30 research outputs found

    Gimme shelter: endangered waterbirds in the coastal area between Timavo and Tagliamento river mouths

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    Il presente contributo analizza lo stato dell’avifauna nidificante nella zona costiera del Friuli Venezia Giulia. Se per lo svernamento e la sosta durante le migrazioni la zona considerata è da ritenersi molto vocata con un numero di specie ed individui paragonabile alle altre zone umide maggiori dell’Alto Adriatico, per la nidificazione il valore locale risulta minore. Nel periodo riproduttivo la scarsa o nulla mobilità dei soggetti nidificanti deve essere compensata da condizioni di idoneità ambientale e di elevata tranquillità. La semplificazione territoriale seguita all’antropizzazione, in particolare alle bonifiche, unita al disturbo diretto da parte delle molteplici attività umane deprime le potenzialità dell’area. La nidificazione coloniale di Ciconiformi e Caradriformi è concentrata in porzioni molto ridotte di territorio (con l’eccezione del Gabbiano reale mediterraneo), talora al di fuori di ogni vincolo di tutela, mentre una serie di impatti naturali ed antropici mette a rischio il mantenimento di alcune popolazioni nidificanti. Fatta salva la conservazione dell’esistente, risulta necessario intraprendere alcune azioni volte a rallentare i fenomeni in atto e a ricostruire gli ambienti scomparsi. La ricostruzione delle barene in laguna di Marano e di un mosaico di zone umide d’acqua dolce con diverse tipologie (canneti, boschi umidi, prati temporaneamente allagati e pascolati) nelle zone perilagunari, insieme ad una gestione “integrata” di alcune delle valli da pesca estensive di maggiori dimensioni, potrebbero incrementare il valore delle zone umide regionali per gli uccelli acquatici nidificanti.This study analyses the state of conservation of breeding waterbirds in the coastal areas of the Region Friuli Venezia Giulia. Such areas are very important for wintering and resting during migrations, with species and individual numbers comparable to those of the other main Northern Adriatic wetlands. However, breeding waterbirds are not as abundant and diverse. Indeed, during the reproductive season the presence of breeding individuals is related to good environmental conditions and to low levels of disturbance. The loss of habitats caused by human interventions, in particular wetland reclaiming, and the disturbance deriving from human activities, have drastically decreased the area potentials. Colonial breeding of Ciconidae and Caradridae is concentrated in very small territories (with the exception of the Yellow Legged Gull), that in some cases are not even protected, whereas a series of natural and human impacts places at risk the maintenance of some breeding populations. The efforts should thus be devoted both to the conservation of habitats and species that are already presents, and to the restoration of habitats that have disappeared. Saltmarsh rebuilding in Marano lagoon and the creation of a variety of freshwater wetlands (reedbeds, riveline woodlands, flooded and grazed meadows) in the perilagoonal areas, together with the integrated management of some extensive fishfarms, could increase the value of regional wetlands for breeding waterbirds

    Interaction between waterbirds and productive activities in the Grado and Marano Lagoon: the case of the Cormorant

