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High-resolution morpho-bathymetry of the Gulf of Naples, Eastern Tyrrhenian Sea
ABSTRACTWe present a high-resolution bathymetric map of the Gulf of Naples (Italy), which is surrounded by the two main volcanic complexes of Mt. Somma-Vesuvius and Phlegrean Fields. The morphology is obtained from swath bathymetric in a Digital Terrain Model with a 5â
m grid cell size. Bathymetric data display the main seafloor morphologies with a resolution never obtained before. These morphologies include the Ammontatura and Dohrn Canyons, the Penta Palummo, Nisida, Miseno and Banco della Montagna banks, and the bathymetric features of the submerged sector of the Somma-Vesuvius volcano. Overall, a prevailing volcanic nature characterizes the seafloor morphologies located in the northern sector, while the southern one is dominated by sedimentary features. The Final Map could be useful for the evaluation of the volcano-related hazards in the area
Deep sea explosive eruptions may be not so different from subaerial eruptions
The dynamics of deep sea explosive eruptions, the dispersion of the pyroclasts, and how submarine eruptions differ from the subaerial ones are still poorly known due to the limited access to sea environments. Here, we analyze two ash layers representative of the proximal and distal deposits of two submarine eruptions from a 500 to 800 m deep cones of the Marsili Seamount (Italy). Fall deposits occur at a distance of more than 1.5 km from the vent, while volcanoclastic flows are close to the flanks of the cone. Ash shows textures indicative of poor magma-water interaction and a gas-rich environment. X-ray microtomography data on ash morphology and bubbles, along with gas solubility and ash dispersion models suggest 200â400 m high eruptive columns and a sea current velocity <5 cm/s. In deep sea environments, Strombolian-like eruptions are similar to the subaerial ones provided that a gas cloud occurs around the vent. © 2020, The Author(s)
Sviluppo di tecnologie innovative per lâidentificazione, monitoraggio, remediation di sorgenti di contaminazione naturale e antropica
La tecnica di rilievo acustico multifascio (âmultibeam bathymetryâ o âswath bathymetryâ) utilizza lâenergia acustica per acquisire misure della profonditĂ del fondale marino e rappresenta uno fra i metodi piĂč efficaci di rilievo morfo-batimetrico, in quanto consente, in tempi relativamente brevi, di ottenere una notevolissima quantitĂ di informazioni correttamente georeferenziate sui fondali investigati. Rispetto ai limiti dellâecoscandaglio a fascio singolo, lâecoscandaglio multifascio (MBES multibeam echosounder) offre sostanzialmente la possibilitĂ di âriconoscereâ e posizionare tutti gli arrivi laterali, sia quelli dovuti al moto della nave che quelli legati alla morfologia irregolare del fondo. Il Side Scan Sonar (SSS) viene utilizzato per la determinazione delle caratteristiche morfoacustiche dei fondali: Rappresenta un'applicazione differenziata del tradizionale principio dell'ecoscandaglio utilizzato per i sondaggi acustici batimetrici verticali, che viene adattato all'impiego per i sondaggi acustici con scansione areale. Il parametro misurato con i sistemi SSS Ăš il backscatter, ovvero la riflessione delle onde dovuta alle caratteristiche di rugositĂ intrinseche dei materiali
OR1.1 Report sullo stato dellâarte della conoscenza a livello internazionale sullâesplorazione, lo sfruttamento e la conservazione dei depositi di origine idrotermale (GSI)
Il presente report (OR1.1 Stato dellâarte della conoscenza a livello internazionale sullâesplorazione, lo sfruttamento e la conservazione dei depositi di origine idrotermale) Ăš stato sviluppato nellâambito dellâObiettivo Realizzativo 1 (OR1) del progetto PON Marine Hazard (PON âR&C" 2007-2013 - Avviso D.D. 713/Ric. del 29 ottobre 2010 - TITOLO III - Progetto PON03PE_00203_1) e costituisce un deliverables al progetto stesso per lâattivitĂ âStato dellâarte della conoscenza a livello internazionale sullâesplorazione, lo sfruttamento e la conservazione dei depositi di origine idrotermale (GSI)â (mese 6).
Tale report rappresenta il completamento delle attivitĂ di confronto multidisciplinare svolte attraverso meeting, riunioni e conference dedicate, fondamentale per mettere a fattor comune le conoscenze sullo stato dellâarte e per definire i mezzi adeguati per il rilevamento, la cartografia, la mappatura e la caratterizzazione geochimica dei rilievi, lâindagine delle caratteristiche sedimentologiche di studio del Progetto.
Obiettivi specifici di questo report sono:
a. La presentazione dello stato dellâarte della conoscenza in ambito internazionale sulle aree di venute di fluidi, lo stato dellâarte della conoscenza dei depositi ad esse associati (in termini chimico-fisico, mineralogico e della potenziale ricaduta economica del deep sea mining)
b. Lâindividuazione (localizzazione) delle aree con presenza di sorgenti di immissione di contaminanti naturali da sistemi sottomarini attivi connessi a strutture vulcaniche e tettoniche su aree con presenza di idrotermalismo del basso Tirreno, arco Eoliano e Canale di Sicilia;
c. La presentazione dello stato dellâarte della letteratura sulle comunitĂ microbiche e definizione delle forme vitali associate ai diversi sistemi idrotermali in funzione delle condizioni chimico-fisiche, della pressione idrostatica, delle relazioni con lâattivitĂ vulcanica. La definizione della tipologia di elementi chimici e specie gassose immessi nelle acque marine e loro possibili relazioni con i sistemi di alimentazione profonda
OR1.3 Reportistica dei survey effettuati nel Mar Tirreno sud-orientale e Canale di Sicilia: dati disponibili per OR1
In questo report vengono presentati i dati disponibili per la realizzazione delle attivitĂ di OR1 del progetto Marine Hazard (geofisica, campionature di sedimento e dati chimico-fisici della colonna dâacqua). I datasets presentati derivano da campagne oceanografiche eseguite dal CNR nel mar Tirreno SE (Semounts Marsili e Palinuro, alti relativi del fondo mare dellâArco Eoliano) con focus sulla catena vulcanica del Palinuro (Seamounts Palinuro, Glabro, Enotrio, Ovidio).
