2,137 research outputs found

    Model and performance evaluation of field-effect transistors based on epitaxial graphene on SiC

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    In view of the appreciable semiconducting gap of 0.26 eV observed in recent experiments, epitaxial graphene on a SiC substrate seems a promising channel material for FETs. Indeed, it is two-dimensional - and therefore does not require prohibitive lithography - and exhibits a wider gap than other alternative options, such as bilayer graphene. Here we propose a model and assess the achievable performance of a nanoscale FET based on epitaxial graphene on SiC, conducting an exploration of the design parameter space. We show that the current can be modulated by 4 orders of magnitude; for digital applications an Ion /Ioff ratio of 50 and a subthreshold slope of 145 mV/decade can be obtained with a supply voltage of 0.25 V. This represents a significant progress towards solid-state integration of graphene electronics, but not yet sufficient for digital applications

    Model of tunneling transistors based on graphene on SiC

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    Recent experiments shown that graphene epitaxially grown on Silicon Carbide (SiC) can exhibit a energy gap of 0.26 eV, making it a promising material for electronics. With an accurate model, we explore the design parameter space for a fully ballistic graphene-on-SiC Tunnel Field-Effect Transistors (TFETs), and assess the DC and high frequency figures of merit. The steep subthreshold behavior can enable I_{ON}/I_{OFF} ratios exceeding 10^4 even with a low supply voltage of 0.15 V, for devices with gatelength down to 30 nm. Intrinsic transistor delays smaller than 1 ps are obtained. These factors make the device an interesting candidate for low-power nanoelectronics beyond CMOS

    Saturnia

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    Valorizzazione dei mieli della "Val di Cecina": studio analitico della caratterizzazione botanica e chimico-fisica

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    Il comprensorio della Val di Cecina comprende una vasta area posta tra le Colline Metallifere a sud e la Valdera a nord. Per le sue caratteristiche paesaggistiche, faunistiche ed enogastronomiche il peculiare biotopo merita, a giudizio di molti operatori del comparto agricolo-alimentare, di essere valorizzato. Nel contesto, il ruolo dell’apicoltura, con i prodotti dell’alveare, pare possa rappresentare un valido strumento per una più soddisfacente valorizzazione ambientale. Con questo intento, e in particolare mettendo in evidenza anche il ruolo pronubo svolto dalle api a favore delle produzioni agricole e per la biodiversità, gli apicoltori professionisti e hobbysti presenti sul territorio con un rilevante numero di alveari ricavano generalmente significative produzioni di miele. In questo contesto si inserisce il presente studio di tesi che ha lo scopo di mettere in evidenza l’effettiva qualità del miele prodotto nella Val di Cecina caratterizzandolo prioritariamente in base all’origine botanica e ricercando quelle associazioni polliniche che consentono di caratterizzare il prodotto dal punto di vista della effettiva provenienza geografica. Le analisi chimico-fisiche consentono di completare il quadro generale in modo da fornire agli apicoltori operanti in zona lo strumento per poter chiedere alle istituzioni anche un marchio di valorizzazione del miele prodotto. A partire dalla stagione produttiva 2006 è iniziata l’attività di lavoro di questa tesi, consistente in un primo periodo nella ricerca di aziende apistiche (dati ASL/Associazioni) disposte a collaborare conferendo campioni rappresentativi del loro prodotto, e in un secondo tempo nello svolgimento delle diverse analisi sui campioni raccolti. Lo studio analitico ha interessato campioni raccolti nella Val di Cecina durante le stagioni produttive 2006 e 2007. Tutti i campioni sono stati siglati utilizzando un codice alfanumerico, in modo da garantire l’anonimato del produttore permettendo comunque l’identificazione dell’area di bottinatura delle api. Ciascun campione è stato sottoposto ad analisi chimico-fisiche (umidità, sostanze insolubili in acqua, indice diastasico, idrossimetilfurfurale, pH, acidità libera e lattoni), melissopalinologica e sensoriale. Tutto il complesso delle analisi è stato supportato da un attento e approfondito studio dell’area di produzione alla quale il prodotto è strettamente legato, studiandone limiti ed estensioni, caratteristiche orografiche, climatiche, vegetazionali e stato effettivo dell’attività apistica. I risultati delle analisi eseguite durante questo lavoro di tesi hanno consentito di trarre importanti considerazioni sull’effettiva origine e composizione dei mieli della Val di Cecina, e hanno fornito strumenti oggettivi per procedere a una eventuale valorizzazione istituzionale del miele della zona. Dalle analisi è emersa una discreta ricchezza in specie botaniche che contribuiscono all’ottenimento di mieli di buona qualità. L’analisi melissopalinologica ha reso possibile definire anche le potenzialità produttive del territorio della Val di Cecina, ordinando i mieli monoflora in funzione dell’epoca di fioritura; e quelli di origine poliflorale, con prevalenza ora dell’una, ora dell’altra essenza botanica, a seconda del periodo di raccolta e della tecnica di smielatura utilizzata dall’apicoltore. Dalle analisi chimico-fisiche è emerso che la maggioranza dei campioni analizzati rientra nei valori stabiliti dal D. L. n. 179 - 21/5/2004. Infine, l’analisi sensoriale ha valutato come mieli di buona qualità la maggioranza dei campioni in esame Nel complesso l’areale della Val di Cecina è risultato essere vocato alle produzioni apistiche. Unica pecca riscontrata in questa indagine è stata che alcuni campioni di miele sono risultati non rispondenti per origine botanica a quanto dichiarato in etichetta. Dunque è emerso in generale un buon livello produttivo, ma sicuramente per alcuni degli apicoltori presenti sul territorio, la necessità di gestire in modo più professionale tutta la filiera produttiva