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    Fra gli uccelli ittiofagi il Cormorano (Phalacrocorax carbo) viene considerata la specie a maggior impatto sulle attività di acquacoltura, considerando non solo il prelievo diretto, ma anche i casi indiretti di morte per shock termico, dovuti alle incursioni nelle vasche da sverno, e per le ferite provocate ai pesci. Da questo punto di vista l’incremento della popolazione a partire dalla fine degli anni ‘80 ha portato a forti situazioni di conflitto tra le attività produttive legate alla vallicoltura e la necessità della conservazione della specie. Gli studi effettuati sinora hanno fornito contributi diversi, evidenziando che ogni allevamento presenta caratteristiche ecologiche, ambientali ed antropiche peculiari, che si riflettono sul grado di impatto della specie. Questo lavoro si prefigge di definire l’importanza di alcuni contesti ambientali per la biologia del Cormorano nella laguna di Grado e Marano e di quantificare il prelievo all’interno di queste aree. Dai dati raccolti si evince la stagionalità della presenza della specie, l’elevata valenza ecologica e la concentrazione spazio-temporale degli eventi importanti di foraggiamento. Si conferma quindi un ampio areale in cui la ricerca del cibo riguarda pochi individui e aree limitate in cui molti individui si alimentano per brevi periodi. Per le valli da pesca l’impatto maggiore viene registrato nei mesi di novembre e dicembre, all’interno dei bacini utilizzati per lo svernamento del pesce e nei canali circondariali. Si ritiene, quindi, vista la variabilità e la non regolarità nell’impatto, che l’utilizzo di metodi di dissuasione passivi potrebbero risultare efficaci e che gli eventuali abbattimenti in deroga di un certo numero di individui dovrebbero essere limitati ai mesi in cui si manifesta il prelievo maggiore.Among all waterbirds, the Cormorant is considered the species with the highest impact on aquaculture activities, both considering direct fish removal and indirect causes of death, due to thermic shock and to injuries caused by bird incursions in the wintering tanks. The Cormorant population increase that has been witnessed since the end of the Eighties has caused strong conflicts between fish farming activities and conservation needs of the bird species. Up to now, all the studies carried out stress the importance of each fish farm’s peculiar ecological, environmental and anthropic characteristics, as they have an effect on the level of impact of the Cormorant. This study aims at determining the importance of different environments for the Cormorant biology in the Grado and Marano Lagoon, and at quantifying the level of fish removal within such areas. Our data evidentiate the species’ seasonality, its high ecological relevance and the spatial-temporal concentration of its foraging activities. Indeed, foraging strategies are characterised by wide areas where only a fewindividuals search for food, and by restricted areas where a lot of individuals feed for short periods. In fish farms, the highest impact is recorded in November and December, within wintering areas and canals. Hence, considering the high variability and irregularity of the impact, passive dissuasion methods may be generally sufficient, and the possible shooting of a certain number of individuals should be restricted to the months when fish removal is highest

    Spatial and temporal dynamics in the habitat use by waterbirds in the coastal area of Friuli Venezia Giulia: a series of case studies

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    Sono stati analizzati, durante la fase di svernamento, i movimenti a corto raggio di quattro specie di uccelli acquatici, il Fischione (Anas penelope), il Chiurlo maggiore (Numenius arquata), la Pivieressa (Pluvialis squatarola) e il Piovanello pancianera (Calidris alpina), tutte specie migratrici regolari di importanza internazionale e/o nazionale per la laguna di Grado e Marano. Per il Fischione, unica specie cacciabile delle tre, è stata quantificata la distribuzione a livello mensile. Dall’analisi di questi primi dati emerge, con l’inizio della stagione venatoria, un prevalente utilizzo da parte della specie di aree con basso disturbo antropico e ricche di risorsa trofica. Si rileva, successivamente, un utilizzo più diffuso dell’area di studio, con uno spostamento sempre più marcato verso i settori più occidentali della laguna. Per le tre specie di limicoli è stata quantificata la distribuzione mensile delle specie nei principali roost (raggruppamenti di alta marea), ed è stata sovrapposta alle localizzazioni ottenute con la radiotelemetria. Da questi primi dati emerge una marcata stanzialità per il Chiurlo maggiore nei pressi dei siti di cattura, e, viceversa, un’elevata mobilità per il Piovanello pancianera e la Pivieressa, tanto da ritrovare diversi individui, marcati con le trasmittenti, in laguna di Venezia. Si sottolinea, quindi, l’importanza, in vista dei futuri piani di gestione dei Siti di Importanza Comunitaria e delle Zone di Protezione Speciale, della comprensione delle dinamiche spazio temporali che regolano la fase di svernamento di queste specie, al fine di una loro corretta gestione e conservazione.During the wintering phase, the short-distance movements of four waterbird species – Widgeon (Anas penelope), Eurasian Curlew (Numenius arquata), Grey Plover (Pluvialis squatarola) and Dunlin (Calidris alpina) – have been analysed. All four are regular migratory species of international and/or national interest for Grado and Marano Lagoon. For the widgeon, the only species that can be hunted, the monthly distribution has been estimated. The analysis of these preliminary data shows that, with the beginning of the hunting season, the birds tend to use especially the areas with low human disturbance and high trophic resources. With the progress of the season, a more balanced use of the study area is shown, with an increasing movement of the population towards the western part of the lagoon. For the three waders, the monthly distribution at the main roosts have been quantified, and this has been overlapped to the radio-telemetry localizations. These preliminary data show that curlews tend to remain in the areas where they are caught, whereas grey plovers and dunlins are highly mobile. Indeed, some individuals were found in the lagoon of Venice. These case studies highlight the importance of understanding the spatial-temporal wintering dynamics of these species, in order to manage and conserve them efficiently and to develop complete and exaustive management plans of Natura 2000 sites

