37 research outputs found

    Migrazione femminile e bisogni di apprendimento in italiano L2. Uno studio di caso presso le donne del ricongiungimento familiare

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    Il contributo discute i principali risultati di uno studio di caso sull\u2019apprendimento/insegnamento dell\u2019italiano L2 a donne migranti, focalizzandosi in particolare sui bisogni linguistici e formativi delle apprendenti immigrate in Italia grazie al ricongiungimento familiare. Dopo aver fornito una panoramica sulla struttura dei corsi e le procedure didattiche generalmente implementate in questo tipo di formazione linguistica, si propone un\u2019analisi in chiave di genere dei bisogni di apprendimento nella L2 dei migranti adulti. Alla luce di alcune criticit\ue0 emerse dallo studio condotto, viene infine proposto un quadro metodologico fondato sul task-based learning e il racconto di s\ue9 nell\u2019intento di soddisfare i variegati bisogni delle donne migranti

    L'inserimento curricolare dell'intercomprensione all'universit\ue0: un'opzione possibile

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    Il contributo costituisce una relazione critica della sperimentazione attuata ai fini del progetto europeo MIRIADI, in cui si approfondiscono le condizioni di applicabilit\ue0, le criticit\ue0 e potenzialit\ue0 dell\u2019inserimento curricolare dell\u2019intercomprensione tra lingue affini nella formazione degli studenti universitari, con particolare riferimento agi studenti di area linguistica. Viene promosso un nuovo modello misto di formazione all\u2019intercomprensione in presenza e a distanza, utile all\u2019implementazione di nuovi scenari didattici nella piattaforma di formazione MIRIADI, esito del progetto

    La lingua italiana per l’inclusione e per il lavoro. Teorie e pratiche didattiche in contesto migratorio

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    I processi migratori rappresentano ormai una costante strutturale nella composizione demografica della popolazione italiana e ne costituiscono un elemento di ringiovanimento e di crescita. Valorizzare gli effetti positivi del dinamismo demografico richiede una politica accorta e lungimirante. Un atto legislativo significativo in tal senso è stato il DL del 4 giugno 2010 che ha individuato nella lingua la forma di integrazione degli immigrati nel Paese di arrivo. La lingua rappresenta infatti la condizione senza la quale non è possibile potersi inserire nella comunità di arrivo. Essa rappresenta la possibilità di ascoltare, capire, comunicare, interagire, muoversi, partecipare e persino di crescere interiormente come persona in quanto il meticciamento dei propri modi di vivere con quelli degli altri è sempre segno di arricchimento

    LE AUTOBIOGRAFIE LINGUISTICHE TRA RICERCA E FORMAZIONE: APPROCCI E METODI DI ANALISI

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    Le autobiografie linguistiche costituiscono degli strumenti sempre piĂą diffusi nell’ambito della formazione dei docenti e della ricerca in contesto plurilingue. PiĂą limitato è il numero di studi che si sono soffermati su come analizzare la ricchezza di questa tipologia di testi, legittimandone l’uso nel campo delle scienze del linguaggio e, in particolare, della linguistica educativa. Basandosi su studi di diverso ambito disciplinare, il contributo prende in esame alcuni approcci e metodi che possono essere applicati all’analisi delle autobiografie linguistiche, a diverso livello, nella ricerca empirica e nella formazione degli insegnanti. Si intende in questo modo fornire alcune coordinate metodologiche per una comprensione approfondita delle autobiografie linguistiche e delle loro specificitĂ , tra le quali formatori e ricercatori potranno selezionare le modalitĂ  e gli strumenti analitici piĂą rispondenti ai propri fini.   Language autobiography between research and training: approaches and methods of analysis Language autobiographies are increasingly popular in the context of teacher training and research in a multilingual context. The number of studies focusing on how to analyze the richness of these texts, legitimizing their use in the field of language sciences and especially in educational linguistics is, however, more limited. Drawing on studies from different disciplinary fields, this paper examines some of the approaches and methods that can be applied, at different levels, to the analysis of language autobiographies in empirical research and in teacher training. The main motivating factor is to provide a range of analytical methods and tools which trainers and researchers can make reference to in order to reach an in-depth understanding of language autobiographies and their specific features

