4,593 research outputs found

    Innovative teaching strategies: enhancing the soft-skilloriented approach through integrated onsite-online learning environments

    Get PDF
    ABSTRACT The integration of ICT in Higher Education requires reflective design by teachers. In particular, from recent international research on the subject, it emerges that the perspective of the TPCK framework (Technological, Pedagogical, Content Knowledge) can favour an effective design reasoning of teachers. Teaching practice requires the implementation of innovative organizational models for the creation of learning environments that offer continuity between classroom and distance learning (Hybrid Instruction Solution). The empirical mix-method research involved a group of volunteer teachers of different teachings. The objective was to design and implement innovative teaching solutions using ICT in onsite/online environments to enhance specific soft skills in students. The results of a questionnaire (CAWI) given to incoming and outgoing teachers from the experience of designing and conducting the didactic action will be presented. the TPCK perspective design of integrated learning environments and the reasoned choice of coherent methodologies seem to make a soft-skilloriented didactics feasible

    Come rilevare la visione professionale degli insegnanti. Uno schema di codifica

    Get PDF
    L’uso dei video a supporto dello sviluppo delle competenze di insegnamento rappresenta una opportunità ampiamente indagata nella ricerca educativa. In questo ambito, presso l’Università di Cagliari, in collaborazione con l’Università di California-Irvine, si è avviato un progetto di formazione degli insegnanti basato sull’uso delle tecnologie digitali per la video-osservazione con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle competenze di visione professionale (professional vision), intesa come la competenza di notare e attribuire significato a ciò che di rilevante avviene in classe in relazione all’apprendimento degli studenti. In linea con gli obiettivi del progetto, sulla base di modelli già affermati nella letteratura internazionale, riferibili prevalentemente all’area della didattica della matematica, gli autori hanno sviluppato un primo schema di codifica a otto dimensioni delle competenze di visione professionale, caratterizzato dalla trasversalità rispetto agli specifici ambiti disciplinari. Nel presente contributo, si introducono i fondamenti di tale costrutto, si presentano le dimensioni e indicatori dello schema, e se ne discutono ambiti di applicazione, potenzialità e criticità.The use of video to support the development of teaching competencies represents an opportunity that is widely investigated in educational research. In this area, at the University of Cagliari, in collaboration with the University of California-Irvine, a teacher professional development project based on the use of video technology and focused on video observations was initiated. The project’s objective is to support the development of professional vision competencies, that is the ability to notice and make sense of fundamental classroom events that are relevant to student learning. In alignment with the project objectives and drawing from existing frameworks from the international literature, particularly from the field of mathematics education, the authors have developed an initial coding system of eight dimensions that captures teacher professional vision across various disciplinary fields. In the present contribution, the construct of professional vision is introduced, the dimensions and indicators of the coding framework are presented, and applications, potentialities, and critical aspects are discussed

    Diffondere la cultura della sostenibilit\ue0: ecopedagogia a scuola fra vecchi e nuovi paradigmi educativi.

    Get PDF
    Il contributo intende riflettere sul significato da attribuire all\u2019ambiente e all\u2019educazione ambientale oggi nella scuola. Si rileva l\u2019importanza di considerare l\u2019ambiente nell\u2019ottica della pedagogia della persona, e quindi di interpretarlo come fattore dell\u2019educazione e non solo come luogo in cui si svolge l\u2019educazione. Anche la scuola dovrebbe farsi portavoce dell\u2019ecopedagogia vista come umanesimo ecologico, cio\ue8 educazione della persona alla costruzione di relazioni equilibrate e rispettose verso materiali, risorse ed esseri viventi che costituiscono l\u2019ambiente Terra e permettono all\u2019uomo di trovare le possibilit\ue0 di uno sviluppo sostenibile. L\u2019educazione all\u2019ambiente nella scuola supera in tal modo sia la visione scientifico-intellettualistica, sia la sua riduzione a sporadiche uscite scolastiche all'aperto, a contatto con la natura. The contribution aims to reflect on the significance to be attributed to the environment and environmental education today in the school. It is important to consider the environment from the perspective of pedagogy of the person, and therefore to interpret it as a factor of education and not just as a place where education takes place. Even the school should be the spokesperson of eco-pedagogy seen as ecological humanism, that is, education of the person to the construction of balanced and respectful relationships with materials, resources and living beings that constitute the Earth environment and allow man to find the possibilities of development sustainable. The environmental education in the school thus exceeds the scientific-intellectualistic vision both its reduction to sporadic outdoor school trips in contact with nature

