57 research outputs found
Umberto Eco onomaturgo : (Spogli parziali dai «Diari minimi»)
Nel XX secolo letterario Umberto Eco è tra i piú fecondi inventori di parole, quasi sempre giocose, soprattutto nei suoi brillanti pastiches letterarî. In questo studio, che si limita a esaminare i due Diari minimi di Eco, si descrivono alcune strategie linguistiche e strutturali e si studiano alcune parole nuove nella loro genesi e nella loro composizione.In the literary 20th century Umberto Eco is amongst the most prolific inventors of words, which are almost always playful, especially in his brilliant literary pastiches. In this study, which only examines the two Diari minimi by Eco, some structural and linguistic strategies are described, and the creation and composition of some new words are studie
Il "plurale di magnitudo": Prima parte
The author discusses a particular type of plural, which he defines “of magnitudo”: it is a form that does not indicate a plurality of designata, but is related to an idea of greatness or historical or social importance and to other related parameters, with reference to a single designatum. He offers three examples: le cucine, i giardini, le carceri.L’autore discute un particolare tipo di plurale, che definisce “di magnitudo”: si tratta di una forma che non indica una pluralità di designata, ma è collegata a un’idea di grandezza o d’importanza storica o sociale e ad altri parametri affini, in riferimento a un unico designatum. Propone tre esempî: le cucine, i giardini, le carceri
Da Chrétien de Troyes a Shakespeare («The tragedy of King Richard the Third», a. I, sc. 2)
L’articolo si propone di considerare le somiglianze fra alcune vicende antico-francesi (l’Yvain di Chrétien de Troyes e il fabliau anonimo De celle que se fist foutre sur la fosse son mari) con una scena del Riccardo III di Shakespeare. Anche se non si può dire che il dramma inglese dipenda dai testi narrativi oitanici, esso sviluppa lo stesso motivo della vedova consolata e una serie di motivi secondarî, di immagini (il sangue, il diavolo, la seduzione) e di espressioni letterarie in modo sintomaticamente affine. The paper aims to evaluate similarities between some Old-French narratives (Chrétien de Troyes’ Yvain and the anonymous fabliau De celle que se fist foutre sur la fosse son mari) and a scene from Shakespeare’s Richard III. Although we cannot affirm that Shakespeare’s play derives from the French narratives, it develops the same theme of “comforted widow” along with a series of secondary themes, of images (the blood, the devil, the seduction) and literary expressions in a symptomatically, very similar way
EL ABENCERRAJE Y LA HERMOSA XARIFA
A jewel of Renaissance short fiction, the progenitor of the Moorish tale and one of the greatest examples of literary "maurophilia", El Abencerraje y la hermosa Xarifa is a novella with an Italianate style, set on the fifteenth-century frontier between the Christian kingdoms and that of Granada: it tells a story of high moral content, tinged with stoicism and senechism: The young Moor Abindarráez, a member of the noble and unhappy Granada family of the Abencerrajes, goes to visit his beloved Xarifa to join her in marriage, but on the way he is captured by the famous castellan Rodrigo de Narváez, who, however, having heard his story, leaves him temporarily free to go and marry, binding him to the promise to return immediately afterwards to give himself up. From military virtue to moral virtue, a contest of generosity and loyalty cements the friendship between the Christian knight and the pair of noble Moors, showing the way to mutual recognition based on high human values. In the fifties and sixties of the sixteenth century this story was rewritten three times (by different authors), whose philological relations are extremely complex: the book discusses the main theories on this subject, proposing a new vision, hopefully less hypothetical than the others, of the interweaving of tradition and accompanies the study with a new edition, closer to the original mises en page, of all the sixteenth-century texts involved.illustratorGioiello della narrativa breve rinascimentale, capostipite del racconto moresco e uno dei maggiori esempî di “maurofilia” letteraria, El Abencerraje y la hermosa Xarifa è una novella di stile italianeggiante, ambientata sulla frontiera quattrocentesca tra i regni cristiani e quello di Granada: si racconta una vicenda di elevato tenore morale, venata di stoicismo e di senechismo: il giovane moro Abindarráez, appartenente alla nobile e infelice famiglia granadina degli Abencerrajes, va a trovare l’amata Xarifa per unirsi a lei in matrimonio, ma nel viaggio è catturato dal famoso castellano Rodrigo de Narváez, il quale però, udita la sua storia, lo lascia temporaneamente libero d’andare a sposarsi, vincolandolo alla promessa di tornare subito dopo a consegnarsi. Dalla virtus militare alla virtú morale, una gara di generosità e lealtà cementa l’amicizia fra il cavaliere cristiano e la coppia di nobili mori, mostrando la via del reciproco riconoscimento fondato su alti valori umani. Negli anni Cinquanta-Sessanta del XVI secolo questa vicenda ha conosciuto tre riscritture (d’autori diversi), le cui relazioni filologiche sono estremamente complesse: il libro discute le principali teorie al riguardo, proponendo una nuova visione, si spera meno ipotetica delle altre, degl’intrecci della tradizione e accompagna lo studio con una nuova edizione, piú vicina alle mises en page originali, di tutti i testi cinquecenteschi coinvolti
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