132 research outputs found

    Five dimensions of European identity: A contribution to the italian adaptation and validation of the in-group identification Scale

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    Recent approaches define collective identity as a multi-component construct. Nonetheless, there is a lack of research about the dimensionality of in-group identification in relation to European Identity. Leach and colleagues (2008) proposed a framework of in-group identification, in which they distinguish five main components integrated into two higher-order dimensions. In two studies we examined the validity of the Italian version of the In-Group Identification Scale by Leach et al., with a focus on European identity. Confirmatory factor analyses revealed that the hierarchical model of in-group identification fitted the data well (Study 1); the measure was shown to have satisfactory convergent and divergent validity. In Study 2, the relations between European identification and several possible antecedents and outcomes were examined

    Antecedents of Intention and Behavior Towards Fair Trade Products: A Study on Values and Attitudes in Italy

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    The current study investigates the significance and power of direct and indirect effects of values and attitudes on intention to buy fair trade products and on self-reported behaviors. Drawing on previous research, we selected three attitudinal measures – Consciousness for Fair Consumption, Environmental Concern, Moral Reasoning – and two categories of human values, Power and Universalism. Through a web-based survey conducted in Italy we collected data analyzed using Structural Equation Modeling. Results showed that Universalism exerted a positive indirect effect on buying fair traded products while Power exerted a negative effect. Therefore, according to Theory of Planned Behavior (Ajzen, 1991), the intention was the only direct antecedent of behavior

    Epi-Regulation of Cell Death in Cancer

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    How do organisms regulate the correct balance between the production of “new” cells and the elimination of the “old” ones, remains an important biology issue under investigation. Cell(s) death represents a fundamental process involved in organism development and cell homeostasis, whose alteration is considered one hallmark of cancer and lead to drug resistance and consequently treatment failure. The recent re-classification of cell death has identified new molecular programs in which several proteins have a pivotal role. Several studies have highlighted a direct link between epigenetic modifications and cell death mechanisms. Different epi-modifications have been described, capable of regulating diverse key players implicated in cell death, leading to uncontrolled proliferation of cancer cells. Scientific efforts are focused on the understanding the epigenetic regulation of cell death mechanisms by developing tools and/or new epi-molecules able to overcome cell death resistance. The development of new epi-molecular tools can overcome cell death deregulation thus potentially improving the sensitivity to the anti-tumor therapies. This chapter focuses on the main epigenetic deregulations in cell death mechanisms in cancer

    Le Organizzazioni ed il Lavoro

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    La psicologia sociale del lavoro e delle organizzazioni/Valori, soddisfazione e motivazione verso il lavoro/Vivere nelle organizzazioni: senso di appartenenza, organizational commitment, cittadinanza e giustizia organizzativa/La cultura e il clima organizzativo/ Le percezioni di efficacia personale e collettiva nel contesto organizzativo/Direzioni della psicologia del lavoro e delle organizzazion

    L’efficacia comunicativa nella professione medica ospedaliera: un contributo alla definizione di nuovi strumenti nell’ottica socio-cognitiva

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    Questo lavoro si propone di indagare le convinzioni di efficacia percepita personale e collettiva tra i medici ospedalieri campani con riferimento alla comunicazione. Il lavoro di ricerca si compone di due studi complementari, che contribuiscono nel loro insieme ad approfondire il tema di interesse. In un primo momento si è proceduto ad uno studio preliminare-esplorativo, con una metodologia qualitativa, sulla comunicazione con il paziente dei medici ospedalieri campani, utile per ottenere maggiori informazioni sul tema e indicazioni utili alla scelta e alla definizione di strumenti di rilevazione di tipo quantitativo. Successivamente, con una metodologia quantitativa, è stata analizzata l’efficacia comunicativa dei medici, costruendo e validando tre scale per la misurazione dell’autoefficacia comunicativa del medico, delle aspettative di risultato nella messa in atto di una comunicazione efficace da parte del medico e dell’efficacia comunicativa collettiva percepita in ambito ospedaliero. Al di là dello specifico obiettivo metodologico, la ricerca ha inteso indagare anche l’articolazione di tali costrutti tra i medici afferenti a diversi ospedali della Campania, considerando la tipologia della specializzazione e gli anni di svolgimento della professione medica. Il primo capitolo introduttivo, “La comunicazione medico-paziente”, presenta una rassegna degli studi sull’argomento, soffermandosi sulle principali ricerche condotte nel quadro del modello bio-psico-sociale. Il secondo capitolo, “Lavorare in ospedale: aspetti psico-sociali della professione medica”, presenta nella prima parte una rassegna relativa ai temi connessi alla salute degli operatori sanitari, sia in chiave positiva di benessere e soddisfazione professionale, che in chiave negativa di stress e burnout; nella seconda parte invece vengono affrontate l’organizzazione del contesto ospedaliero e la comunicazione pubblica dell’ospedale. Il terzo capitolo, “L’efficacia personale e collettiva”, presenta una rassegna degli studi sull’efficacia personale con particolare riferimento all’autoefficacia in relazione alle scelte professionali, all’occupazione e allo stress, e all’autoefficacia comunicativa, in generale e nelle professioni sanitarie. Viene presentato il costrutto di efficacia collettiva con particolare attenzione alle organizzazioni. Il quarto capitolo, dal titolo “L’efficacia comunicativa del medico in ospedale: uno studio esplorativo”, presenta i risultati dello studio esplorativo volto ad indagare alcune aree specifiche del rapporto M-P, considerando il punto di vista dei medici ospedalieri campani. Per l’analisi dei testi prodotti è stata utilizzata una procedura di analisi del contenuto categoriale (Flick, 1998; Mazzara, 2001) e, per approfondire eventuali differenze dovute alla specializzazione degli intervistati e all’ospedale di afferenza, un’analisi di tipo lessicale. Nel quinto capitolo, “Dalla comunicazione all’efficacia comunicativa”, viene effettuata dapprima una breve rassegna degli strumenti utilizzati per misurare le abilità e le competenze mediche riferite alla comunicazione centrata sul paziente. Per ciascuno strumento vengono indicate le aree di problematicità (teoriche ed empiriche) prese in considerazione e viene presentata la versione definitiva di ciascuna scala. Il sesto e ultimo capitolo, “Lavorare in ospedale una ricerca sulla professione medica ospedaliera”, è interamente dedicato allo studio di tipo quantitativo. Viene presentata la validazione delle scale e vengono discussi i risultati di ricerca conseguit