    Insegnare a scrivere nel biennio della scuola secondaria di primo grado

    Get PDF
    Il contributo offre una riflessione sulle strategie e azioni didattiche utilizzate nell'insegnamento della scrittura nel biennio della scuola secondaria di primo grado. Nello specifico è presentata parte dei risultati di una ricerca biennale (2012/2014) sulla scrittura degli studenti del primo biennio della scuola secondaria di primo grado. Si tratta di dati relativi: a) alla progettazione e all'azione didattica di un gruppo docenti di Lettere che insegnano in sette scuole romane; b) all'analisi delle tracce utilizzate nei due anni da tali docenti per le prove di scrittura in classe. La scuola ha da tempo avvertito l’esigenza di un ripensamento complessivo delle modalità di insegnamento/apprendimento della lingua e delle quattro abilità linguistiche di base e, in particolare, della scrittura. In continuità con tale bisogno, i risultati mettono in luce progettualità didattiche sperimentate nella scuola e atteggiamenti di docenti, rispondendo alla esigenza di studi e contributi alla riflessione sul tema in vista di una ricaduta di natura didatticaThis paper provides a reflection on strategies and actions used in teaching writing to lower secondary school students. Specifically, this contribution focuses on some of the results of a two-year research (2012/2014) based on the analysis of writing compositions by students of the first two years of secondary school. Datas concern a) the design and action of teaching by a group of mother tongue teachers from seven schools of Rome; b) the analysis of instructions for students’written composition used in the two years from such teachers. The school has felt for long time the need to rethink its methods of teaching/learning the language and the four basic language skills, writing in particolar. In keeping with this need, the results highlight experimented educational projects in schools and attitudes of teachers, responding to the need for studies and contributions to the reflection on the issue in view of didactic effect

    Differenze di genere nel Problem Solving Collaborativo. Il caso italiano

    Get PDF
    Il saggio approfondisce le differenze di genere nei risultati del Problem Solving Collaborativo (PSC) in OCSE PISA 2015. Il buon risultato italiano nel Problem Solving di PISA 2012 non è stato confermato nel ciclo successivo, dove è stata aggiunta la dimensione collaborativa. Il crollo è dovuto soprattutto al netto peggioramento dei maschi, comune a tutti i paesi partecipanti, ma particolarmente accentuato in Italia. Per capire questo cambiamento vengono prima confrontati i risultati dei due cicli di PISA, considerando differenze di punteggio e livelli di competenza. Vengono esaminate anche le differenze fra macroaree e indirizzi di studio, nonché l’incidenza dei fattori socio-economici. Successivamente sono verificate le differenze di genere per gli aspetti del costrutto del PSC, per capire i rispettivi punti di forza e di debolezza. Infine sono discusse le possibili implicazioni didattiche legate ai risultati del PSCThe aim of the present paper is to analyze gender gap in Italian students’ Collaborative Problem Solving - CPS performance in OECD PISA 2015. Italian students scored high in PISA 2012 individual Problem Solving but this positive result has not been confirmed in the following cycle that included the collaborative dimension. This drop in performance is mainly due to boys’ weaken results in all countries and particularly noticeable in Italy. To understand this change, results from the two PISA cycles are first compared, presenting gender differences both in scores and levels of competence. Differences among macro areas and study programs, as well as the impact of socioeconomic factors, are also examined. Secondly, gender differences are verified according to CPS theoretical construct, so to understand their respective strengths and weaknesses. Finally, possible teaching implications related to the results of the CPS are discusse