    Interactions between fish resources and Cormorants Phalacrocorax carbo in the Grado and Marano lagoon (NE Italy)

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    Interactions between fish resources and CormorantsPhalacrocorax carboin the Grado and Marano lagoon (NE Italy)The aim of this study was to determine the importance of different environments for CormorantPhalacrocorax carbobiology in the Grado and Marano lagoon (Friuli Venezia Giulia, NE Italy, Upper Adriatic Sea), and to estimate the levels of fish removal within such areas. Data were collected on Cormorant abundance and the amount of fish consumed in two fishing valli (Valle Noghera and Valle Artalina) and in three tidal areas (Goppion, Cavanata sea, Grado and Marano lagoon). The number of Cormorants per 100 ha was relatively low in all the study areas. The highest density of feeding cormorants in November (24 birds/100 ha) was in Valle Noghera. The latter is ascribed to an isolated event of 50 birds in social fishing activity. During the rest of the November survey time (72% of the total), lower densities were noted (2.5 birds/100 ha). Fish consumption was also relatively low. In Valle Artalina the maximum was 6.8 kg/100 ha in December. The highest fish consumption was estimated in Valle Noghera in November (41.9 kg/100 ha) and in the Grado and Marano lagoon in January (7.6 kg/100 ha). In fish farms, the highest fish consumption is recorded in November and December, exclusively within wintering basins and canals. So these areas should be covered with wire nets. Furthermore, considering the high variability and irregularity of fish removal, the use of active deterring methods (e.g. gas cannons) can give good results, especially if applied during social fishing events

    Genetic structure in the European endemic seabird, Phalacrocorax aristotelis, shaped by a complex interaction of historical and contemporary, physical and nonphysical drivers

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    Geographically separated populations tend to be less connected by gene flow, as a result of physical or non-physical barriers preventing dispersal, and this can lead to genetic structure. In this context, highly mobile organisms such as seabirds are interesting because the small effect of physical barriers means non-physical ones may be relatively more important. Here we use microsatellite and mitochondrial data to explore the genetic structure and phylogeography of Atlantic and Mediterranean populations of a European endemic seabird, the European Shag, Phalacrocorax aristotelis, and identify the primary drivers of their diversification. Analyses of mitochondrial markers revealed three phylogenetic lineages grouping the North Atlantic, Spanish/Corsican and Eastern Mediterranean populations, apparently arising from fragmentation during the Pleistocene followed by range expansion. These traces of historical fragmentation were also evident in the genetic structure estimated by microsatellite markers, despite significant contemporary gene flow among adjacent populations. Stronger genetic structure, probably promoted by landscape, philopatry and local adaptation, was found among distant populations and those separated by physical and ecological barriers. This study highlights the enduring effect of Pleistocene climatic changes on shag populations, especially within the Mediterranean Basin, and suggests a role for cryptic northern refugia, as well as known southern refugia, on the genetic structure of European seabirds. Finally, it outlines how contemporary ecological barriers and behavioral traits may maintain population divergence, despite long-distance dispersal triggered by extreme environmental conditions (e.g. population crashes)

    Genetic traceability of two local chicken populations, Bianca di Saluzzo and Bionda Piemontese, versus some current commercial lines.

