28 research outputs found

    Toward reliable morphology assessment of thermosets via physical etching: Vinyl ester resin as an example

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    The morphology of peroxide-cured, styrene crosslinked, bisphenol A-based vinyl ester (VE) resin was investigated by atomic force microscopy (AFM) after ‘physical’ etching with different methods. Etching was achieved by laser ablation, atmospheric plasma treatment and argon ion bombardment. Parameters of the etching were varied to get AFM scans of high topography resolution. VE exhibited a nanoscaled nodular structure the formation of which was ascribed to complex intra- and intermolecular reactions during crosslinking. The microstructure resolved after all the above physical etching techniques was similar provided that optimized etching and suitable AFM scanning conditions were selected. Nevertheless, with respect to the ‘morphology visualization’ these methods follow the power ranking: argon bombardment > plasma treatment > laser ablation

    Il monitoraggio fitosanitario delle foreste trentine: risultati e prospettive dopo oltre 20 anni di applicazione

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    Nell’ambito di una selvicoltura polifunzionale e “prossima alla natura”, assumono particolare importanza la valutazione dello stato di salute delle foreste e la prevenzione ed il controllo dei danni di tipo biotico ed abiotico. Proprio per soddisfare tale esigenza avvertita dai gestori forestali, nel 1990 il gruppo Foreste della FEM ha progettato un monitoraggio di tutti i danni noti che si manifestano nei boschi trentini, da allora attuato in strettissima collaborazione con il Servizio Foreste e fauna della Provincia Autonoma di Trento, attraverso il personale presente sul territorio. Grazie alla applicazione estensiva ed alla georeferenziazione dei danni, inizialmente relativa alle particelle dei piani forestali ed ora eseguita in maniera più dettagliata mediante un sistema WebGIS, è stato possibile raccogliere una serie storica di dati sulle principali avversità; la loro elaborazione permette ora di inquadrare i principali problemi registrati e valutarne la diffusione e l’impatto reale sulla funzionalità delle foreste. Il confronto con i dati contenuti nei piani di assestamento e con quelli ambientali dei Sistemi Informativi Territoriali hanno permesso di identificare le aree più a rischio per determinati problemi (ad esempio bostrico e ruggine dell’abete rosso, processionaria del pino, schianti, deperimento dell’ontano verde), individuando o confermando le principali caratteristiche stazionali, strutturali e dendrologiche coinvolte nella loro manifestazione. Inoltre si sono potuti identificare e mappare molti problemi minori, la cui comparsa assume però un ruolo fondamentale nell’acquisizione di conoscenze sia sulla biodiversità che sull’introduzione di organismi invasivi. Il monitoraggio estensivo ha permesso di approfondire alcuni problemi di recente manifestazione, come il deperimento dell’ontano verde, nonché di identificare i focolai iniziali di insetti o patogeni alloctoni, quali il cinipide del castagno, il deperimento del frassino o la ruggine dell’ontano bianco. In questo contesto, la presenza capillare sull’intero territorio del personale forestale appositamente formato è fondamentale per seguire l’evoluzione dei problemi e verificarne l’eventuale risoluzione. L’inserimento dei risultati ottenuti all’interno dei documenti di pianificazione forestale è l’obiettivo finale del lavoro finora svolto. I rischi potenziali legati alle singole avversità potranno così essere considerati all’atto delle scelte sel - vicolturali, anche in vista di una migliore gestione delle risorse natural

    Recent secondary woodlands in a regional sample of Southern-Alpine abandoned landscapes: implications for restoration ecology and silviculture