    Educazione linguistica, genere e migrazione: il contributo degli studi di genere alla ricerca in didattica delle lingue seconde

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    By analysing some studies and researches related to the field of gender studies, the paper proposes a reflection on the relationship between gender and language education, with particular reference to the learning and teaching of a second language in a migratory context. The main research trends and some key concepts developed within the feminist and critical approaches to language learning and teaching will be examined, highlighting their possible contributions to the Italian research in the field of language education. Drawing inspiration from a research experience on teaching Italian L2 to migrant women, some critical issues and research perspectives concerning the teaching of second languages will be discussed, underlining the specific contribution that a gender perspective can provide in interpreting sociolinguistic dynamics and learning processes in migratory contexts

    La lingua italiana per l’inclusione e per il lavoro: teorie e pratiche didattiche in contesto migratorio

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    Il volume è l’esito di un progetto FAMI (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) svoltosi negli anni 2019-2022 grazie al lavoro di rete costante tra vari enti, associazioni e Università nell’intento comune di facilitare l’inclusione delle e dei migranti nel contesto sociale e lavorativo della Regione Marche. Il volume si snoda intorno a due assi di interesse principali, cui corrispondono due specifiche sezioni con approfondimenti teorico-metodologici su tematiche di grande attualità, sia nell’ambito della ricerca accademica sia in quello delle pratiche di inclusione attuate nei contesti di accoglienza: l’italiano L2 per migranti analfabeti bassamente scolarizzati (I parte) e l’italiano L2 come lingua per il lavoro (II parte), affrontati nella duplice prospettiva della formazione linguistica in contesto migratorio e della formazione dei docenti. Il volume è completato da una terza parte con alcuni scenari didattici di italiano L2 per l’inserimento socioprofessionale delle e dei migranti nei settori della ristorazione e della cura alla persona, realizzati nel corso del progetto. Il volume si rivolge in primis ad attuali e potenziali insegnanti di italiano L2 a migranti vulnerabili, che potranno trovarvi utili spunti operativi oltre che approfondimenti teorico-metodologici aggiornati sui temi succitati

    “GNILT – Globally Networked Italian Language Teaching”: uno scenario formativo di telecollaborazione per ridurre le distanze

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    The current study is an empirical investigation of the agency expressed by Italian future teachers in an online project called Globally Networked Italian Language Teaching (GNILT), which was integrated in two post-graduate courses on the teaching of Italian as L2, held at the University of Macerata and the University of Salento. GNILT was an experience of collaborative planning and teaching of a task that future teachers had to test during an online lesson with students of Italian as L2 from a Turkish and a North-American University. For the current research, agency is an individual’s ability to analytically and critically assess different experiences and to actively participate in different teaching contexts. A thematic analysis has been carried out focusing on the language used by future teachers (n. 17) in final questionnaires, presentation files for assessing the training experience and discussion forums. The investigation shows that future teachers: a) reiterate teacher-centered models; b) rarely reflect on their responsibilities when unsuccessful events occur; c) sometimes manifest the emergence of a “collective agency” thanks to technology mediated collaborative work with their colleague

    Formarsi all'intercomprensione attraverso l'interazione online. Riflessioni e strumenti per la valutazione delle competenze del docente

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    The evaluation of competences in intercomprehensive teaching has been the subject of great interest. So far, less attention has been paid to the assessment of the teacher's language teaching skills in a multilingual context. Following up previous studies in this field, the aim of this paper is to verify, through a selection of descriptors (REFDIC, DigCompEdu, CEFR-Companion Volume), whether the practice of online interaction also develops in participants skills related to the management of online interaction for specific purposes. La valutazione delle competenze nella didattica intercomprensiva è stata oggetto di forte interesse. Si è dedicata invece sinora minore attenzione alla valutazione delle competenze glottodidattiche del docente in contesto plurilingue. Dando seguito a precedenti studi nell'ambito si intende verificare, attraverso una selezione di descrittori (REFDIC, DigCompEdu, QCER-Volume Complementare), se la pratica dell'interazione a distanza sviluppi nei partecipanti anche capacità legate alla gestione dell'interazione online per scopi specifici

