8 research outputs found

    Storia della SIPeM: se trent’anni vi sembran pochi


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    Questa storia della Società Italiana di Pedagogia Medica (SIPeM) non vuole essere la cronistoria obiettiva degli eventi intercorsi nei trent’anni dalla sua nascita, bensì la narrazione di un’avventura, vista dagli occhi di chi ne ù stato direttamente partecipe: quindi si tratta di un racconto che si sforza di essere veritiero, ma ù tinto di emozioni soggettive dai colori probabilmente differenti da quelli di altri che hanno partecipato alla stessa avventura. Per questo l’articolo ha quasi la forma di una biografia che, come se si trattasse di un compagno di strada, percorre le tappe di una vita dalla nascita all’età matura e resta comunque aperta al domani e curiosa degli sviluppi futuri.This history of the Italian Society of Medical Education (SIPEM) does not want to be the objective history of events occurred in the three decades since its foundation, but the story of an adventure, seen through the eyes of a person who directly took part in it: then it is a story that strives to be truthful, but it is tinged with subjective emotional colors probably different from those of others who participated in the same adventure. Therefore this article has almost the shape of a biography that, as a fellow traveller, runs through the stages of life from birth to maturity remaining open to the future and curious of the next developments

    NovitĂ  per TUTOR

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    The complete genome sequence of Chromobacterium violaceum reveals remarkable and exploitable bacterial adaptability

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    Chromobacterium violaceum is one of millions of species of free-living microorganisms that populate the soil and water in the extant areas of tropical biodiversity around the world. Its complete genome sequence reveals (i) extensive alternative pathways for energy generation, (ii) ≈500 ORFs for transport-related proteins, (iii) complex and extensive systems for stress adaptation and motility, and (iv) wide-spread utilization of quorum sensing for control of inducible systems, all of which underpin the versatility and adaptability of the organism. The genome also contains extensive but incomplete arrays of ORFs coding for proteins associated with mammalian pathogenicity, possibly involved in the occasional but often fatal cases of human C. violaceum infection. There is, in addition, a series of previously unknown but important enzymes and secondary metabolites including paraquat-inducible proteins, drug and heavy-metal-resistance proteins, multiple chitinases, and proteins for the detoxification of xenobiotics that may have biotechnological applications

    I medici veronesi e le problematiche deontologiche della professione

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    Viene presentato l'esito di un'indagine rivolta a tutti i medici della provincia di Verona iscritti all'ordine professionale e muniti di indirizzo di posta elettronica e disponibili a rispondere a delle interviste. Si tratta di oltre un migliaio di medici a cui Ăš stata chiesta la reatiivitĂ  personale relativamente a problematiche che li coinvolgono attualmente: invecchiamento della popolazione, immigrazione e multiculturalitĂ , rifiuto della sofferenza e della morte, medicalizzazione impropria di problemi esistenziali, rischio professionale, riduzione delle risorse economiche, burocratizzazione dell'assistenza sanitaria, difficoltĂ  di aggiornamento, difficoltĂ  di comunicazione con i pazienti, implicazioni etiche del medico, carenza di supporti

    Medici a Verona 2: Indagine sui fattori di benessere/malessere dei professionisti veronesi (parte seconda)

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    Questo secondo articolo presenta altri dati relativi alla pratica professionale, emersi dall\u2019elaborazione delle risposte a un questionario sulle cause di malessere e benessere dei medici ed odontoiatri veronesi. Tra i molti risultati quelli pi\uf9 significativi indicano un minore interesse per la comunicazione-relazione con i pazienti nei professionisti che maggiormente avvertono il peso della responsabilit\ue0 nei confronti dei loro pazienti e in quelli che maggiormente si preoccupano per le possibili denunce di questi ultimi.Viceversa, due fattori di malessere come la preoccupazione per la sofferenza dei pazienti e la solitudine professionale si accompagnano a una maggiore propensione alla relazione e quindi a una maggiore attenzione a comportamenti eticamente rilevanti, con un ricorso minore alla medicina difensiva. Esiste inoltre una relazione tra fattori di malessere del medico e ricorso alla medicina difensiva, intesa sia come eccesso che come difetto di prestazioni.In sintesi, \ue8 stato rilevato un nesso stretto tra modalit\ue0 di comunicazione con i pazienti, livello di soddisfazione dei professionisti della cura e ricorso alla medicina difensiva.In letteratura esistono gi\ue0 dati che dimostrano il rapporto tra modalit\ue0 di comunicazione e soddisfazione del paziente, e rispettivamente tra comunicazione ed efficacia delle cure (dati recenti stimano una riduzione degli errori di circa il 50% per il miglioramento della comunicazione interna ai reparti e una riduzione dei ricoveri di circa il 30% per il miglioramento della comunicazione tra strutture specialistiche e del territorio). Altri dati della letteratura evidenziano l\u2019esistenza di correlazioni molto strette tra modalit\ue0 di comunicazione e contenzioso da parte di pazienti (\ue8 noto che circa il 70% dei casi di contenzioso in medicina sono dovuti a cattiva comunicazione).Anche i risultati di questo studio confermano la necessit\ue0 e l\u2019urgenza di un forte impegno nella formazione pre- e post-laurea per il miglioramento delle competenze comunicative e relazionali dei professionisti sanitari, questo al fine di migliorare efficacia ed efficienza delle cure e soddisfazione sia dei pazienti che dei medici

    Antihypertensive treatment changes and related clinical outcomes in older hospitalized patients

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    Background: Hypertension management in older patients represents a challenge, particularly when hospitalized. Objective: The objective of this study is to investigate the determinants and related outcomes of antihypertensive drug prescription in a cohort of older hospitalized patients. Methods: A total of 5671 patients from REPOSI (a prospective multicentre observational register of older Italian in-patients from internal medicine or geriatric wards) were considered; 4377 (77.2%) were hypertensive. Minimum treatment (MT) for hypertension was defined according to the 2018 ESC guidelines [an angiotensin-converting-enzyme-inhibitor (ACE-I) or an angiotensin-receptor-blocker (ARB) with a calcium-channel-blocker (CCB) and/or a thiazide diuretic; if >80 years old, an ACE-I or ARB or CCB or thiazide diuretic]. Determinants of MT discontinuation at discharge were assessed. Study outcomes were any cause rehospitalization/all cause death, all-cause death, cardiovascular (CV) hospitalization/death, CV death, non-CV death, evaluated according to the presence of MT at discharge. Results: Hypertensive patients were older than normotensives, with a more impaired functional status, higher burden of comorbidity and polypharmacy. A total of 2233 patients were on MT at admission, 1766 were on MT at discharge. Discontinuation of MT was associated with the presence of comorbidities (lower odds for diabetes, higher odds for chronic kidney disease and dementia). An adjusted multivariable logistic regression analysis showed that MT for hypertension at discharge was associated with lower risk of all-cause death, all-cause death/hospitalization, CV death, CV death/hospitalization and non-CV death. Conclusions: Guidelines-suggested MT for hypertension at discharge is associated with a lower risk of adverse clinical outcomes. Nevertheless, changes in antihypertensive treatment still occur in a significant proportion of older hospitalized patients
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