    Sul sentiero dei nidi di ragno. La progettazione educativa in prospettiva 0-6

    Get PDF
    Con l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a 6 anni, prevista dal Decreto Legislativo n. 65/2017, la pedagogia dell’infanzia italiana è chiamata a riformulare la sfida della “continuità del percorso educativo e scolastico […] sostenendo lo sviluppo delle bambine e dei bambini in un processo unitario”. Il presente articolo, prendendo spunto dai contributi nazionali e internazionali alla promozione di una cultura dell’infanzia che tenga insieme i bisogni infantili di protezione e partecipazione, cura ed emancipazione, racconta un’esperienza di formazione realizzata in un Istituto paritario pugliese, sul tema “La programmazione educativa in logica 0-6”. Il percorso formativo ha consentito di riflettere sulla necessità di costruire strumenti e pratiche orientate alla corresponsabilità tra educatori, docenti e genitori, che riesca da un lato a evitare inopportune rigidità e/o incoerenze nella progettazione verticale del curricolo, e dall’altro a rafforzare la funzione educativodidattica del nido quale contesto significativo di crescita identitaria e relazionale.With the introduction of the integrated education system for 0 to 6 year olds, set out in Legislative Decree n. 65/2017, Italian early years education must address the challenge of the «continuity of the educational and scholastic course [...] by supporting the development of children in a unitary process». This article, based on national and international research on the promotion of a culture of childhood that takes into account the requirements of child protection as well as participation, care and emancipation, describes a research training project that took place in an Apulian school, on the theme of “Educational design in 0-6 perspective”. The training course enabled participants to reflect on the need to develop tools and practices which promote the sharing of responsibility between educators, teachers and parents, on the one hand avoiding unnecessary rigidity and/or inconsistencies in the vertical design of the curriculum, and on the other, strengthening the educational function of childcare as a significant context of Education

    Il satanismo acido. Alcune riflessioni su due recenti casi

    Get PDF
    Gli Autori si soffermano sul fenomeno del satanismo \u201cgiovanile\u201d o \u201cacido\u201d, termine con il quale si intendono di solito gruppi \u201corganizzati\u201d di giovani che celebrano riti satanisti, condividono luoghi, abbigliamento, simboli, gesti, musica e, soprattutto, sostanze stupefacenti. Spesso sotto l\u2019effetto di alcool e droghe i satanisti \u201cacidi\u201d commettono gesti dissacratori, e, talvolta, reati violenti fino ad arrivare a delitti efferati, come nei casi che qui si presentano. Si tratta di delitti commessi da gruppi che si davano una definizione di satanisti, ma che non coincidevano affatto con il fenomeno storico-culturale del satanismo, trattandosi piuttosto di giovani marginali e violenti.The authors dwell in particular on the phenomenon of "juvenile" or "acid Satanism". This term generally means "organized" groups of young people celebrating Satanic rites, having in common and sharing places, clothing, symbols, gestures, music, and most of all drugs. Often under the influence of alcohol and drugs the Acid Satanists often commit irreverent gestures, and sometimes, violent crimes or heinous crimes, as in the cases presented here. The murders were committed by groups of young people defining themself Satanists, having however no coincidence with the historical and cultural phenomenon of Satanism, being rather marginalized and violent young people

    Carceri e Stranieri.