    Percezioni di efficacia comunicativa e burnout dei medici ospedalieri

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    Il lavoro si propone di indagare le convinzioni di efficacia personale e collettiva nella comunicazione e il burnout in medici ospedalieri. Lo studio vuole inoltre approfondire le relazioni tra l’efficacia comunicativa personale e collettiva, il burnout e altre variabili psico-sociali, quali l’autoefficacia sociale e il senso di appartenenza all’azienda ospedaliera. Un ulteriore obiettivo è quello di verificare se le variabili considerate sono predittori delle dimensioni del burnout. Sono stati contattati 286 medici che lavorano in aziende ospedaliere del Sud Italia, a cui è stato somministrato un questionario self-report. I risultati mostrano il ruolo protettivo, per il benessere dei professionisti della salute, delle percezioni di efficacia comunicativa personale e collettiva. L’autoefficacia percepita nella comunicazione medica risulta infatti negativamente e significativamente correlata con il burnout; le percezioni di efficacia collettiva risultano negativamente correlate con la mancanza di realizzazione professionale degli operatori. Infine tra i predittori negativi del burnout ritroviamo l’efficacia comunicativa personale e collettiva e il senso di appartenenza all’ospedale

    La percezione di autoefficacia nella comunicazione con il paziente: uno studio esplorativo tra i medici ospedalieri campani.

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    Le convinzioni di autoefficacia sono un importante fondamento per l’azione: analizzare le percezioni di efficacia personale nella comunicazione del medico e del paziente è il primo passo per comprendere come essi si relazionano. Mancano però in letteratura studi specifici sul tema. Alla luce di tali premesse è stato condotto uno studio, a carattere esplorativo, che si propone di indagare alcune aree specifiche del rapporto m-p, considerando il punto di vista dei medici ospedalieri, con l’obiettivo di indagare le loro convinzioni di efficacia comunicativa e il ruolo che essi attribuiscono alla comunicazione. Sono stati intervistati 20 medici ospedalieri afferenti a cinque strutture pubbliche campane. Attraverso una procedura di analisi del testo software-assistita, è stata effettuata un’analisi del contenuto delle trascrizioni delle interviste. I risultati di questo studio contribuiscono sul piano concettuale ad arricchire di nuovi nuclei problematici la ricerca sul tema e sul piano metodologico a delineare le dimensioni rispetto alle quali costruire uno strumento per la valutazione dell’autoefficacia comunicativa del medico; sul piano della progettazione, in una dimensione operativa, favoriranno la realizzazione di interventi formativi mirati

    Patient communication self-efficacy, self-reported illness symptoms, physician communication style and mental health and illness in hospital outpatients

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    In this cross-sectional study, we investigated the associations between patient communication self-efficacy and self-reported symptoms in doctor-patient communication, as perceived by patients, and the mental health and illness of hospital outpatients. Using data from a sample of 74 outpatients (mean age = 37.58 years, standard deviation = 12.54), a structural equation model was calculated. The results showed that communication self-efficacy and respectful behaviour were associated with mental health and illness. Furthermore, self-reported symptoms were correlated with mental illness. Gender and educational differences also occurred. The findings suggest that enhancing patients' communication skills could benefit outpatients in general, but female and less educated patients in particular

    Il Work-Study Conflict degli studenti universitari: quali relazioni con il benessere?

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    L’obiettivo dello studio è quello di indagare le relazioni tra Work-Study Conflict (WSC), benessere mentale e performance accademiche di studenti-lavoratori. In un’ottica longitudinale si vuole inoltre approfondire il ruolo dell’autoefficacia studentesca e professionale, del sostegno sociale percepito e dell’engagement accademico per queste variabili, tenendo conto del genere e dell’età. È stato somministrato un questionario self-report, all’inizio del semestre accademico (T1, n = 77) e alla fine dopo una sessione d’esame (T2, n = 54), a studenti, lavoratori part-time È stato testato un modello di path analysys con l’aiuto del software MPLUS 7. I risultati hanno evidenziato come l’engagement, l’autoefficacia studentesca e il supporto dei colleghi di lavoro, al tempo 1, siano predittori negativi del WSC e positivi della performance accademica, rilevati dopo sei mesi. Solo l’autoefficacia lavorativa (T1) è risultata un predittore del benessere al (T2). Nessuna correlazione è emersa tra WSC e benessere. Questi risultati sostengono la necessità, per chi si occupa di orientamento e placement degli studenti universitari, di rafforzare le percezioni di autoefficacia e l’engagement per migliorarne le performance, il benessere e ridurre il WSC. I risultati evidenziano inoltre l’importanza della dimensione lavorativa (in termini di sostegno e autoefficacia) per il benessere e per la gestione dei conflitti di ruolo
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