803 research outputs found

    The impact of the financial crisis on inter-bank funding: evidence from Italian balance sheet data

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    We analyze the impact of the financial crisis on the structure and the dynamics of the Italian inter-bank market, focusing on monthly banks’ assets and liabilities data between January 2007 and December 2010. The analysis is developed using an ad hoc dataset based on supervisory reports. The data contain nominative information, which allow us to identify different reporting entities and counterparts. We distinguish between intra-group and extra-group transactions, domestic and foreign counterparties, secured and unsecured positions, and short and long-term loans. We also analyse the relationships between big, medium and small groups and characterize the direction of funds between the group parent companies and the other banks of the group.interbank market, financial crisis

    The economic and financial situation of Italian non financial corporations: an international comparison

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    The paper analyses the main differences in the financial structure of Italian and European non financial corporations in the 2004-2007 period, that is during the years before the financial crisis. The research is based on individual balance sheets of Amadeus (Analyse Major Databases from European Sources) database, which allow to isolate the effects of the different sectional and dimensional composition on the differences of the balance sheets ratios and to identify the more fragile firms. Italian non financial corporations present many factors of weakness compared to European ones. Firstly they are characterised by a lower operating income, even if in the period under analysis they obtained a slightly higher increase in turnover. Secondly a high indebtedness, with respect both to turnover and to risk capital, gives rise to a bigger impact of interest payments. Moreover the weight of short-term debt for Italian firms is higher and the availability of liquid assets is lower. Finally the percentage of commercial debt on assets is quite high. Taking all into account, the financial fragility is confirmed by the higher share of Italian firms which are vulnerable compared to European average.profitability, indebtedness, financial structure

    From positive youth development to youth’s engagement : the dream teens

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    In addition to the empirical validation of ‘health and happiness’ determinants, theoretical models suggesting where to ground actions are necessary. In the beginning of the twentieth century, intervention models focused on evaluation and empirical validation were only concerned about overt behaviours (verbal and non-verbal) and covert behaviours (cognitions and emotions). Later on in the middle of the century, there was a shift from treating the problems to a positive approach, focused on promoting assets and individual strengths. Thus, the role of social competences, self-regulation and resilience became salient. Researchers also highlighted the importance of social cohesion and social support, as active health and wellbeing facilitators. More recently, in the twentyfirst century, the population’s engagement (positive engagement) has become crucial. This paper presents the evolution of this theoretical and scientific path, using Portugal as a case study, where early interventions focused on the positive aspects of both covert and overt behaviours, while more recent interventions included explicitly the perspective of youth engagement and participation, as is the case of the Dream Teens Project. It is expected that the political and professional understanding of this trajectory will allow professionals to provide better health and educational services, improving young people’s engagement, quality of life, health and wellbeingpeer-reviewe

    Impact of floats on water

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    The impact of a wedge-shaped body on the free surface of a weightless inviscid incompressible liquid is considered. Both symmetrical and unsymmetrical entries at constant velocity are dealt with. The differential problem corresponds to the physico-mathematical model of a distribution of potential singularities and, in particular, the flow singularities at the ends of the wetted regions are represented by sinks. A conformal transformation of the flow field is adopted and the unknown intensities of the discontinuities are found by an optimization procedure, together with the solution of the nonlinear free-surface problem. The flow separation at a sideslip is also considered.Comment: 26 pages, 10 figure

    Tra filologia e antropologia del testo. Usi e implicazioni del folklore nel Roman de Renart