    HistĂłrias em IntercompreensĂŁo: a voz dos autores

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    Este relatório foi elaborado no âmbito do lote 7 (Inserção Curricular da Intercompreensão) do projeto MIRIADI. Trata-se de um lote cujo objetivo é desenvolver processos de integração curricular da Intercompreensão (IC) à distância em grupos plurilingues, a partir de trabalhos experimentais levados a cabo no terreno e realizados numa lógica de investigação-ação, tendo em vista compreender as “condições de exequibilidade” desta abordagem didática nos curricula de aprendizagem de línguas e de formação. Procura-se, em particular, identificar empiricamente permeabilidades e resistências dos contextos e dos atores educativos face à IC como conceito prático com relevância profissional, bem como vantagens e limites do ponto de vista da aprendizagem linguística que possam justificar o seu valor educativo. A Intercompreensão tem vindo, nas últimas décadas, a percorrer um percurso de destaque em Didática de Línguas (sobretudo Estrangeiras) na Europa e fora dela, em particular no âmbito das atuais abordagens plurais, ocupando um lugar de visibilidade nos discursos e práticas de investigação e formação desta disciplina e contribuindo para a tonalidade da sua voz mais propriamente politico-ideológica (Alarcão, Andrade, Araújo e Sá, Melo-Pfeifer & Santos, 2009). Contudo, a presença do conceito nos espaços concretos de educação em línguas (tais como escolas, liceus, universidades e outras instituições) é extremamente débil, limitando-se a algumas experiências pontuais, sob o impulso (e mesmo a condução), na maior parte dos casos, dos investigadores e tendo como finalidade principal a produção de conhecimento didático (Degache & Tavares, 2011). Assim, pouco se sabe ainda do que pode ser efetivamente o contributo da IC para o projeto educativo das instituições, e muito menos do modo como o conceito pode ser integrado em práticas curriculares continuadas e sistemáticas de educação em línguas, sabendo-se que estas mesmas práticas são reguladas por múltiplas instâncias, internas e externas, objetivas e subjetivas, que atuam a vários níveis (macro, meso, micro) e que não podem deixar de ser consideradas. O lote 7 de Miriadi propõe abordar estas questões, relativas à integração curricular da IC, a partir de uma outra lógica epistemológica, uma lógica que não busca propostas desenhadas a partir dos resultados da investigação e orientadas para a transferência do conhecimento, ou seja, que não reflete uma perspetiva aplicacionista do saber didático. Ao invés, o trabalho realizado por este lote entende o currículo como uma construção dinâmica que se (re)define e se (re)negocia em função dos contextos específicos em que ocorre, atribuindo-lhe por conseguinte uma natureza contingente, situada, intersubjetiva e local. Nesta perspetiva sócio-construtivista, em que o currículo é uma co-construção que ocorre entre sujeitos precisos nas suas ações educativas quotidianas, a integração curricular da IC produz-se no âmbito destas ações, ou, dito de outra forma, através de práticas situadas nas especificidades e possibilidades que oferecem os contextos concretos, em particular os sujeitos que deles fazem parte. Esta perspetiva de trabalho do lote 7 parece-nos ser a mais coerente com o posicionamento teórico relativamente à IC enquanto conceito didático do projeto MIRIADI. Com efeito, está amplamente estudado que a IC tem vindo a ser tratada segundo diferentes pontos de vista, de acordo com as escolas epistemológicas e as proveniências e ancoragens disciplinares dos seus autores (para uma revisão recente, ver Araújo e Sá, 2013; Olliver, 2013). No âmbito do percurso específico de investigação/formação/intervenção do grupo e-Gala (www.e-gala.eu), no seio do qual emergiu MIRIADI, em particular das suas mais disseminadas realizações – as plataformas Galanet (www.galanet.eu) e Galapro (www-galapro.eu/sessions) -, a IC é abordada numa perspetiva socio-construtivista do saber e da relação comunicativa. Dito de outra forma, MIRIADI define a IC como um processo e uma prática interacional que ocorre entre sujeitos, atores sociais que vivem em diferentes línguas e que se implicam coletivamente num quadro dialógico “où le grand enjeu devient la construction d’un territoire de parole partagé” (Araújo e Sá, Degache & Spita, 2010: 26). Esta aceção interacionista (e plurilingue e intercultural) é complementada pelo recurso a meios de comunicação tecnológicos. Definido o enquadramento conceptual e