9 research outputs found

    Percorsi adriatici. Mobilit\ue0 studentesca e dinamiche sociali tra le universitates della Puglia, Padova e Venezia (XV-XVI secolo)

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    Questa ricerca si concentra sulla mobilit\ue0 di studenti che, muovendo dai territori della Puglia storica tra il XV e il XVI secolo, scelsero lo Studio di Padova come sede privilegiata per la propria formazione accademica, facendo tappa anche presso quelli di Ferrara e Bologna. Tale fenomeno si inscrive nel quadro di secolari e costanti rapporti politici, commerciali e culturali lungo l\u2019area adriatica. L\u2019incrocio della variegata documentazione rintracciata - documentazione di carattere universitario, registri di notai, raccolte documentarie come i Codici Diplomatici e i Libri Rossi, Cronache locali - unita alla bibliografia sul tema, ha fatto emergere una vasta gamma di notizie, che sono state analizzate e sviluppate nel corso dei capitoli. La prima parte della ricerca costituisce una presentazione del caso di studio, delle questioni storiografiche che sono alla base, delle metodologie adottate. La seconda parte prende in esame i contesti sociali e culturali di provenienza degli studenti, i luoghi e le modalit\ue0 della formazione in patria e quelli della successiva formazione universitaria. La terza parte si concentra esclusivamente sugli attori di questa particolare forma di mobilit\ue0: si ricostruiscono le estrazioni sociali, i casi di tradizioni familiari di studi, le reti di relazioni costruite, le carriere intraprese con il titolo di dottore. La quarta ed ultima parte si concretizza in un catalogo di studenti e dottori pugliesi, dove sono raccolte tutte le notizie di carattere biografico rintracciate. La ricerca si conclude con una appendice documentaria e con l\u2019elenco delle fonti e la bibliografia.This research concentrate on student mobility from Apulian cities during the XV and the XVI century, in particular towards Padua\u2019s Studium, but also towards Ferrara and Bologna. This phenomenon belongs in the secular and political, economic, cultural relationships in the Adriatic area. Sources utilized \u2013 universitary documentation, notarial acts, Codici Diplomatici and Libri Rossi, local chronicles \u2013 and bibliography, are important for informations analised during the research. The first part is a presentation of the case-study, historiographical questions and methodologies. The second part analise social and cultural context of students and their local and universitary studies. The third part is concentrated on students: their social origin, family traditions of studies, social relationships, careers. The fourth part is a catalogue of Apulian students and doctors, with biographical informations. The last part contained documentation and the list of sources and the bibliography

    Stranieri. Itinerari di vita studentesca tra XIII e XVIII secolo.

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    Questo volume osserva l’università come punto di incontro tra uomini di età diverse e di origini geografiche molteplici. Ciò vale in particolare modo per l’Ateneo patavino, che deve le sue origini proprio a una migrazione di scolari. Un evento circoscritto, che tuttavia rientra nel fenomeno più ampio e diffuso della mobilità accademica che caratterizza il medioevo e la prima età moderna. Nel corso del medioevo – con un’accelerazione notevole a partire dal XII secolo – maestri e scolari furono indotti a muoversi verso i centri del sapere – monasteri, scuole, cattedrali, conventi, università – alla ricerca degli ambienti più stimolanti dal punto di vista intellettuale e delle condizioni che meglio garantissero l’apprendimento, quali ad esempio la presenza di ricche biblioteche o le lezioni dei docenti più illustri. I cosiddetti clerici vagantes costituivano un gruppo estremamente eterogeneo dal punto di vista geografico e sociale, provenendo da tutto il continente europeo. Una mobilità che ha continuato a marcare la vita accademica, in particolare di Padova, la cui comunità studentesca si è da sempre arricchita di un’ampia componente proveniente dall’esterno della città: dall’impero tedesco alla Francia, dalla Polonia alla Grecia, ma anche dall’Italia meridionale. I dati utilizzati nel volume provengono da un database che raccoglie più di 70 000 laureati a Padova, costruito per l’ottocentenario dell’Università e realizzato anche grazie al lavoro di molti studenti, che vi hanno dedicato il loro impegno e le loro energie