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    Il presente studio, intitolato “Tra filologia e antropologia del testo. Usi e implicazioni del folklore nel Roman de Renart”, si propone di esplorare le modalità con cui la cultura folklorica interviene nella composizione delle branches del Roman de Renart. La tesi di fondo è che l’adozione di particolari motivi folklorici non consista in una loro passiva riproposizione in forma “renardizzata”, ma che questi vengano selezionati e adattati secondo l’interesse precipuo dei narratori, i quali esprimono – chi più, chi meno consapevolmente – le istanze di una cultura laica feudale che proprio nel folklore trova uno strumento per emanciparsi dall’egemonia della concorrente cultura ecclesiastica. Questo, dunque, rimane il nucleo imprescindibile di ogni narrazione renardiana e il vero oggetto d’indagine cui rivolgersi per comprendere intimamente i meccanismi che hanno sovrinteso alla creazione e alla fortuna dei racconti della volpe. Per indagarlo, ci si avvale del supporto di strumenti critici mutuati dall’antropologia e dall’etnografia, considerati i soli utili a comprendere le motivazioni che hanno portato alla scelta di specifici personaggi e intrecci, tra i tanti che il repertorio folklorico offriva. Se, infatti, l’individuazione nei testi dei molteplici livelli di cultura che li animano, primo fra tutti quello afferente alla tradizione orale, chiama in causa il dialogismo postulato da Bachtin, l’adozione stessa del personaggio del trickster, quale è la volpe Renart, si spiega alla luce della visione carnevalesca del mondo che questo archetipo letterario veicola, e che gli autori e il pubblico delle branches desideravano propagandare. Allo stesso modo, i tratti della lupa Hersent vengono ricondotti, in questa sede, a un particolare archetipo del Femminile, cui la lega una serie di “somiglianze di famiglia” ch’essa condivide con altri personaggi femminili afferenti alla figura della maga, della vetula o della mezzana e che, come il Briccone, esprime una visione del mondo di chiara matrice popolare. Qui come altrove, la validità dell’interpretazione proposta è fondata soprattutto sul ricorso a un metodo comparativo, in accordo con il quale ci si affida, tra i molti altri, ai materiali e ai metodi forniti da Vladimir Propp ed Eleazar Meletinskij, di cui si condivide l’approccio storicistico. Lo studio è formalmente suddiviso in due macro-sezioni, di cui la prima coinvolge trasversalmente tutte le branches, per rintracciare alcuni di quei denominatori comuni che hanno permesso di ascrivere coerentemente i vari testi (tra loro diversi per cronologia, grado di autorialità e orientamento culturale) a un comune “roman de Renart”. Si tratta, ovviamente, in primo luogo degli animali protagonisti, tra i quali, per i motivi suddetti, si privilegiano la volpe Renart e la lupa Hersent; dopo i personaggi, il successivo oggetto d’indagine è un luogo, l’unico che, oltre alla corte del re, conserva una propria fisionomia stabile nelle varie branches, ovvero Malpertuis, la dimora di Renart. Anche questo è un elemento altamente informativo della percezione che autore e pubblico hanno del suo abitatore, poiché il simbolismo che lo circonda lo rende a tutti gli effetti un luogo liminare, interdetto a chiunque provi ad avvicinarvisi, in aperta antitesi all’unico grande polo di socialità del Roman, cioè la corte. La seconda sezione della tesi verifica gli assunti generali applicando l’analisi a tre branches: la III (Renart et les anguilles), la XIII (Renart le noir) e la XVII (La mort et procession Renart), scelte come campioni rappresentativi dei principali modi di composizione dei testi renardiani. Si postula, infatti, che il ricorso al repertorio folklorico possa produrre idealmente tre tipologie di racconti, ovvero quelli consistenti in riadattamenti di intrecci noti dalla tradizione orale, ed è il caso della branche III; quelli consistenti in rielaborazioni inedite di tali intrecci, ed è il caso della morte della volpe nella branche XVII; quelli, infine, creati ex novo, nei quali il materiale folklorico è presente solo in maniera riflessa, come accade nella branche XIII. Nel primo capitolo si ricostruisce la trafila evolutiva dei due racconti che formano l’ossatura della branche III, prima propagatisi oralmente e poi “renardizzati”, per appurare l’estrema disinvoltura con cui, sia nel corso della loro propagazione sia poi nel testo della branche, vengono modificati per adattarsi all’esigenze narrative di chi li tramanda, che si tratti delle comunità presso cui circolano o dell’autore che le fissa per iscritto. Nel secondo capitolo, dedicato alla branche XIII, si esplora puntualmente il testo del récit per osservare come, in questa branche scritta da un autore tardo, gli elementi folklorici compaiano ormai in maniera riflessa, vale a dire che la loro presenza non è tanto volontariamente ricercata quanto “accidentale”, dovuta al fatto che sono stati ereditati insieme agli intrecci delle precedenti branches che l’autore emula. Dal discorso non esula neanche il motivo del travestimento, che in questo racconto funge da leitmotiv dell’intera vicenda, il quale è anch’esso depauperato delle sue originarie implicazioni folkloriche, per sostenere un’equazione tutta interna a un simbolismo cristianeggiante, tra la tintura nera con cui si camuffa Renart e la sua equiparazione a un demonio. D’altro canto, la possibilità stessa che tale equazione sia ammissibile conferma indirettamente la vocazione bricconesca di Renart e l’accordo di autore e pubblico su quest’ultima, nonché sul sentimento profondamente perturbante che il personaggio della volpe doveva suscitare nell’immaginario collettivo. Chiude il capitolo un confronto tra la versione vulgata della branche (quella riportata nell’edizione di riferimento, di Ernest Martin) e quella, vistosamente divergente in più punti, ospitata nel manoscritto 3334 della Bibliothèque de l’Arsenal di Parigi, siglato H. L’ultima analisi è riservata al racconto della morte della volpe, i cui già noti legami con la tradizione folklorica e ritualistica vengono estesi a una particolare tipologia di feste agrarie, quelle riguardanti la morte e la rinascita del Carnevale, proponendo che l’autore della branche XVII segua proprio la falsariga di questi specifici riti stagionali nella sua descrizione della triplice finta morte di Renart, forse, si suggerisce infine, prendendo spunto da cortei e celebrazioni concretamente inscenati ancora ai suoi tempi