metodológico do lote7, importa agora explicitar como se desenvolveu o trabalho ao longo dos seus 36 meses de execução. O lote organizou-se em 3 grandes etapas, que envolveram toda a equipa: Etapa 1. Identificação e caracterização de contextos de ensino e formação linguística suscetíveis de poderem beneficiar de uma integração curricular da IC (plurilingue e à distância) (os resultados desta etapa encontram-se na Prestation 7.1. do projeto, referida na nota anterior). Etapa 2. Planificação e desenvolvimento de múltiplas e diversificadas iniciativas de divulgação da IC nesses mesmos contextos, destinadas à comunidade educativa na generalidade (públicos, professores/formadores, órgãos de gestão, funcionários, etc.), tendo em vista a sua familiarização com a IC enquanto conceito didático e prática de educação em línguas, de modo a criar condições (e aberturas) para a sua integração curricular; uma atenção especial foi dada à formação dos agentes educativos. Etapa 3. Planificação, experimentação e avaliação, numa lógica de investigação-ação e em rede (aproveitando-se as potencialidades das plataformas Galapro e Galanet), de propostas de integração curricular da IC; pretendia-se, em especial, com estas propostas, identificar contributos da IC para a qualidade dos projetos educativos dos contextos de integração caracterizados (na etapa 1), mas também constrangimentos, fragilidades, obstáculos e resistências, numa abordagem crítica do conceito que fosse sensível às propriedades dos espaços-alvo de educação em línguas. Neste sentido, foram recolhidos, analisados e discutidos, em função das suas características contextuais (definidas na etapa 1), dados empíricos de natureza diversa (produções dos alunos, transcrições de excertos de aulas, testemunhos espontâneos de alunos e professores, respostas a questionários, entre outros). Este Rapport é um produto da Etapa 3. Trata-se de um documento multimédia, que pretende dar acesso sistematizado e crítico aos discursos e vozes de sujeitos reais que experienciaram propostas didáticas concretas de IC elaboradas durante esta etapa do lote. Mais concretamente, este relatório oferece 6 narrativas de estudos de caso (3 em contexto de ensino secundário e outros 3 no ensino superior), realizados em vários países (Brasil, França, Itália Portugal e República da Maurícia), contendo uma descrição detalhada das situações educativas experimentadas e uma análise dos dados recolhidos, com apresentação dos recursos e materiais utilizados e testemunhos dos sujeitos concretos (professores e alunos). Incluem-se igualmente os instrumentos de recolha de dados e alguns exemplos dos mesmos. Cada narrativa obedece a uma mesma estrutura discursiva, de forma a mais facilmente poderem ser comparáveis, permitindo a extração de conclusões transversais aos vários estudos: introdução; descrição do contexto de intervenção; descrição da intervenção (objetivos, atividades, com acesso aos recursos utilizados, e avaliação); resultados obtidos; conclusões e implicações A secção final, “Témoignages”, apresenta-se sob a forma de um conjunto de vídeos e podcasts, identificados de acordo com a instituição parceira do projeto que os recolheu e organizados segundo três critérios: • as línguas dos locutores (espanhol, francês, italiano e português); • os contextos de formação onde decorreram as experiências de IC (ensino secundário e ensino universitário); • o tipo de intervenientes nas experiências de IC (alunos ou professores). Assume-se mais uma vez, neste Rapport, as dinâmicas de trabalho plurilingue da equipa Miriadi, cuja rentabilidade para a produção do conhecimento didático foi analisada e evidenciada no âmbito de projetos anteriores (ver Melo-Pfeifer, 2014) e se encontra ilustrada, numa outra linguagem, nos nossos postais (disponíveis no Facebook). Assim, com exceção desta introdução, que foi traduzida para francês (ver acima), o documento encontra-se nas línguas de trabalho dos membros da equipa que o redigiram.Ce rapport a été préparé par le lot 7 (Insertion Curriculaire de l’Intercompréhension) du projet MIRIADI. Il s'agit d'un lot dont l’objectif est de développer des processus d’intégration curriculaire de l’Intercompréhension (IC) à distance dans des groupes plurilingues, à partir de travaux expérimentaux menés sur le terrain et réalisés dans une logique de recherche-action, pour comprendre les "conditions de faisabilité" de cette approche didactique dans les programmes d'apprentissage et de formation. Il est question, en particulier, d'identifier empiriquement