondazione Prato Ricerche3, si è proceduto con l'istallazione di una rete sismica temporanea ad integrazione delle stazioni permanenti già presenti in zona. Nella giornata del 27 maggio, due delle stazioni temporanee sono state predisposte per la trasmissione in tempo reale alla Sala di Sorveglianza Sismica di Roma dei dati acquisiti, per migliorare la precisione delle localizzazioni prodotte. Nel contempo, sono stati curati dei comunicati informativi divulgati attraverso il sito web4 dell’Ente, parzialmente inclusi in questo lavoro, per dare una risposta alla popolazione interessata dalla sequenza e fortemente preoccupata dall’intensificarsi della sismicità. Il presente lavoro, la cui redazione è stata completata mentre la sequenza è ancora in corso, vuole essenzialmente descrivere le procedure che vengono attivate all’INGV in risposta ad una emergenza sismica e fornire uno strumento tecnico di supporto alla successiva elaborazione della base dati raccolta nel corso dell'esperimento. Viene quindi presentata una breve introduzione sulle conoscenze sismologiche dell’area interessata dalla sequenza, vengono descritti i comunicati emessi dall’INGV per informare i cittadini e viene descritto l’intervento della rete sismica temporanea, ovvero la tempistica dell'istallazione, la strumentazione utilizzata, e i siti occupati.Published1-171.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionaleN/A or not JCRope

    La sequenza sismica nel Montefeltro (Forlì - Cesena): l’intervento della rete sismica mobile

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    Il 24 maggio 2011, alle 12.40 UTC, la Rete Sismica Nazionale (RSN) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato un evento sismico di magnitudo (ML) 3.1 nel distretto sismico1 [Selvaggi et al., 1996] del Montefeltro (in provincia di Forlì-Cesena). Nelle successive due settimane sono stati localizzati dalla Sala di Sorveglianza Sismica della sede romana dell’INGV oltre 600 eventi di cui 13 di ML ≄ 3.0. Otto di questi eventi più energetici sono accaduti entro le prime 16 ore dalla prima scossa. L’evento di maggiore energia si è verificato la notte tra il 24 e il 25 maggio (ore 22.03 UTC del 24 maggio) con una magnitudo pari a ML 3.7 (Tabella 1). Considerando la peculiare evoluzione della sequenza nelle prime 24 ore dal primo evento, la prossimità dell'area epicentrale all’Alta Val Tiberina (AVT nel seguito) dove è attualmente in corso un esperimento sismico passivo [Progetto NOVAT2; Cattaneo et al., 2011; D’Alema et al., 2011] e l’apprensione che stava diffondendosi tra la popolazione, è stato ritenuto opportuno attivare le procedure di risposta ad una emergenza sismica e predisporre un intervento volto a migliorare la copertura strumentale dell'area. Il 25 maggio, in accordo con i colleghi INGV della Sezione di Pisa, dell’Osservatorio di Arezzo [Braun, 2006], della sede di Ancona e della Fondazione Prato Ricerche3, si è proceduto con l'istallazione di una rete sismica temporanea ad integrazione delle stazioni permanenti già presenti in zona. Nella giornata del 27 maggio, due delle stazioni temporanee sono state predisposte per la trasmissione in tempo reale alla Sala di Sorveglianza Sismica di Roma dei dati acquisiti, per migliorare la precisione delle localizzazioni prodotte. Nel contempo, sono stati curati dei comunicati informativi divulgati attraverso il sito web4 dell’Ente, parzialmente inclusi in questo lavoro, per dare una risposta alla popolazione interessata dalla sequenza e fortemente preoccupata dall’intensificarsi della sismicità. Il presente lavoro, la cui redazione è stata completata mentre la sequenza è ancora in corso, vuole essenzialmente descrivere le procedure che vengono attivate all’INGV in risposta ad una emergenza sismica e fornire uno strumento tecnico di supporto alla successiva elaborazione della base dati raccolta nel corso dell'esperimento. Viene quindi presentata una breve introduzione sulle conoscenze sismologiche dell’area interessata dalla sequenza, vengono descritti i comunicati emessi dall’INGV per informare i cittadini e viene descritto l’intervento della rete sismica temporanea, ovvero la tempistica dell'istallazione, la strumentazione utilizzata, e i siti occupati