    INVESTIGATION OF LIGNIN NANOCAPSULES UPTAKE IN PLANTS

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    The interest of the scientific community in nanotechnology has been growing significantly in the last decades, resulting in the development of new nanomaterials and nanoparticles which can find a wide variety of applications, ranging from materials science to biomedicine. Researchers have recently started to investigate the engineering of nanoparticles which can be used as pest controls or cargo deliverers to improve agriculture yield and to reduce the use of pesticides and fertilizers in favour of more sustainable approaches. The present work aims to contribute to the advancement of nanotechnology in the context of sustainable agriculture by evaluating the viability of lignin nanocapsules (NCs) produced by ultrasonication as nanovectors (NVs) for bio-active compounds in plants. Different light microscopy and electron microscopy techniques have been used to image the roots of Eruca sativa, Eragrostis tef and Arabidopsis thaliana seedlings exposed to the NCs in several experiments which investigated the toxicity and uptake extent of the particles. The study revealed that low dilutions of the raw NCs emulsion have toxic effects on roots cells and hair and required the administration of highly diluted emulsions to avoid detrimental effects. However, the imaging revealed no evidence of NCs uptake and internalization in lively cells in any of the conducted experiments. As a consequence, we can assert that the main reason for the missed uptake must reside in the size of the particles, revealing the necessity of developing a different production process which could yield smaller particles

    La medicalización de la infancia en el proceso de escolarización : la pedagogía positivista vs la pedagogía de la diferencia