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    The aims of this investigation were to analyse the genetic variation of two Piemonte chicken local breeds, Bionda Piemontese and Bianca di Saluzzo, and to set them against some commercial lines. A panel of 19 microsatellite markers was used. On the overall, the results of different analyses highlight the genetic uniqueness of the two breeds; therefore they should be considered genetic resources worthy of preservation. The panel of microsatellites used in this investigation turns out to be a consistent and reliable tool for traceability. In fact, these markers are able to distinguish the two local populations from the commercial lines and they are able to confirm the existence of two genetically different clusters within the Bionda Piemontese, namely the ecotypes standard and Cuneo. Mating policies implemented to avoid inbreeding and, if necessary, a marker assisted conservation scheme would be sufficient to solve the problem of inbreeding

    Innalzamento del livello del mare: quale destino per gli ambienti costieri?

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    Introduce e modera Giorgio Fontolan, docente di Morfodinamica costiera Università di Trieste Intervengono Fabrizio Antonioli, ricercatore geomorfologo ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, Roma Stefano Furlani, docente di geografia fisica Università di Trieste Stefano Sponza, biologo Università di Trieste A cura di Università di Trieste Nella conferenza si vuole raccontare quali sono le implicazioni dell'innalzamento del livello marino sulle dinamiche costiere, evidenziando le conflittualità con le attività umane e le strategie che l'uomo dovrà mettere in campo per convivere o contrastare gli effetti indesiderati. Il tema verrà affrontato riportando anche i risultati delle ricerche svolte dall’Università di Trieste sia a scala nazionale ed extranazionale, sia lungo le coste e le lagune del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Sono previsti quattro interventi specialistici per fornire un inquadramento generale del problema dell’innalzamento del livello del mare e degli scenari possibili, una panoramica sulle implicazioni del fenomeno per gli ambienti di costa bassa (spiagge e lagune), una visione dei segnali di innalzamento attuale e antico lungo le coste alte e infine una diversa visione dei problemi ambientali, legata agli aspetti dell’avifauna acquatica e marina e degli habitat a rischio. Giorgio Fontolan, geologo, si occupa principalmente di morfodinamica e protezione delle aree costiere. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali, a spedizioni e missioni oceanografiche e di rilevamento costiero in Italia, Spagna, Albania, Dubai (UAE), Argentina, Cile e Antartide. Ha svolto attività di consulenza internazionale in Tunisia per conto del Ministero degli Affari Esteri italiano e in Albania per le Nazioni Unite. Autore di oltre 150 pubblicazioni e note scientifiche. Fabrizio Antonioli, geologo, si occupa di geomorfologia costiera applicata al rischio di erosione e allagamento delle coste italiane. Le indagini riguardano la risalita del livello del mare e le variazioni della temperatura nel Mediterraneo, il riconoscimento delle zone costiere che presentano tettonica attiva, la datazione e ricostruzione di paleotemperature, la morfologia ed evoluzione dei sistemi carsici. Esperto del Pleistocene Superiore. Autore di oltre 150 pubblicazioni e note scientifiche su riviste internazionali e nazionali. Stefano Furlani, geomorfologo, si occupa di ricerche sulle coste rocciose del Mediterraneo. Dal 2012 sta conducendo rilievi a nuoto nell’ambito del progetto Geoswim. Dopo i primi 250 km di rilievi in solitaria lungo le coste dell’Istria, il progetto prosegue assieme ad un team di ricercatori e studenti di varie nazionalità per coprire tutto il Mediterraneo. Ha partecipato a progetti di ricerca nazionali e internazionali su tematiche geomorfologiche e geoarcheologiche sulle coste, sui fiumi e nei deserti. È autore di un centinaio di articoli scientifici e numerosissimi articoli divulgativi di natura geografica. Stefano Sponza, biologo, si occupa di eco-etologia di uccelli acquatici e marini e di aspetti gestionali in ambito costiero. I campi di indagine riguardano l’utilizzo e la selezione dell’habitat, le strategie di foraggiamento e l’analisi dei movimenti di migrazione e di dispersione. Le tecniche vanno dall’osservazione comportamentale, al monitoraggio delle popolazioni, alla cattura e marcatura, all’utilizzo di sistemi telemetrici. Autore di oltre 25 pubblicazioni tra articoli scientifici e documenti tecnici