    Disseminated tuberculosis and idiopathic CD4+ T-lymphocytopenia

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    La monacazione del lupo nella composizione della branche 3 del Renart

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    Besides the author of Branch 3 of the Roman de Renart draws extensively from the oral narrative patrimony for the writing of his tale, nevertheless the episode of the wolf taking monastic vows comes from a quite different tradition, which is literary and religious. Far from being incidental, we try to argue that the entire articulation of the Branch depends just on such insertion, both as regards the choice of the folkloric material (that is the two tales of the “theft of the fish from the cart” and the “fishing with the tail”), and its reinterpretation in a Renardian guise.Se l’autore della branche 3 del Roman de Renart attinge ampiamente al patrimonio narrativo orale per la stesura del suo racconto, l’episodio della monacazione del lupo proviene, però, da una tradizione affatto diversa, letteraria e di matrice religiosa. Tutt’altro che accessoria, si proverà ad argomentare che proprio da tale inserzione dipende l’intera articolazione della branche, ovvero sia la scelta del materiale folklorico selezionato (cioè i due racconti del “furto del pesce dal carretto” e della “pesca con la coda”), sia la sua riproposizione in veste renardiana

    Construction Stage Analysis for a New Mixed Structure Building in Milan

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    In this study the Construction Stage Analysis (CSA) of a new mixed structure building is discussed in order to identify the best timing and execution activities scheduling. The building is part of a new university campus that will be realized close to the center of the city. The CSA is carried out by the implementation of two models: the finite element model for the structural analyses and the BIM model for controlling the sequence of the construction phases. Once fixed the structural model, in the preliminary design phase, different sequences are analyzed in order to optimize the construction management in terms of timing and costs. Moreover, the optimization of the construction phases is set by considering the creep and shrinkage of the concrete material
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