3,675 research outputs found

    International Conference of Territorial Intelligence, Alba Iulia 2006. Vol.1, Papers on region, identity and sustainable development (deliverable 12 of caENTI, project funded under FP6 research program of the European Union), Aeternitas, Alba Iulia, 2007

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    GIRARDOT J.-J., PASCARU M., ILEANA I., 2007A.deliverable 12 of caENTIThese acts gather the communications of the International Conference of Territorial Intelligence that took place in ALBA IULIA in Romania, from September, the 20th to September, the 22nd 2006. This conference was the fourth conference of territorial intelligence, but the conference of ALBA IULIA is the first one that took place in the CAENTI, Coordination Action of the European Network of Territorial Intelligence, framework. Consequently, it has a particular organization. A part is devoted to the presentation of the CAENTI research activities and of their prospects. The CAENTI specific communications are published in another volume

    Digital Twin for Amyotrophic Lateral Sclerosis: a system for patient engagement

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    This chapter focuses on the context in which patients such as those with Amyotrophic Lateral Sclerosis (ALS) are placed and what possibilities information and communication technologies (ICTs) offer to keep them in touch with the world to reach Society 5.0. In particular, the authors intend to show how the healthcare sector can use digital twin (DT) through elements of augmented virtuality (AR) and building information modelling (BIM) to create interactive interfaces that can solve, in part, problems involving frail patients but at the same time allowing their monitoring. Interconnection is possible through a gamification approach. In addition, a solution that considers the user (patient) involvement and that aims at its increase through interaction with alternative places to their home so as to stimulate them to keep an active mind and the degree of fun in a limiting condition is proposed

    Agrifood and tourism. The collaboration between universities and business networks for the economic development of inner areas through relational, educational and experiential tourism initiatives.