    Fondations de collèges pour étudiants et espaces universitaires à Padoue au Moyen Âge tardif (xive-xvie siècles)

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    La présente contribution se propose de mettre en évidence certains aspects que l’abondante bibliographie consacrée aux espaces universitaires et aux fondations de collèges pour étudiants de Padoue a peu approfondi jusqu’ici. Entre le xive et le xvie siècle, les espaces liés au Studium répartis dans la ville, peu éloignés les uns des autres du point de vue de la zone urbaine considérée, étaient caractérisés par la présence d’un groupe varié et assez dense de collèges pour étudiants : une réali..

    Stranieri. Itinerari di vita studentesca tra XIII e XVIII secolo.

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    Il volume esamina gli studenti stranieri presso l'Università di Padova nella lunga diacronia, a partire dal XIII fino al XVIII secolo. La mobilità studentesca è analizzata attraverso tre momenti: l'arrivo a Padova; l'inserimento nella città e i diversi aspetti della vita studentesca; il ritorno in patria, i ricordi e le opportunità offerte dal soggiorno patavino

    L’université et la ville

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    La place accordée à la ville dans l’histoire des universités est généralement limitée. Pourtant, l’université est depuis sa naissance, au xiie siècle, une institution exclusivement urbaine et contribue à la fabrique de la ville en suscitant des espaces spécifiques. Saisir la nature spatiale et sociale de ces interactions sur la longue durée, du xiiie au xxie siècle et à l’échelle de l’Europe, est l’objectif de cet ouvrage. Au-delà des périodisations classiques, les dix-sept études réunies ici mobilisent trois grilles de lecture : la première interroge le lien entre ville et université lors des périodes de fondation et de refondation ; la seconde analyse les rapports entre le corps universitaire et les sociétés urbaines ; la dernière s’intéresse à la dissémination de l’université dans la ville, bien antérieure à son développement dans les banlieues des grandes villes européennes à la fin du xxe siècle. Les deux figures du quartier et du campus ne résistent guère à l’analyse historique qui décrit la perméabilité des espaces et la difficulté à séparer les mondes de la ville et de l’université

    "Mitochondrial neuropathies": A survey from the large cohort of the Italian Network

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    Involvement of the peripheral nervous system in mitochondrial disorders has been previously reported. However, the prevalence of peripheral neuropathy in mitochondrial disorders is still unclear. Based on the large database of the "Nation-wide Italian Collaborative Network of Mitochondrial Diseases", we reviewed the clinical data of 1200 patients, with special regard to peripheral neuropathy (mean age at onset 24.3 ± 20.1 years; age at last evaluation 39.8 ± 22.3 years; females 52.7%; childhood onset [before age 16 years] 43.1%). Peripheral neuropathy was present in 143/1156 patients (12.4%), being one of the ten most common signs and symptoms. POLG mutations cause a potentially painful, axonal/mixed, mainly sensory polyneuropathy; TYMP mutations lead to a demyelinating sensory-motor polyneuropathy; SURF1 mutations are associated with a demyelinating/mixed sensory-motor polyneuropathy. The only mtDNA mutation consistently associated with peripheral neuropathy (although less severely than in the above-considered nuclear genes) was the m.8993T > G (or the rarer T > C) changes, which lead to an axonal, mainly sensory polyneuropathy. In conclusion, peripheral neuropathy is one of the most common features of a mitochondrial disorder, and may negatively impact on the quality of life of these patients. Furthermore, the presence or absence of peripheral neuropathy, as well as its specific forms and the association with neuropathic pain (indicative of a POLG-associated disease) can guide the molecular analysis
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