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    Secondary woodlands are expanding throughout Europe as a result of the abandonment of farmland and the natural or artificial regeneration of forest cover. If properly managed, secondary woodlands can generate significant environmental and livelihood benefits. They can play a key role in biodiversity conservation or loss. In addition, secondary woodlands can represent a land reserve for agriculture and livestock production. Their uncontrolled expansion can lead to the loss of human heritage elements. With this paper we aimed at giving a brief reference of the current status and some management options for recent secondary woodlands based on a regional sample located in the South-Eastern Alps. The study was conducted in the Italian Province of Trento (6207 km2). In order to estimate the secondary woodland area, we adopted a two-stages sampling design. In the first stage, 100 cells were randomly selected with replacement in a 4 km regularly spaced grid according to a probability depending on an auxiliary variable; in the second stage, 100 sample points were drawn randomly within each selected cell and used to estimate the total area of the secondary woodlands by comparing the forest \u2013 no forest classification on two orthophotos taken in the years 1973 and 1999. Among the 334 points classified as no forest in 1973 and as forest in 1999, 291 (having canopy cover 65 20%, mean height 65 2 m, surface 65 1000 m2 and width 65 10 m) were surveyed further on the ground, recording ecological, biometrical, management and landscape attributes; to 261 of them we assigned a secondary forest stand category

    Chrysomyxa rhododendri in Trentino: a first analysis of monitoring data

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    Chrysomyxa rhododendri de Bary is a well-known pathogen that frequently produces massive and conspicuous attacks on Picea abies Karst. in the Alps. Although the cycle of this rust was described at the end of the 19th century, it is only recently that research has focussed on its real impact on spruce dynamics at the treeline. In Trentino, spruce needle rust is regularly reported through the Forest Tree Damage Monitoring (FTDM) programme, carried out by FEM-IASMA and the Forest and Fauna Service in the woodlands of the Autonomous Province of Trento (N.E. Italy). This set of geographically referred data was analysed and correlated with meteorological and ecological parameters in order to gain a better understanding of the environmental factors involved in attacks of this rust. Measures taken from representative meteorological stations and data from woodland management plans were also analysed. Rust infections were reported during every year of the period studied, but with considerable variability in terms of both affected surface and spatial distribution, although no clear trend was observed over the whole period. This variability could be explained by variations in precipitation in May and June, which is known to be the period of basidiospore release; solar radiation and wind could concur in spreading the fungal attack. Other parameters played a less important role in explaining the spread of rust, which affected all kind of spruce woods, regardless of age and management. Local morphology seems to be a significant factor in spreading attacks. FDTM data showed high potential for obtaining a better understanding of spruce rust behaviou

    Nuove tecnologie nella pianificazione forestale trentina. Il progetto NEWFOR sulla proprietà boscata di Pellizzano (Trento)

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    La sempre maggiore disponibilità di dati da telerilevamento ha spinto l’amministrazione forestale della provincia di Trento a testare con varie sperimentazioni le possibilità di impiego della tecnologia LIDAR nel rilievo dei caratteri forestali per la pianificazione aziendale con risultati promettenti. La quantità di dati messi a disposizione da tale tecnologia sembra infatti consentire quel salto di qualità nella definizione del dato indispensabile per un impiego su piccola scala, quale è quello della pianificazione di dettaglio di tipo aziendale, e non solo per la valutazione di cararatteri relativi a superfici territoriali più ampie. Grazie al processo di revisione complessiva delle modalità con le quali vengono redatti i piani aziendali forestali, iniziato già dal 2009, si sono potuti quindi introdurre nella struttura dei dati tradizionale degli elementi aggiuntivi utili all’integrazione con il dato LIDAR. Per poter verificare con quali modalità tale tecnologia può essere concretamente integrata nella pianificazione forestale ordinaria si è quindi voluto realizzare un piano di gestione forestale sperimentale sulla proprietà forestale di Pellizzano. Tale sperimentazione è avvenuta nell’ambito del progetto NEWFOR, finanziato con il programma europeo SPAZIO ALPINO, del quale costituisce un’area test. Il lavoro è consistito nell’acquisizione di un rilievo LIDAR, Ortofoto e Iperspettrale sull’area esaminata, nella acquisizione a terra dei dati necessari alla redazione di un piano aziendale secondo le procedure ordinarie e delle verità a terra necessarie per la elaborazione del dato telerilevato. Vengono presentati i risultati ottenuti, il confronto tra i due sistemi ed i diversi scenari possibili di impieg
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