1,185 research outputs found

    Effect of home-refrigerator storage temperature on tomato quality

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    Postharvest storage, handling and distribution of fruit at low temperatures is the most common and manageable approach to control ripening and subsequent deterioration and to maximize product shelf-life. However, tomatoes, as many other subtropical fruits, are susceptible to develop symptoms of chilling injury, a physiological disorder caused by the exposure to low temperature above the freezing point. Development of chilling injury depends on temperature, time, ripening stage and tomato type/cultivar. We studied the effect of home-refrigerator storage temperature on the quality of two types of tomato: cocktail tomato (cultivars ‘Amoroso’ and ‘Brioso’) and truss tomato (cultivars ‘Capricia’ and ‘Roterno’). Fully ripe tomatoes were stored for 10 days at two temperatures: 4°C as simulation of home-refrigerator storage and 15°C as an optimal storage temperature. We evaluated several quality parameters: weight loss, firmness, soluble solid content, titratable acidity, carbohydrates, titratable acidity and citrate content. Although we did not observe any apparent symptom of chilling injury, we found that 4°C temperature stimulates firmness decay in both cocktail tomato cultivars, increasing fruit susceptibility to mechanical injury. Moreover, already after 5 days of 4°C storage, tomatoes generally showed decreased sugar and increased acid content (especially in cocktail tomatoes) compared to 15°C stored fruit, indicating a loss of sensoric quality at 4°C

    La superficie quadrica rigata e le curve su di essa

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    Trattazione sulla superficie quadrica rigata nel proiettivo, con cenni sulle quadriche in generale nello spazio affine e proiettivo e sull'unicità della superficie quadrica liscia nello spazio proiettivo complesso. Descrizione della quadrica rigata tramite la Mappa di Segre e tramite la proiezione da un suo punto su di un piano, studio di come ricavare tale quadrica da un piano e descrizione delle curve su di essa

    Il quadraturismo in Pallazzo Pitti da Cosimo II a Cosimo III de' Medici

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    Nei primi decenni del Seicento la pittura decorativa a Firenze risulta ancora legata all'ornamentazione tradizionale tardomanierista attuata nei modi di Alessandro Allori o di Bernardino Barbatelli detto il Poccetti. L'interesse per le novità e per l'aggiornamento dell'ambiente artistico fiorentino portarono il granduca Ferdinando II a chiamare a Firenze tra il 1636 ed il 1637 Pietro da Cortona, Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli. I due bolognesi completarono il ciclo pittorico celebrativo del governo di Ferdinando cui aveva dato inizio Giovanni da San Giovanni, con la decorazione delle tre sale di rappresentanza del quartiere estivo di palazzo Pitti realizzata tra il 1637 ed il 1641. L'intervento, condotto secondo il più moderno linguaggio barocco che vede la perfetta integrazione dell'illusionismo architettonico, che supera i limiti dello spazio reale, con le scene figurative, verrà a costituire nell'ambiente fiorentino un ineludibile modello di riferimento nella decorazione d'interni, soluzioni di grande modernità su cui si formerà Jacopo Chiavistelli e i giovani della sua scuola. Anche Giovan Carlo, fratello del granduca, nel 1637 diede inizio ad una serie di trasformazioni che si protrassero per oltre un ventennio, trasformando gli ambienti a lui assegnati in Pitti in veri e propri luoghi di delizie, decorati dagli artisti più significativi del momento quali ad esempio Angelo Michele Colonna, Agostino Mitelli, Pietro da Cortona, Jacopo Chiavistelli. Fu quest'ultimo frescante che con i suoi 'scolari', fin dagli anni Cinquanta fu attivo in palazzo Pitti, decorando a quadratura gli ambienti dei quartieri dei membri della famiglia granducale, ambienti che in gran parte sono andati perduti in quanto interessati dalle ristrutturazioni lorenesi e sabaude. Con i lavori commissionati dal gran principe Ferdinando si chiude in palazzo Pitti la grande stagione del quadraturismo barocco fiorentino