    Strumenti per la Valutazione e la Programmazione di Interventi di Mitigazione del Rischio Sismico a Scala Comunale: un Caso Studio

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    English title: Tools for the assessment of seismic risk mitigation strategies: A case studyL’analisi di rischio sismico eseguita per il Comune di Prato ù stata realizzata a scopi conoscitivi e pianificatori per conto dell’Amministrazione del Comune nell’ottica di una efficace programmazione di interventi di mitigazione del rischio. Lo studio, descritto in questo lavoro, ha rappresentato un caso esemplare di efficace collaborazione con le istituzioni interessate che ha portato al contenimento di tempi e costi, e alla rappresentazione dei risultati ottenuti in un formato utile e facilmente accessibile per gli utenti finali. Utilizzando per quanto possibile informazioni esistenti e risultati disponibili da studi precedenti, lo studio ù stato sviluppato secondo un approccio multiscala e multilivello con diverso approfondimento dei dati acquisiti e delle analisi eseguite, a cui ù corrisposta una diversa affidabilità dei risultati ottenuti. Sono stati quindi valutati scenari di danno deterministici e probabilistici per tutte le sezioni censuarie del Comune di Prato e per i singoli edifici. Il presente lavoro riporta in particolare procedimenti e risultati ottenuti per l’analisi di primo livello condotta a scala comunale. I risultati ottenuti, rappresentati sia in termini numerici che in termini di mappe GIS, hanno incluso la valutazione di: 1) esposizione e vulnerabilità del costruito; 2) danno, perdite e conseguenze attese per costruito e popolazione; 3) perdite economiche dirette; 4) analisi costi-benefici per valutare la convenienza economica di strategie di intervento alternative; 5) analisi multicriteria per analizzare l’efficacia di strategie di intervento alternative rispetto a molteplici e diversi criteri

    Annotation of a Multichannel Noisy Speech Corpus

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    This paper describes the activity of annotation of an Italian corpus of in-car speech material, with specific reference to the JavaSgram tool, developed with the purpose of annotating multichannel speech corpora. Some pre/post processing tools used with JavaSgram are briefly described together with a synthetic description of the annotation criteria which were adopted. The final objective is that of using the resulting corpus for training and testing a hands-free speech recognizer under development. 1. Introduction This paper deals with development and use of tools for annotation of a multichannel speech corpus collected in car environment under the European projects VODIS-II and SpeechDatCar. This corpus is characterized by a five channel recording of each utterance (a close-talk microphone, three in-car microphones, and a microphone connected to GSM). As a consequence, it was important to have an annotation tool that allows visualizing and transcribing at the same time all the mult..

    Speech recognition in reverberant environments using remote microphones

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    This paper addresses distant-talking speech recognition by means of remote sensors in a reverberant room. Recognition performances is investigated for different ways of initializing, steering, and optimizing the related beamformer. Results show how much critical that front-end processing may be in such a challenging setup, according to the different positions and orientations of the speaker

    Preliminary seismic microzonation in a mountainmunicipality of Tuscany (Italy)

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    In this paperwe describe a microzonation surveycarried out at a mountain Municipality (Piteglio, NorthernApennines). We complemented the available data by conducting106 microtremor measurements for Horizontal-to-Vertical Spectral Ratio (HVSR) analysis. Most of the dataconcern the three major rural villages (Piteglio-Prataccio,Popiglio and Prunetta). Furthermore, we installed a fieldmobile seismic station at two of the major villages, in orderto obtain earthquakes recordings.The HVSR analysis shows amplification effects due to eluvialor colluvial deposits overlying the seismic bedrock,even for areas previously mapped as bedrock outcrops.Most zones characterized by sandstone outcrops showpeaked HVSR traces. This observation could be also interpretedin terms of a topographic effect. In contrast, areascharacterised by chaotic materials (olistostrome) generallyexhibit a flat HVSR. Other areas of seismic amplificationwere identified on alluvial and landslide deposits.Results byHVSR analysis arewell correlated with availabledata from geo-technical and geophysical surveys, thus allowingto invert HVSRs for the physical properties of thesubsoil. Subsoil properties can thus be extrapolated alsoin areas for which only measurements of seismic noise areavailable. Moreover, noise HVSRs agree well with thosefrom earthquakes recorded at the different selected sites
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