49 research outputs found

    Understanding emotionally relevant situations in primary dental practice. 2. Reported effects of emotionally charged situations

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    Background and aims. Dentistry is widely reported to be a stressful profession. There is a limited body of research relating to the coping strategies used by dentists whilst in clinical situations. This study aims to use qualitative methods to explore the full extent of the coping strategies associated with stressful events in primary dental practice. Method. Semi-structured interviews were conducted with 20 dentists within a 50 mile radius of Lincoln. A thematic analysis was conducted on verbatim transcriptions thereby identifying six themes and 35 codes. Results. Participants described both problem-focused and emotion-focused strategies. The strategies used had a variety of outcomes in the context of use. Most dentists denied that their emotions affected their decision-making, but then proceeded to describe how they were influential. Discussion and conclusion. Dentists use a wide variety of coping strategies some of which are maladaptive. Training in the development and recognition of appropriate coping decisions would be appropriate as they woul

    Unravelling the Wider Benefits of Social Pensions: Secondary Beneficiaries of the Older Persons Cash Transfer Program in the Slums of Nairobi

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    A growing number of low and middle income countries have introduced social pension programs for older people. Research has highlighted that the impact of such programs can extend beyond the primary recipient when funds are shared. It less clear the extent to which such redistribution persists in the lowest resource settings. Using data from a survey conducted in 2016, this paper examines how recipients of the Kenyan Older Persons Cash Transfer Program (OPCTP) living in two slum communities in Nairobi reallocate their social pension by examining the characteristics of older people who are more likely to share their cash and identifying secondary beneficiaries. Findings suggest that 40% of beneficiaries re-allocate some or all of the cash received. The majority of secondary beneficiaries are either grandchildren or children of the primary beneficiary. Overall, a higher proportion of the total cash is shared with secondary beneficiaries living in rural Kenya, as compared to those living in the same household. This highlights the role played by older people, even the most vulnerable, in providing support to wider kin networks; reinforcing the argument that investing in social pensions has much broader potential societal impact than the intended aims of reducing recipient household poverty. By enhancing economic opportunities and investments in human capital more broadly, societies that invest in social pension programs may improve the overall living conditions and experiences of ageing in their countries at a critical moment of global population ageing

    Maternal Psychosocial Stress during Pregnancy and Placenta Weight: Evidence from a National Cohort Study

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    To study in a large-scale cohort with prospective data the associations between psychosocial stress during pregnancy and placenta weight at birth. Animal data suggest that the placenta is involved in stress-related fetal programming.; We defined a priori two types of psychosocial stress during pregnancy, life stress (perceived burdens in major areas of life) and emotional symptoms (e.g. anxiety). We estimated the associations of maternal stress during pregnancy with placenta weight at birth, controlled for length of gestation, by predicting gestational age- and sex-specific z-scores of placenta weight through multiple regression analysis, adjusted for potential confounders (N?=?78,017 singleton pregnancies). Life stress (per increase in stress score by 1, range: 0-18) during pregnancy was associated with increased placenta weight at birth (z-score, reported in 10(-3); B, 14.33; CI, 10.12-18.54). In contrast, emotional symptoms during pregnancy were not associated with placenta weight at birth.; Maternal life stress but not emotional symptoms during pregnancy was associated with increased placenta weight at birth; yet, the association-estimate was rather small. Our results may contribute to a better understanding of the role of the placenta in the regulation of intrauterine processes in response to maternal stress

    Caratterizzazione di alcuni siti della rete accelerometrica nazionale al fine di individuare la risposta sismica locale

