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    Ad- and desorption of Rb atoms on a gold nanofilm measured by surface plasmon polaritons

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    Hybrid quantum systems made of cold atoms near nanostructured surfaces are expected to open up new opportunities for the construction of quantum sensors and for quantum information. For the design of such tailored quantum systems the interaction of alkali atoms with dielectric and metallic surfaces is crucial and required to be understood in detail. Here, we present real-time measurements of the adsorption and desorption of Rubidium atoms on gold nanofilms. Surface plasmon polaritons (SPP) are excited at the gold surface and detected in a phase sensitive way. From the temporal change of the SPP phase the Rubidium coverage of the gold film is deduced with a sensitivity of better than 0.3 % of a monolayer. By comparing the experimental data with a Langmuir type adsorption model we obtain the thermal desorption rate and the sticking probability. In addition, also laser-induced desorption is observed and quantified.Comment: 9 pages, 6 figure

    Prevalenza della sclerosi multipla nell'isola d'Elba

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    OBIETTIVI: Calcolare la prevalenza della Sclerosi Multipla (SM) nell’isola d’Elba dal momento che non ci sono dati disponibili in letteratura. METODI: L'isola d'Elba è l’isola più grande dell'Arcipelago Toscano. Al giorno di prevalenza, ovvero il 31/12/2010, la popolazione residente nell’isola era pari a 31.943 ab. I casi di SM sono stati identificati consultando le cartelle cliniche dell’ospedale e dell’ambulatorio neurologico di riferimento dell’isola. Sono stati arruolati nello studio tutti i pazienti con diagnosi di SM secondo i criteri di McDonald, residenti nell’isola al giorno di prevalenza. Sono stati calcolati i tassi di prevalenza grezzi e specifici (sesso e età) e il tasso standardizzato rispetto alla popolazione italiana del 2001. Gli intervalli di confidenza al 95% dei tassi di prevalenza sono stati calcolati assumendo una distribuzione di Poisson. RISULTATI: Al giorno di prevalenza erano residenti nell’isola 42 soggetti con SM. Di questi il 40,5% era nato fuori dall’isola e 4 pazienti avevano origine sarda. Il rapporto F:M è risultato pari a 2,8 e l’età media dei soggetti era di 49,8±12,6 anni. Per quanto riguarda le forme di malattia, il 16,7% dei pazienti aveva una forma CIS, il 61,9% una RR, il 16,7% una SP e il 4,8% una PP. Il grado di disabilità (EDSS) è risultato correlato (trend crescente) con la forma di malattia: EDSS pari a 1,5 per le forme CIS, 2,0 per le RR e 6,0 per le SP e PP. La durata di malattia, in media, era di 15,0±9,8 anni, con un range tra 0 e 37 anni. Il tasso di prevalenza grezzo è risultato pari a 131,5 (IC 95%: 99,8-177,7) per 100.000 (maschi 70,7; femmine 189,2 per 100.000). Il tasso di prevalenza standardizzato è risultato pari a 131,5 (IC 95%: 91,8-171,2) per 100.000. Il tasso di prevalenza sesso età specifico mostra un picco, per entrambi i sessi, nella classe di età tra 45-54 anni, mentre non ci sono casi prima dei 15 anni. Analizzando il periodo di latenza (ovvero la lunghezza in anni tra esordio dei sintomi e diagnosi di malattia) si osserva un trend negativo, statisticamente significativo, rispetto l’anno di esordio: infatti per i pazienti con esordio più recente, il periodo di latenza è diminuito rispetto a quello dei pazienti con esordio più remoto. CONCLUSIONI: Essendo il primo studio effettuato nell’isola, non è possibile fare confronti con dati precedenti. Il valore di prevalenza osservato dovrebbe essere comunque in linea con l’attuale prevalenza dell’Italia continentale e comunque inferiore a quella stimata in Sardegna (Pugliatti, 2009)

    Prevalenza della sclerosi multipla nell'isola d'Elba

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    Introduzione Le variazioni temporali e geografiche della frequenza di Sclerosi Multipla (SM) sono state molto studiate. Negli ultimi 30 anni, gli studi epidemiologici hanno evidenziato come la distribuzione della SM nei paesi dell’area mediterranea sia più complessa di quanto ritenuto in passato quando era comunemente accettato il modello correlato alla latitudine. Scarsi sono i dati di prevalenza relativi all’Italia centrale e in particolare ad oggi non sono noti dati pubblicati sulla dimensione della SM nella popolazione dell’isola d’Elba. Obiettivi Calcolare la prevalenza della SM nell’isola d’Elba dal momento che non ci sono dati disponibili in letteratura. Metodi L'isola d'Elba è l’isola più grande dell'Arcipelago Toscano. Al giorno di prevalenza, ovvero il 31/12/2010, la popolazione residente nell’isola era pari a 31.943 ab. I casi di SM sono stati identificati consultando le cartelle cliniche dell’ospedale e dell’ambulatorio di riferimento neurologico dell’isola. Sono stati arruolati nello studio tutti i pazienti con diagnosi di SM secondo i criteri di McDonald, residenti nell’isola al giorno di prevalenza. Sono stati calcolati i tassi di prevalenza grezzi e specifici (sesso e età) e il tasso standardizzato rispetto alla popolazione italiana del 2001. Gli intervalli di confidenza al 95% dei tassi di prevalenza sono stati calcolati assumendo una distribuzione di Poisson. Risultati Al giorno di prevalenza erano residenti nell’isola 42 soggetti con SM. Di questi il 40,5% era nato fuori dall’isola, e 4 soggetti avevano origine sarda. Il rapporto F:M è risultato pari a 2,8: infatti il 73,8% era di sesso femminile rispetto al 26,2% di sesso maschile. L’età media dei soggetti era di 49,8±12,6 anni e non si osservano differenze significative tra i sessi riguardo all’età. Per quanto riguarda le forme di malattia, il 16,7% dei pazienti aveva una forma CIS, il 61,9% una RR, il 16,7% una SP e il 4,8% una PP. Il grado di disabilità (EDSS) è risultato correlato (trend crescente) con la forma di malattia: EDSS pari a 1,5 per le forme CIS, 2,0 per le forme RR e 6,0 per le forme SP e PP. La durata di malattia, in media, era di 15,0±9,8 anni, con un range tra 0 e 37 anni. La durata media di malattia è risultata più alta per i maschi (19,3±9,5 anni) rispetto alle femmine (13,6±9,6 anni), ma tale differenza non è statisticamente rilevante. Il tasso di prevalenza grezzo era pari a 131,5 (IC 95%: 99,8-177,7) per 100.000 (maschi 70,7; femmine 189,2 per 100.000). Il tasso di prevalenza standardizzato era pari a 131,5 (IC 95%: 91,8-171,2) per 100.000