des perméabilités et des résistances des contextes (abordés à partir d’une approche holistique) et des acteurs éducatifs confrontés à l’IC en tant que concept pratique à visée professionnelle. L'intercompréhension a, au cours des dernières décennies, réalisé un parcours marquant dans l'enseignement des Langues (principalement Étrangères) en Europe et en dehors, en particulier dans le contexte des approches plurielles, occupant une place de grande visibilité dans les discours et dans les pratiques de recherche et de formation de cette discipline et lui apportant une nette tonalité idéologique qui contribue pour la définition de sa voix politique (Alarcão, Andrade, Araújo e Sá, Melo-Pfeifer & Santos, 2009). Cependant, la circulation du concept sur les terrains de l'éducation en langues (tels que les écoles, les collèges, les universités et autres institutions) est très faible, limitée à quelques expériences ponctuelles, sous l'impulsion (et même la conduite), dans la plupart cas, des chercheurs, le but principal étant la production du savoir didactique (Degache & Tavares, 2011). Ainsi, on en sait peu sur ce que peut effectivement être la contribution de l'IC pour le projet éducatif des établissements d'enseignement, et encore moins sur la manière dont elle peut être intégrée dans les pratiques curriculaires continues et systématiques en langues, sachant que ces mêmes pratiques sont réglementées par plusieurs instances, internes et externes, objectives et subjectives, qui agissent à différents niveaux (macro, méso, micro) et qui ne peuvent manquer d'être prises en considération. Le lot 7 de Miriadi propose d’aborder ces questions, liées à l'intégration curriculaire de l’IC, à partir d'une autre logique épistémologique : une logique qui ne cherche pas des propositions obtenues à partir des résultats de la recherche et orientées vers le transfert de connaissance, c'est-à-dire qui ne reflète pas une perspective applicationniste du savoir didactique. Dans un autre sens, on comprend le curriculum comme une construction dynamique qui se fait entre des sujets dans leurs activités éducatives quotidiennes et qui se (re)définit et se (re)négocie selon les contextes, lui donnant un caractère contingent, situé, intersubjectif et local. Dans cette perspective socio-constructiviste, l'intégration curriculaire de l’IC se produit dans ces activités, à travers des pratiques situées dans les spécificités et les possibilités offertes par les contextes concrets, en particulier par les sujets qui les construisent. Cette approche de travail du lot 7 nous semble être la plus cohérente par rapport au positionnement théorique de l’IC en tant que concept didactique du projet MIRIADI. En effet, il est largement connu que l'IC est abordée selon différents points de vue, dépendants des écoles épistémologiques et des origines et ancrages disciplinaires de leurs auteurs (pour une révision, voir Araújo e Sá, 2013; Olliver, 2013 ). Dans le parcours spécifique du groupe de recherche / formation / intervention e-Gala (www.e-gala.eu), duquel a émergé MIRIADI, et en particulier de ses réalisations les plus répandues Galanet (www.galanet.eu) et Galapro (www-galapro.eu/sessions), l’IC est abordée dans une perspective socio-constructiviste du savoir et de la relation communicative, c'est-à-dire comme un processus et une pratique interactionnelle qui se produit entre individus, acteurs sociaux qui vivent dans différentes langues et qui s’ impliquent collectivement dans un cadre dialogique “où le grand enjeu devient la construction d’un territoire de parole partagé” (Araújo e Sá, Degache & Spita, 2010: 26). Ce sens interactionnel (et plurilingue et interculturel) est complété par l'utilisation de la communication technologique. L’encadrement conceptuel et méthodologique du lot 7 étant défini, nous présentons maintenant le plan de travail du lot au cours de ses 36 mois de mise en œuvre. Le lot a été organisé en trois grandes étapes, qui ont impliqué la participation de toute l'équipe: Étape 1. Identification et caractérisation des contextes d'enseignement et de formation linguistique susceptibles de bénéficier d'une intégration curriculaire de l'IC (plurilingue et à distance) (les résultats de cette étape se trouvent dans la Prestation 7.1. du projet, voir note antérieure). Étape 2. Planification et développement de multiples initiatives de diffusion de l’IC dans ces contextes, adressées à la communauté éducative en général (publics-cibles, enseignants / formateurs, organes de gestion, autres