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    Le indagini geotecniche finalizzate alla stima della risposta sismica locale si limitano molto spesso ai primi 30 m di profondità, valore che è diventato uno standard per la classificazione delle caratteristiche di un sito. Negli anni ’90 Borcherdt (1994) e Martin e Dobry (1994) suggerirono 30 m come la profondità standard di indagine per la verifica delle strutture. Boore et al. (1993, 1994, 1997) e Boore e Joyner (1997) basarono le regressioni per il calcolo delle leggi predittive del moto del suolo sullo stesso parametro. Nel 1997 negli Stati Uniti il National Earthquake Hazards Reduction Program (NEHRP) nella stesura delle norme tecniche per le costruzioni in zona sismica (FEMA, 1997) utilizza per la prima volta il parametro Vs30 come indice per la classificazione dei suoli, con lo scopo di definirne l’amplificazione. Le norme tecniche per le costruzioni in zona sismica della comunità Europea, EC8 (ENV, 1998) ente da dati provenienti dagli Stati Uniti occidentali e, utilizzando dati provenienti dalla stessa regione, Wald & Mori (2000) segnalano che le VS,30 non sono molto ben correlate con l’entità dell’amplificazione, in quanto esiste una forte dispersione dei dati. La figura 1.1 mostra il rapporto tra le amplificazioni, mediate sull’intervallo di frequenza compreso tra 3-5 Hz. raccomandano lo stesso parametro per suddividere i terreni, anche se le classi differiscono in parte dalla classificazione NEHRP. Infine, anche in Italia, le Norme Tecniche per le Costruzioni (Normative Tecniche per le Costruzioni, Gazzetta Ufficiale del 14/01/2008) adottano la stessa suddivisione dei terreni adottata dall’EC8.L’attendibilità della velocità delle onde di taglio nei primi 30 m (VS,30) come estimatore della risposta sismica di un sito, in termini di frequenza e amplificazione, è tuttavia molto discussa.Innanzitutto il parametro è stato ricavato unicamente da dati provenienti dagli Stati Uniti occidentali e, utilizzando dati provenienti dalla stessa regione, Wald & Mori (2000) segnalano che le Vs30 non sono molto ben correlate con l’entità dell’amplificazione, in quanto esiste una forte dispersione dei dati. La figura 1.1 mostra il rapporto tra le amplificazioni, mediate sull’intervallo di frequenza compreso tra 3-5 Hz. I valori risultano effettivamente molto dispersi, ma questo risultato può essere spiegato col fatto che non tutte le classi di sito hanno frequenza di risonanza compreso in questo intervallo di frequenza. Perciò per alcuni siti la media è stata calcolata nell’intorno della frequenza di risonanza (sulle amplificazioni massime), mentre per altri è stata calcolata sulle armoniche superiori, che hanno ampiezze minori. Lavori eseguiti con dati provenienti da altre regioni sottolineano come le Vs30 non siano buoni estimatori per la predizione di amplificazioni in bacini profondi (Park & Hashash, 2004), per la stima delle amplificazioni in altre regioni (Stewart et al., 2003) o in presenza di inversioni di velocità (Di Giacomo et al., 2005). Uno studio recente, eseguito su dati giapponesi (Zhao et al., 2006) si è evitato l’uso della Vs30 perché strati spessi di terreno rigido posti sopra il substrato roccioso amplificano il moto di lungo periodo, mentre gli strati sottili e soffici tendono ad amplificare il moto di corto periodo: ciò significa che la VS,30 non può rappresentare il periodo predominante del sito, dato che si basa solo sugli strati superficiali. Secondo Mucciarelli e Gallipoli (2006) il confronto tra l’amplificazione sismica al sito e la Vs30 mostra che quest’ultimo parametro non è adeguato per spiegare gli effetti di sito osservati in Italia a causa delle situazioni geologiche particolari che sono diffuse nel nostro paese. La figura 1.2 mostra la distribuzione dell’ampiezza rispetto alla classe di sito, in cui si vede che le classi sono mal discriminate e le mediane delle classi A e B (indicate dalla linea nera) sono uguali. È però necessario notare che questo grafico è stato costruito utilizzando le ampiezze ricavate col metodo dei rapporti spettrali H/V, ma in letteratura (Bard, 1999) è dimostrato che tali rapporti spettrali permettono di stimare la frequenza di risonanza, ma falliscono nella stima del valore di amplificazione. In particolare la Vs30 sottostima gli effetti locali ai siti con inversione di velocità e li sovrastima in siti con bacini profondi. La Vs30 sembra fornire dei buoni risultati solo in siti che abbiano un profilo di velocità monotono, crescente con la profondità e un forte contrasto di impedenza nella prima decina di metri. Questo studio si propone di verificare l’attendibilità della velocità delle onde di taglio valutate nei primi 30 m come estimatore della risposta sismica di un sito. Per questo scopo sono state selezionate 45 stazioni della Rete Accelerometrica Nazionale, di cui si conoscono i profili stratigrafici e i profili di velocità delle onde di taglio e di compressione. Inoltre sono state raccolte le registrazioni strong motion relative ai terremoti registrati da queste stazioni. Gli effetti di sito sono stati valutati in due modi: · Le registrazioni sono state utilizzate per calcolare i rapporti spettrali H/V per ricavare la frequenza fondamentale propria di ciascun sito (f0) e il relativo valore di amplificazione; · I profili di velocità delle onde di taglio sono serviti per ricavare il modello teorico monodimensionale per il calcolo della funzione di trasferimento del sito, eseguito per mezzo del modello proposto da Haskell e Thomson (Haskell, 1953, Thomson 1950), da cui ricavare la f0 e l’amplificazione. I valori ottenuti con i due metodi sono stati poi confrontati per verificare la congruenza dei risultati. I profili di velocità hanno permesso di classificare le stazioni utilizzando la velocità media delle onde di taglio nei primi 30 m (Vs30), secondo la normativa italiana. I risultati ottenuti dalla valutazione della risposta di ciascun sito, espressi in termini di frequenza fondamentale e amplificazione, sono stati correlati con la rispettiva classe di sito per verificare l’attendibilità del parametro delle Vs30 come estimatore degli effetti di sito

    Controls on explosive-effusive volcanic eruption styles

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    One of the biggest challenges in volcanic hazard assessment is to understand how and why eruptive style changes within the same eruptive period or even from one eruption to the next at a given volcano. This review evaluates the competing processes that lead to explosive and effusive eruptions of silicic magmas. Eruptive style depends on a set of feedbacks involving interrelated magmatic properties and processes. Foremost of these are magma viscosity, gas loss, and external properties such as conduit geometry. Ultimately, these parameters control the speed at which magmas ascend, decompress and outgas en route to the surface, and thus determine eruptive style and evolution
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