    Get PDF
    The issue of foreign national prisoners needs to be considered in a national and supranational perspective because of its importance, related to different topics connected to the respect of the rights of the foreign inmate. Among these, we have to keep in special consideration the exposure to discrimination, the lack of access to justice (due inter alia to the language barrier), the relational isolation, the difficult reintegration and the impact of the status of illegal immigrant. Facing such a view, it’s easy to understand the central importance of all the international instruments for the protection of foreign prisoners, especially of the European framework decisions, unfortunately non totally applied in each Member State. Their particular importance is due to the fact that, if correctly implemented, they can have a strong impact on different phenomena, such as the diminution of the foreign prisoners and their effective reintegration, thanks to the mutual recognition to criminal decision and the possibility to transfer persons deprived of liberty. However, different kind of reasons may hinder the fully application of these framework decisions. So, from one hand, their implementation needs efforts from each Member State, from the other one, the national governments should consider the possibility to identify privileged interlocutors for the approval of convention that can allow the transfer of stakeholders.La tematica dei detenuti stranieri, connotata da una speciale rilevanza sia se considerata a livello nazionale sia a livello sovranazionale, solleva tutta una serie di questioni connesse al rispetto dei diritti delle persone che si trovano a scontare una pena in un Paese diverso da quello di origine. Tra queste, spiccano quella dell’esposizione alla discriminazione, delle difficoltà di accesso alla giustizia (dovuto fra l’altro alle barriere linguistiche), dell’isolamento relazionale, del reinserimento e dell’impatto dello status di clandestino. Dinanzi a siffatto panorama, assumono importanza centrale gli strumenti internazionali a tutela dei detenuti stranieri: particolare riguardo verrà riservato alle decisioni-quadro europee, strumenti dall’alto potenziale, ma non ancora compiutamente applicati in tutti gli Stati Membri. Tra i fenomeni su cui potrebbero impattare figurano, da un lato, quello del mutuo riconoscimento delle sentenze penali e, dall’altro, quello del trasferimento dei detenuti, delle persone in misura alternativa e dei reclusi in forza di un provvedimento cautelare: la loro corretta applicazione permetterebbe dunque un decremento degli stranieri reclusi e al contempo la possibilità di un loro reinserimento nel contesto di appartenenza. Tuttavia, ragioni ideologiche, teoriche e legislative, possono ostacolare l’applicazione delle decisioni-quadro, così che, se da un lato si rende necessario il loro recepimento all’interno dei singoli ordinamenti degli Stati Membri, dall’altro si ritiene di fondamentale importanza l’individuazione, da parte delle realtà nazionali, di quei Paesi che potrebbero rappresentare gli interlocutori privilegiati di percorsi di trasferimento che possano essere intrapresi dai soggetti interessati

    Knowledge management. La conoscenza al lavoro

    Get PDF
    Questo contributo evidenzia alcuni aspetti del rapporto tra knowledge management (KM) e riflessione pedagogica, in particolare quella relativa alla pedagogia del lavoro. Pertanto, le brevi note che seguono mirano inizialmente ad inquadrare il principale cambiamento lavorativo introdotto dalla complessit\ue0 post-fordista, quale cornice entro cui si colloca poi la genesi e l\u2019identit\ue0 in evoluzione del KM. Quindi, si soffermano sul duplice vantaggio che la riflessione suddetta pu\uf2 offrire sia alla teoria sul KM (e alla sua pratica) sia alla formazione del knowledge intermediary.This paper spotlights some aspects of the relationship between Knowledge Management (KM) and pedagogical reflection, in particular the one relating to pedagogy of work. Therefore, the following short notes firstly aim to contextualize the main working change introduced by post-Fordist complexity, that is a frame within which the genesis and the developing identity of KM place themselves. Therefore, these notes dwell on the twofold advantage that the above-mentioned reflection can offer both to KM theory (and its practice) and to knowledge intermediary's training

    Lo spazio sonoro come luogo di recupero della memoria nella terza etĂ 

    Get PDF
    The link between music and education has always inspired many different thoughts and pedagogical practices. In this paper this link is analyzed on two different levels. The first is strictly theoretical and relates to the interdisciplinary fields of pedagogy, focusing particularly on the approach of biopedagogy, psychology of music and neuroscience. The second one concerns empirical research carried out in the field of Medical Pedagogy in the Epistemology and Educational Practices Laboratory at the University of Naples Federico II. These practices are designed to recall implicit memory in pathological and non-pathological elderly people.In the end, the focus will be on the strategy of Musical Autobiography which is the object of current international research, coordinated by the author, in the context of intervention for the pedagogical rehabilitation of patients with Alzheimer’s disease.Il nesso musica/educazione, foriero di una pluralità di riflessioni e pratiche pedagogiche, viene analizzato nell’articolo ad un duplice livello. Il primo, più strettamente teorico, facendo riferimento a campi interdisciplinari, con particolare riferimento all’approccio della biopedagogia, della psicologia della musica e delle neuroscienze. Un secondo livello è inerente alle pratiche di ricerca empirica condotte nell’ambito della Pedagogia Medica all’interno del Laboratorio di epistemologia e pratiche dell’educazione dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, volte al recupero della memoria implicita in soggetti anziani patologici e non patologici.Particolare attenzione verrà, infine, rivolta alla strategia dell’Autobiografia Musicale attorno alla quale si muove una ricerca internazionale coordinata dall’autrice nell’ambito dell’intervento riabilitativo pedagogico con i pazienti Alzheimer
    • …
    corecore