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    Negli ultimi decenni, la conoscenza è diventato un fattore determinante per la crescita economica e la competitività. In questo contesto, gli Istituti di Istruzione Superiore, in quanto fonti di nuova conoscenza, hanno gradualmente ridisegnato le loro attività, passando da ruoli più tradizionali (insegnamento e ricerca) a un approccio più imprenditoriale e proattivo, comunemente identificato come terza missione (TM). La creazione di connessioni con il mondo delle imprese rappresenta uno dei mezzi più utili per le università per realizzare gli obiettivi della TM. Inoltre, lo sviluppo del modello della tripla elica e la sua evoluzione verso la quarta elica, e dunque il coinvolgimento anche della comunità locale, ha riformulato l’impegno delle università nella società civile e nel contesto economico. All'interno di questo processo, le università possono agire come mezzi di co-creazione a diversi libelli e sostenere l'innovazione e il raggiungimento dello sviluppo sostenibile, contribuendo all'aumento di conoscenze pratiche e transdisciplinari. Le collaborazioni tra gli attori della tripla e quadrupla elica possono assumere varie forme - come, ad esempio, university-business collaboration, university-industry linkages, university-industry-government interactions, Community-Academic Partnerships. Tutte queste forme di collaborazione possono essere include nel quadro delle public-private partnerships, che prevedono la condivisione di conoscenze, competenze, capitali e altre risorse in grado di innescare processi interattivi e affrontare politiche, progetti e questioni di servizio pubblico attraverso lo sviluppo congiunto. Queste collaborazioni potrebbero giocare un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo locale nelle aree svantaggiate. Le aree svantaggiate, da un lato mostrano una fragilità legata a condizioni specifiche; dall'altro rappresentano bacini significativi di risorse non sfruttate, che potrebbero costituire un potenziale di sviluppo economico, sociale e culturale. In questo contesto, una collaborazione tra imprese e organizzazioni della conoscenza può aiutare i territori ad affrontare le esigenze della globalizzazione, a valorizzare i punti di forza culturali e sociali di un luogo e a facilitare il dialogo tra le imprese locali. In questo campo, le opportunità per le aree svantaggiate potrebbero anche riguardare il turismo. Considerando queste premesse, questo studio ha un duplice obiettivo. Innanzitutto, è un tentativo di analizzare i driver e le barriere alle collaborazioni tra gli attori della quadrupla elica rivolte allo sviluppo locale ed esplorare le sue potenzialità nello stimolare e implementare iniziative di turismo esperienziale e relazionale in aree svantaggiate, con un focus specifico sulle aree montane e alto-collinari della Regione Marche (Italia). Infatti, il turismo culturale e agroalimentare di tipo “community-based”, attraverso l'implementazione di collaborazioni tra diversi attori, può rendere le aree interne delle Marche una destinazione adatta ad esperienze immersive, relazionali e di apprendimento. In secondo luogo, lo studio mira a comprendere il ruolo potenziale delle ICT nell'innescare e sostenere questi processi. Partendo da questa ipotesi, il presente lavoro cerca di rispondere alle seguenti domande di ricerca: (1) Quale ruolo possono giocare le collaborazioni a quadrupla elica nella promozione del turismo esperienziale e relazionale nelle aree svantaggiate delle Marche? (2) Quale ruolo possono giocare le ICT nella promozione del turismo esperienziale e relazionale nelle aree svantaggiate delle Marche? Lo studio è diviso in tre sezioni. La prima parte si concentra sui driver, le barriere e le principali implicazioni delle collaborazioni università-imprese nelle aree svantaggiate. A tale scopo, il primo capitolo propone una ricognizione ragionata della letteratura su questi argomenti. I risultati della review sono stati applicati a due casi di collaborazione volti a promuovere iniziative di turismo esperienziale e relazionale in aree rurali delle Marche. La seconda parte analizza le potenzialità delle collaborazioni di quadrupla elica e delle ICT per promuovere il turismo esperienziale in un'area rurale. A questo scopo viene analizzato il caso del progetto Smart Marca, un esempio di public-private partnership, che ha coinvolto diversi attori attraverso processi partecipativi nella creazione di un'applicazione mobile per smartphone finalizzata a promuovere il Fermano come destinazione culturale e agroalimentare. La terza parte considera le potenzialità delle collaborazioni a quadrupla elica per favorire il turismo relazionale. In questa sezione viene presentato il caso di Agritur-Aso, un'associazione locale che opera in un'area rurale e composta da 22 strutture ricettive rurali e aziende agricole che offrono ospitalità attraverso la combinazione di attività di turismo esperienziale, relazionale e comunitario. Per quanto riguarda la metodologia, sono stati scelti sia approcci quantitativi che qualitativi. Il technology acceptance model è stato utilizzato come modello per un’indagine condotta su un campione di 128 studenti universitari per esplorare la predisposizione degli utenti ad adottare le app mobili per il turismo e visitare una destinazione (capitolo 3). Per quanto riguarda il caso Agritur-Aso è stato condotto un questionario con i partecipanti all'iniziativa Staffetta della cucina Ciocheciò, con l'obiettivo di esaminare il ruolo giocato dalla tecnologia, dalla componente locale e dalle tradizioni gastronomiche nel mantenere le relazioni esistenti e crearne di nuove all'interno di un sistema di offerta turistica relazionale (capitolo 5). Sono state condotte interviste semi-strutturate con il presidente dell'associazione Agritur-Aso (capitolo 4) e con gli organizzatori della Staffetta (capitolo 5). Inoltre, è stato organizzato un focus group con gli studenti internazionali che hanno partecipato alle iniziative di Agritur-Aso (capitolo 4). Nel capitolo 4, per ottenere una comprensione approfondita delle potenzialità di collaborazione tra l'università, una rete di imprese e i membri della comunità, sono stati applicati anche i metodi della Participatory Action Research (PAR). Lo studio dimostra che le università possono dare un contributo alla sistematizzazione dell'offerta di servizi e prodotti turistici tematici nelle aree svantaggiate, collaborando alla progettazione di un piano strategico che coinvolga tutti gli attori della QH, facilitando l'emergere di bisogni e la condivisione di idee, oltre a sostenere progetti comuni. Infatti, sia il caso Smart Marca che quello Agritur-Aso hanno dimostrato che la cooperazione tra tutti gli attori della quadrupla elica può favorire lo sviluppo economico delle aree svantaggiate, in quanto permette la condivisione e la messa in rete di risorse che non sarebbero disponibili ai singoli attori, stimola le relazioni, aumenta il capitale di conoscenza e permette la creazione di un sistema di offerta integrato, in grado di promuovere le aree svantaggiate come destinazioni appetibili, che forniscono esperienze coinvolgenti a stretto contatto con la comunità locale. Per quanto riguarda la seconda domanda di ricerca, entrambi i casi hanno dimostrato che le ICT possono giocare un ruolo cruciale nella promozione del turismo esperienziale e relazionale nelle aree svantaggiate. Il caso Smart Marca (capitolo 3) ha evidenziato che le app di viaggio possono creare e fornire esperienze immersive anche se a distanza. Il caso della Staffetta (capitolo 5) ha riconosciuto un ruolo essenziale alle tecnologie, poiché senza il format online e l'uso dei social media, l'iniziativa non avrebbe avuto luogo. Tuttavia, entrambi i casi assegnano alle ICT un ruolo strumentale nel contesto dell'esperienza turistica: lungi dall'essere un sostituto della realtà, la tecnologia può fungere da ponte per facilitare le interazioni faccia a faccia e stimolare visite reali a luoghi conosciuti solo virtualmente. Questo lavoro presenta alcuni limiti. Ulteriori ricerche dovrebbero fornire una panoramica sistematica sull'offerta turistica regionale nelle aree svantaggiate, concentrandosi sugli attuali flussi turistici, sulla domanda di turismo esperienziale e relazionale in questa porzione di regione e sull'impatto economico dell'attuale offerta turistica. Inoltre, potrebbe essere effettuata un'analisi accurata dell'impatto delle collaborazioni di quadrupla elica nello sviluppo economico e turistico delle aree svantaggiate delle Marche attraverso una ricerca sia desk che field e mediante il coinvolgimento di tutti gli attori della quadrupla elica di un processo di participatory action research