personnels, etc.), afin de se familiariser avec l'IC en tant que concept didactique et pratique d’éducation en langues, de manière à créer les conditions (et ouvertures) pour son intégration curriculaire; une attention particulière est accordée à la formation des agents éducatifs. Étape 3. Planification, expérimentation et évaluation, dans une logique de recherche-action et de mise en réseau, de propositions d'intégration curriculaire de l’IC; il visait, en particulier, avec ces propositions, identifier non seulement les contributions de l’IC à la qualité des projets éducatifs des contextes d'intégration caractérisés (dans l’étape 1), mais aussi les contraintes, les faiblesses, les obstacles et les résistances, dans une approche critique du concept qui soit sensible aux spécificités des espaces-cible de l'éducation en langues. En ce sens, des données empiriques de nature diverse (productions d’étudiants, témoignages d'étudiants et d'enseignants, réponses à des questionnaires, transcriptions d’extraits de cours, entre autres) ont été recueillies, analysées et discutées, en fonction de leurs caractéristiques contextuelles (définis à l'étape 1). Ce Rapport est un produit de l'étape 3. Il s’agit d’un document multimédia qui donne accès aux discours et voix des sujets réels qui ont expérimenté les propositions didactiques de l’IC développés au cours de cette dernière étape du lot. En particulier, ce rapport propose six récits d'études de cas (3 dans un contexte d’enseignement secondaire et 3 autres dans l'enseignement supérieur), menées dans divers pays (Brésil, France, Italie, Portugal et la République de Maurice), contenant une description détaillée des situations éducatives expérimentées et une analyse des données recueillies, avec la présentation des ressources et des matériaux utilisés et des témoignages de sujets (enseignants et étudiants). Il comprend également des outils de collecte de données et quelques exemples de celles-ci. Chaque récit suit la même structure du discours, afin qu'ils puissent être plus facilement comparés, permettant l’obtention de conclusions transversales aux différentes études: introduction; description du contexte d'intervention; description de l'intervention (objectifs, activités, avec accès aux ressources utilisées, et évaluation); résultats obtenus; conclusions et implications La dernière section, "Témoignages", se présente sous la forme d'un ensemble de vidéos et de podcasts, identifiés conformément à l'institution partenaire du projet qui les a recueilli et organisés selon trois critères: • les langues des locuteurs (espagnol, français, italien et portugais); • les contextes de formation où ont eu lieu les expériences de l’lC (enseignement secondaire et universitaire); • le type d’intervenants dans les expériences d’IC (étudiants ou enseignants). Dans ce Rapport, nous assumons les dynamiques de travail plurilingue de l’équipe Miriadi, dont la rentabilité pour la production de la connaissance didactique a été analysée et démontrée dans le cadre de projets antérieurs (voir Melo-Pfeifer, 2014) et qui a été illustré, dans un autre langage, dans nos cartes-postales (disponibles sur Facebook). Ainsi, à l’exception de cette Introduction, qui a été traduite du portugais, ce document se trouve rédigé dans les langues de travail des membres de l’équipe qui l’ont élaboré

    Italian at the crossroads of internationalization: the language policy discourse of an expanding language

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    This paper aims to contribute to the debate concerning the interplay between language education policy and the internationalisation of higher education in the framework of European macro-strategies, focusing on the case of Italian as a non-native language. After discussing the reasons why Italian can be considered an expanding language in the global language market, we will analyse the promotional strategies and discourse of its recent language policy to attract foreign students to study Italian and enrol in Italian institutes of higher education. Focusing our attention on some Italian higher education programmes for international students and on a case study on the offer of Italian as a second language in a medium-sized University, we will discuss the impact of these economy-driven policies and actions on a local level, presenting some of the possible risks that they may entail as far as language teaching is concerned, with regard to Chinese students in particular
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