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    Este trabajo realiza una comparación entre el periodo 1880- 1930 caracterizado por la pedagogía positivista, la medicalización de la pedagogía y la patologización de la infancia, y las corrientes actuales de la pedagogía que problematizan la categoría de normalidad del sujeto pedagógico configurado en el proceso de escolarización. Planteado de esta manera, el trabajo se propone comparar, analizar y reflexionar sobre las continuidades y rupturas en la concepciones pedagógica planteadas. Así, las políticas sanitarias y la consolidación del cuerpo médico escolar en Argentina que acompañó el proceso de conformación del Estado nacional, sentó las bases de los mecanismos de regulación y seguridad que originaron  nuevas clasificaciones de la infancia. Este proceso se dio conjuntamente con la creación de instituciones de control destinadas a la normalización de la población infantil. En esta dirección, el trabajo analiza y explora ciertos saberes expertos: el medico, el biológico, psicológico y pedagógico que fueron produciendo formas de subjetivación a través de prácticas sociales y del proceso de escolarización. En términos de Foucault, sería a través de prácticas discursivas en el que se da el proceso de sujeción y exclusión mediante una regulación normativa. Que posibilitaron la división de las infancias entre niño "normal" y "anormal" y circuitos difernciales de escolarización. A partir de este conjunto de categorías se entreteje y hace posible una pluralidad de discursos con una matriz interpretativa acerca de los fines de la educación en la actualidad. Como se sabe la inclusión de la población infantil no fue homogénea ni igualitaria en el terreno educativo, y busco criterios para medir la educabilidad de los sujeto. Si bien pareciera que estos proyectos pretendieron atenuar las diferencias sociales existentes no se preguntaron por las causas de dichas diferenciasFil: Cheli, María Verónica. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Humanidades y Ciencias de la Educación. Instituto de Investigaciones en Humanidades y Ciencias Sociales (UNLP-CONICET); Argentina

    Development and Simulation-based Testing of a 5G-Connected Intersection AEB System

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    In Europe, 20% of road crashes occur at intersections. In recent years, evolving communication technologies are making V2V and V2I faster and more reliable; with such advancements, these crashes, as well as their economic cost, can be partially reduced. In this work, we concentrate on straight path intersection collisions. Connectivity-based algorithms relying on 5G technology and smart sensors are presented and compared to a commercial radar AEB logic in order to evaluate performances and effectiveness in collision avoidance or mitigation. The aforementioned novel safety systems are tested in a blind intersection and low adherence scenario. The first algorithm proposed is obtained by incorporating connectivity information to the original control scheme, while the second algorithm proposed is a novel control logic fully capable of utilizing also adherence estimation provided by smart sensors. Test results show an improvement in terms of safety for both the architecture and high prospects for future developments

    Efficient sampling of ground-dwelling arthropods using pitfall traps in arid steppes

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    Pitfall trapping is probably the most frequently used method for sampling grounddwelling arthropods. While the capture of specimens in pitfall traps largely depends on the number of individuals in the sampled area, trap design and trapping effort for a given environment, can also affect sampling success. The aim of this study was to determine the best pitfall trapping design for collecting ground-dwelling arthropods in the wind-blown and cold arid steppe areas of Patagonia. We tested four designs of traps, six types of preservative and different times of activation as well as the quantity of traps. Both preservation attributes and sampling efficiency differed between different trap designs and fluids compared. We conclude that in order to obtain reliable data on the structure of a community of ground-dwelling arthropods in Patagonia, at least three pitfall traps per experimental unit are required. In addition, traps should be opened for a minimum of 10 days filled with 300 ml of 30% ethylene glycol. We also suggested the use of a simple trap design (i. e. without funnel or roof). We believe these findings will contribute to more appropriate sampling of the ground dwelling fauna of Patagonia as well as other arid areas, leading to more reliable diversity studies.EEA BarilocheFil: Cheli, German Horacio. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas. Centro Científico Tecnológico Conicet - Centro Nacional Patagónico; ArgentinaFil: Corley, Juan Carlos. Instituto Nacional de Tecnología Agropecuaria (INTA). Estación Experimental Agropecuaria Bariloche. Grupo de Ecología de Poblaciones de Insectos; Argentin

    Organisational Problems and Solutions in Oncology: A Content Analysis of the Narratives of Italian Cancer Unit Professionals

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    The aim of this qualitative research is to explore the perception of the organizational climate in Italian cancer units. The survey was the first step of a two year action-research project, involving 14 hospitals and different professions (n=475). We report the methodology and the thematic clusters that emerged in analysing the answers to three questions: (i) perceived problems with colleagues, (ii) perceived problems with patients and their relatives, and (iii) coping strategies. Narratives were analysed through computer aided qualitative data analysis software. The results identify two main significant issues in describing problems and solutions: interpersonal communication and group cohesiveness
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