    Natural Sciences in Archaeology and Cultural Heritage

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    A Special Issue of the international journal Sustainability under the section Sustainability of Culture & Heritage has been made, entitled Natural Sciences in Archaeology and Cultural Heritage. The bridge between science/technology and the humanities (archaeology, anthropology, history of art, and cultural heritage) has formed a well-established interdisciplinary subject with several sub-disciplines; it is growing exponentially, spurred by the fast development of technology in other fields (space exploration, medical, military, and industrial applications). On the other hand, art and culture struggle to survive due to neglect, lack of funding, or the dangers of events such as natural disasters and war. This volume strengthens and exerts the documentation of the sustainability of the issue that arises from the outcome of resulting research and the application of such a duality link. The sustainable dimension emerges from society, education, and economics through the impact of cultural growth, all of which produce a balanced society, in which prosperity, harmony, and development are merged at a sustainable local/regional/national/social level. A wide range of subjects linking the applied natural sciences with archaeology and the cultural heritage of innovative research and applications are presented in this volume

    Large-scale educational telecommunications systems for the US: An analysis of educational needs and technological opportunities

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    The needs to be served, the subsectors in which the system might be used, the technology employed, and the prospects for future utilization of an educational telecommunications delivery system are described and analyzed. Educational subsectors are analyzed with emphasis on the current status and trends within each subsector. Issues which affect future development, and prospects for future use of media, technology, and large-scale electronic delivery within each subsector are included. Information on technology utilization is presented. Educational telecommunications services are identified and grouped into categories: public television and radio, instructional television, computer aided instruction, computer resource sharing, and information resource sharing. Technology based services, their current utilization, and factors which affect future development are stressed. The role of communications satellites in providing these services is discussed. Efforts to analyze and estimate future utilization of large-scale educational telecommunications are summarized. Factors which affect future utilization are identified. Conclusions are presented

    Pathways to spatial cognition : a multi-domain approach SpatialTrain I

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    “Opening a window into the future is not an easy task. Attempting to open one in a generation after the initial launching step might seemed either idealistic, naïve or with hindsight plain driven” (Formosa, 2017, p35). The drive to introduce Spatial Information integration across the Maltese Islands was an ideal, one that brought in technology, methodologies and results. However, as in the classic GIS evolution through the decades pointers on what constitutes a spatial information system were the subject of extensive debate Initially this was driven by the Push – Pull factor where entities using the primitive systems were being pushed by the availability of a mapping system and provision of base maps and hence creating data to fit the system. Initiated in the 1960s through military use, porting the processes to the physical and urban domains in the 1980s and 1990s, further takeup was made in the environmental domains in the 1990s to 2000s and eventually to the social domain in the 2000 to 2010s. Jumping through the decades, the global explosion of GIS and Spatial awareness as well as software, methods and integrative constructs morphed GIS into an availability that made it all possible, particularly through online and web-enabled GIS. This Pull – Push factor caused entities and private organisations to finally break through by creating their own data and then going for the mapping systems that fit their needs, systems that have evolved beyond recognition, both in the proprietary and open-source/open-access arenas. [Excerpt from the Introduction by Prof. Saviour Formosa]peer-reviewe

    RTD INFO February 1999 No. 21 Supplement

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