    Ecological role of Friuli Venezia Giulia coastal wetlands for the waterbirds: the importance of tidal and enclosed areas

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    La laguna di Grado e Marano è uno dei siti più rilevanti dell’Adriatico e d’Italia per l’avifauna acquatica, con 6 specie di valore internazionale e 26 di importanza nazionale. Su 20.000 ha di zone umide costiere, il sistema di valli da pesca copre circa 1700 ha. Scopo del presente lavoro è di valutare il ruolo ecologico dell’area per gli uccelli acquatici e l’importanza relativa delle valli arginate rispetto alle zone soggette a marea. A tal fine sono stati scelti tre ambiti vallivi, differenti per grado di protezione, utilizzo antropico e livelli di pressione venatoria, e tre zone esposte a marea. Si evidenzia per la laguna di Grado e Marano dei buoni valori di ricchezza in fase di svernamento, mentre si rileva un crollo nel numero di specie durante la nidificazione. Dal confronto dei valori di ricchezza fra le zone soggette a marea e le valli da pesca, emerge l’importanza di quest’ultime come zone di rifugio. Scendendo nel confronto tra le tre valli viene evidenziato il valore della Valle Cavanata come ex valle da pesca, gestita attualmente a fini naturalistici. Nel confronto tra le valli produttive, la scelta incentrata su una sola giornata di caccia alla settimana sembra non interferire più di tanto sul numero di specie e di individui. L’attività venatoria che prevede 5 giornate di caccia a settimana sembra, invece, portare ad un impoverimento sia di ricchezza che di numero di individui. Al di fuori della stagione venatoria, i bassi valori di ricchezza nelle valli produttive vanno ricercati nel disturbo arrecato alle specie per le attività manutentive e nel mantenimento di elevati livelli idrici. Per le aree soggette a marea, va sottolineata l’enorme importanza della laguna e delle piane di marea emergenti, come ambienti prioritari ai sensi della Direttiva “Habitat”.The Grado and Marano Lagoon is one of the most important areas both at the Adriatic and the Italian level for the waterbirds, with 6 species of international relevance and 26 of national relevance. The fish farm system covers 1.700 ha, on a total coastal wetland surface of 20.000 ha. Aim of the present study is to evaluate the ecological role of such area for waterbirds, and the relative importance of fish farms and of tidal areas. For this purpose, three fish farms have been chosen, characterised by different levels of protection, anthropic use and shooting pressure, and three tidal areas. In the Grado and Marano Lagoon there is a high richness of species during the wintering period, whereas there is a strong decrease in species numbers during the breeding season. The comparison between the richness indexes recorded in tidal areas and in fish farms evidentiates that fish farms are important refuge sites. By comparing the three fish farms, it is apparent that Valle Cavanata has the highest ecological value, probably because it is not an operative fish farm anymore, but it is managed for conservation purposes. The comparison between the two productive fish farms highlights that a single shooting day per week does not interfere excessively with the number of species and of individuals. On the other hand, 5 shooting days per week seem to lead to depauperation of species richness and bird abundance. Out of the shooting season, the low richness values recorded in productive fish farms are probably related to the disturbance caused by maintainance activities, and to the high water levels that are kept in the ponds. With regard to the tidal areas, it must be stressed that mudflats and sandflats not covered by water at low tide are extremely relevant as priority habitats according to the EU ‘Habitat’ Directive

    Embolisation of arteriovenous intrahepatic fistulas associated with diffuse haemangiomatosis of the liver. Report of a case in an adult and review of the literature

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    Diffuse hepatic haemangiomatosis is rare in adults. Association with high output intrahepatic arteriovenous fistulas has been described. To avoid heart failure complications, treatment is essential. The second case in the literature, treated with repeated transcatheter arterial embolizations (TAE) but complicated by infection of multiple haemangiomas and by Kasabach-Merritt syndrome, is presented. Complications were due to the persistent presence of haemangiomas within the liver, where an impressive collection of platelets and a superinfection were observed. Therefore, to treat arteriovenous fistula-related problems and to prevent possible complications due to persistence of the haemangiomas, surgical removal should be preferred over embolisation
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