    Millimeter wave radar for SLAM applications

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    Lo scopo di questa tesi è quello di introdurre la tecnologia radar ad onde millimetriche applicata a problemi di mapping e di localizzazione in modo da investigare la fattibilità del recente concetto di "personal radar". Più specificatamente, può essere inteso come una caratteristica futura degli apparecchi mobili per la stima delle mappe degli ambienti interni sfruttando le tecnologie di comunicazione già presenti, avendo così la possibilità di creare applicazioni di localizzazione che non necessitano di infrastrutture ad-hoc. Il personal radar scansiona automaticamente l'ambiente circostante e mediante l'utilizzo di antenne colleziona le risposte provenienti dall'ambiente ad ogni direzione di scansione. Successivamente analizzando i dati collezionati il personal radar è in grado di dedurre la mappa dell'ambiente. Al momento le tecnologie più usate sono quella lidar o quella camera-based ma sono solitamente tecnologie più costose e che richiedono supporti meccanici e perfette condizioni di visibilità dell'ambiente. Per queste ragioni è interessante esplorare la tecnologia radar ad onde millimetriche. Questa teconologia infatti offre la possiilità di impacchettare un numero elevato di antenne in un piccolo spazio e quindi di realizzare diagrammi di radiazione molto stretti alle spese di una degradazione delle perfomance. Per queste ragioni è stato deciso di suddividere la tesi nei seguenti capitoli. Nel primo capitolo viene fornita una breve spiegazione della teoria radar con attenzione particolare alla tecnologia (FMCW) del dispositivo utilizzato. Nel secondo capitolo viene fornita una analisi della teoria dello SLAM con un approfondimento sulla teoria SLAM basata su grafi. Dopodichè è presente una analisi del dispositivo utilizzato. Nel quarto capitolo vengono descritti gli algoritmi sviluppati e i motivi per cui sono stati necessari e infine nel capitolo finale vengono riportati i risultati finali con le relative considerazioni

    Attitudes towards Italian wine of practitioners in the Chinese distribution

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    China’s economy has grown at an impressive rate after the integration into the global trading system (WTO) in 2001, a major turning point in the Chinese economic history. The opening policy has increased business opportunities for both local and foreign operators; however, in spite of the great appeal of such cooperation, many obstacles yet exist: language, culture, education, business practices, and industrial development. Food products supply and access to the market are mastered by a relatively small group of businessmen: international buyers, purchasing agents, retailers and representatives of large-scale distribution chains. The perception they have of a potential source country is a key factor for a successful market approach. The present study aims at understanding the attitudes of distribution practitioners in the Chinese market towards imported Italian quality wine, as well as the current communication, marketing, strategic and organizational advantages or deficiencies of Italian producers, compared to other European counterparts. The primary data were collected through personal interviews with key informants in Shanghai, Beijing and Guangzhou. Such information has been completed with an analysis of the existing literature, meetings with sector operators as well as with talks and presentations of experts attending the “International Workshop on Chinese Wine Market”, held in Beijing on August 8-10, 2007. The interviews have been administered as conversation-like dialogues, on the base of a semi-structured interview outline, providing also the framework for a qualitative content analysis. This paper is aimed at giving an insight on import and distribution of Italian wine in China, highlighting both positive and negative feedbacks on the effectiveness of marketing strategies of Italian wine trading companies.wine, international trade, distribution, China, "Made in Italy"

    Swallowing Disorders in Newborn and Small Children

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    This chapter reviews the main aspects of dysphagia in children: epidemiology, etiology, physiopathology, bedside assessment, and instrumental assessment in the perspective of planning treatment. More details will be given on the endoscopic assessment in children of different ages in consideration of the information useful in planning treatment. This chapter offers a review of the literature on the topic and a simple diagram of the main aspects of the management of dysphagia in children. This chapter aims to offer a simple and useful guide for students and professionals working in the field and suggestions for the implementation of clinical steps in daily practice when and where managing children with swallowing disorders is a reality
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