    Nuclear effects in charged-current quasielastic neutrino-nucleus scattering

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    After a short review of the recent developments in studies of neutrino-nucleus interactions, the predictions for double-differential and integrated charged current-induced quasielastic cross sections are presented within two different relativistic approaches: one is the so-called SuSA method, based on the superscaling behavior exhibited by electron scattering data; the other is a microscopic model based on relativistic mean field theory, and incorporating final-state interactions. The role played by the meson-exchange currents in the two-particle two-hole sector is explored and the results are compared with the recent MiniBooNE data.Comment: 12 pages, 9 figures, to appear in the Proceedings of "XIII Convegno di Cortona su Problemi di Fisica Nucleare Teorica", Cortona (Italy), April 6-8, 201

    Transient polarization dynamics in a CO2_2 laser

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    We study experimentally and theoretically the polarization alternation during the switch-on transient of a quasi-isotropic CO2_2 laser emitting on the fundamental mode. The observed transient dynamics is well reproduced by means of a model which provides a quantitative discrimination between the intrinsic asymmetry due to the kinetic coupling of molecules with different angular momenta, and the extrinsic anisotropies, due to a tilted intracavity window. Furthermore, the experiment provides a numerical assignment for the decay rate of the coherence term for a CO2_2 laser.Comment: 14 pages, 6 figures, submitted to Opt. Com

    Inclusive Quasi-Elastic Charged-Current Neutrino-Nucleus Reactions

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    The Quasi-Elastic (QE) contribution of the nuclear inclusive electron scattering model developed in Nucl. Phys. A627 (1997) 543 is extended to the study of electroweak Charged Current (CC) induced nuclear reactions, at intermediate energies of interest for future neutrino oscillation experiments. The model accounts for, among other nuclear effects, long range nuclear (RPA) correlations, Final State Interaction (FSI) and Coulomb corrections. Predictions for the inclusive muon capture in 12^{12}C and the reaction 12^{12}C (νμ,μ)X(\nu_\mu,\mu^-)X near threshold are also given. RPA correlations are shown to play a crucial role and their inclusion leads to one of the best existing simultaneous description of both processes, with accuracies of the order of 10-15% per cent for the muon capture rate and even better for the LSND measurement.Comment: 31 pages and 14 figures, accepted for publication as a regular article in Physical Review

    Hepatic lead and copper concentrations in dogs with chronic hepatitis and their relationship with hematology, serum biochemistry, and histopathology

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    Background: Although the influence of copper ([Cu]) on chronic hepatitis (CH) has been widely studied in dogs, little information is available about the accumulation of other metals. Hypothesis/Objectives: We assessed the concentration of lead ([Pb]) in the livers of dogs with CH with or without abnormal hepatic [Cu] to establish if any association existed between [Pb] and either hematologic or biochemical variables, fibrosis, necrosis and inflammation of the liver on histology. Animals: Thirty-four dogs with CH that had hepatic [Cu] and [Pb] determined. Methods: Retrospective review of medical records of dogs with CH and hepatic [Cu] and [Pb]. Chronic hepatitis was defined using current American College of Veterinary Internal Medicine consensus statement guidelines. Hepatic [Cu] and [Pb] were determined using square wave anodic stripping voltammetry. Dogs were divided into 2 groups based on [Cu]: <400 ppm (LoCu) and ≥400 ppm (HiCu). Results: The median [Cu] and [Pb] were 357 ppm (range, 100-7743 ppm) and 58.7 (range, 6.89-224.4 ppm), respectively. Nineteen dogs had LoCu and 15 dogs had HiCu. Median [Pb] was significantly higher in HiCu compared to LoCu dogs (P <.001). Hepatic [Pb] and [Cu] were significantly correlated (rho = 0.7; P <.001). Dogs with microcytosis had higher [Pb] than did dogs with normal red cell volume (P =.02). Hepatic [Pb] was not correlated with either necroinflammatory or fibrosis scores. Conclusions and Clinical Importance: Although additional studies are needed to better understand the clinical role of hepatic [Pb], dogs with abnormal hepatic [Cu] may also have higher hepatic [Pb]. In addition, in dogs with high hepatic [Pb], microcytosis may be present
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