Vengono introdotte, quindi, le rappresentazioni cartografiche dei datasets batimetrici, side scan sonar, campionature del fondo, dati magnetici e dati sismici a riflessione giĂ disponibile e in fase di elaborazione
A roadmap for amphibious drilling at the Campi Flegrei caldera: insights from a MagellanPlus workshop
Large calderas are among the Earth's major volcanic features. They are associated with large magma reservoirs and elevated geothermal gradients. Caldera-forming eruptions result from the withdrawal and collapse of the magma chambers and produce large-volume pyroclastic deposits and later-stage deformation related to post-caldera resurgence and volcanism. Unrest episodes are not always followed by an eruption; however, every eruption is preceded by unrest.
The Campi Flegrei caldera (CFc), located along the eastern Tyrrhenian coastline in southern Italy, is close to the densely populated area of Naples. It is one of the most dangerous volcanoes on Earth and represents a key example of an active, resurgent caldera. It has been traditionally interpreted as a nested caldera formed by collapses during the 100â200âkm3 Campanian Ignimbrite (CI) eruption at âŒ39âka and the 40âkm3 eruption of the Neapolitan Yellow Tuff (NYT) at âŒ15âka. Recent studies have suggested that the CI may instead have been fed by a fissure eruption from the Campanian Plain, north of Campi Flegrei.
A MagellanPlus workshop was held in Naples, Italy, on 25â28 February 2017 to explore the potential of the CFc as target for an amphibious drilling project within the International Ocean Discovery Program (IODP) and the International Continental Drilling Program (ICDP). It was agreed that Campi Flegrei is an ideal site to investigate the mechanisms of caldera formation and associated post-caldera dynamics and to analyze the still poorly understood interplay between hydrothermal and magmatic processes. A coordinated onshoreâoffshore drilling strategy has been developed to reconstruct the structure and evolution of Campi Flegrei and to investigate volcanic precursors by examining (a) the succession of volcanic and hydrothermal products and related processes, (b) the inner structure of the caldera resurgence, (c) the physical, chemical, and biological characteristics of the hydrothermal system and offshore sediments, and (d) the geological expression of the phreatic and hydromagmatic eruptions, hydrothermal degassing, sedimentary structures, and other records of these phenomena. The deployment of a multiparametric in situ monitoring system at depth will enable near-real-time tracking of changes in the magma reservoir and hydrothermal system
Monitoraggio integrato di un'area marino-costiera: la foce del fiume Volturno (Mar Tirreno centrale)
Vengono presentati i risultati dellâattivitĂ di monitoraggio svolta nel corso del progetto PONa3_00363 I-AMICA (Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale; www.i-amica.it/i-amica/), nellâambito delle attivitĂ relative allâObiettivo Realizzativo 4.4 (Processi di interfaccia biosfera-idrosfera e funzionalitĂ degli ecosistemi costieri). LâattivitĂ , che ha avuto come scopo lâacquisizione di conoscenze avanzate sulle dinamiche e/o variazioni nel tempo degli ecosistemi marino-costieri in relazione ai processi ïŹsici, chimici e biologici che caratterizzano il loro habitat, si Ăš sviluppata attraverso la sperimentazione di nuove metodologie di monitoraggio in relazione alle speciïŹche caratteristiche dellâarea marino-costiera prospiciente la foce del ïŹume Volturno (Golfo di Gaeta). In particolare, oltre che sulle tecniche di monitoraggio classiche, lo studio si Ăš principalmente focalizzato sulla acquisizione ed interpretazione di dati ambientali sia in colonna dâacqua che nei sedimenti a fondo mare e sulla identiïŹcazione di specie e/o associazioni di specie signiïŹcative (bio-indicatori) da un punto di vista ambientale ed indicative dello stato di salute del sistema costiero. PoichĂ© il sistema costiero rappresenta una struttura naturale complessa e delicata, la cui evoluzione Ăš il risultato di delicati equilibri ïŹsici, chimici e biologici, fortemente condizionabili dagli interventi antropici, lâattivitĂ di monitoraggio Ăš stata integrata da studi sulla variazione della linea di costa, da studi sismostratigraïŹci della piana deltizia, sedimentologici e morfo-batimetrici dei fondali.Published1-714A. Oceanografia e climaJCR Journa
Mediterranean tephrochronology: new insights from high-resolution analyses of a 200.000 years long composite sedimentary record
Campagna Oceanografica SAFE_2014
Rapporto tecnico e delle attivitĂ della Nave Oceanografica Urania, svolte dal Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 22 agosto 2014 al 1^ settembre 2014